giovedì 31 marzo 2011

NON SONO D'ACCORDO!

La Redazione del Blog vi prega di leggere questo articolo apparso su LA NOTA DEL MATTINO del Partito Democratico. Noi non siamo d'accordo affatto sul tono soddisfatto sulla "reazione del PD": d'accordo, la situazione è difficile, ma possiamo andare avanti con la "normale" opposizione parlamentare, da bravi ragazzi? Abbiamo fatto la nostra brava protesta democratica, arringato i manifestanti... mentre, nella loro volgarità e violenza, Pdl e Lega hanno portato a casa 1) consenso dei Lampedusani 2) norma Salvaprocessi 2) show mediatico di Berlusca che sul suo pubblico televisivo fa sempre effetto 3) nuova tornata di nomine in Rai per blindare l'informazione... e chissà cos'altro. Loro se vogliono 100, chiedono 1.000, portano a casa 200 e noi fessi festeggiamo credendo di aver vinto una battaglia. Va così da anni. Non può continuare, non ci sarà più niente da difendere. Quello che è successo ieri in aula non è "normale":  almeno Rosy Bindi ha proposto di reagire in modo clamoroso abbandonando il Parlamento! Ripetiamo, la "vibrata protesta" non può bastare. Questa è una emergenza democratica. 


LA REAZIONE DEL PD FRENA LA SPALLATA DELLA DESTRA CHE VOLEVA IN UN SOL GIORNO PRESCRIZIONE BREVE, SPARTIZIONE DELLE POLTRONE E RILANCIO DEL CAPO CON LO SHOW A LAMPEDUSA. BERSANI E BINDI ARRINGANO I MANIFESTANTI. LA RUSSA PRIMA PROVOCA E POI FA UN AUTOGOL. 


“E’ una vergogna. Faccio appello a tutte le forze dell’opposizione per fare fronte comune contro lo sfregio alla Costituzione italiana e alla democrazia”. In piedi su una scaletta e con un megafono in mano, il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, ha parlato ieri pomeriggio alla folla riunitasi di fronte a Montecitorio per protestare contro il tentativo della maggioranza di approvare in fretta e furia la prescrizione breve. Il sit in era stato convocato dallo stesso Pd in mattinata dopo che la maggioranza aveva votato l’inversione dell’ordine del giorno dei lavori della Camera per imporre l’immediata discussione sul cosiddetto processo breve. “E’ una vergogna -ha ripetuto ancora Bersani - che quelli della Lega che predicano rigore e moralità poi votino provvedimenti destinati a lasciare in libertà molti delinquenti. Andremo in tutti i luoghi del Nord per denunciare questo comportamento. Combatteremo fino alla fine con tutti gli strumenti parlamentari, faremo opposizione dentro e fuori il Parlamento”. 

Intanto... al Tg2 Susanna Petruni, la “minzolina” fedele al premier

Susanna Petruni
Quando Berlusconi diede del Kapò a Schulz all'Europarlamento, lei tolse l'audio. E "si guadagnò" una citazione sul Financial Times. La sua nomina sarebbe accompagnata da una nuova infornata di vicedirettori al Tg1. Il consigliere d’opposizione Rizzo Nervo: "Il Tg1 è diventato Il Giornale, bisogna impedire che il Tg2 diventi Libero"

Sarà per il prestigio internazionale o per il gusto nella scelta dei collier? Susanna Petruni è stata ufficialmente proposta dall’ancora direttore generale della Rai Mauro Masi alla guida del Tg2. Di lei si ricorda la famosa polemica sul ciondolo farfallina – l’amuleto delle amiche del premier – che sfoggiò in un’edizione serale del Tg1 (lei disse che si trattava di un fotomontaggio) e una prestigiosa citazione sul Financial Times, in occasione di una delle migliori figure mondiali dell’Italia. Quando Berlusconi, inaugurando al Parlamento europeo il semestre di presidenza italiana definì “kapò” il deputato socialista tedesco Schulz e “turisti della democrazia” gli europarlamentari. Tutti i notiziari del globo riportarono la voce di B, tranne il Tg1. Susanna Petruni riferì le parole del premier, senza far sentire e vedere le altri parti del discorso. Il quotidiano britannico scrisse: “Neanche il telegiornale sovietico di Breznev avrebbe saputo far meglio”.

BERLUSCONI SHOW a Lampedusa

Il pataccaro
In dieci minuti Berlusconi incanta la folla che lo incita: ‘Silvio, Silvio’”. “Ho il vezzo e l’abitudine di risolvere i problemi – aggiunge Berlusconi – e fino a ieri sera non avevo una soluzione chiara. Ora dopo consultazioni con diversi ministri e con le autorità delle Tunisia abbiamo un piano che vengo a raccontarvi e che è scattato ieri a mezzanotte. Ai cittadini assiepati davanti al municipio dell’isola Berlusconi ha detto: “In 48-60 ore Lampedusa sarà abitata solo dai lampedusani. Chiuderemo anche il centro di accoglienza”, ha promesso. Insomma, Berlusconi sfodera il suo miglior sorriso per vendere i soliti sogni agli elettori: via tutti gli immigrati (stessa promessa fatta ai napoletani con la spazzatura), zone libere dalla burocrazia, moratoria finanziaria, fino alla candidatura dell’Isola a “premio Nobel per la Pace”.

 Non solo, Berlusconi prospetta un “piano colore da attivare anche a Lampedusa”. Insomma, per intenderci “vorrei che l’isola avesse i colori di Portofino“. “Venendo qui – aggiunge – ho visto un degrado significativo muri scrostati e niente verde, al contrario nella verdissima isola qui accanto, Linosa”. “Un piano colore – continua Berlusconi – l’ho già realizzato in un paese della Lombardia e per Lampedusa propongo lo stesso modello, arredando le strade con adeguata illuminazione e con ciottolo. E’ necessario anche un piano di rimboschimento”. Sul cosiddetto “piano colore torna anche in coinferenza stampa immaginando “il porto della “perla Lampedusa” in stile Portofino” perché non si presenti più “nel disordine e incuria attuali”....

Processo breve, blitz di Pdl. Bagarre in Aula, il VAFFA di La Russa




La maggioranza chiede e ottiene di invertire l'ordine del giorno per dare un via libera immediato alla legge che sta a cuore al premier. Insorge l'opposizione. Franceschini: "Approfittano della tragedia di Lampedusa per coprire questo fatto gravissimo. Liberano i criminali". Berlusconi: "Ce lo chiede l'Europa". Polemica Bindi-D'Alema

ROMA (da La Repubblica.it)  - Il blitz della maggioranza sul processo breve finisce in una bagarre assoluta con i manifestanti che assediano Montecitorio, il ministro La Russa protagonista di un durissimo scontro con il presidente della Camera Fini e infine la seduta sospesa e aggiornata a domani. Tutto inizia di mattina, quando Pdl e Lega hanno chiesto e ottenuto l'inversione dell'ordine del giorno dell'Assemblea scavalcando quindi la discussione sulla legge comunitaria e accelerando sulla legge che sta a cuore al premier Berlusconi. Grida di "vergogna, vergogna" dai banchi dell'opposizione che valuta ogni forma possibile di ostruzionismo. Non a caso dai banchi del Pd è partita la richiesta a Fini di evitare il contingentamento dei tempi. Richiesta che Fini accoglie raddoppiando i tempi di intervento. "Speriamo di chiudere entro venerdì" commenta Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl...

mercoledì 30 marzo 2011

Stagisti, tirocinanti e praticanti: dal PD tre proposte a precarietà zero

Damiano, Fassina e Raciti presentano il progetto di legge per tutelare i giovani, incentivare gli imprenditori che assumono chi fa uno stage, introdurre il contratto di praticantato

L’economia ristagna, la disoccupazione giovanile a livelli da record ormai tocca un ragazzo su tre. Sono 1.400.000 i lavoratori atipici, 2.500.000 quelli a tempo determinato e in somministrazione, 500.000 gli stagisti e 400.000 le false partite IVA che nascondono altri lavori. 
Numeri a fronte dei quali il PD risponde con il progetto PRECARIETA’ ZERO, una proposta di legge per regolare il tirocinio, gli stage e la pratica professionale che sarà accompagnato da una campagna di sensibilizzazione portata avanti anche dai Giovani Democratici e dalla “repubblica degli stagisti”  presentata oggi in una conferenza stampa alla Camera da Cesare Damiano, primo firmatario della proposta, insieme con il responsabile economia e lavoro  del Pd Stefano Fassina, il segretario dei GD Fausto Raciti e da una rappresentante della 'Repubblica degli stagisti', Eleonora Voltolina. 

Per impedire che i periodi di formazione siano usate dalle aziende per coprire gratis buchi di organico, la proposta prevede che i tirocini non possano durare più di 9 mesi, che non possano essere usati per sostituire personale, che siano vietate attività manuali...

Se avete fissato l'ombrellone a Fukushima, meglio disdire

TOKYO - Non cessa di destare preoccupazione la centrale nucleare giapponese di Fukushima, danneggiata dal sisma e dallo tsunami dello scorso 11 marzo. Un tasso di iodio radioattivo 3.355 volte superiore alla norma è stato rilevato nell'acqua di mare prelevata a 300 metri a sud dell'impianto. Lo ha annunciato la Tepco, l'aziena che gestisce il sito. Si tratta del livello più alto di iodio 131 rilevato dall'inizio dell'emergenza. Domenica scorsa il tasso registrato era di 1.850 volte superiore alla norma.
E per la prima volta dall'inizio della crisi nucleare in Giappone, livelli di radiazione sono stati rilevati su Pechino e su alcune zone del nord e dell'ovest della Cina. Si tratta comunque, hanno precisato le autorità locali, di tracce minime di materiale radioattivo. In totale, livelli molto bassi di iodina 131 sono stati rilevati in 14 delle 30 divisioni amministrative del Paese.

martedì 29 marzo 2011

PD... ci sei?

(Pubblichiamo una opinione sullo stato del Partito. Sono graditi commenti)

Nel giorno in cui dopo otto anni Silvio Berlusconi, attesissimo, torna in tribunale a Milano e alla Camera arriva il processo breve con la nuova norma ad personam per far cadere in prescrizione il processo per corruzione giudiziaria dell’avvocato inglese David Mills (giudicato dalla Cassazzione corrotto), il maggior partito d’opposizione si chiude nella propria sede per la direzione nazionale.

Una riunione “morbida”, dicono dal Pd. Nonostante le voci dissonanti nei confronti del segretario, che per ben due volte ha preteso il voto sulla sua linea politica, la direzione si è chiusa con una “pace temporanea” e una apparente concordia. Lo scontro è solo rimandato. A dopo le amministrative di maggio. E il risultato delle urne sarà determinante. La battaglia dipenderà infatti dall’esisto del voto. “Ci aspettiamo un incoraggiamento per aprire la strada del cambiamento”, dice Pier Luigi Bersani al termine della direzione. I problemi interni? Le diverse aree, ha assicurato, “sono una ricchezza” purché “non si cristallizzino in correnti”. E il segretario non ha nascosto una preoccupazione per le uscite dal Pd. Tuttavia, ha ammonito, “non bisogna applaudire” quanti se ne sono andati perché “hanno torto”. Punto...

La nuova LEGGE BAVAGLIO

Un emendamento in commissione di Vigilanza Rai presentato da Pdl e Lega vuole equiparare i programmi di informazione alle tribune politiche. Esattamente come successe un anno fa quando il radicale Beltrandi fermò Annozero e co. per un mese in occasione delle elezioni regionali. Con la scusa della par condicio, trasmissioni come Annozero, Ballarò e Porta a porta dovranno ospitare tutti i candidati sindaco o alla presidenza delle province, cosa impossibile visto il format di questi talk show. Che quindi rischiano di chiudere i battenti fino al voto. Intanto è iniziato a Montecitorio l'iter del processo breve, che sarà approvato entro giovedì. 

L'invenzione della realtà

(bell'editoriale di Ezio Mauro, su Repubblica)

IN POCHE ore accadono due eventi che riguardano il Presidente del Consiglio, il suo mondo aziendale, politico e personale - che coincidono dall'inizio e per sempre - e il nostro mondo reale, di cittadini ridotti a spettatori. 
La prima scena è di ieri mattina. Chiamato a giudizio a Milano nel processo "Mediatrade" con l'accusa di frode fiscale e appropriazione indebita, il Capo del governo annuncia in anticipo che sarà presente in aula. Si può pensare, davanti a questo annuncio, che accetti di sottoporsi al giudizio senza delegittimare come sempre la magistratura che lo indaga e che deve pronunciarsi sui reati che gli vengono contestati, che intenda ascoltare le accuse e far valere le sue buone ragioni, dimostrando così che anche per lui vale il principio secondo cui la legge è uguale per tutti...

lunedì 28 marzo 2011

La claque del premier a processo: 20 euro e panino

Carmela e Maria Grazia si son date appuntamento alle otto di stamani al gazebo davanti all'ingresso principale del palazzo di Giustizia di Milano. Sono state convocate via sms dal coordinatore regionale del pdl Manlio Mantovani. «Finalmente» dice la signora Carmela, 65 anni, una per cui Berlusconi è «buono e basta» perchè lui «certe cose (i bunga bunga a pagamento, ndr)non può averle fatte». «Finalmente», perché qui al gazebo aspettano il presidente Berlusconi (che prima telefonerà alla trasmissione di Belpietro Mattino 5) dal 15 febbraio, da quando il gip decise il rito immediato per il processo Ruby. Da allora il gazebo ha aperto i battenti ogni mattina, ha esposto i suoi striscioni - «fuori la politica dalle aule di giustizia» - e stamani potrà coronare il sogno per cui ognuna di queste comparse viene anche ricompensata: 20 euro al giorno più bibita e panino. Compreso il nastrino azzurro da mettere sulla giacca per la contabilizzazione finale.

Oltre i confini della realtà!


Figurante reclutata per raccontare il miracolo del governo. Subito smascherata in rete. "Pagata trecento euro per leggere un copione". Protesta il Comune          

(di GIUSEPPE CAPORALE, LA REPUBBLICA)


L'AQUILA - Mediaset manda in onda una finta terremotata pagata 300 euro. Pagata per leggere un copione scritto dagli autori del programma Forum, condotto da Rita Dalla Chiesa su Canale 5. "L'Aquila è ricostruita"; "Ci sono case con giardini e garage"; "La vita è ricominciata"; chi si lamenta "lo fa per mangiare e dormire gratis". Per questo "ringraziamo il presidente..." . "Il governo... ", precisa la conduttrice.
Marina Villa, 50 anni, nella trasmissione di venerdì si dichiara "terremotata aquilana e commerciante di abiti da sposa" in separazione dal marito Gualtiero. Ed è lì in tv con il coniuge a discutere della separazione davanti al giudice del tribunale televisivo. Ma è tutto finto: lei non è dell'Aquila, non è commerciante, il vero marito è a casa a Popoli, il paesino abruzzese nel quale la coppia vive: si chiama Antonio Di Prata e con lei gestisce un'agenzia funebre. ..

domenica 27 marzo 2011

PIDUISTI d'ITALIA: I SOLITI NOTI

Da Silvio Berlusconi a Fabrizio Cicchitto, da Luigi Bisignani a Flavio Carboni. Passando per il giornalista Maurizio Costanzo. Erano negli appunti privati della senatrice Tina Anselmi. E ancora oggi sono al potere

C’è anche una lettera del futuro papa Joseph Ratzinger – prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (quella che un tempo si chiamava Inquisizione) – datata 26 novembre 1983, negli scritti della presidente della commissione d’inchiesta sulla P2 dall’81 all’85, pubblicati da Chiarelettere nel libro La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi a cura di Anna Vinci. Ratzinger spiega il “giudizio negativo” della Chiesa sulle logge massoniche: “I loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione a esse rimane proibita”.

Silvio Berlusconi
Il premier Silvio Berlusconi, all’epoca già imprenditore in ascesa, vicino ai “laici” socialisti di Bettino Craxi, era iscritto alla loggia di Licio Gelli, ben prima di proporsi anche come paladino del conservatorismo ultracattolico, seppur pluri-divorziato. Tina Anselmi scrive: “Berlusconi tessera n. 625 ha versato £ 100.000 il 5-5-‘78. Documenti Villa Gelli in Uruguay: iniziato con solenne giuramento. Berlusconi afferma che nel 1978 fu convinto ad aderire da Gervasio (Gervaso). Nel 1978 linee di credito aperte da banche controllate da piduisti. Berlusconi collabora al Corriere della Sera, direttore Di Bella (piduista) nel 1978. Il 27 gennaio 1994 Gelli dichiara di averlo incontrato 4-5-10 volte. Agli atti risulta di avere grado di apprendista”. Non mancano rapporti con uomini d’altre cricche, più che d’altri tempi, che poi si ritrovano anni dopo indagati in altre inchieste, per altre “P”. Flavio Carboni, definito “procacciatore d’affari” da Tina Anselmi che il 10 marzo 1983 scrive: “Nel 1980 Berlusconi dà cinquecento milioni a Carboni”. Nell’audizione completa di Emilio Pellicani, segretario di Carboni, viene nominato anche il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, da sempre fedelissimo di Berlusconi: “Fedele Confalonieri, collaboratore di Berlusconi, si portò a Cagliari con cinquecento milioni in contanti…”

C’è qualcuno peggio di Gheddafi?

Carta Canta, l'Espresso - 25 marzo 2011  

 “Gheddafi è disponibile ad ascoltare, appassionato quando parla. Signori, è da 33 anni alla guida del governo. Gliel’ho detto: lei è un vero professionista, io sono solo un dilettante…” (Silvio Berlusconi, 28 ottobre 2002).

“Gheddafi mi ha promesso la costruzione di una villa sulla costa libica. Ho accettato volentieri, purché le spese siano a carico mio” (Silvio Berlusconi, 10 febbraio 2004).

“Gheddafi è un grande amico mio e dell’Italia. È il leader della libertà, sono felice di essere qui” (Silvio Berlusconi a Tripoli, 7 ottobre 2004).

“Il ministro degli Esteri libico regala una piccola ma robusta verità: l'Italia avvertì la Libia dell'attacco deciso dagli americani contro Tripoli per ‘punire’ Gheddafi dell'attentato alla discoteca La Belle di Berlino. Una decisione presa dal premier di allora, Bettino Craxi… Il 15 aprile dell'86 45 aerei avevano sganciato 232 bombe e 48 missili contro 6 diversi obbiettivi… Morti una decina di civili, tra i quali una figlia adottiva di Gheddafi. Ma il leader, avvertito dagli italiani, era riuscito a salvarsi. ‘Non credo di svelare un segreto - dice Mohammed Abdel-Rahman Shalgam alla Farnesina - se annuncio che il 14 aprile 1986 l'Italia ci informò che ci sarebbe stata un'aggressione americana contro la Libia’” (Corriere della sera, 31 ottobre 2008).

sabato 26 marzo 2011

La Veloce rincorsa di una grande Nazione o la breve storia di una transizione incompiuta

Who wants Silvio forever

Oltre il Caimano

di Giovanni Maria Bellu (L'Unità)

Affidare un ministero a un indagato per reati di mafia è un atto poco responsabile e offensivo verso le istituzioni. Ma affidargli proprio il ministero dell'Agricoltura è qualcosa di peggio. Segna il passaggio dalla mancanza di rispetto all'oltraggio sadico. Perché l'agricoltura è il settore economico dove si sviluppò storicamente la mafia ed è il luogo dove oggi si concentrano i simboli delle speranze dell'antimafia. I campi – la cui estensione era la misura della potenza della mafia latifondista – con la legge sulla confisca dei beni mafiosi sono diventati i luoghi della resistenza e della speranza. Oggi possiamo brindare con vini che si chiamano “Centopassi” prodotti da cooperative agricole che hanno nomi come Peppino Impastato e Pio la Torre.
Provateli se vi capita, hanno un sapore speciale. Sono particolarmente consigliati in questi giorni d'amaro in bocca.

Missione fallita, Masi lascia la Rai

Svolta ai vertici di viale Mazzini. Il dg Mauro Masi lascia la Rai e si avvicina alla Snam. Alla base del cambio, l'incapacità di gestire Floris, Santoro, Fazio e Gabanelli. Per il suo posto in lizza Lorenza Lei e Verro. 

In Pole position la Lei,  conosciuta per la sua fede cattolica (fu la responsabile Rai per il Giubileo) molto apprezzata Oltretevere. Ha rapporti personali sia con il presidente della Cei, Bagnasco, che con il segretario di Stato, Bertone. Il ministro Paolo Romani, ha scritto l'Espresso, continua a ricevere da Bertone chiare indicazioni - «perfino via telefono in pieno Transatlantico» - per la promozione della Lei. La Lei, se sarà effettivamente lei, si troverà dunque a misurarsi con il compito lasciato a metà da Masi: far fuori i conduttori sgraditi. A maggio scadranno i contratti dei magnifici cinque e in sede di rinnovo, con il testo Butti approvato in Vigilanza, il nuovo Dg proverà a dettare le sue condizioni.

Quanto il due di briscola

Ancora una volta risulta evidente quanto l'Italietta Berlusconiana paghi l'inaffidabilità e la mancanza di credibilità del suo leader sul piano internazionale, dove non arrivano i telegiornali di Minzolini e di Emilio Fido a taroccare la realtà. Contiamo quanto il due di briscola. Francia e Inghilterra annunciano una azione diplomatica congiunta per risolvere il problema Libia e l'Italia non viene neppure considerata. Berlusconi è nerissimo e sogna la rivincita sperando di inserirsi "last minute" in una mediazione diretta col suo "amico" Colonnello Gheddafi.

Intanto Silvio Berlusconi a Bruxelles rimane in silenzio. Per due giorni si nega alla stampa facendosi scudo con un motto per lui - comunicatore per antonomasia - del tutto inedito: «Non avete ancora capito che governare è fare, non dichiarare», dice ai cronisti. Unico tra i leader del continente, non risponde del suo operato al summit europeo, ed evita le domande scomode su Libia e Gheddafi, sul Patto di stabilità e sulla politica.

venerdì 25 marzo 2011

Marco Travaglio ad ANNO ZERO

AVVISO RIUNIONE CONSIGLIO C.d.P. Tavarnuzze

MARTEDI' 29 MARZO ORE 21.15

ORDINE DEL GIORNO:
  • Organizzazione della Iniziativa sul Fotovoltaico

AVVISO RIUNIONE CIRCOLO TAVARNUZZE

MERCOLEDI 30 MARZO ALLE ORE 21.30
 
ORDINE DEL GIORNO:

- Rapporti con le altre forze politiche
- forum tematici
- festa comunale,
- iniziativa C.d.P. fotovoltaico.
 
ed il punto sulla situazione di Tavarnuzze.
 

IL PD ORGANIZZA LA "NOTTE BIANCA DELLA SCUOLA"


Il governo continua il suo tentativo di demolizione della scuola pubblica, ma con caparbietà il mondo della scuola resiste. Resiste e progetta il futuro, un futuro assai prossimo, dove il bilancio dell'istruzione non sia considerato una spesa di cui, bene o male, non si può fare a meno, ma un investimento vero, di cui vantarsi, perché è la scuola la nostra assicurazione per il presente e per l'avvenire.

Un altro tassello della nostra 'resistenza' lo incaselleremo venerdì 8 aprile quando a Bologna (dove sarà presente il segretario Pd Bersani), Napoli, Milano e Torino metteremo in piazza problemi e sogni, prospettive e idee del mondo della scuola. In queste quattro città -e nelle altre che si vorranno unire- dalle 20 fino a tarda ora, andrà in scena un girotondo di interventi di artisti, intellettuali, politici, e le voci della scuola -insegnanti, studenti, genitori- perché è l'Italia intera a non rassegnarsi, a volere tenacemente guardare oltre.

L'intera serata sarà  trasmessa da Youdem Tv, i contributi e gli interventi saranno pubblicati nel blog www.lanottebiancadellascuola.it, oltre che in questa nostra pagina e in quella Facebook Area Scuola PD. Nei prossimi giorni pubblicheremo maggiori dettagli sul programma della Notte Bianca. Per ora segnaliamo le videochat (sono già online quelle con Mariangela Bastico, Giovanni Bachelet e Manuela Ghizzoni) che sono online sul blog e su YouDem Tv.

giovedì 24 marzo 2011

KISS ME LIBIA...

  • Guerra alla Libia: però... hanno un po’ rotto con queste celebrazioni.
  • Lanciati 110 missili, colpiti 4 carri. E vantiamocene pure.
  • Bombardata la residenza bunker di Gheddafi. Era riconoscibilissima dai panni stesi.
  • La Lega Araba critica i raid aerei: “L’anno scorso erano più belli”.
  • Il vescovo di Tripoli: “Le bombe non portano da nessuna parte”. Delusi quelli che si aspettavano un aldilà.
  • L’Italia mette a disposizione le sue basi americane.
  • Frattini: “Ni alla guerra”.
  • L’Italia è pronta a usare contro Gheddafi tutto quello che non è riuscita a vendergli.
  • L’Italia fornirà mezzi, uomini, ominicchi e quaquaraquà.
  • Napolitano: “Non possiamo sottrarci”. Infatti contiamo zero.
  • Convocato a Palazzo Chigi un Consiglio dei ministri straordinario. In quanto non si parlerà di giustizia.
  • Il premier: “Sono addolorato per Gheddafi”. Compragli una Smart!
  • La Russa: “Aerei pronti in 15 minuti”. Sono i nuovi caccia Findus.
  • Berlusconi: “I nostri aerei non sparano”. Gheddafi: “Lo so”.
  • Il premier rassicura: “I missili libici non possono raggiungere l’Italia”. L’esperto ballistico.
  • “L’Italia vorrebbe un ombrello Nato” ha detto Frattini consegnando i bollini.
  • È partita la fregata Euro. Il primo gennaio 2002.
  • La Russa: “Oggi otto aerei italiani in azione”. Una giornata da ricordare per Alitalia.
  • Decollano dall’Italia aerei completamente invisibili. Noti anche come aerei a progetto.
  • Sequestrato rimorchiatore con a bordo 8 italiani, Farnesina in apprensione. Poi arriva la smentita: non c’è nessuna apprensione.
  • Per Bersani l’intervento in Libia è perfettamente legale. Per questo il governo era tanto titubante.
  • “L’Italia è traditrice” ha detto Gheddafi riferendosi a una qualsiasi guerra dell’ultimo secolo.
  • Pare che il Rais abbia promesso ai miliziani 350 euro per ogni cadavere. Ecco dove cazzo era finito Mike.
  • I sostenitori di Gheddafi sventolano fazzoletti verdi. Anche là gli idioti si riconoscono così?
  • Lampedusa al collasso: il centro d’accoglienza ospita più di 3.000 persone. Coraggio, fatti ammassare.
  • Alfano: “I lampedusani non verranno lasciati soli”. Era proprio quello che temevano.
  • Nascerà a breve la tv degli insorti. Si comincia sempre così.


Propaganda di Regime

(di Conchita De Gregorio, L'Unità)

Una delle immagini sui telefonini di Arcore 

Da oggi l’Italia ha un nuovo ministro, si chiama Saverio Romano. È indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione, ha avuto l’incarico perché è un esponente dei cosiddetti Responsabili, quelli che hanno salvato il governo: dunque, mafia o non mafia, obiezioni del Quirinale o meno, gli spettava. Era il corrispettivo pattuito.

Qui però oggi vorrei dare ai nostri lettori un assaggio di come funziona la macchina del fango dei giornali della Real Casa: un episodio minore ma esemplare. Ieri dovendo scegliere tra la guerra in Libia, l’allarme nucleare in Giappone e l’imminente rimpasto di governo il Giornale del fratello Paolo ha scelto di dedicare la grande foto di copertina alla sottoscritta sotto il titolo, evidentemente ritenuto la notizia del giorno, “le porno-patacche di Concita”. All’interno un articolo non firmato sostiene che le foto delle “cene eleganti” ad Arcore e dintorni da noi pubblicate domenica scorsa sarebbero false. L’anonimo cita come fonte il sito di gossip Dagospia, che a sua volta col titolo “Alfonsina la pazza massacra lo scoop di Concita” citava come fonte l’anticipazione di Chi, settimanale specializzato in massacri. Sul numero di Chi in edicola non c’è traccia, però, di quel servizio.Allora Dagospia pubblica a conferma della sua tesi l’articolo anonimo del Giornale che cita la medesima Dagospia e l’articolo fantasma di Chi come fonti. Libero si accoda, con un titolo di prima pagina: macchè foto hard, lo scoop è tarocco. Totale: quattro titoli infamanti (porno patacche, massacro, scoop tarocco), nessuna notizia, nessuna smentita. Un cerchio di fango.

E Berlusconi scansa anche il processo Mills

Quanto è accaduto tre giorni fa in commissione, alla Camera, è l'ennesimo scandalo della democrazia. L'emendamento al disegno di legge sul processo breve, presentato dal carneade pidiellino Maurizio Paniz (il patetico Cirami di questa sedicesima legislatura) abbatte i tempi della prescrizione per gli incensurati. Più ancora di quelle che l'hanno preceduta, è una norma tagliata a misura per i bisogni processuali del Cavaliere. Grazie a questo trucco legislativo, il processo Mills decadrà prima dell'estate, e il premier sfuggirà ad una probabile condanna. La vergogna non è tanto la "cosa in sé": di misure ad personam il Cavaliere se n'è fatte approvare ben 38, in diciassette anni di avventura politica. Il vero scandalo è nella menzogna eletta a metodo di governo.

Su col morale...

  • Giustizia, approvata la norma "Salva Premier": prescrizione breve per gli incensurati. Quasi ultimato il programma di Governo. 
  • Se Dio avesse voluto che noi votassimo, ci avrebbe dato dei candidati - (legge di Murphy x la sinistra)

mercoledì 23 marzo 2011

Flavia Perina "cacciata" dal Secolo d'Italia

La deputata di Futuro e libertà è stata allontanata dalla direzione politica del giornale di via della Scrofa. "Estromessa con l'arroganza e la prepotenza senza idee che caratterizza il cosiddetto Popolo delle libertà". Perina annuncia così il suo addio al giornale. Il monopolista televiso e mediatico Berlusconi riduce così al silenzio un'altra delle voci "dissonanti" nel coro della comunicazione bugiarda del regime.

Obama a Sarkozy: bombe sotto la Nato

Ma Lega e Pdl vogliono trattare col Raìs
Ieri la decisione di Usa, Francia e Inghilterra di spostare il comando di tutte le attività militari sotto l'ombrello della Nato. L'annuncio è arrivato in serata, dopo il decisivo ok dell'Eliseo. L'accordo a tre, però, ha escluso l'Italia. Fino alle dieci di sera né la Farnesina né palazzo Chigi hanno commentato la notizia. Anche se la via dell'Alleanza atlantica era già stata auspicata nei giorni scorsi dal ministro degli Esteri Franco Frattini. Berlusconi, però, pensa alla mediazione. A dettare la linea è la Lega nord che chiede un impegno esplicito sull'immigrazione

Fumo nero dal reattore. Iodio nell'acqua a Tokio, vietata ai bimbi

OSAKA (GIAPPONE) - Del fumo nero si sta alzando dal reattore n.3 della centrale di Fukushima. I tecnici al lavoro nella zona sono stati evacuati. 


"Materiale radioattivo" nell'acqua di mare della zona. Le autorità rassicurano la popolazione e non bloccano la vendita di pesce.

Ma intanto cresce l'allarme per i prodotti alimentari. Un portavoce del governo municipale di Tokyo ha detto oggi che il livello di iodio radioattivo trovato nell'acqua della capitale, un enorme agglomerato urbano di 35 milioni di abitanti, eccede i limiti legali fissati per il consumo dei bebè. L'annuncio viene dopo che valori notevolmente alti di radioattività sono stati riscontrati in 11 vegetali prodotti nei pressi della centrale, che sorge 240 km a nord di Tokyo.



Intanto la nube tossica ha cominciato il suo lungo viaggio intorno al mondo. Oggi è di passaggio sull'Islanda dove sono state rilevate minuscole particelle radioattive, domani sorvolerà la Francia per poi arrivare, tra domani e dopo, anche sull'Italia. Ispra: "Nessun rischio per la salute"

Processo breve, sì a norma salva premier


Maurizio Paniz

Via libera della commissione giustizia della Camera all'emendamento del relatore al ddl  Maurizio Paniz che riduce i tempi di prescrizione per gli incensurati. Pd, Udc e Fli abbandonano la commissione



ROMA - Riecco la norma salva-premier. La Commissione giustizia della Camera ha approvato, a maggioranza, la norma taglia-prescrizione per gli incensurati. Durante il voto sugli emendamenti, alla ripresa dei lavori nel pomeriggio, è passato l'emendamento Paniz quattro-bis che premia chi ha la fedina pulita e allunga i tempi della prescrizione per chi è recidivo. La norma non si applica ai procedimenti in cui è già stata pronunciata sentenza di primo grado. Hanno votato contro Pd, Udc, Idv e Fli. Si da Pdl, Lega e Responsabili.

martedì 22 marzo 2011

IN COSCIENZA E NEL DUBBIO

DI CONCHITA DE GREGORIO
È davvero vergognoso e indicativo della miseria autoreferenziale in cui certi soloni sono precipitati, il dibattito che si sta sviluppando in queste ore a proposito del “pacifismo a corrente alternata” della sinistra italiana: sostengono, i commentatori durissimi e purissimi, che non ci sia tanto da discutere, che si debba dire sì o no, mostrarsi coerenti e in questo caso rallegrarsi con se stessi oppure autodenunciare la propria incoerenza e di conseguenza vergognarsi. Vorrei opporre a questo tribunale in servizio permanente effettivo alcuni dati di fatto ed invitarli ad esercitare insieme a noi la pratica del dubbio, sempre auspicabile e benefica nel cammino verso la comprensione delle cose. Riprendo, nel farlo, dal punto in cui ci siamo lasciati: l'editoriale di due giorni fa, scritto alla vigilia della decisione (francese) di attaccare Gheddafi, decisione a cui il governo italiano si è prontamente accodato fornendo basi e aerei di supporto. “Siamo passati dal baciamano all'elmetto”, scrivevo. Dal baciamano ai Tornado. L'amico Gheddafi in una frazione di secondo è diventato nemico. Un voltafaccia, dicevo, di cui “l'amico Muammar potrebbe risentirsi in forma personale: la categoria del tradimento, ai suoi occhi, potrebbe comprendere l’Italia intera”. Quarantott'ore dopo lo ha detto in forma esplicita: italiani traditori. Dice italiani ma pensa solo a uno: al suo caro amico. Il punto mi pare ancora questo, non si scappa da qui: è tragico e grottesco vedere La Russa in divisa da guerra, su mandato del premier, sciorinare i nomi degli aerei che sta facendo decollare all'attacco del nemico. Quello stesso nemico al quale fino all'altro ieri abbiamo venduto le armi, a cui abbiamo baciato l'anello, che abbiamo fatto accampare con le sue tende nei giardini di Roma fornendogli ragazze e cavalli per il suo circo, con quale abbiamo fatto affari pubblici e privati in materia di gas e di tv, i cui soldi abbiamo chiesto per le nostre imprese, tante. Di cui abbiamo sopportato i ricatti e le minacce, con il quale abbiamo firmato un trattato vergognoso, in materia di immigrazione. Che Gheddafi fosse un dittatore sanguinario non è notizia di giovedì scorso. 

sabato 19 marzo 2011

SPENDE MINZOLINI, PAGHIAMO NOI

(da IL FATTO QUOTIDIANO)

Augusto Minzolini sta poco bene. Solo chi l’ha conosciuto vent’anni fa quando sfrecciava per i palazzi romani in motorino, sbucava da dietro le porte, s’inguattava sotto i tavoli travestito da fioriera sempre a caccia di indiscrezioni, pettegolezzi, retroscena, a volte persino di qualche notizia (tipo il patto “della crostata” D’Alema-Berlusconi a casa Letta), può comprendere la gravità della sindrome che l’ha colpito. Un tempo cercava le notizie, ora le nasconde (ultime imprese: il linciaggio di Saviano e la sordina ai fischi contro B.). Fatte le debite proporzioni, è come se l’ispettore Derrick scippasse una vecchietta, o se Berlusconi mandasse indietro una minorenne.

COL CUORE GONFIO

(da Conchita de Gregorio - L'Unità)

Da 66 anni a questa parte non siamo mai stati così vicini dall’essere - l’Italia - un paese in guerra. Manca un passo, per giunta non nostro. Dipenderà, nelle prossime ore, dalle decisioni dell’America, della Francia e dell’Inghilterra, soprattutto dipenderà dagli umori del colonnello Gheddafi ed è questa una certezza che non lascia spazio a molte speranze. Gheddafi è un folle, ha i missili e probabilmente le armi chimiche, sta sotto i nostri piedi, a cento chilometri dalle nostre coste, sull’altra sponda del nostro mare. “Ci aspettano decisioni difficili”, ha detto ieri il presidente Napolitano che sa bene di cosa parla, a differenza della stragrande maggioranza degli italiani di guerre il presidente ne ha già vissuta una...

DONNE E MEDIA MOZIONE BIPARTISAN


un intervento di Vittoria Franco pubblicato oggi, sabato 19 marzo 2011 su l'Unità

Quest’anno in Senato la settimana dell’8
marzo qualche risultato positivo per le 
donne lo ha portato: un ddl sulla presenza 
delle donne nei consigli di amministrazione
 delle società pubbliche e private quotate 
in borsa (che dovrà però essere ancora confermato 
dalla Camera) e una mozione su donne e media.

Per entrambi è stata determinante la trasversalità
 fra le donne, che ha fatto argine al tentativo di molti 
uomini (come hanno confermato le numerose dichiarazioni
in dissenso) di affossare la legge sulle
 quote o di arrivare a un voto contrapposto sulle mozioni
 su donne e media. Siamo riuscite a evitarlo,
 grazie alla tenacia e alla consapevolezza del valore
 dell’unità delle donne. Anche questo è l’effetto della
 grande manifestazione del 13 febbraio.
 Su donne e media non era affatto scontato arrivare
 a un risultato condiviso...

LA GIUSTA LEZIONE

(Fondo di Conchita De Gregorio, L'Unità)


«La maestra ha detto che ci sono i musei aperti stanotte, bisogna andare a vedere. Ha detto che abbiamo tutti 150 anni, anche io». Erano le undici di sera quando il piccolo di casa, che ci aspettava svegli, ci ha accolti al rientro con queste parole. Aveva messo la giacca e il papillon con l'elastico, pronto per uscire. Si sono rivestiti anche gli altri, siamo usciti tutti. A mezzanotte i fuochi d'artificio sul Tevere, gente sotto la pioggia come fosse mattina. All'una, ai musei Capitolini, coda all'ingresso per andare a vedere il Marco Aurelio. Davanti a noi una comitiva di adolescenti. Famiglie coi figli per mano attorno alla Lupa. Folla per le scale, folla in piazza Venezia, folla al Quirinale. Musica dappertutto, bambini ovunque. Coccarde e tricolori. L'Italia è un paese incredibile...

CONTRORDINE: AL PROCESSO NON CI VADO

Contrordine. Un Consiglio dei ministri straordinario costringerà il Cavaliere a disertare lunedì l’Aula del suo processo. Perfino l’avvocato Longo, annunciando nei giorni scorsi la presenza in Tribunale del suo assistito, aveva mostrato un certo scetticismo. La formula «salvo imprevisti dell'ultimaora » tradivaunpresagio.Adispetto della volontà sbandierata, Berlusconi ha trovato il modo di farsi scudo della crisi libica e dell’interesse del Paese. Accusato di aver comprato con 600 mila dollari due testimonianze dell'avvocato Mills, Silvio si è sempre proclamato innocente.

venerdì 18 marzo 2011

La Germania ha scelto l'energia verde -"Puntiamo su sole e vento"



Nel 2050 l'80% dell'energia tedesca arriverà da eolico e fotovoltaico. I reattori danno lavoro a 30mila persone, la green economy ne occupa 340 mila


BERLINO - Li vedi spuntare ovunque, quando viaggi in autostrada dalla capitale verso Monaco e il Sud o Hannover e l'Ovest: col loro sommesso ronzio, le pale dei grandi mulini eolici rompono appena il silenzio della campagna tedesca. Oppure ovunque, sulle villette dei ricchi bavaresi o sui palazzoni in prefabbricato alla sovietica che Berlino ovest ha ereditato dal comunismo, vedi i pannelli fotovoltaici. L'energia rinnovabile vola in Germania. Non solo in Borsa, dove nelle ultime ore i titoli di Solarworld, Q-Cells, Nordex o della branca energie pulite di Siemens hanno registrato balzi dal 20 al 40 per cento. La vedi dietro ogni angolo, è diventata un fattore costitutivo del quotidiano. La Germania conservatrice di Angela Merkel, che dice "nel dubbio, siamo per la sicurezza" e ferma per almeno tre mesi sette dei suoi 16 reattori, è anche la potenza economica che più di ogni altra si è lanciata a pensare e progettare strategicamente il mondo nuovo dell'energia.

La crisi Nucleare - Al Governo interessa altro

Gli Stati Uniti, dirimpettai del Giappone anche se a distanza, accusano senza mezzi termini il governo nipponico di mentire. La situazione della centrale di Fukushima è gravissima, da
disastro epocale. Un dramma mondiale. Il governo italiano, dopo aver tenuto il punto sul
ritorno al nucleare promesso ai costruttori, finalmente ha capito che non poteva resistere su
una posizione tanto ottusa. Tutto il mondo sta tornando a riflettere sul nucleare, sui sistemi disicurezza. Alla fine ha ceduto. Ma la preoccupazione per i cittadini non c’entra nulla, come ha rivelato la frase del ministro Stefania Prestigiacomo detta ieri in Transatlantico, a
Montecitorio, al collega dell’Economia, Giulio Tremonti: “E’ finita. Non possiamo mica perdere le elezioni. Non facciamo cazzate”.
Al di là dei problemi italiani, il dramma del nucleare giapponese ha ormai posto in tutto il
mondo anche un altro tema, di fondo, di cui economisti, industriali e politici non vogliono
parlare, perché mette in discussione un assioma: il profitto e l’attenzione al solo conto
economico hanno dimostrato, prima con la crisi finanziaria e adesso con questo dramma, che non producono automaticamente efficienza e sicurezza. Al contrario, anche quando la mala gestione può mettere a rischio il resto dell’umanità possono essere ancora una molla potente che spinge ad agire senza precauzioni per la sorte degli altri.

giovedì 17 marzo 2011

Foto della notte bianca a Firenze


W L'ITALIA!

Italia 150. La Lega della vergogna

Il Carroccio diserta l'anniversario, disprezza l'Unità e il tricolore. Il PD: “Troppo facile fare i leghisti con i soldi degli altri! Se la Lega non c'è, noi ci saremo due volte


Piove in tutta Italia ma la tempesta arriva sopra alla Lega. Alla vigilia della celebrazione dei 150 anni di Unità d'Italia, il malumore leghista si sta diffondendo a dismisura e le manifestazioni di disprezzo nei confronti del tricolore diventano molto evidenti. Dal PD la risposta è immediata: è troppo facile fare i leghisti con i soldi degli altri!


Dopo il caso dei consiglieri leghisti lombardi ed emiliano-romagnoli che hanno disertato le Aule del Consiglio regionale nel momento dell'Inno di Mameli, è stato il turno del capogruppo alla Camera, Marco Reguzzoni ad annunciare pubblicamente che dei festeggiamenti per l'Unità di Italia non è minimamente interessato e che passerà la giornata con i figli, visto che gli asili sono chiusi.

La fusione del nocciolo nucleare

mercoledì 16 marzo 2011

Da Sella e Minghetti a Tremonti. L’Italia del rigore senza sviluppo

Tagli alla spesa e riforme della Destra storica agli albori dell'unità misero a posto i conti pubblici ma lasciarono la nazione stremata. Fu la Sinistra di Crispi e Depretis a farla decollare. Oggi la storia si ripete al contrario: dopo la cura Ciampi, l'Italia è al declino. Un interessante articolo.

di Roberto Petrini, da Repubblica "Affari & Finanza", 14 marzo 2011

«Non spendere una lira in più di quanto entra in cassa». Era questa la giaculatoria laica che i superman della finanza pubblica dell' Italia ancora in fasce recitavano in pubblico e in privato.

Si chiamavano Quintino Sella e Marco Minghetti, si scambiarono il testimone tra il 1861, data della riunione del primo Parlamento e il 1876 data della fine del governo della Destra. Il loro obiettivo era di quelli considerati impossibili: abbattere l'enorme debito pubblico che il neonato Stato unitario aveva accumulato per finanziare le guerre del Risorgimento. Come fecero? Amministravano la cosa pubblica come se fosse stata l' azienda agricola di famiglia, non spendevano una lira di più di quanto potessero. Parsimonia e rigore erano le loro parole d' ordine. Uno stile di vita più che una concezione economica.

Allarme atomico: evacuato Oscar Giannino

Satira (AMARA) di Marco Travaglio, il Fatto quotidiano, 16 marzo 2011


Prima vittima italiana del disastro nucleare giapponese: da cinque giorni non si hanno più notizie di Oscar Giannino, editorialista di Panorama, Messaggero, Gazzettino, Mattino, Radio 24. Precisamente da sabato, quando sulla prima pagina del quotidiano romano del costruttore Caltagirone è apparso un suo commento dal titolo definitivo: "Nucleare sicuro, è la prova del nove". Sdegnato contro chi osava "diffondere e amplificare notizie sull'allarme nucleare", il variopinto esperto sentenziava: "Orbene, se allo stato degli atti una prima cosa si può dire, è che proprio la terribile intensità del fenomeno abbattutosi sul Giappone ci consegna una nuova conferma del fatto che, in materia di sicurezza di impianti nucleari, i passi in avanti compiuti negli ultimi decenni sono stati notevolissimi, tali da reggere nella realtà dei fatti, senza creare pericoli per ambienti e popolazioni" ecc.

Spettatori del ritorno del Rais

Gheddafi massacra gli abitanti della Libia e l’Occidente chiacchiera. Gheddafi sta riportando l’intero paese sotto la sua mostruosa dittatura grazie soprattutto al controllo totale dello spazio aereo, come hanno rilevato tutti gli osservatori. Sarebbe bastato bombardare gli aeroporti di cui il sanguinario dittatore si serve come base operativa. Il presidente francese Sarkozy ha buttato lì una frase, tanto per fare la notizia d’apertura nei tg, ma si è ben guardato dal fare sul serio. Chiacchiere, appunto. Il resto d’Europa nemmeno quelle, mentre Obama continua a lambiccarsi su “essere o non essere?” della “no-fly zone” e i ribelli ad essere mitragliati dal cielo. 

martedì 15 marzo 2011

LA GELMINI MENTE

Risposta durissima della Cgil alle affermazione del ministro in tv: "I docenti sono stati falcidiati, i  fondi in dieci anni sono crollati da 259 a 88 milioni mentre quelli per le paritarie sono raddoppiati". E il prossimo anno la scure si abbatterà ancora di SALVO INTRAVAIA, La repubblica.it

"La Gelmini "ribalta la realtà". L'uscita pubblica di ieri sera del ministro dell'Istruzione alla trasmissione "Che tempo che fa", condotta da Fabio Fazio, fa insorgere la Cgil e moltiplica le polemiche sulla scuola. Il ministro ha affermato sostanzialmente tre cose: che gli insegnanti in Italia sono troppi e che il governo si è limitato a contenere la pianta organica dei docenti; che ci sono più bidelli che carabinieri e le scuole restano sporche; che le manifestazioni di piazza a difesa della scuola pubblica sono poco credibili perché chi protesta poi manda i figli nelle paritarie.

Giappone

Silvio Berlusconi e l'atomo.

(articolo di Peter Gomez)
In Giappone cresce l’incubo nucleare. Nel corso della nottata (alle sei del mattino ora locale), una nuova esplosione alla centrale di Fukushima ha tenuto con il fiato sospeso gli abitanti del paese devastato dal terremoto. Sale anche l’allarme radioattività: il premier giapponese Naoto Kan ha chiesto agli abitanti nel raggio di trenta chilometri di non uscire dalle proprie abitazioni. Nuove rilevazioni dicono che il livello di radiazioni nell’aria è superiore di dieci volte in più del normale anche a 100 chilometri da Tokio. Ieri l’ennesimo tentativo di pompare acqua marina nel reattore della centrale atomica di Fukushima. La Tepco, il gestore dell’impianto giapponese, dopo i fallimenti dei precedenti tentativi di raffreddamento delle barre ha già annunciato “l’inizio di fusione del nucleo”

La buona notizia è che in realtà sul nucleare italiano niente è per davvero deciso. Nonostante la legge sull’atomo e l’accordo siglato lo scorso anno con la francese Edf e l’Enel il nostro Paese ha tutto il tempo per cambiare idea e darsi una diversa politica energetica. Quella cattiva è che le nostre classi dirigenti non hanno nessuna voglia di riflettere. Tanto che per ora la maggioranza riesce solo a ripetere a pappagallo: “Andiamo avanti”.

Eppure in qualunque nazione seria (ma la nostra purtroppo non lo è) ciò che sta accadendo in Giappone sarebbe da tutti presa per un’occasione di vero dibattito e approfondimento. Anche dai pro-nucleare. Chi sostiene l’atomo senza se e senza ma, spiega infatti che le centrali nipponiche sono in crisi perché di vecchia generazione. E pur sorvolando sull’ancora irrisolta (e fondamentale) questione delle scorie, afferma che nelle nostre (terza generazione) incidenti simili non potranno accadere. È vero? È falso? I ministri Renato Brunetta, Paolo Romani e Stefania Prestigiacomo che tanto si stanno spendendo per i costruendi reattori hanno la competenza tecnica e la gentilezza necessaria per rispondere?

Buon giorno!

Un vecchio che non mi piace - Luis Sepulveda

Un pezzo su Berlusconi dal libro "Ritratto di gruppo con assenza" di Sepulveda

Mi piacciono i vecchi, ma non tutti, e non ho mai temuto la vecchiaia perché la vita mi ha offerto incontri con anziani formidabili. Con uomini e donne che hanno portato o portano le rughe, i capelli bianchi, l'apparente lentezza, con orgoglio e allegria, e ora che sto per compiere sessant'anni mi preparo a diventare come loro.
Quelle donne e quegli uomini che hanno sui volti la mappa gloriosa di vite gloriose sono il mio modello e per rispetto a loro e a me stesso voglio parlare in queste pagine di un vecchio patetico che rappresenta esattamente il contrario ed è l'immagine stessa della senilità, prigioniero di un destino simile a quello di Dorian Gray.

lunedì 14 marzo 2011

IL BILANCIO DEL COMUNE DI IMPRUNETA

Comune di Impruneta
IL BILANCIO DI IMPRUNETA
Assemblee per capire da lunedì 21 marzo
Quest’anno la Giunta Comunale ha organizzato le assemblee di Bilancio in modo un po’ diverso.
Infatti, la scarsa partecipazione a questo tipo di riunioni è dovuta probabilmente al troppo tecnicismo di questo tema e alla difficoltà dei cittadini a capire e entrare nel merito.
Per questo la Giunta ha preparato una presentazione per schede, che verrà proiettata e poi discussa e che cercherà di spiegare i meccanismi di formazione del Bilancio (entrate, uscite, Patto di Stabilità) e le caratteristiche di alcuni servizi, quelli che hanno maggior impatto con i cittadini (scuola, sociale, manutenzioni ed opere pubbliche).
E’ un primo tentativo, che l’Amministrazione Comunale potrà migliorare nel tempo e che verrà portato sul territorio anche in seguito, per garantire un rapporto di chiarezza e trasparenza con i cittadini. 

Le assemblee si terranno lunedì 21 Marzo 2011 alle ore 21.15 presso il Palazzo Comunale nella Sala del Consiglio a Impruneta e mercoledì 23 Marzo 2011 alle ore 21.15 presso la Sala della Pubblica Assistenza in via della Repubblica a Tavarnuzze. 

Il materiale, insieme alla relazione del Sindaco, sarà visibile anche sul sito del Comune.