martedì 30 agosto 2011

IL 6 SETTEMBRE SCIOPERO E MANIFESTAZIONE!!!!!

Il Segretario Bersani è favorevole... il resto del PD è per il no, per il si, per il ni, per lo spaccamento in quattro del capello, tanto per cambiare... 


Se non scendiamo in piazza adesso, cari amici e compagni, quando dovremmo farlo, a manovra infame ed iniqua ed inutile e nociva approvata?


Noi il 6 settembre saremo in piazza con la CGIL. 


ADESSO BASTA!


lunedì 29 agosto 2011

P3, P4 e quei milioni regalati: la pista del denaro porta al Cavaliere


Sei procure, sei filoni d'indagine, migliaia di pagine agli atti. Tutte le inchieste che negli ultimi mesi hanno intrecciato il mondo della politica hanno un filo conduttore comune. Fatto di bonifici, assegni e faccendieri  di CONCITA DE GREGORIO 


QUELLO CHE abbiamo smesso di chiederci è perché, per conto di chi. Assuefatti all'omeopatico dilagare della corruzione che ha trasformato l'Italia nel paese del "che male c'è, così fan tutti", tutti colpevoli nessun colpevole, scivoliamo distratti sui resoconti di giornata dei giornali, tanto si sa come va il mondo.

Sei Procure, sei filoni di indagine, migliaia e migliaia di pagine agli atti. Berlusconi ha regalato a Dell'Utri dieci milioni di euro? Un uomo generoso, beato lui che ce li ha. Angelucci ha estinto il mutuo da otto milioni di Denis Verdini? Ah. Walter Lavitola, curatore testamentario della un tempo gloriosa testata L'Avanti! paga uno stipendio mensile al procacciatore di protesi e di prostitute Tarantini, rimborsato dal presidente del Consiglio? Era prevedibile, Tarantini del resto ("le donne e la cocaina favoriscono gli affari", un maestro del pensiero) in qualche modo doveva essere messo in salvo. Meglio soldi che un seggio in parlamento, in fondo.

Fu Verdini ad avvisare Caldoro, allora candidato alla presidenza dalla regione Campania, che c'era un dossier "tipo Marrazzo" sul suo conto? Gentile. Del resto fu Berlusconi in persona ad avvisare Marrazzo. Voleva aiutarlo, certo. Un gruppo di faccendieri scambia le sorti politiche di Cosentino con la legge sull'età pensionabile dei giudici. Normale. Si attiva per far pagare alla Mondadori solo il 5 per cento di quel che deve alla Agenzia delle entrate? Gianni Letta segue la vicenda di persona? Vabbè, se è per pagare di meno, chi non lo farebbe, potendo.

Ecco, bisognerebbe ritrovare lo stupore, almeno. Se non l'indignazione la consapevolezza dell'enormità di ciascuna di queste notizie. Ricominciare a chiedersi: ma perché? Per conto di chi? Il Grande Corruttore ha comprato ogni cosa, persone e beni, ha disinnescato alla fine l'unica arma per lui davvero letale: l'intelligenza, la capacità di ciascuno degli italiani di darsi risposte in proprio, senza delegare.

Eppure non è difficile, basterebbe riportare tutto alla dimensione propria e ragionare sui soldi. Come se fossero i nostri, i vostri. Può una persona che guadagna 4000 euro al mese, come dice di sé uno degli indagati P3, spenderne 1000 per invitare ogni giovedì a cena degli amici? Non può, voi non potreste.

Dunque chi lo ripaga, per conto di chi lo fa, e perché? Quando qualcuno vorrà scrivere finalmente in chiaro la storia di come affondò nel pantano da lui stesso progettato l'impero di Silvio B. dovrà raccontare non di donne e di magio e, il collante del ricatto che tutti ammutolisce. Vediamo.

venerdì 26 agosto 2011

Ieri a Baruffi...


Festival dell'Unita'/Festa Democratica:
Bello... c'erano...
Carmine Campana Responsabile Pax Christi – Le Rose
Francesco Petrelli Presidente Oxfam Italia
Don Andrea Bigalli Coordinatore regionale Libera
Francesca Chiavacci Presidente di Arci Firenze
Francesca Buccioni Assessore Politiche Formative del Comune di Impruneta
Diana Kapo Segretaria provinciale Giovani Democratici 

 e voi 'n'dò vù eri? ... vu c'avevi a esse'...!




Veltroni sul Riformismo

dalla lettera di Veltroni al Direttore di La Repubblica:
Il riformismo può salvare l'Italia: ecco i punti del cambiamento

CARO direttore, ci sono momenti, nella storia collettiva, in cui la campana suona per tutti. Il disordine, figlio dei cambiamenti, spaventa e mette alle corde. Ma costringe anche a fare salti e a riprogettare, a pensare in grande , a ritrovare profondità. Solo vent'anni fa nelle case non esistevano i computer ed invece esistevano l'Urss e la Jugoslavia e , in Italia, la Dc e il Psi. La fabbrica era ancora il centro del ciclo produttivo e la struttura sociale era solida e "aggregata". E' nata una nuova dimensione del sapere e del comunicare, la rete, che ha completamente mutato le dinamiche delle relazioni umane e sociali. Si è fatta strada , in Occidente, la precarizzazione del lavoro e della vita di intere generazioni per le quali- come la mano di uno di loro ha scritto furtiva -" non c'è più il futuro di una volta".

Il mondo ha dischiuso comunicativamente tutto il "catalogo" delle sue possibilità, la ricchezza e i viaggi e il successo e la felicità delimitata a questa dimensione, e contemporaneamente ha negato a una intera generazione la possibilità di raggiungere persino la minima sicurezza sociale. Ci si può meravigliare poi se dei ragazzi della periferia di Londra pensino che una rivolta non serva a "scalare il cielo" di una società migliore per tutti , a cominciare dagli altri, ma a rubare un televisore al plasma per vedersi meglio il Chelsea? ...

Comunicato dell'Assessore Buccioni sul progetto di Accoglienza Bambini Saharawi Estate 2011.


Stanno continuando i loro soggiorni nei diversi Comuni dell’intera Regione Toscana “gli ambasciatori di pace”, i bambini Saharawi.
E anche questa estate hanno fatto la loro tappa ad Impruneta: 10 ospiti e la loro maestra accompagnatrice sono stati accolti da alcune famiglie del nostro territorio nei primi giorni di questo agosto.

“I loro volti regalano un sorriso di speranza – dichiara l’assessore alle Politiche Formative del Comune di Impruneta, Francesca Buccioni .La speranza di un popolo che aspira a diventare finalmente libero, autonomo, responsabile delle proprie scelte e del proprio futuro.
Sono questi bambini, testimoni di una nazione ancora virtuale che da 35 anni si batte per la propria libertà e autodeterminazione, che abbiamo ospitato anche quest’anno, grazie alla generosa disponibilità di alcune famiglie di nostri cittadini, nell’ambito del progetto di accoglienza temporanea che l’Amministrazione Comunale porta avanti da molti anni in collaborazione con il Comitato Selma.
Durante la loro permanenza nel nostro territorio è stato anche completato il ciclo di visite sanitarie e terapie, che costituiscono uno dei punti fermi del programma di solidarietà.
Questo progetto – sottolinea l’Assessore – non rappresenta soltanto un modo concreto di manifestare la nostra unità ai Saharawi, ma anche la possibilità per la nostra comunità e soprattutto per i nostri bambini di avvicinarsi alle tradizioni culturali di un altro popolo, approfondire il dialogo, coltivare una mentalità aperta.
Come rappresentante dell’Amministrazione Comunale di Impruneta, non posso che ringraziare personalmente ciascuna famiglia e ogni Associazione che dimostri sensibilità e disponibilità a questa esperienza”

lunedì 22 agosto 2011

FESTA DE L’UNITA’ DI BARUFFI - Povertà, accoglienza, diritti


FESTA DE L’UNITA’ DI BARUFFI
Giovedì 25 agosto 2011 Ore 21,30
Località. Baruffi – Tavarnuzze  a 2 km. dal casello Firenze Certosa dell’ A1

Lotta alla povertà e fenomeni migratori:
quali politiche di accoglienza in un quadro di rispetto dei diritti umani e della legalità

Incontro con i cittadini, le Associazioni e le Istituzioni

Saranno presenti:

·     Carmine Campana Responsabile della Casa per la Pace Pax Christi – Le Rose
·     Francesco Petrelli Presidente di Oxfam Italia
·     Don Andrea Bigalli Coordinatore regionale dell’Associazione Libera
·     Francesca Chiavacci Presidente di Arci Firenze
·     Francesca Buccioni Assessore Politiche Formative del
·     Comune di Impruneta
·     Diana Kapo Segretaria provinciale Giovani Democratici Firenze

Il grande tema della lotta alla povertà e alle diseguaglianze, giunge di tanto in tanto alle nostre orecchie dai mezzi di informazione, che ci riportano i grandi numeri di una tragedia che si consuma quotidianamente nel mondo.
Le Nazioni Unite ci dicono ad esempio che:
un miliardo di persone non hanno la possibilità di nutrirsi in modo sufficiente perché non hanno accesso alle risorse produttive del proprio territorio a partire dalle terre coltivabili e dall’acqua 2 miliardi e mezzo di persone non hanno accesso a servizi sanitari adeguati. Una banale diarrea provoca un milione e mezzo di morti  all’anno. Per la maggior parte si tratta di bambini.
Questa realtà dolorosa e umanamente inaccettabile, non riesce a trovare adeguato spazio nell’agenda di coloro che nel mondo assumono le decisioni che determinano il futuro di tutti noi. Anche tragedie di proporzioni enormi quale quella che si sta consumando in Somalia e nel Corno d’Africa per la carestia causata dalla persistente siccità, non ci vengono proposte nella loro effettiva dimensione.
La tv ci fa vedere che migliaia di profughi in fuga dalla povertà e dalle  persecuzioni di cui soffrono nei loro Paesi, attraversano il Mediterraneo e approdano sulle nostre coste. E allora in molti sono indotti a pensare “a come difendersi” senza porsi il problema di come agire sulle cause che determinano questi flussi di disperati.
Se non ci impegneremo in maniera seria e solidale su povertà, giustizia sociale e rispetto dei diritti umani, potremo anche costruire grandi muri o mostrare i muscoli organizzando insane misure di respingimento, ma non potremo impedire che la disperazione di tanti che non riescono ad assicurare un’esistenza dignitosa a loro stessi e alle loro famiglie, li induca anche a rischio della propria vita, a ricercare una strada che possa condurli laddove questo è già possibile Vogliamo parlare di tutto questo assieme a persone che rappresentano Organizzazioni e Istituzioni seriamente e quotidianamente impegnate su questi temi. Ve le presentiamo brevemente, con la speranza che le loro storie e il loro esempio possano richiamare l’interesse e la partecipazione alla discussione di molti di noi.
La serata di confronto organizzata per giovedì 25 agosto a Baruffi, vuole appunto offrire un piccolo contributo alla riflessione su questi importantissimi temi.

Alcune brevi informazioni sulle Organizzazioni partecipanti:
·      Casa per la Pace – Pax Christi - www.casaperlapace.it La Casa per Pace si trova a meno di un km. dalla Frazione di Baruffi ed è un luogo che Pax Christi utilizza per promuovere, organizzare, ospitare incontri, seminari, stages e convegni per la formazione, sui temi della spiritualità e la cultura della pace e dei diritti umani.. La Casa per la pace è uno spazio di accoglienza, di dialogo e di confronto: per i punti pace di Pax Christi Italia e dell'estero; per gruppi, associazioni e movimenti che perseguono finalità simili a quelle di Pax Christi; per gruppi e comunità parrocchiali che ricercano la spiritualità della pace; per famiglie o gruppi di famiglie che desiderano vivere un'esperienza di studio della pace e della nonviolenza, del silenzio e della preghiera.
·      Oxfam Italia – www.oxfamitalia.org Oxfam è una delle più importanti organizzazioni internazionali specializzata in aiuto umanitario e progetti di sviluppo, composta da Associazioni di 17 Paesi che collaborano con 3.000 partner locali in oltre 100 Paesi emergenti per contribuire ad individuare soluzioni durature alla povertà e all’ingiustizia. Oxfam Italia, membro dal 2010 della Confederazione Internazionale Oxfam, nasce dall’esperienza di Ucodep, organizzazione non governativa toscana da oltre 30 anni impegnata per migliorare le condizioni di vita di migliaia di persone povere nel mondo e dare loro il potere e l’energia di costruirsi un proprio futuro, di controllare e orientare la propria vita, di esercitare i propri diritti. Giustizia economica, accesso ai servizi essenziali, cittadinanza e governabilità, aiuto umanitario sono gli assi dell’azione quotidiana nostro agire, in coerenza con i valori di giustizia, dignità umana, democrazia, solidarietà, impegno e sobrietà.
·      Associazione “Libera” – www.libera.it "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" è nata il 25 marzo 1995 con l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. La legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l'educazione alla legalità democratica, l'impegno contro la corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura, sono alcuni dei concreti impegni di Libera. L’Associazione è molto attiva anche in Toscana con vari progetti anche sul fronte delle attività anti usura. La prima Festa nazionale di Libera si è svolta con grande successo di pubblico a Firenze nel luglio scorso.
·      Arci Firenze – www.arcifirenze.it Mediazione culturale e interpretariato, gestione di Uffici Immigrati dei Comuni, coordinamento di strutture di accoglienza, intercultura nelle scuole, sostegno ai minori, corsi di italiano per stranieri nei Circoli. Sono solo alcune delle tipologie di progetti e di pratiche, realizzate quotidianamente dall'Arci di Firenze in collaborazione con gli enti locali e nei Circoli. E' un lavoro che si affianca, rappresentandone la traduzione concreta, a quello prettamente politico fatto di campagne e azioni nel settore dell'immigrazione, per promuovere diritti, uguaglianza, antirazzismo. Sono ormai in migliaia, tra uomini e donne, che vivono e lavorano nel nostro territorio. Sono tantissimi i loro figli, che nascono o crescono nel nostro paese, ma incontrano difficoltà nel vedersi riconosciuti cittadini italiani. E per questo dal prossimo autunno, l'Arci di Firenze sarà impegnata nella campgna 'L'Italia sono anch'io', una raccolta di firme per due proposte di legge di iniziativa popolare che puntano a riformare le norme sulla cittadinanza e introdurre il diritto di voto alle elezioni amministrative per le persone di origine straniera.
·       
FESTA DE L’UNITA’ DI BARUFFI
da mercoledì 24 a domenica 28 agosto 2011
La pizzeria e il ristorante con specialità alla griglia sono
in funzione tutte le sere a partire dalle ore 20.
Tel. 055 2022587

venerdì 19 agosto 2011

Contromano: ecco le 50.000 poltrone che il governo si appresta a tagliare

Ridicolo, patetico e falso il capitolo sui tagli ai costi della politica nel decreto varato in consiglio dei ministri. Altri 45 miliardi di euro che verranno fuori ancora una volta dalle tasche degli italiani, con nuove tasse, licenziamenti, tagli ai servizi, alla spesa sociale, tagli agli stipendi e alle pensioni.
Chiuderanno scuole, ospedali, mense, asili nido, trasporti locali, uffici pubblici.
Chiuderanno l'Italia.
Per loro però la pacchia continua, sebbene ammantata dietro un velo di falsità e demagogia.
Ci dicono che d'ora in poi viaggieranno a spese dello stato solo in "classe economica": peccato che i viaggi gratis di cui possono beneficiare i parlamentari sono unicamente i voli nazionali, sui quali da anni è stata abolita la "business class" (per andare all'estero in business class continueranno a utilizzare il vecchio trucco delle millemiglia: un agenzia di viaggio all'interno di Montecitorio, alla quale tutti i deputati si rivolgono per fare qualsiasi biglietto aereo (naturalmente gratis) da e per qualsiasi destinazione italiana. Lor signori non solo si fanno i viaggi gratis, ma con quei viaggi accumulano punti su punti che poi utilizzano per far viaggiare gratis anche mogli, amici e parenti sui voli Alitalia.
L'assuefazione alla casta ci può portare qui in Italia anche a sminuire il peso di quest'atteggiamento, ma per comprendere il valore di queste azioni, forse è il caso di ricordare lo scandalo "miglia aeree" che ha portato alle dimissioni di tre ministri in Germania, colpevoli di aver fatto quello che da decenni continuano a fare impunemente i deputati italiani)
Il messaggio più patetico è del grondasangue Berlusconi che ha avuto la faccia tosta di raccontare a reti unificate la bugia più mastodontica: "abbiamo tagliato 50.000 poltrone".
Se andiamo a vedere nel dettaglio di cosa parliamo, ci accorgiamo che più che poltrone si tratta degli sgabelli. Gli sgabelli più infimi e insignificanti, non certo le loro poltrone.
Nel decreto di parlare dell'azzeramento di 1500 comuni con meno di 1000 abitanti, comuni nei quali decine di migliaia di consiglieri comunali incassano con i gettoni di presenza dai 9 (nove) ai diciotto (diciotto!) euro al mese, a seconda del numero di sedute consiliari.
Il totale del risparmio per lo stato sarà quindi di 300.000 euro al mese, briciole che il Silvio Berlusconi che guadagna 40.897.004 euro potrebbe tranquillamente regalare allo stato per fermare l'emorragia di sangue che gronda dal suo cuore.
Sulle province il discorso è diverso: da sempre luogo di prepensionamento per i politici nostrani , ogni parlamentare combatterà strenuamente per difendere il proprio feudo provinciale.
Con una maggioranza risicata alla Camera, quante delle province annunciate realmente scompariranno?

P.S. - Il PD ha votato recentemente "contro" l'abolizione delle Province, nascondendosi dietro l'argomentazione di aver presentato un disegno di legge organico sull'argomento.  Si è giocato così un'altra fetta di credibilità presso il nostro elettorato, sempre più disorientato e disperato. Ulteriore dimostrazione della pratica del "BENALTRISMO"  (...ci vuole ben altro...) ampiamente utilizzata dai nostri eroi, dimentichi che il "perfetto" è nemico del "bene"....

CG

Contromano: Che fine ha fatto il referendum abrogativo del Porcellum?

Torniamo sulla questione "REFERENDUM ELETTORALE":

1) ai primi di luglio un gruppo di intellettuali ed esponenti della società civile lanciano una campagna referendaria "Riprendiamoci il voto" con l'obiettivo di raccogliere 500.000 firme per l'indizione di un referendum abrogativo dell'attuale legge elettorale Porcellum: ripristinare il sistema proporzionale di "una testa, un voto" e ridare la possibilità ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti in parlamento, attualmente non eletti ma sostanzialmente nominati dalle segreterie dei partiti (info e materiali sulla campagna sono qui: http://www.referendumleggeelettorale.it/)
2) Il comitato promotore è composto da personalità vicine idealmente e politicamente al centro-sinistra, ma i segretari di partito e i capicorrente si inalberano, confabulano, si riuniscono. Esortano i promotori a bloccare la raccolta firme e a ridiscutere con loro i termini della proposta referendaria.
Dal comitato arriva la disponibilità a discutere ma senza fermare la raccolta firme.
Dinanzi allo straordinario successo nei primi giorni della campagna, con comitati spontanei di cittadini che spuntano come funghi in tutt'Italia, i "segretari" decidono di passare al contrattacco: Veltroni, Vendola, Di Pietro (Bersani fa il pesce nel barile) riuniscono i giornalisti e annunciano il lancio di una loro campagna referendaria contro il Porcellum.
3) Mentre la campagna referendiaria "riprendiamoci il voto" contiene una proposta articolata di abrogazione (che si può leggere qui: http://www.referendumleggeelettorale.it/i_quesiti.htm), la proposta dei leader di partito consiste nell'abrogazione totale dell'attuale legge elettorale in vigore e conseguentemente a loro dire il ripristino della legge precedentemente in vigore.
Tuttavia la giurisprudenza costituzionale - nel 1992 la Corte Costituzionale cassò altre proposte referendarie simili - spiega chiaramente l'inammissibilità della "vacatio legis" in materia elettorale: in parole povere, l'abrogazione non determina il ripristino della legislazione precedente.
4) si tratta quindi di un controreferendum puramente strumentale che non ha alcuna pretesa di cambiare la legge elettorale, ma piuttosto di bloccare la campagna referendaria nata dal basso e probabilmente non molto gradita a leader di partito e capicorrente in quanto determina l'azzeramento totale della loro possibilità di controllare chi eleggere in parlamento.
5) Il comitato promotore, per non dividere il fronte dell'opposizione antiberlusconiana, interrompe la campagna referendaria "Riprendiamoci il voto", scrive un comunicato per i comitati locali sorti in giro per l'Italia e si ritira di buon grado (http://www.referendumleggeelettorale.it/letterafinereferendum.pdf)
6) Di tutto questo, non troverete traccia nei giornali, che siano orientati a destra o a sinistra. Chissà come mai....


P.S. -  anche sul referendum sull'acqua, Di Pietro ebbe lo stesso atteggiamento di rottura nei confronti della campagna referendaria
(per rinfrescare la memoria: http://notiziegenova.altervista.org/index.php/te-lo-nasondono/1113-di-pietro-scontro-e-polemiche-con-il-comitato-per-lacqua-pubblica
La corte costituzionale però dichiarò inammissibile la sua proposta e solo da quel momento decise di accodarsi ai comitati civici per l'acqua.
In questo caso invece, una volta cassato il loro referedum, non ci sarà alcun altro quesito sul quale "ripiegare".

Contromano: REFERENDUM ELETTORALE (PRIMA PARTE)

Elemento di riflessione:
L'attuale legge elettorale con le liste bloccate, il cosiddetto Porcellum (il suo ideatore Calderoli la definì lui stesso una porcata), garantisce a 5 o 6 segretari di partito, in accordo con una ventina di capicorrente, di decidere e nominare i quasi mille parlamentari.
In tanti sono scesi in campo per criticare l'impianto antidemocratico di questo sistema, ma si sono visti bene dal metter mano a questo sistema:  fa comodo a tutti poter scegliere chi e quando mandare in Parlamento, senza dover necessariamente passare per il giudizio degli elettori.
Come avrebbero altrimenti potuto eleggere mogli ed amanti, gli Alfonso Papa, i Scilipoti o i Marco Milanese?
In queste settimane, come se non bastasse, è partita un'ulteriore operazione ancor più viscida e ipocrita.
Nel momento in cui l'indignazione popolare contro questo vero e proprio "scippo della democrazia" si estende a livello popolare (e si materializza anche nella campagna referendaria lanciata dal prof. Stefano Passigli per il ritorno alle preferenze e al proporzionale) ecco Di Pietro, Vendola e Veltroni scendere in campo per lanciare una loro proposta referendaria e la relativa raccolta firme. Con quale obbiettivo?
Terrorizzati dal successo elettorale su acqua pubblica e nucleare, questi strenui oppositori del governo in carica hanno deciso di scendere in campo in prima persona, per fermare qualsiasi ipotesi dal basso di riforma vera e radicale.
In gioco per loro c'è forse la libertà di nominare una cinquantina di deputati e una ventina di senatori ciascuno?
Come fare per mantenere questo privilegio ma al tempo stesso apparire come i difensori della democrazia?
L'imbroglio ha un nome preciso, conosciuto tra gli addetti ai lavori come "ritorno al Mattarellum".
La loro controcampagna referendaria si fonda esattamente su questo.
Ricordate gli anni novanta quando era in vigore il Mattarellum? C'erano due candidati in ogni collegio uninominale e quello che prendeva più voti veniva eletto.
Anche in quel caso, era sempre nelle stanze chiuse delle segreterie di partito che si decideva e si nominava gran parte degli eletti: i più potenti e i più fedeli si "infilavano" nei collegi più sicuri (l'esempio più eclatante fu la nomina di Antonio Di Pietro nel feudo rosso di Barberino del Mugello, dove il PCI prima e i DS poi prendevano l'80% dei consensi), i meno influenti venivano mandati a combattere nei collegi più in bilico.
Esattamente come avviene oggi, dove i capicorrente e i potenti vengono messi in cima alle liste bloccate e poi a man mano a scendere i politici meno influenti.
Il responsabile organizzazione e il segretario di partito, sia con il mattarellum che con il porcellum, hanno sempre avuto a disposizione una tabella di quattro fasce (blindato, abbastanza sicuro, incerto, riempilista) nelle quali inserire i politici da mandare o non mandare in Parlamento.
A questo punto la domanda forse un pò provocatoria è questa: perchè? perchè'

Vi giro qualche link semplicemente perchè qualcuno continua a  negare l'esistenza di questa campagna referendaria:
 http://www.italpress.com/politica/16916/asse-veltroni-vendola-di-pietro-prodiani-pro-mattarellum
Qui invece il testo della proposta Passigli per un referendum abrogativo, per permettere agli italiani di poter liberamente scegliere i propri rappresentanti: http://www.referendumleggeelettorale.it/i_quesiti.htm

Contenziosi, leggine e altre astuzie Così B. non paga 500 milioni di tasse

Mondadori potrebbe versare i 300 milioni chiesti da vent'anni dalle Agenzie delle Entrate. Da Mediolanum, che paga in Irlanda un tax rate pari al 18 per cento, potrebbero arrivare circa 200 milioni di euro tra tasse, sovrattasse e sanzioni.

Mezzo miliardo di tasse. È quello che Silvio Berlusconi potrebbe, anzi dovrebbe, pagare per contribuire a risanare le casse devastate dell’Erario. Il Cavaliere e il suo ex fiscalista, ora ministro, Giulio Tremonti si dannano da giorni per trovare il modo di risanare le finanze senza pesare troppo sui cittadini. Invece di guardare alle buste paga dei lavoratori che pagano già un’aliquota marginale del 43 per cento, dovrebbero riprendere in mano le carte delle cause del gruppo Berlusconi. Scoprirebbero così l’uovo di Colombo: basterebbe che i legali, capeggiati dallo studio fondato dal ministro Tremonti, smettessero di impedire al Cavaliere, (con le loro consulenze e i loro cavilli) di fare fino in fondo il suo dovere di contribuente, per ridurre il contributo di solidarietà in un colpo solo dal 5 al 2,5 per cento nel 2011.

La manovra alternativa del PD


Contro una manovra depressiva e ingiusta, le 7 proposte del PD. Paghi chi non paga mai

Le decisioni prese dal Consiglio dei ministri sono inadeguate e poco credibili rispetto alla sfida che il paese ha di fronte anche sul piano internazionale e fortemente inique sul piano sociale e fiscale.

Gli esempi più eclatanti riguardano in particolare l’anticipo della delega sull’assistenza, che facilmente si tradurrà in un drastico taglio degli sgravi fiscali, scaricando sulle famiglie una parte rilevante dell’intera operazione di riduzione del disavanzo pubblico, colpendo in modo particolare i nuclei meno abbienti. La mancata precisazione degli interventi da inoltre all’anticipazione di questa delega un carattere generico e di incertezza che non corrisponde all’esigenza di credibilità della manovra. L’intervento sugli enti locali è ancora insufficiente sul piano del riordino istituzionale, ma fortemente incisivo sul livello dei servizi, livello che invece va mantenuto e in alcuni casi irrobustito. Il contributo di solidarietà incide sui ceti popolari e sui ceti medi che pagano le tasse. In sostanza paga chi già paga. L’intervento sul Tfr dei dipendenti pubblici non porta efficienza, ma rappresenta un peso sui ceti medi e bassi. Gli interventi sulle relazioni industriali e sui rapporti di lavoro rappresentano una notevole intromissione nei rapporti e nell’autonomia delle parti sociali. Molte di queste misure dovranno essere abolite o fortemente alleggerite.

In sostanza, la manovra del governo scarica il costo del rientro dal deficit pubblico sui ceti popolari e sugli onesti che pagano le tasse.  E’ inoltre un intervento destinato a deprimere l’economia invece di rilanciarla e non prevede nulla di significativo per la crescita. 

Il Partito Democratico ritiene dunque che debbano essere adottare soluzioni più efficienti e più eque, che facciano pagare non chi paga già, ma chi non paga mai, che portino allo stesso risultato sul piano dei saldi di bilancio, ma che siano anche in grado di fornire un sostegno selettivo alla crescita.

 Il Pd non si sottrae dunque alla sfida che il paese ha di fronte e mette a disposizione il proprio contro piano, un progetto responsabile e alternativo per il bene del paese. Per l’abolizione o il forte alleggerimento delle inique misure del governo noi dunque proponiamo:       


·       Per affrontare l’emergenza si prevede un prelievo straordinario una tantum sull’ammontare dei capitali esportati illegalmente e scudati, in modo da perequare il prelievo su questi cespiti alla armonizzazione della tassazione sulle rendite finanziarie al 20 per cento e di adeguare l’intervento italiano alle medie delle analoghe misure prese nei principali paesi industrializzati. Gran parte di questi 15 miliardi dovrà essere utilizzata per i pagamenti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle piccole e medie imprese e per alleggerire il patto di stabilità interno così da consentire immediati investimenti da parte dei comuni. 

·       Un pacchetto di misure efficaci e non solo di facciata contro l’evasione fiscale, tali da produrre effetti immediati, consistenti e concreti. Si propongono dunque alcuni interventi, tra i quali figurano le misure anti-evasione che in parte riprendono quelle dolosamente abolite dal governo Berlusconi:
a) tracciabilità dei pagamenti superiori a 1.000 euro (pensare a somme più elevate significa lasciare di fatto tutto come è oggi) ai fini del riciclaggio e soglie più basse, a partire dai 300 euro, per l’obbligo del pagamento elettronico per prestazioni e servizi;
b) obbligo di tenere l’elenco clienti-fornitori, il vero strumento di trasparenza efficiente;
c) descrizione del patrimonio nella dichiarazione del reddito annuo con previsione di severe sanzioni in caso di inadempimento. 

·       Introduzione di una imposta ordinaria sui valori immobiliari di mercato, fortemente progressiva, con larghe esenzioni e che inglobi l’attuale imposta comunale unica sugli immobili, in modo di ricollocare l’Italia nella media e nella tradizione di tutti i maggiori paesi avanzati del mondo.

·       Un piano quinquennale di dismissioni di immobili pubblici in partenariato con gli enti locali (obiettivo minimo 25 miliardi di euro). 

·       Liberalizzazioni. Il Pd propone di realizzare immediatamente almeno una parte delle proposte di liberalizzazione che il partito ha già preparato e presentato: ordini professionali, farmaci, filiera petrolifera, RC auto, portabilità dei conti correnti, dei mutui e dei servizi bancari, separazione Snam rete gas, servizi pubblici locali. Il Pd è contro la privatizzazione forzata, ma non contro le gare e la liberalizzazione dei servizi pubblici locali. Tutto questo si può fare immediatamente senza bisogno di riforme costituzionali.

·       Politiche industriali per la crescita. Il Pd propone di adottare subito misure concrete per alleggerire gli oneri sociali e un pacchetto di progetti per l’efficienza energetica, la tecnologia italiana e la ricerca, con particolare riferimento alle risorse potenziali e sollecitabili del Mezzogiorno. Sarebbe un errore imperdonabile intervenire sul controllo dei conti pubblici senza mettere in campo, sia pure limitatamente alle risorse disponibili, un pacchetto di stimoli alla crescita e per l’occupazione. In questo contesto rientra anche l’implementazione dei più recenti accordi tra le parti sociali senza intromissioni che ledano la loro autonomia.  

·       Pubblica amministrazione,  istituzioni e costi della politica. In Italia la riduzione della spesa deve riguardare non tanto sulla spesa sociale, ma l’area della Pubblica Amministrazione, le istituzioni politiche e i settori collegati. A Cominciare dal Parlamento: il primo passo è il dimezzamento del numero dei parlamentari. Il Pd ha presentato da tre anni proposte specifiche su questo punto. Su sollecitazione dei gruppi parlamentari del Pd la discussione su questi progetti è stata calendarizzata in Parlamento per settembre. Si agisca immediatamente. Da lì in giù, bisogna intervenire su Regioni, Province, Comuni con lo snellimento degli organi, l’accorpamento dei piccoli comuni, il dimezzamento o più delle province secondo l’emendamento presentato dal Pd e dall’Udc alla manovra di luglio o, in alternativa, riconducendole ad organi di secondo livello, accorpamento degli uffici periferici dello Stato, dimezzamento delle società pubbliche, centralizzazione e controllo stretto per l’acquisto di beni e servizi nella pubblica amministrazione. In più: la ripresa di un vero lavoro di spending review, interrotto dal governo Berlusconi, dal punto di vista di una politica industriale per la pubblica amministrazione. Il Pd ha proposte specifiche su ciascuno di questi punti. In particolare sui costi della politica il riferimento è il programma contenuto nell’ordine del giorno presentato due settimane or sono in Parlamento.  


La manovra economica che il paese si appresta ad applicare rappresenta un passaggio necessario, ma molto severo. Il Pd eserciterà tutta la propria responsabilità di partito nazionale e alternativo. Ma oggi non si può tacere che se il paese si trova più esposto di altri sul fronte della crisi questo si deve alla responsabilità politica del governo e della sua maggioranza. L’Italia è un grande paese. Ha risorse e capacità. Tre anni fa il debito pubblico era al 104 per cento del Pil, la spesa pubblica era meno forte, le banche non avevano investito somme ingenti nei derivati e nei prodotti finanziari più fragili. Sarebbe bastato non bruciare inutilmente le risorse disponibili, riconoscere la crisi ed avviare un pacchetto di interventi per sostenere la crescita. Per tre anni, pur di fronte agli avvertimenti, all’allarme e alle proposte dell’opposizione, il governo ha negato la crisi e non ha fatto irresponsabilmente nulla.

Il Partito Democratico, responsabile e alternativo, si carica oggi di questa sfida e si propone per offrire al paese un’alternativa credibile, più efficiente, più giusta, in modo che l’Italia possa voltare pagina e riprendere il suo cammino di crescita.

“Sulla base di questi primi ed altri elementi di proposta” dichiara il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani “dal 20 agosto in poi, una volta esaminato il testo presentato dal Consiglio dei ministri, ci rivolgeremo alle forze sociali e alle opposizioni per aprire un confronto volto a perfezionare una più compiuta proposta alternativa agli interventi del governo, a presentare gli emendamenti in Parlamento ed a sollecitare il sostegno dell’opinione pubblica per il cambiamento di una manovra depressiva, poco credibile e ingiusta”.    

mercoledì 17 agosto 2011

PROGRAMMA FESTA DEMOCRATICA FIRENZE 2011


PROGRAMMA FESTA DEMOCRATICA FIRENZE 2011
24 AGOSTO
Ore 21, PALCO CENTRALE : saluti di NICO STUMPO, Responsabile organizzazione PD,  PATRIZIO MECACCI, segretario PD Firenze, ROBERTO SEGHETTI, capoufficio stampa PD 
Ore 22, PALCO GD: Train de Vie