venerdì 31 dicembre 2010

AUGURI A TUTTI QUANTI!

LA REDAZIONE DEL BLOG AUGURA A TUTTI 
UN GRANDE 2011

AVVISO

L'INIZIATIVA  DI LUNEDI 3 GENNAIO COL SEGRETARIO METROPOLITANO MECACCI   
E' RIMANDATA 
 A DATA DA STABILIRE
 

giovedì 30 dicembre 2010

da parte del Sindaco Ida Beneforti - COMUNICATO (2)

Viti votò contro al percorso sulla riqualificazione della Piazza, ma la sostanza non cambia

Non cambia la sostanza la precisazione richiesta da Viti, che si è astenuto sulle delibere 56 del 24\7\01  e 64 del 25\7\02 relative all’adozione e approvazione della variante del centro storico di Impruneta e che invece votò contro alla delibera 8 del 17\1\05 che approvò il percorso procedurale per l’intervento di ristrutturazione di Piazza Buondelmonti.
Infatti nessuno mette in dubbio la coerenza di Viti relativa alla questione della Piazza: l’Amministrazione intende invece sottolineare la strumentalizzazione che le altre forze politiche hanno fatto della posizione di Viti, assumendola acriticamente senza tener conto della posizione espressa nel 2005.

da parte del Sindaco Ida Beneforti - COMUNICATO (1)

FRANA SULLA IMPRUNETANA PER TAVARNUZZE

La macchina si è messa in moto
Dopo una giornata faticosa per tutti la macchina si è messa in moto e la Provincia sta dando risposte positive: intanto stamani si terrà un incontro tra i tecnici di Global Service e quelli provinciali per definire  le modalità e i tempi di ripristino della provinciale 69, dove si circola a senso alternato per una frana e da ieri chiusa al transito per i mezzi pesanti e il trasporto pubblico .
Ci auguriamo che sia un intervento tempestivo, in grado di  ripristinare al più presto la viabilità ma soprattutto il servizio di trasporto pubblico.
Il forte interessamento dell’Assessore e dell’ufficio trasporti della Provincia ha permesso ieri sera di sbloccare l’avvio della soluzione tampone prevista da Cap sul versante di Bagnolo, che già da stamani opera collegamenti con Impruneta..
I cittadini di Tavarnuzze e Bottai  per arrivare ad Impruneta dovranno prendere l’ATAF e recarsi al Galluzzo per prendere la CAP via Pozzolatico.
Quelli di Bagnolo invece potranno utilizzare un servizio navetta che  sta funzionando in modo provvisorio fino da stamattina e  i cui orari definitivi saranno comunicati al più presto.
L’istituzione della navetta richiede infatti una ristrutturazione complessiva del servizio che avrebbe potuto completarsi in alcuni giorni: la disponibilità dell’azienda ha permesso l’avvio immediato di questo  collegamento sia pure in modo provvisorio.
Inoltre, se ci fossero casi di estrema difficoltà o necessità particolari si prega di segnalarle all’URP o alla Polizia Municipale e l’Amministrazione si adopererà per cercare una soluzione.
“ Vedo che la provincia si sta impegnando per risolvere il problema, afferma il Sindaco, e di questo ringrazio gli Assessori interessati e mi auguro che la collaborazione iniziata possa portare ad una rapida e positiva conclusione della vicenda. Per conto nostro manterremo alta l’attenzione su tutta la vicenda “

Fiat, "Investimenti preziosi, ma strappi sulle regole"

Documento congiunto di: Stefano Fassina, Responsabile economia e lavoro PD, Gianfranco Morgando, Segretario PD Piemonte, Paola Bragantini, Segretaria PD Torino (finalmente un documento ufficiale sensato. Ma è la posizione del PD?)

“L’accordo su Mirafiori come l’accordo su Pomigliano vanno valutati su due piani distinti, sebbene connessi: la riorganizzazione delle condizioni del lavoro; le regole della rappresentanza, della democrazia e della partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici alle sorti dell’impresa. Sul primo piano, la ridefinizione, impegnativa ed intensa, avviene a fronte di una prospettiva di sviluppo e di occupazione. Sul piano delle regole della rappresentanza e della democrazia si compiono strappi ingiustificabili, mentre non si fa alcun passo avanti per la partecipazione dei lavoratori nell’impresa, anzi il ritorno alle Rappresentanze Sindacali Aziendali è un chiaro passo indietro”. E’ quanto si legge in un documento congiunto redatto al termine della riunione delle segreterie del Pd piemontese e del Pd torinese con il responsabile dell’Economia e del Lavoro della segreteria nazionale del Pd, riunione convocata per esaminare insieme la questione Fiat.

Il giornalismo del 2010

Così Belpietro spiega il perchè ha pubblicato lunedì scorso le "notizie" su Fini. 
Questo sarebbe un "giornalista"....

“Girano strane storie a proposito di Fini. Non so se abbiano fondamento, se si tratti di invenzioni oppure, peggio, di trappole per trarci in inganno. Se ho deciso di riferirle è perché alcune persone di cui ho accertato identità e professione si sono rivolte a me assicurandomi la veridicità di quanto raccontato… Toccherà quindi ad altri accertare i fatti… Vero? Falso? Non lo so. Chi mi ha spifferato il piano non pareva matto…in cambio dell’informazione non mi ha chiesto nulla… Mitomane? Ricattatrice? Altro? Boh! Perché mi sono deciso a scrivere delle due vicende? Perché se sono vere c’è di che preoccuparsi… Se invece è tutto falso, c’è da domandarsi perché le storie spuntano proprio ora”.
L’autore
Maurizio Belpietro, direttore di un giornale (si fa per dire: è Libero), inaugura una nuova frontiera: le notizie separate dai fatti, la cronaca medianica, l’informazione a cazzo, il giornalismo del boh?. Funziona alla grande: tre inchieste in altrettante procure, titoloni su tutti i tg e giornali (addirittura l’apertura su Repubblica: “Finto attentato a Fini, è scontro”), Belpietro tutto giulivo: “Ho fatto uno scoop, non potevo andare dal magistrato sennò mi leggevo la notizia su qualche altro giornale. Ma ho fatto un piacere a Fini, dovrebbe ringraziarmi”

Il PD ha mille anime (e vogliono parlare tutte e mille!)

(riflessioni dalla Redazione del Blog)
In Italia sta accadendo qualcosa di molto importante e molto spiacevole, Marchionne sta imponendo ai lavoratori dell'auto un nuovo tipo di relazioni industriali che cancellano di colpo tutta una serie di diritti conquistati dai lavoratori con un percorso duro di battaglie sindacali e civili iniziato all'alba dell'era industriale e culminato con lo Statuto dei Lavoratori, carta avanzatissima dei diritti di chi presta la propria opera. Non si tratta di turni di lavoro più lunghi, o di pause più brevi, cose importanti ma che possono essere oggetto di trattativa, ma si va a scardinare alla base il diritto dei lavoratori di associarsi in sindacati, di essere rappresentati collettivamente e persino di scegliere da chi essere rappresentati. Si cancella d'imperio non un sindacato autonomo qualunque, facinoroso e scarsamente rappresentativo, bensì la FIOM, la principale, storica organizzazione dei lavoratori metalmeccanici. E, se non bastasse, si indebolisce anche la controparte, Confindustria, rendendo più difficile ogni futura concertazione tra datori di lavoro, lavoratori, Governo (non questo, che latita, in altre faccende affaccendato).  
Cose gravissime, sotto questo cielo... (per favore, fate uno sforzo, leggetelo, e ancora meglio commentatelo)

La frana sulla Imprunetana x Tavarnuzze

mercoledì 29 dicembre 2010

Una ventata di ottimismo...

Fiat Mirafiori, Bersani al Tg3 (video)



Fiat Mirafiori, Bersani al Tg3: "Il Parlamento dica la sua sulle relazioni sindacali" 

Dopo le divergenze tra Marchionne e Camusso il segretario PD avverte: impatto di sistema su cui bisognerà discutere anche in Parlamento.

Intervista del Tg3 a Pier Luigi Bersani, segretario del Partito Democratico su Fiat Mirafiori. Il segretario del PD ammonisce: "Gli investimenti sono prioritari e prioritaria é l'utilizzazione piena degli impianti ma c'é una scelta, di sistema, che riguarda le relazioni sindacali e la partecipazione dei lavoratori rispetto alla quale non é possibile che una palla di neve diventi una valanga senza che nessuno ne parli". Quella di FIAT è una iniziativa forte, che può sollecitare una riforma che ci vuole oppure "portare ad una disarticolazione dei rapporti sociali. Ci sarà un impatto di sistema su cui bisognerà discutere anche in Parlamento".

Le regole dimenticate

(articolo di TITO BOERI, La Repubblica 29.12)
DA POMIGLIANO a Mirafiori si ripete il copione. La politica si schiera a favore o contro Marchionne. Si parla di accordi storici, di svolte epocali oppure vengono invocati diritti fondamentali calpestati e violazioni della Costituzione. Sono tutte parole fuorvianti, pericolose perché di mezzo ci sono i posti di lavoro e i redditi di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie. Il nodo vero è sempre quello delle regole della rappresentanza. Ed è perciò ancora più grave che non si sia cercato in tutti questi mesi di porvi rimedio.
La responsabilità ricade in eguale misura sul governo, che continua a ignorare il problema e punta in ogni occasione a dividere il sindacato, e sui vertici sindacali, giunti ai limiti dell'incomunicabilità. È un lusso che non ci possiamo permettere in uno dei momenti più critici della storia economica del paese.

Su Mirafiori sinistra divisa

(da Repubblica 29.12.20101)  ROMA 
"Ci sono novità e miglioramenti importanti rispetto al contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici". Il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo, commenta così l'esito del primo incontro tra Fiat e sindacati, a Roma, sul nuovo contratto di lavoro per lo stabilimento di Pomigliano d'Arco. Il tavolo è aggiornato alle 11. "L'intento - dice Di Maulo - è di chiudere domani in serata".
Dopo l'intesa raggiunta su Mirafiori l'azienda e i sindacati (esclusa la Fiom che non ha sottoscritto l'accordo di giugno si sono ritrovati oggi per discutere del nuovo contratto di lavoro: verranno riassunti i 4.600 lavoratori dello stabilimento che produrrà la nuova Panda. Sul nuovo testo potrebbe essere trovata un'intesa entro la fine dell'anno. Una volta definito il contratto della newco, la Fiat darà il via alle assunzioni dal 2011. Il tavolo dovrà concordare anche i parametri per salario, orario e scatti d'anzianità.
Per domani, intanto, è stata convocata la riunione di un comitato straordinario della Fiom. Che si preannuncia calda. Ieri, Giorgio Cremaschi ha sollecitato la Cgil  a indire uno sciopero generale. Oggi il coordinatore nazionale dell'area di minoranza della Cgil, Gianni Rinaldini, ha chiesto "la convocazione urgente e straordinaria del direttivo nazionale". E domano il leader dei metalmeccanici della Cgil, Maurizio Landini, che oggi ha riunito la segreteria, porterà le sue proposte ad un Comitato centrale riunito di urgenza dopo l'accordo per Mirafiori, che impone una accelerazione verso sciopero di categoria e richiesta alla Cgil per uno sciopero generale. Nel frattempo il governo, per bocca del ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani, fa sapere "di non volere intervenire: "La Fiat questa crisi se la può tranquillamente risolvere da sola. L'intesa di Mirafiori è un'opportunità e non un rischio"  (!!!)

Fassino e Marini:Firmerei l'accordo FIAT

''Se fossi un lavoratore della Fiat voterei si' all'accordo, tuttavia l'azienda deve avvertire la responsabilita' di compiere atti per favorire un clima piu' disteso''. Lo dice Piero Fassino, che oggi ha partecipato alla riunione congiunta delle segreterie piemontese e torinese del Pd dedicata all'accordo sul futuro di Mirafiori. Per Fassino nel caso di un eventuale no all'intesa nel referendum, ''quelli che pagherebbero sarebbero solo i lavoratori, perche' l'azienda potrebbe trasferire la produzione negli Stati Uniti o altrove''.
Marini: avrei firmato l'accordo
"Quell'accordo io l'avrei firmato", dice Franco Marini al tg3. "Ma chi e' presente in fabbrica con una sua consistenza, ha diritto a non essere escluso. Questo vale anche per l'accordo della Fiat", dice a proposito della esclusione della Fiom. 

Da Pomigliano a Mirafiori, l’offensiva autoritaria del regime del ricatto

Giuseppe Giulietti (Micromega, Articolo 21, 28 dicembre 2010)

No, quello che è successo alla Fiat non è solo una questione aziendale, non sono affari loro. Inutile affannarsi, come pure stanno tentando di fare alcuni esponenti del centro sinistra e del Pd, a distinguere tra la parte buona e quella cattiva dell'intesa; quando si mettono tra parentesi i diritti fondamentali non possono esserci luci, non ci sono giustificazioni possibili.Quella intesa sbatte fuori dall’azienda il sindacato più rappresentativo, nega il diritto alla contrattazione per chi non ci sta, lede persino il diritto all’uguaglianza tra i cittadini lavoratori.
Provate ad immaginare cosa sarebbe mai accaduto se la Cgil o la Fiom avessero deciso, loro che pure tra le tute blu sono maggioritari, di siglare una simile intesa, magari lasciando fuori dalla porta gli altri sindacati. Le urla sarebbero arrivate sino al cielo, il ministro Sacconi avrebbe minacciato un decreto di urgenza per stroncare il patto scellerato, alcuni editorialisti ci avrebbero fatto una lezione sulla democrazia liberale e sull'antico vizio "comunista ed operaista" di voler mettere il bavaglio alle minoranze e di non voler rispettare il principio della democrazia rappresentativa...

martedì 28 dicembre 2010

Il punto della situazione.


Feltri-Belpietro Editori: premiata macchina del fango

Alessandro Robecchi - da il Manifesto


Di solito al lunedì Libero non esce. Ieri, però, Libero è uscito. Il motivo non è difficile da indovinare: la ricomposta coppia Feltri-Belpietro ha il problemino di strappare copie al Giornale (che invece al lunedì esce) in una entusiasmante gara di servilismo a chi la spara più grossa. E così ieri Libero ne sparava due al prezzo di una. La prima: qualcuno vorrebbe attentare per finta alla vita di Gianfranco Fini, ferendolo e facendo ricadere la colpa su ambienti berlusconiani. Niente male. La seconda: una signora di Modena, di professione prostituta, nipote di un vecchio camerata (e non di Mubarak… dilettanti!), avrebbe fornito i suoi servigi in cambio di mille euro a “un tizio uguale in tutto e per tutto a Gianfranco Fini”. Insomma, una doppietta. Fini che paga qualcuno per farsi sparare e intanto va a puttane manco fosse un Silvio qualsiasi è la cosa più vicina al bingo che si possa pensare dalle parti della redazione di Libero...

Il giudice che invitò a cena Berlusconi chiede di approvare lo SCUDO

I 15 membri della Corte costituzionale, che l'11 gennaio discuteranno sul legittimo impedimento "ad premier e ministri", continuano a ricevere messaggi sulla "delicatezza della decisione per le sorti della legislatura e del Paese". Tra le varie "sollecitazioni", i giudici si sono visti recapitare una lettera che caldeggia la costituzionalità della norma. A scriverla è un loro collega, Luigi Mazzella. Un nome già noto alle cronache. E' infatti la stessa persona che a pochi mesi dalla decisione sul lodo Alfano, nel maggio 2009, invitò a cena nel suo appartamento romano, tra gli altri, il presidente del Consiglio, il ministro Alfano e il giudice Paolo Maria Napolitano, anche lui componente della Consulta. 

lunedì 27 dicembre 2010

Stavolta tocca a Di Pietro

Di Pietro, il sondaggio e la questione morale. Manipolati i risultati.

Caro Antonio, con questi mezzucci ti fai male da solo. Cosa ci guadagni a manipolare un sondaggio? Sulla questione morale nell’Idv, il sito micromega.net ha aperto un sondaggio alle 8.33 del 24 dicembre, a partire dalla lettera aperta dei tuoi compagni di partito De Magistris, Alfano e Cavalli, che sottolineavano la necessità di una grande opera di pulizia. MicroMega ha offerto ai suoi “navigatori” la possibilità di scegliere fra quattro opzioni, esattamente quelle che circolavano nel dibattito che si era aperto: le prime due giudicavano che una seria questione morale nell’Idv esistesse effettivamente (la prima considerava Di Pietro responsabile per non averla ancora affrontata), la terza sottolineava come tutti i partiti ne fossero toccati, per cui non andava drammatizzata, la quarta negava che una questione morale per l’Idv esistesse sotto qualsiasi forma...

Il Parlamento italiano dominato dai manager


Uno studio analizza i curricula dei parlamentari eletti dal 1948 a oggi. 
Ne emerge, nel passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica, un "pauroso peggioramento" della classe politica.  Per incarico della Fondazione Rodolfo Debenedetti un gruppo di economisti di livello internazionale, coordinati da Tito Boeri, Antonio Merlo e Andrea Prat, hanno costruito una ricchissima banca dati basata sui curricula dei parlamentari eletti tra il 1948 e il 2008. Si tratta di una banca dati non solo unica, ma elaborata in modo approfondito e sofisticato: un primo importante passo per una valutazione quantitativa del profilo dei legislatori italiani.

Seminiamo paura, e calunniamo l'avversario.


Notizie fresche da Republica.it.  Ancora una volta abbiamo la misura di quanto sia caduta in basso la politica italiana: fantomatici gruppi "anarchici" finora sconosciuti danno una mano a Berlusconi seminando bombe e insicurezza nel paese (a proposito, il problema "ordine pubblico" che era in tutti i giorni in TV quando governava Prodi, si è dissolto appena la destra è andata al potere! Tutto senza che i crimini siano diminuiti e le città siano davvero diventate più sicure... e con le forze dell'ordine che devono fare le collette per mettere il carburante alle auto di servizio, grazie ai tagli... e i poliziotti che vanno a manifestare ad Arcore! Bravi, però!). Ecco le news:

Pacco bomba all'ambasciata greca
L'ordigno presso la sede di Roma non è esploso solo per caso. E' stato aperto da un impiegato, ma non si è innescato.  Serie di falsi allarmi anche in altre rappresentanze diplomatiche. Gli inquirenti: "Stessa matrice anarchica degli attentati alle rappresentanze di Cile e Svizzera". Anarchici…? Abbiamo già visto questo film…

Da "Libero" rivelazioni shock: "Attentato propagandistico a Fini"
In un editoriale su LIBERO di oggi il direttore Belpietro riferisce di presunte voci circa una manovra per screditare Berlusconi facendone il mandante di un agguato al presidente della Camera.  Fini avrebbe organizzato il finto attentato contro di sé per raccogliere simpatie e consensi.  Credibile? Mah!  Fini non è certo uno stinco di santo, ma Belpietro è personaggio di assoluta inattendibilità e tutti sanno al soldo di chi sta.
Se non bastasse Il quotidiano cita poi anche una seconda "strana storia" su Fini.  "E' ambientata a Modena - scrive ancora Belpietro - Qui lo scorso anno, un tizio uguale in tutto e per tutto a Gianfranco Fini si sarebbe presentato a una signora che esercita il mestiere più vecchio del mondo...La signora, che giura di essere nipote di un vecchio camerata, in cambio delle prestazioni avrebbe ricevuto mille euro in contanti. Tutto ciò lo ha raccontato naturalmente a Belpietro, condendo la storia con una serie di altri particolari piccanti e acconsentendo alla videoregistrazione della sua testimonianza".  

Radio Londra?

Beh, non esageriamo...
ma siamo ancora costretti a collegarci precariamente, grazie a un chiavetta UMTS paracadutata dalla resistenza Vodafone... il Monopolista italico Telecom infatti ancora non ci ha riattivato le linee telefoniche... ci viene il sospetto che la S.E.L. imprunetina abbia qualche losca connection con il boss telefonico Tronchetti Provera... si sa mai...
Comunque, sia pur con difficoltà, non abbandoniamo gli affezionati lettori del Blog: anche oggi qualche Post torniamo ad inserirlo. E, sia pur in ritardo,  buone feste a tutti.

Ahi ahi, il disagio monta...

(ASCA) - Roma, 27 dic - I prodiani del Pd scrivono una lettera aperta al segretario Bersani per manifestare tutto il loro disagio davanti alla linea seguita dal partito negli ultimi tempi ed annunciano, rivendicando la propria autonomia, la determinazione a ''concorrere, d'ora in avanti, alla vita del partito, valutando occasione per occasione'', cominciando fin ''dalla prossima riunione nazionale'' della direzione del partito convocata per il 13 gennaio. ''Non riteniamo produttivo - sottolineano - continuare con la pratica di riunioni che precipitano in frettolosi voti unanimistici chiamati a confermare decisioni gia' assunte''. 

E' quanto scrivono e sottoscrivono Arturo Parisi, Mario Barbi, Antonio La Forgia, Fausto Recchia, Andrea Papini, Albertina Sogliani, Giulio Santagata in una lettera prubblicata oggi sul Corrire della sera...

domenica 26 dicembre 2010

Di nuovo senza linea!


TELECOM ITALIA CI HA INTERROTTO NUOVAMENTE IL COLLEGAMENTO DA IERI MATTINA, 25 DICEMBRE.  O CHE CI TOCCHERA' ENTRARE IN CLANDESTINITA' E TRASMETTERE DA "RADIO LONDRA"? DICE CHE CE LA RIDARANNO ENTRO IL 29... VENTINOVE? CHE RAZZA DI SERVIZIO DA TERZO MONDO!!!

venerdì 24 dicembre 2010

D'Alema...

24-12-10 WIKILEAKS: 
''D'ALEMA DISSE MAGISTRATURA PIU' GRANDE MINACCIA PER STATO''  
(ASCA) - Roma, 24 dic - ''La magistratura e' la minaccia piu' grande per lo Stato italiano'', parola di Massima D'Alema secondo quanto riporta il 3 luglio 2008 Ronald Spogli, allora ambasciatore a Roma. Lo rivela un cablogramma diffuso ieri da Wikileaks e pubblicato dal quotidiano spagnolo El Pais.
''Sebbene la magistratura italiana sia tradizionalmente considerata orientata a sinistra, l'ex premier e ministro degli Esteri
Massimo D'Alema ha detto lo scorso anno all'ambasciatore che la magistratura e' la piu' grande minaccia per lo stato italiano''.
''Nonostante 15 anni di discussioni sulla necessita' di una riforma completa del sistema giudiziario, non sono stati fatti progressi significativi'', avrebbe detto D'
Alema.


Lo sfogo sembrerebbe risalire al periodo delle intercettazioni telefoniche sul caso UNIPOL-BNL, quando Massimo D'Alema era Ministro degli Esteri del secondo governo Prodi e fini' con lo scontrarsi duramente con il GIP Clementina Forleo.

Ndr. -  la notizia è riportata da tutte le Agenzie di stampa. Ovviamente Wiki non è la Bibbia, ma... 
Roma, 24 dic. - (Adnkronos) - "Accanto ad osservazioni ovvie su fughe di notizie e intercettazioni, viene riportato un giudizio abnorme sulla magistratura che non ho mai pronunciato, che non corrisponde al mio pensiero e che evidentemente all'epoca e' stato frutto di un fraintendimento tra l'ambasciatore Spogli e me". E' quanto si legge in una nota del presidente del Copasir Massimo D'Alema, in riferimento al cablogramma pubblicato da Wikileaks.


Il video di Anna Finocchiaro sul decreto Gelmini

La Senatrice Anna Finocchiaro si ribella alle interuzioni e agli insulti in aula durante il suo intervento sul DDL Gelmini

Berlusconi parla e il Tg1 slitta

Per seguire la diretta della conferenza stampa del premier, Minzolini posticipa il telegiornale di oltre mezzora. E' diventato un tg ad personam.
Questa volta Augusto Minzolini ha sacrificato il suo stesso telegiornale. Per seguire in diretta la conferenza stampa di fine anno di Silvio Berlusconi. Un intervento a tutto campo quello del premier, durato più di due ore. E che alle 13.30 non è ancora finito. Così il Tg1 slitta: inizia dopo le 14, con più di mezzora di ritardo. E dura 22 minuti, un po’ meno del solito.
Duro il Pd: “Saltano perfino i telegiornali. Ma in quale paese europeo succedono cose così?”, si chiede il segretario Pierluigi Bersani, mentre il responsabile Cultura e Informazione Matteo Orfini attacca: “Berlusconi oggi ha occupato ‘manu militari’ la prima rete della Rai, stravolgendo il palinsesto e invadendo, senza alcun rispetto della funzione e del ruolo del servizio pubblico, il Tg1”. Oggi, pur di mandare in onda tutta la diretta della conferenza stampa del premier, il fido Minzolini, in perfetto stile bulgaro, ha posticipato il tg in onore del suo dante causa. Il tutto alla faccia dell’informazione pubblica e dei cittadini che pagano il canone e che vogliono essere informati.
Prende le difese del ‘direttorissimo’ il portavoce del Pdl Daniele Capezzone, che dice: “Anche oggi Pd e Idv non hanno fatto mancare i loro insulti contro il Tg1. La loro è un’ossessione: si mettano il cuore in pace”.

Bersani ribatte al discorso fiume del Berlusca

(da l'Unità del 24 dicembre) 
«Un mare di chiacchiere e di bugie. Come mi disse montanelli, non sa distinguere tra verità e menzogna», ha detto Bersani, riferendosi al discorso di Berlusconi, e ha fatto l'esempio che «nel milleproroghe è stato tolto il rinvio delle tasse agli aquilani». Bersani ha voluto lanciare un appello: «è stato un decennio caratterizzato da una democrazia personalizzata, del 'ghe pensi mì, che ci ha fatto precipitare in tutte le classifiche possibili e immaginabili, pil pro capite, redditi, più alta pressione e meno fedeltà fiscale, disoccupazione giovanile e femminile, più distanze tra nord e sud, più disparità. Il paese accetta di continuare a prendere il sonnifero o decide di reagire al declino galoppante e silenzioso?»...

Toh, guarda. Le bombe di Natale.

(di Conchita De Gregorio)
Con un leggerissimo ritardo rispetto al sangue sull’asfalto fino all’altro ieri evocato ecco a voi signore e signori il nuovo gravissimo pericolo che mette a repentaglio la sicurezza di voi tutti, per l’esattezza dei funzionari delle ambasciate dove i pacchi esplodono ma non si può mai dire, metti che ne scoppi uno in mano al postino, per strada, metti che scoppi alle Poste. Ci vorrà quindi una nuova bella stretta all’ordine pubblico, qualche misura speciale e legge speciale, qualche più rigoroso controllo alla libera corrispondenza delle merci oltrechè delle persone. È per il vostro bene, per farvi stare tranquilli. Il ministro Frattini, tranquillissimo ieri mattina fin quando purtroppo ambasciatori e giornalisti di tutto il mondo hanno preso a telefonare disturbando il felpato scambio di auguri alla Farnesina, ha dovuto suo malgrado abbassare il bicchiere, distogliere lo sguardo dalla conferenza stampa di fine anno del Signore del Regno che il fido Minzolini servitore della tv pubblica ha mandato in onda al posto del Tg (del resto, ci può essere notizia più interessante del premier che parla delle sue ministre, delle ragazze che ingentiliscono le sue dimore? Sì, è vero, le tv di tutto il mondo aprivano con la notizia dei pacchi bomba ma sono molto impressionabili, alla Cnn, e per giunta non hanno un premier telegenico come il nostro) ha dovuto insomma il buon Frattini diramare un comunicato di massima allerta alle ambasciate “in grave pericolo”, a bombe esplose. E pazienza per la blindatura della città, solo fino a 24 ore prima militarizzata come in tempo di guerra, pazienza per i dispacci dei servizi segreti che si vede arrivano sono nelle redazioni di certi giornali, di pacchi bomba non si occupano. Pare che il mittente siano gli anarchici greci, che non ci sia relazione con la bomba inesplosa nella metro di Roma né, possiamo dirlo fin d’ora, con le bombe carta che esploderanno a Capodanno. Delle due l’una, però. O c’è pericolo - ci sono i feriti, qualche pericolo sembra ci sia - e allora chi dovrebbe vigilare non sta facendo il suo lavoro. Oppure lo sta facendo benissimo, sono bombe a tracciato noto, armi di distrazione di massa con tante scuse a chi ci perde una mano, l’obiettivo è ben altro.

giovedì 23 dicembre 2010

BUON NATALE A TUTTI!

La storia "digitale" del Natale (è in inglese, ma è spettacolare!)

Torniamo con Bersani sul tema alleanze e primarie.

L’Unità, 18 dicembre 2010
Bersani: alleati con chi vuole una nuova Italia
"Il PD non insegue né il terzo polo né Vendola. Correggere le primarie per salvaguardarle e non snaturarle". Su l'Unità anticipa: proposte per crescita, lavoro, legge elettorale, informazione, giustizia, fisco, legalità, costi politica

SEL gioca a "balle" di neve e il Sindaco replica

Sel si produce in uno dei sui consueti attacchi fuori dalle righe, strumentalizzando l'emergenza neve che ha messo in ginocchio tutta la Provincia di Firenze. Il Sindaco Beneforti replica con un comunicato stampa inviato a tutti i giornali. Ecco a seguire articolo de La Nazione e il Comunicato stampa:
VERGOGNA

La SEL per screditare l’Amministrazione e portare consensi alla propria parte continua a raccontare bugie, anche attaccando sul piano personale.
Con questo si mortifica il lavoro di tutti quei dipendenti comunali che, al di la anche del loro dovere, hanno indefessamente lavorato giorno e notte per dare risposte alla popolazione. Mentre a Firenze tutto si bloccava, le nostre squadre coordinate dal dirigente Corsinovi, e dal geom. Mugnai e dal Sindaco hanno subito messo in moto la macchina della Protezione Civile, cominciando a intervenire sulle strade prima con i mezzi dotati di gomme da neve e doppia forza motrice, e poi quando la neve si è fatta più alta e ghiacciata aggiungendo anche le catene.
Faccio presente che fino a questa nevicata non è mai stato necessario rinforzare la sicurezza e la mobilità dei mezzi, aggiungendo le catene ai sistemi previsti dal mezzo stesso.
Il coordinamento è stato fatto da me medesima in continuo contatto con il Dirigente, sul posto hanno dato un contributo operativo e di presenza l’Assessore Ciolli, l’Assessore Pistolesi e l’Assessore Buccianelli, che si sono assunti anche compiti non previsti dal loro ruolo, con l’obiettivo di fare un servizio ai cittadini e di questo li ringrazio.
Tutti si sono adoperati: la Polizia Municipale ha lavorato per sbloccare le numerose situazioni di interruzioni della viabilità dovute alle macchine in traversate, in particolare sulle Provinciali sulle quali con grande fatica è stato ottenuto un intervento tardivo della Global Service Provinciale; le squadre degli operai sono passati a liberare le strade, privilegiando quelle comunali e di collegamento e tralasciando solo quelle viabilità dove le macchine lasciate nel mezzo non permettevano alla pala di passare.
Gli autisti degli scuolabus hanno riportato a casa tutti gli alunni il venerdì e hanno garantito il servizio anche lunedì mattina. Infatti lunedì le scuole a Impruneta erano aperte e il servizio è stato regolare, dopo un controllo sugli impianti.
Anche la Protezione Civile della Misericordia di Impruneta ha collaborato attivamente con i propri mezzi  sul territorio garantendo molti servizi e insieme all’Assessore Pistolesi fornendo alla Prefettura una squadra che ha lavorato tutta la notte di sabato per la chiusura della Firenze Siena. Anche la CAP ha svolto un egregio servizio, montando subito le catene a differenza di ATAF.
E tanto per chiarire dopo una battuta scambiata con l’autista alle 14.30 la sottoscritta è stata sul pullman in piedi sul fondo, senza poter udire né interloquire con l’autista ed è scesa dal pulman serenamente alle ore 18.00 con alcuni cittadini per raggiungere a piedi il Comune e poter  continuare a coordinare il lavoro delle squadre.
Sarebbe poi strano che avessi potuto dare spiegazioni sul caos fiorentino al posto del Sindaco Renzi!!!!
Sicuramente non tutto avrà funzionato a dovere, non tutte le problematiche saranno state risolte, e per questo è intenzione dell’Amministrazione Comunale fare il punto con gli uffici per migliorare sempre di più l’efficienza degli interventi.
Critiche e note puntuali sono utili più che queste accuse fumose e poco circostanziate e non veritiere.
Concludo ringraziando i dipendenti comunali, la Giunta, la Protezione Civile della Misericordia, i mezzi SAFI che sono intervenuti su Falciani e Tavarnuzze e tutti i cittadini, quelli che hanno dato una mano e quelli che hanno sopportato i disagi.

Impruneta, 23 Dicembre 2010

Il Sindaco
Ida Beneforti Gigli

La tessera del manifestante

Dopo gli scontri del 14 dicembre, il governo ha proposto di introdurre il Daspo anche per le manifestazioni, in analogia a quanto accade per le partite di calcio. D'ora in poi ogni strada sarà dotata di tornelli, mentre ogni sigla politica avrà la sua Tessera del Manifestante

DASPO PER TUTTI
Dopo “i moti” del 14 dicembre a Roma, il governo ha proposto di estendere il Daspo anche alle manifestazioni politiche. E a noi da subito è parsa un’idea geniale. Infatti il Daspo è una misura che vieta a chi è indesiderato di assistere alle manifestazioni sportive. E chi manifesta, si sa, lo fa per sport. Ma a questo punto perché fermarsi al Daspo? In Italia calcio e politica non hanno sempre marciato a braccetto? Ecco, di seguito, una serie di norme mutuate dal mondo del pallone che il governo s’appresta introdurre.

martedì 21 dicembre 2010

Investire nella ricerca...serve!!!

Il 10% delle famiglie italiane detiene metà della ricchezza


Il 45% della ricchezza complessiva è del 10% delle famiglie italiane, mentre la metà più povera detiene il dieci per cento della ricchezza totale. Banca d'Italia fotografa impietosamente la situazione nel belpaese nel bollettino relativo al 2008. Quando la crisi economica ancora non aveva prodotto effetti l'Italia era già profondamente divisa tra chi conduce una vita agiata e chi non arriva a fine mese. I dati mostrano un disequilibrio drammatico: la ricchezza netta dei 24 milioni di famiglie italiane è di 8.600 miliardi. Questo significa che, in media, ogni nucleo possiede un patrimonio di 358 mila euro. Il nostro Paese è in media con gli stati dell'Occidente ma è nella distribuzione la differenza: dividendo il 44 per cento del patrimonio per il 10% dei nuclei familiari si ottiene una media di oltre un milione e mezzo di euro. La metà delle famiglie, invece, ha un patrimonio medio di poco più di 70mila euro. Quindi case, terreni, beni intestati. La banca centrale lo riconosce: "Molte famiglie detengono livelli modesti o nulli di ricchezza, mentre all'opposto poche dispongono di una ricchezza elevata". E se gli italiani conservano comunque un patrimonio "competitivo" è grazie soprattutto alle scelte di investimento abituali: il 62 per cento della ricchezza è distribuita in "attività reali" e tra queste l'82 per cento è costituito da case di proprietà...

Il PD in cerca di un "federatore"

(da l'Unità del 20 dicembre)
Precedenti post su primarie e alleanze:
Franceschini
Bersani

"Il Papa Straniero"
''Serve un nuovo Prodi'': la parola d'ordine lanciata domenica dal vice-segretario del Pd Enrico Letta, e' stata ripresa oggi da Beppe Fioroni, uno dei leader della minoranza dei Modem, che ha pure sposato la tesi di una alleanza con il Terzo Polo: l'ex ministro della Pubblica Istruzione aggiunge pero' un elemento in piu', e cioe' che questo patto sarebbe alternativo ad uno con Vendola e Di Pietro. Nella tarda serata i 75 parlamentari Modem si riuniranno attorno a Walter Veltroni, Paolo Gentiloni e Fioroni in vista della Direzione del partito del 23 dicembre, dove gli unici a prendere di petto Bersani saranno i ''rottamatori''..





lunedì 20 dicembre 2010

Vendola compatta il Pd. I rottamatori attaccano

Precedenti post su primarie e alleanze:
Franceschini
Bersani
da l'Unità, 20 dicembre 2010, Simone Collini
La proposta degli arresti preventivi di Gasparri da una parte e gli attacchi di Vendola al Pd dall’altra daranno unamanoa Bersani a far passare senza problemi, alla Direzione del partito di giovedì, la proposta di un «patto costituente» con tutte le forze politiche e sociali interessate ad andare «oltre» Berlusconi. A blindare la proposta del segretario, ora che si fa sempre più evidente sia l’Opa sul centrosinistra lanciata dal governatore pugliese sia l’« emergenza democratica» rappresentata da Berlusconi e soci, ci pensano Letta, Franceschini, Bindi, D’Alema. E anche Veltroni, che oggi riunisce gli esponenti di Movimento democratico per una prima discussione, segnerà qualche punto di distanza ma non si metterà di traverso...



TRASPORTI PUBBLICI, in Provincia le richieste dei Sindaci del Chianti

Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze
Con un taglio del 15 per cento le ripercussioni graveranno soprattutto sulle corse notturne e festive Gli amministratori comunali di Barberino Val d’Elsa, Bagno a Ripoli, Impruneta, Greve in Chianti, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa chiedono di attenuare il più possibile l’impatto dei tagli del governo...

Comunicazione di servizio

La segreteria comunale é convocata per 
LUNEDI 27 dicembre 2010 alle ore 21.30 ad Impruneta 
sono convocati anche i delegati nell'Assemblea metropolitana 
all' O.d.G. l'indicazione di chi dovrà far parte della Assemblea metropolitana

Letterina di Natale

La vera emergenza

(di Conchita De Gregorio) - 
Ieri, mentre il dibattito politico si arroventava sui temi delle alleanze - all’opposizione - e della compravendita di nuovi parlamentari - al governo - mi sono capitate un paio di cose. Ho ascoltato De Rita, presidente del Censis, descrivere insieme a Stefanini, presidente Unipol, un comune progetto di lavoro sul tema dell’assistenza agli anziani nei prossimi trent’anni. Non capita spesso di ascoltare qualcuno che si preoccupi di cosa ci accadrà fra venti o trent’anni. In generale si parla tutt’al più dei prossimi sei mesi. Invece vent’anni sono fra un attimo, dunque ascoltate: nel 2030 le persone ultraottantenni saranno cinque milioni e mezzo, il 54% in più rispetto ad oggi...

Diritto di polizia


GASPARRI insiste: “Attenzione, nei cortei potenziali assassini”
Il presidente dei Senatori del Pdl rincara la dose: "Faccio appello ai genitori, tenete i vostri figli a casa".
Ieri aveva chiesto arresti preventivi. Il Pd: "Un irresponsabile che gioca col fuoco. Vendola: "Verso il fascismo".

Diritto di polizia

di GIUSEPPE D'AVANZO, Repubblica del 20.12.2010
IL DISEGNO, ogni ora che passa, si fa chiaro e non sorprende. Il governo, politicamente debole, sordo alle difficoltà del Paese, lontano da una società che umilia, vuole rilanciare se stesso inventando una nuova emergenza. Addirittura un'emergenza "terrorismo". Secondo una leadership politica che fa vanto di essere stata fascista (La Russa, Gasparri, Alemanno), "terrorismo" sarebbero le manifestazioni di protesta contro la "riforma Gelmini" e potenziali "terroristi" chi vi partecipa.

Quindi, sostenuta dal ministro dell'Interno, prima ha escogitato lo sciagurato trucco di far valere per i manifestanti più ostinati  -  scelti come? selezionati da chi?  -  il divieto di accedere alle manifestazioni sportive (D. a. spo.) di fatto ipotizzando un ritorno al Testo di Pubblica Sicurezza in vigore, dal 1926, nel ventennio fascista. Quel testo, che definiva misure di prevenzione in base al solo sospetto, non imponeva di accertare la responsabilità diretta per fatti considerati dalla legge reati. Per sottoporre il "soggetto pericoloso" a una severa vigilanza e lontano da casa, riteneva sufficiente un ipotetico "pericolo alla sicurezza pubblica e all'ordine politico". Sono più o meno  -  non vi pare?  -  le ragioni che hanno convinto in coro il ministro dell'Interno (Maroni) e della Giustizia (Alfano) a dare sulla voce ai giudici che, in attesa del processo, hanno rimandato a casa i giovani e giovanissimi arrestati il 14 dicembre a Roma...

domenica 19 dicembre 2010

Gasparri: Arresti preventivi

Vigilanza democratica: ecco perché è necessaria (sotto, le parole di Gasparri)
"Invece delle sciocchezze che vanno dicendo i vari Cascini e Palamara, qui ci vuole un Sette aprile. Mi riferisco a quel giorno del 1978 (Iin realtà era il 1979, ndr) in cui furono arrestati tanti capi dell'estrema sinistra collusi con il terrorismo". Lo afferma in una nota il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri. "Qui - osserva - serve una vasta e decisa azione preventiva. Si sa chi c'è dietro la violenza scoppiata a Roma. Tutti i centri sociali i cui nomi sono ben noti città per città. La sinistra, per coprire i violenti, ha mentito parlando di infiltrati. Bugie. Per non far vivere all'Italia nuove stagioni di terrore occorre agire con immediatezza. Chi protesta in modo pacifico e democratico - conclude Gasparri - va diviso dai vasti gruppi di violenti criminali che costellano l'area della sinistra. Solo un deciso intervento può difendere l'Italia".              

Franceschini spiega la proposta "Terzo Polo"

venerdì 17 dicembre 2010

Bersani: patto col Terzo Polo, sacrifichiamo le primarie

Da l’Unità del 17 dicembre 2010 
Il Pd intende presentare una "piattaforma democratica" a tutte le forze di opposizione, in primis il Terzo polo, "non contro Berlusconi ma oltre Berlusconi, oltre il populismo. Non penso a un Cln anti Cavaliere. Il Pd vuole aprire una fase fondativa". 
Lo dice il segretario, Pier Luigi Bersani, in un'intervista su un quotidiano nazionale. "Se ci saranno le elezioni in primavera non avremo paura di affrontarle e vincerle. Ma non toglieremo le castagne dal fuoco a Berlusconi" prosegue il segretario Pd, per il quale è da vedere "quale stabilità e quale Governo" Berlusconi "è capace di garantire. Se alla fine si andrà al voto dovrà pagare il prezzo del suo fallimento". 
Nella proposta del Pd ci saranno "riforme istituzionali, riforma elettorale, misure per la legalità e i costi della politica, informazione, riforma della giustizia per i cittadini", e sarà una piattaforma da discutere "con tutte le forze d'opposizione" in primis Terzo polo che dovrebbe capire che se "puntano a un ruolo di condizionamento del centrodestra presto dovranno convincersi che è un'illusione". 
Dunque "facciamo maturare al Terzo polo una riflessione. Sapendo che l'idea e il confronto che proponiamo vivrebbero in ogni caso". Una scelta che porterebbe a sacrificare le primarie: "In nome di una strategia che chiede a ogni forza politica di non peccare di egoismo e di dare qualcosa, siamo pronti a mettere in discussione anche in nostri strumenti".

Il no dei "rottamatori"
I rottamatori dicono 'no' alla proposta di Pier Luigi Bersani di discutere le primarie per favorire la formazione di una coalizione con il terzo polo. Secondo il segretario democratico, le primarie possono inibire rapporti piu' stretti e piu' aperti con altre formazioni politiche e con la societa' civile. 
Pippo Civati le pensa diversamente e commenta con ironia: "Cosi' passiamo dalle primarie alle terziarie. Bersani punta a 'riformare' le primarie, per essere meno 'inibito' verso il Terzo polo. Qui non si pone un problema politico, si pone un problema ontologico", sottolinea. 
Parere non dissimile esprime con piu' rudezza Gad Lerner: "Trovo non sbagliato, ma sbagliatissimo, che Pierluigi Bersani annunci su 'Repubblica' uno stop alle primarie, cioe' alla politica democratica e partecipata". Secondo Lerner la classe dirigente del Pd e' "afflitta dal politicismo" ed e' troppo presa da "come si fa ad agganciare il Terzo Polo con il ritorno al proporzionalismo (ammesso poi che Fini ci stia, contraddicendo la sua vocazione), preoccupata piu' di fare la corte a Casini che di raccontarci chiaro l'Italia che vorrebbe". Cosi', aggiunge Lerner, si va dritti "verso la perdizione, che e' peggio di una sconfitta. Per paura di Vendola, suppongo, Bersani non trova di meglio all'indomani di una sconfitta parlamentare che sputare in un occhio al suo popolo".