martedì 29 novembre 2011


Il Partito Democratico terrà a Roma nelle giornate del 3 e 4 dicembre gli ‘Stati generali della Cultura’. Un’occasione importante di confronto e scambio con il mondo vasto della cultura italiana nelle sue molteplici figure.

Il Partito Democratico è impegnato in queste settimane nella costruzione di una proposta di governo che metta il paese nelle condizioni di risollevarsi e di lasciarsi alle spalle la spirale del declino in cui il populismo demagogico e fallimentare delle destre lo ha precipitato in questi anni.

IL NUOVO VOLTO DI NOSTRA SIGNORA DELL’IMPRUNETA


Presentazione alla comunità imprunetina al cinema-teatro di Piazza Buondelmonti il 6 dicembre alle ore 21:15
Verrà presentato ufficialmente alla comunità imprunetina, presso il cinema-teatro di Piazza Buondelmonti il 6 dicembre alle ore 21:15, il recente importante intervento di consolidamento e recupero della Sacra Immagine di Nostra Signora dell’Impruneta.
Una serata di approfondimento e riflessione, sia storica che scientifica: verranno presentati i risultati del recente restauro di Lisa Venerosi Pesciolini e del suo laboratorio, a fronte delle interessanti scoperte sulla originaria immagine della Madonna emerse dallo studio delle indagini diagnostiche non invasive effettuate dalla ditta Art-Test, Firenze.
I contributi di Don Luigi Oropallo - proposto del Santuario Mariano - e di Maria Pia Zaccheddu, - funzionario della Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici e Artistici di Firenze- ci aiuteranno a ripercorrere la storia ed il significato di questa Sacra Raffigurazione Mariana.
Il restauro e lo studio sono stati promossi dalla Propositura del Santuario e dal Comune di Impruneta in occasione dei trecento anni dalla traslazione del 1711, realizzato grazie al prezioso contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e sotto l’egida della Sopraintendenza per Beni Architettonici Storico Paesaggistici Entnoantropologici delle province di Firenze Pistoia e Prato.
Le delicate operazioni di movimentazione e trasporto dell’opera sono state eseguite e sponsorizzate dalla ditta Dafne di Firenze.

Le tradizioni sul ritrovamento...

sabato 26 novembre 2011

CASINO' di Tavarnuzze: la sfida del "Grande Croupier"

Un pò ha anche ragione (dal suo punto di vista), ma parecchio ci marcia, visto che è improbabile che chi ha installato le slot sia colpito da improvvisa illuminazione e le tolga di sua volontà, e anche per il Comune è arduo imporre la rimozione di quelle che già ci sono. Dunque il Grande Croupier gioca sul sicuro... ma... "mai dire mai"...


Sottoscriviamo per la mobilitazione dell’11 dicembre

Il 13 febbraio abbiamo difeso la dignità nostra e di tutti.

              L’11 dicembre 2011 Se Non Ora Quando? 
torna a piazza del Popolo 


con le sue idee e le sue proposte per dire che senza una presenza forte e autonoma delle donne non ci sarà vero cambiamento.


SOSTIENI la manifestazione, anche una piccola donazione è importante!
CONTRIBUISCI on-line sul sito www.senonoraquando.eu 

 oppure effettuando un bonifico sul c.c. intestato all’APS Se non ora quando, IBAN IT13Y0501803200000000155055 presso Banca Etica sede di Roma .



La nostra libertà è la libertà delle donne e del Paese.
SE NON LE DONNE, CHI?


Se non ora quando? utilizza le vostre donazioni attraverso l’associazione Se non ora quando?, soggetto giuridico senza scopo di lucro. Il bilancio della manifestazione dell’11 dicembre 2011 sarà pubblicato sul sito.

ARCI Tavarnuzze - Danze Irlandesi


Sgarbi: "L'antimafia che ha potere. E' come la mafia"

Il sindaco di Salemi (Sgarbi) spiega (si fa per dire) perché il terreno sequestrato ai clan non sia stato assegnato a 'Libera' di don Ciotti: "Mi stanno sui coglioni i preti, soprattutto quelli che gestiscono la cosa pubblica"

Sgarbi all’attacco: “L’antimafia che ha potere, è come la mafia”. Si conclude così l’intervista con il critico d’arte Vittorio Sgarbi a margine della presentazione del suo ultimo libro presso lo Spazio Krizia a Milano. E’ stata l’occasione per chiedere a Sgarbi del ritiro, da parte dello Stato, della delega che permette di scegliere e assegnare i Beni sequestrati alla mafia nel comune di Salemi. A chi era stata assegnata la delega? Al sindaco del Comune siciliano, ovvero a Sgarbi stesso, che ha spiegato così i retroscena della vicenda: “Volevo fare qualcosa di diverso coinvolgendo Slow Food, ma servivano soldi, e non se ne è fatto nulla”. Sgarbi, poi, ha sfoggiato il suo anticlericalismo, rivelando che “mi stanno sui coglioni i preti, soprattutto quelli che si occupano e gestiscono la cosa pubblica”. E ancora: “I professionisti dell’antimafia evocano la mafia laddove non c’è, e a Salemi la mafia non c’è (...ma i terreni sono stati confiscati a mafiosi condannati NDR). Ci sono comportamenti mafiosi e omertosi, ma non esiste più una mafia attiva. Questa è la verità, e chi è contro la verità è contro la legalità”. Sempre bravo, il nostro Sgarbi!

venerdì 25 novembre 2011

Almeno, scherziamoci su!



  • Berlusconi passa a Monti la campanella. Non vi dico chi è arrivato quando l’ha provata.
  • Abbiamo un governo senza politici. Quindi le novità sono due.
  • Monti comincia la giornata andando in chiesa. Iniziano le consultazioni.
  • Mario Monti si insedia a Palazzo Chigi. Gli consiglio di cambiare le lenzuola.
  • Nella squadra di governo Di Paola, Cancellieri, Severino, Terzi, Fornero, Balduzzi, Clini, Milanesi, Giarda. L’unico precedente simile è il Foggia di Zeman.
  • Nel governo due banchieri, un ammiraglio e un ambasciatore. Positive le prime reazioni della Prussia.
  • Monti: “Ho svegliato Di Paola alle tre di notte”. È bello sapere che questi di notte dormono.
  • Quirinale, i ministri giurano: “Siamo noi, fateci entrare!”
  • L’età media del nuovo governo è 63 anni. Arrivare al 2013 sarà una sfida nella sfida.
  • La lista dei nuovi ministri dà un nuovo significato alla frase “Lei non sa chi sono io”
  • Eliminato il ministero della Semplificazione. Allora funziona!
  • Monti ai parlamentari: “Ascoltate, non applaudite”. Applausi.
  • Dai vertici del Pd massima apertura al governo Monti: “Voteremo anche quei provvedimenti che fingiamo di non condividere”.
  • “Ce la faremo”....    ha dichiarato Monti indicando la Carfagna.
  • “Chiederemo di più a chi ha dato meno”. No dai, l’altro rene no!
  • "Non ci può essere crescita senza equità” ha dichiarato il mahatma Bersani.   
  • Monti va a salutare il Papa. Vuole tenersi buono il padrone di casa.
  • Berlusconi: “Napolitano ci trattava come bambini”. In effetti ti ha firmato un sacco di giustificazioni.

OTTO DICEMBRE a Tavarnuzze


mercoledì 23 novembre 2011

Il PD contro la violenza sulle donne



CUORI di DONNA - 25 Novembre



l’Assessore alle Pari Opportunità,
Cristina Giachi
e
la Presidente della Commissione VIII,
Maria Federica Giuliani

sono liete di invitarvi alla

GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE
DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
“CUORI DI DONNA”
venerdì 25 novembre 2011
Palazzo Vecchio - Sala De’ Dugento 

PROGRAMMA
Ore 9.30 – 13.00
Le associazioni parlano ai ragazzi delle scuole fiorentine su:
le dipendenze affettive e la prevenzione della violenza di genere;
chi sono io al di là dei personaggi;

Ore 9,30 –13,00 laboratori aperti anche agli adulti:
“Essere donna, essere uomo, essere persona al di là del genere";
“Sentire se stessi per rispettare l’altro”-
“Meditare con l’argilla”
"Quali bambine nei libri illustrati?",
pausa pranzo libera
Ore 16.30-19,00
“Occhi di maschio
Le donne e la televisione in Italia. Una storia dal 1954 a oggi”
Con l’autrice Daniela Brancati
Seguiranno:
“Rompere gli stereotipi di genere”: intervento della Prof.ssa Irene Biemmi
reading dell’attrice Ornella Grassi

Ogni anno il 25 novembre ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La data ricorda un evento tragico, considerato il simbolo della lotta alla violenza: la brutale uccisione delle sorelle Mirabal, avvenuta nel 1960. Le tre donne, nate e vissute nella Repubblica Dominicana, si opposero alla dittatura di Rafael Leonidas Trujillo, giunto al potere con elezioni truccate.
Il 25 novembre del 1960, Patria, Minerva e Antonia Maria Teresa, andarono a visitare i mariti in prigione. Furono intercettate, portate in un canneto e torturate. Il loro assassinio avvenne con un numero imprecisato di coltellatei.
Un episodio simbolo di una violenza che continua ad essere perpetrata nei confronti delle donne, anche nella vita di tutti i giorni ed in modo meno eclatante, ma altrettanto crudele.

L'Italia in crisi spende in armamenti.


L'Italia oggi autorizza gli acquisti di armi e carri armati per 500 milioni.
Il bilancio militare nel 2011 sfonda i 20 miliardi. E la commissione Difesa vota per altre armi
Protesta la società civile. Petizione di padre Zanotelli contro il 'silenzio della politica su spese folli'


In commissione Difesa della Camera, nel pomeriggio, atterrano i cinque programmi di acquisto per armamenti militari del valore di 500 milioni di euro per essere votati e passare in giudicato. Il capogruppo Idv Augusto Di Stanislao ha presentato una mozione per chiedere di fermare lo “shopping” militare e rivedere i programmi di spesa in scadenza: entro il prossimo 3 dicembre, infatti, quella partita di carri e veicoli leggeri, deve ricevere l’approvazione formale . Ed è proprio questo il tema della petizione “Manovra e armi: il male oscuro”, lanciata da padre Alex Zanotelli via Facebook, attraverso siti d’ispirazione sociale e antimilitaristi .

Per una CULTURA DELLA PACE



IL PROGETTO, PER LA PROMOZIONE DI UNA CULTURA DI PACE

C’è un popolo che lotta pacificamente, senza atti terroristici né di guerra, da  oltre 30 anni,  per i propri  elementari diritti umani, il primo dei quali è l’autodeterminazione.
Una parte di questo popolo, (200.000 persone) cacciato dalla propria terra (Sahara Occidentale) dal 1976, vive  rifugiato in un lembo del deserto algerino in condizioni estreme ma con la dignità di  coloro che  hanno scelto di  rinunciare alla guerra per rivendicare i propri diritti.
A questi  cittadini del Sahara Occidentale che vivono in condizioni estreme in una terra dimenticata dalla diplomazia internazionale vogliamo dare una speranza.
“Il peso diviso fra tutti diventa una piuma.” (proverbio saharawi)
Ai cittadini studenti e famiglie delle nostre scuole diciamo che è possibile far crescere una cultura per la pace e la non violenza, per un mondo nuovo, attraverso la conoscenza e l’incontro di culture diverse.
Il progetto si propone, nelle scuole della Provincia di Firenze, per l’anno scolastico 2011-2012:
• di offrire ai minori un percorso di conoscenza parlando della storia e della cultura del popolo Saharawi ;
• di affrontare  alcuni temi legati alle condizioni di vita a cui sono costretti gran parte dei popoli del mondo che non hanno accesso alla pace, né alle risorse primarie come l’acqua e vivono ancora sotto un livello minimo di vita;
• di offrire un’opportunità di partecipare a un percorso che preveda esperienze dirette di solidarietà.
“Se esiste un uomo non violento, perché non può esistere una famiglia non violenta?
E perché non un villaggio, una città, un paese, un mondo non violento?” (M. Gandhi)
Modalità:
n. 2 incontri  di un’ora direttamente a contatto con gli alunni delle singole classi
Presenza in aula di volontari delle associazioni che  sono interessate ai programmi di solidarietà con il Saharawi con oggetti e anche ricostruzione di una tenda familiare saharawi in cui immergersi.  Poesie, proverbi, musica
Presenza in aula di esperti con interventi sulla storia dell’Africa e la cooperazione 
Coinvolgimento e partecipazione attiva degli studenti e delle famiglie a iniziative di solidarietà 
A chi è rivolto il progetto: con quattro percorsi didattici differenziati e adeguati  ai diversi  livelli di scolarità e di maturità degli alunni.
Nei Comuni della provincia di Firenze
Agli alunni delle Scuole per l’infanzia, elementari  e medie
Agli alunni delle Scuole medie superiori
Nei campi profughi
Alle scuole saharawi attraverso la consegna diretta di materiali  scolastici e fondi 
Agli alunni di ogni livello scolastico, con interventi di animazione e di formazione nonché  scambi di corrispondenza 
Ai giovani  dei centri culturali,  con incontri sportivi, musicali o artistici


Giornata Internazionale contro la violenza alle donne


Giornata Internazionale 
contro la violenza alle donne 
Venerdì 25 novembre 2011, 9.30 
Sala delle Feste - Palazzo Bastogi. Via Cavour 18, Firenze
Giornata Internazionale contro la violenza alle donne
Nel 1999 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 25 novembre “Giornata internazionale contro la violenza alle donne”, per ricordare tutte le donne vittime di violenza.
La Giornata venne istituita con la risoluzione 54/134 dell'Onu, invitando governi, organizzazioni governative e non governati­ve, media e società civile a sensibilizzare sulla violenza di genere le società.
In particolare, è stato scelto il 25 novembre poiché è la data in cui vennero uccise le tre sorelle Mirabal, assassinate nel 1960 nella Repubblica Dominicana per il loro impegno politico contro l’allora dittatore Trujillo.
Tale data è diventata così il simbolo dell’atto d’accusa della società civile nei confronti del fenomeno, purtroppo ancora in cre­scita, della violenza sulle donne.
Iniziative in tutto il mondo celebreranno la Giornata internazionale perché ovunque sono milioni le vittime di aggressioni e soprusi.
Tante anche in Italia dove, secondo i dati dell'Istat sono quasi 7 milioni le donne tra i 16 e i 70 anni che hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della vita.
"Occorre fare di più per dare esecuzione alle leggi esistenti e combattere l'impunità: bisogna combattere atteggiamenti e compor­tamenti che tendono a condonare, tollerare, giustificare o ignorare la violenza commessa contro le donne". Questo l'appello di Ban Ki-Moon, segretario generale delle Nazioni Unite, in occasione della Giornata.

ore 9.30 Saluti
Alberto Monaci
Presidente del Consiglio Regionale
Rossella Pettinati
Presidente della Commissione Pari Opportunità
ore 10.00
Femicidio in Italia: il costo di essere donna
Cinzia Veruzzi
Casa delle Donne per non subire violenza di Bologna
ore 10.30
Tosca: una rete per sconfiggere la violenza
Nicoletta Livi Bacci
Associazione Artemisia

ore 11.00 Spettacolo
Le Radici della violenza
di Stefano Massini, con Duccio Baroni, Gabriele Giaffreda, Elena Miranda, Anna Serena
Il Teatro delle Donne - Centro Nazionale di Drammaturgia
ore 12.00
Intervento degli Studenti delle Scuole Secondarie di secondo grado
ore 13.00 Conclusioni
Daniela Lastri
Consigliera regionale – Ufficio di Presidenza

Progetto Durante e Dopo di noi


L'Assessore al Welfare  Paolo Poggini  comunica che 

Lunedì 28 novembre 2011 alle ore 17,30 
presso i locali dell'Associazione Volontari Tavarnuzze

si terrà un incontro per la presentazione del lavoro svolto fino ad ora e per la preparazione della Conferenza di programmazione del progetto Durante e Dopo di noi che si svolgerà il giorno 3 dicembre 2011 .

Saranno presenti il Presidente e il Consiglio di amministrazione della Fondazione “Nuovi giorni” 

lunedì 21 novembre 2011

Fare la cosa giusta o inseguire voti effimeri?

Con il Governo Monti l'Italia volta pagina. 
Non è un governo "di sinistra". Ma non è neppure il prosieguo di Berlusconi. Si tratta di salvare il paese dal fallimento, e allo stesso tempo ritrovare il cammino della crescita. Sacrifici, ma anche equità. Il PD è chiamato al solito, scomodo ruolo di Partito "responsabile" e con il senso dello Stato. Troppo più facile, e popolare, chiamarsi fuori e sparare raffiche di NO. No a toccare le pensioni, no a toccare la legislazione sul lavoro, no all'ICI, e dalla parte opposta, no alla patrimoniale, no alle norme antievasione. Possiamo arroccarci in difesa, per difendere i nostri voti dalla rendita di posizione populista di Di Pietro, che non mancherà, e di Vendola, che può tranquillamente chiamarsi fuori, visto che in Parlamento non è rappresentato. Oppure possiamo metterci in gioco - come stiamo facendo - e co-gestire il cambiamento, sociale, fiscale, contrattuale, previdenziale. Monti sta (pare) proponendo una ricetta concertativa ispirata al modello renano, l'"economia sociale di mercato", alla tedesca. Sicuramente può esistere un mondo migliore, ma qui ed oggi, quella è la strada, e ci andrebbe di lusso se riusciremo a imboccarla, schivando trappole e trabocchetti.
E speriamo che la CGIL faccia una scelta consapevole e saggia. Temo che il PD possa non reggere una eventuale rottura con quello che resta il Sindacato di riferimento.

Manifestazione ai BOTTAI. Su tutti i giornali


Presenti Sindaci e amministratori dei Comuni interessati, Presidente della Provincia, cittadini. Molte bandiere del PD, assente (ingiustificato) il Sindaco di Firenze e qualunque suo rappresentante. C'era invece  il Presidente di Quartiere del Galluzzo.

COSA VI SIETE PERSI !

Noi ve l'avevamo detto che era un'occasione da non perdere... ecco a voi due redattori del Blog impegnati in una delle mitiche cene spettacolo del Cantering, sabato scorso. V'avevate a'vvenire, brodi!



venerdì 18 novembre 2011

LA VERA STORIA DI RENATO BRUNETTA

AI BOTTAI, AI BOTTAI!


DOMANI 19 NOVEMBRE APPUNTAMENTO AI BOTTAI ORE 15.00
CON LE BANDIERE DEL P.D.

“A don Ciotti no”: Sgarbi non assegna i terreni

Sgarbi,  sindaco di Salemi, in tre anni di amministrazione, non decide sui 70 ettari sequestrati al boss Salvatore Miceli. Ma, consigliato dall'ex sorvegliato Pino Giammarinaro, pone come condizione che non vadano all'associazione Libera. Poi si giustifica: "La mancata gestione? Colpa della crisi"
E’ solo di pochi mesi addietro la scoperta di un incredibile retroscena proprio sull’assegnazione di quel fondo da parte del Comune. Le intercettazioni nell’ambito dell’indagine “Salus Iniqua” che coinvolse il “signorotto” politico del paese, l’ex deputato regionale Pino Giammarinaro, dalle quali è emersa la posizione “dominante” di Giammarinaro rispetto al sindaco. Sgarbi una idea precisa l’aveva, la sua voce è stata intercettata mentre diceva, parlando di quel terreno con un assessore, “mai a Don Ciotti”. Il 16 ottobre 2009 Sgarbi fu intercettato a parlare con un suo assessore, Caterina Bivona, a proposito della sollecitazione giunta dalla Prefettura di Trapani che pretendeva l’immediata assegnazione di quel terreno agricolo. Sgarbi chiedeva al suo assessore chi avesse presentato domanda per l’assegnazione di quel terreno. Il sindaco apprendeva che l’interesse era stato dichiarato da Slow Food e da Libera, e Sgarbi fu sentito subito dire “a quelli di Don Ciotti no”. L’assessore, d’accordo con lui, allora gli ricordava “il volere di Giammarinaro”, cioè darlo in gestione ad una associazione che si prende cura dell’assistenza ai portatori di handicap, l’Aias, e al suo presidente, Francesco Lo Trovato. Sgarbi telefonava a Giammarinaro e questo gli ribadiva quello che l’assessore gli aveva detto, il terreno a “Don Ciotti mai”, ma semmai all’Aias, una associazione di assistenza a portatori di handicap. Non è comunque accaduto nulla. Immobilismo totale. E ora il terreno non sarà più nelle disponibilità del Comune.

giovedì 17 novembre 2011

COME VOLEVASI DIMOSTRARE

Berlusconi gioca allo sfascio: fa il suo show a palazzo Madama: "Con Monti democrazia sospesa ma decidiamo noi quanto farlo durare." "Napolitano come una maestrina. Come presidente del consiglio mi sentivo impotente, potevo solo suggerire disegni di legge. Anche i decreti, quando arrivavano al Quirinale, il presidente della Repubblica diceva no a 2 su 3. Ci correggeva con la matita rossa, come una maestra con i bambini delle elementari". Ha ribadito il NO alla patrimoniale, insistito sulla necessità di mettere mano prima della fine della legislatura alle intercettazioni e alla giustizia. L'ex primo ministro non ha tralasciato l'argomento elezioni: se si andasse al voto oggi, ha detto, ci sarebbe "L'incognita del Terzo Polo, l'incognita di Casini. Ma non vi preoccupate: faremo ragionare il ragazzo al momento giusto, con le buone o le cattive...". Insomma, Silvio è un tesoro,  veramente "responsabile".

OK A MONTI: Ombre e luci

L'Italia benedice l'esecutivo dei professori (11 su 18). Il Pdl però pensa al voto, BERLUSCONI progetta già un governo ombra, Alfano: "da oggi inizia la campagna elettorale".  Stiamo lustri...
Del resto se  qualche anno fa ci fossimo trovati di fronte a un governo come questo, le critiche di un pezzo importante di opinione pubblica si sarebbero sprecate sin dal primo istante. I legami con il Vaticano sono evidenti, quelli con le banche e la grande industria addirittura dichiarati. L’età media dei ministri poi è così alta (63 anni) che la maggior parte di loro sarebbe costretta ad andare in pensione non dalle leggi presenti, ma persino da quelle future.
Il governo dei professori di Mario Monti però piace. E anche chi lo guarda con diffidenza in queste ore spesso si limita con ragionevolezza a dire: lo giudicheremo dai fatti.
Ovviamente nessuno sa quanto durerà la luna di miele. Finirà quando verranno imposti i primi sacrifici? O per conservare il consenso sarà sufficiente riuscire a far tirare la cinghia ai privilegiati, come promesso da Monti? E quanto conteranno le pensioni, la giustizia e il mercato del lavoro?

I giovani e il lavoro

I giovani e il lavoro... di Vauro

IL MIRACOLO DI MR. SPREAD

m.giannini@repubblica.it 
LA "DEMOCRAZIA dello spread", tra storture e paure, ha generato un piccolo miracolo. Quello che nasce dalle macerie del berlusconismo è un buon governo del Presidente. La sua qualità tecnica è da elogiare. La sua intensità politica è da dimostrare. Ma se l'Italia ha ancora una chance per salvarsi, quella si chiama Mario Monti.

La formula migliore, per definire il suo esecutivo, la conia lui stesso. "Un governo innovativo": così dice il presidente del Consiglio. Il nuovo governo che ha giurato ieri nelle mani del Capo dello Stato nasce effettivamente nel segno di una forte discontinuità. Per almeno tre motivi. Il primo motivo: un governo formato interamente da tecnici non ha precedenti nella storia repubblicana. Per trovare qualche analogia si deve risalire al governo Ciampi del '93 (quando il premier incaricato e non eletto, in piena tempesta di Tangentopoli, fu prelevato direttamente dalla Banca d'Italia) e al governo Dini del '95 (quando l'ex direttore generale di Via Nazionale ed ex ministro del Tesoro del primo governo Berlusconi fu chiamato a supplire al patente disarmo bilaterale dei due poli). Ma in quei casi si trattò di governi "misti": molti tecnici, ma anche diversi esponenti dei partiti.

SuperMario Bros
Questa volta è diverso. Monti è stato costretto ad optare per un governo costruito interamente al di fuori del perimetro della politica. Una scelta imposta dal gioco dei veti incrociati tra Pdl e Pd, che alla fine
ha portato all'elisione congiunta delle candidature di Gianni Letta e di Giuliano Amato. Ma il nuovo premier ha fatto di questa necessità una virtù. Il profilo dei ministri che ha scelto è oggettivamente elevato, per autorevolezza e per competenza. E questo fa giustizia delle facili ironie di chi aveva parlato di un "governo del Preside", per irridere un team costituito da modesti professorini universitari e da grigi uomini d'apparato. Nella squadra di Monti ci sono sì professori, ma di eccellente livello: da Ornaghi a Profumo. Ci sono grand commis dello Stato, ma di sicuro valore: da Barca a Giarda. 

Il secondo motivo è il rilievo che, nel nuovo governo, avrà l'economia. Il presidente del Consiglio, come previsto, tiene l'interim del Tesoro. Toccherà a lui il lavoro più duro: scrivere un'"agenda Monti" per il rientro dal debito pubblico. Ma al suo fianco, con un ruolo da superministro dello Sviluppo, che assomma anche le deleghe delle Infrastrutture e dei Trasporti, ci sarà Corrado Passera. All'ex banchiere di Intesa, in sostanza, spetterà l'altro compito speculare a quello del premier: mentre Monti si occuperà delle misure di risanamento dei conti, Passera si occuperà delle misure di sostegno alla crescita. 

martedì 15 novembre 2011

SABATO 19 TUTTI AI BOTTAI!!!


SBLOCCHIAMO LA CITTA'

MANIFESTAZIONE DI PROTESTA

SABATO 19 NOVEMBRE ORE 15.OO
PARCHEGGIO DEI BOTTAI
SVEGLIAAAAA!!!!

BY PASS GALLUZZO
PARCHEGGIO SCAMBIATORE della CERTOSA
PARCHEGGIO DEI BOTTAI

LAVORI FERMI E BLOCCATI DOPO RITARDI DI ANNI
UNO SPRECO E UNA VERGOGNA

I CITTADINI DERUBATI DEI LORO DIRITTI PROTESTANO INSIEME AGLI AMMINISTRATORI E ALLE FORZE POLITICHE


LA MANIFESTAZIONE PARTIRA DAL PARCHEGGIO DEI BOTTAI CON UN TRATTORE E UN CARRO A MANO, FARA' IL GIRO DELLA ROTONDA E TORNERA' AI BOTTAI

SARANNO PRESENTI  I SINDACI DEL CHIANTI, IL PRESIDENTE DEL QUARTIERE 3, E IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ANDREA BARDUCCI

PARTECIPIAMO NUMEROSI 
PER CONTARE DI PIU '!



Governo Monti, Berlusconi: «Stacchiamo la spina quando vogliamo». 

Mi raccomando con le mani bagnate, eh?



lunedì 14 novembre 2011

Oggi lo spread risale...

Già. Stasera la destra esulta perché durante la giornata lo spread che era disceso con le dimissioni annunciate del Berlusca, nel pomeriggio di oggi stava risalendo. Il commento entusiasta: "visto, non era colpa di Berlusconi". Già. I mercati vanno rassicurati. Ecco il perché di un governo "tecnico" con l'appoggio di tutti... la Lega neppure è andata ai colloqui e si appresta a lucare un periodo di opposizione. Di Pietro ci sta e non ci sta... questa sotto è una serie di titoli della stampa di destra, che appoggia "lealmente" Monti... Preghiamo, fratelli carissimi....







domenica 13 novembre 2011

A proposito dell'articolo di ieri

A proposito dell'articolo di ieri di Marco Travaglio, che riportava un parere diverso, soprattutto circa l'opportunità di andare subito alle elezioni (vai all'articolo) riportiamo le considerazioni di Scalfari oggi su Repubblica:

"Concludo sul tema di eventuali elezioni anticipate. Ci sono ragioni che le sconsigliano ed altre che le motivano tirando in ballo il popolo sovrano. Ma ce n'è una che è decisiva e definitiva: le elezioni significano a dir poco due mesi di campagna elettorale, due mesi dominati dall'incertezza del risultato. Una festa per i ribassisti che avrebbero una prateria a disposizione in una fase di scadenze massicce dei nostri titoli pubblici. Per di più con un'ipotesi di maggioranze diverse tra Camera e Senato e quindi con un'incertezza protratta ancora oltre i risultati.

Pare che i sostenitori di elezioni immediate siano sordi da quest'orecchio. Portano l'esempio di Spagna e Grecia ma si tratta d'un esempio profondamente sbagliato: la Spagna non ha i titoli in scadenza come noi e la Grecia ha già un debito sovrano svalutato del 50 per cento. Il nostro debito è il terzo del mondo e se salta, salta l'euro. Il punto è questo. Perciò noi facciamo il tifo per Monti."

BERLUSCONI SI E' DIMESSO



(da La Repubblica) 
Berlusconi si è dimesso, ma per molto tempo rimarrà tra noi almeno come categoria dello spirito. 
L'uomo più ricco d'Italia ha comprato metà del Parlamento e ha ordinato di approvare almeno 25 leggi ad personam. E ha terremotato lo Stato infilandovi dentro la Lega antistatale e secessionista. E mentre i suoi ministri leghisti attaccavano la bandiera e l'unità dello Stato, Berlusconi organizzava la piazza contro i tribunali di Stato, la Corte costituzionale, il capo dello Stato. Avevamo avuto di tutto nella storia: mai lo statista che lavorava per demolire lo Stato. Quanto tempo ci vorrà per rilegittimare i servitori dello Stato, dai magistrati ai partiti politici, dagli insegnanti ai bidelli ai poliziotti senza soldi e con le volanti a secco?...

sabato 12 novembre 2011

Un articolo che non piacerà

Il Fatto Quotidiano, 12 novembre 2011 - MARCO TRAVAGLIO


Lo pubblico perché è un diverso parere,  da parte di chi certo Berlusconiano non è, né Grillino e neppure grullo. Anche io mi chiedo come farà Monti a governare se i voti in Parlamento sono in maggioranza Berlusconiani. Monti non è uomo da compromessi, Silvio non è uomo onesto. Che accadrà? Siamo a un passaggio drammatico, se non facciamo subito un governo credibile i mercati ci sbranano. Un'ottima occasione per usare il BLOG per quello che è, cioè un luogo dove esporre pareri, non solo leggere quello che viene pubblicato. A fondo articolo c'è sempre il pulsante "posta un commento". Fatelo!

Dunque, se manterrà la prima promessa in vita sua, B. si dimetterà oggi, dopo l’approvazione della legge di Stabilità. E domani Monti riceverà l’incarico di formare il governo, in tempo per la riapertura delle Borse, che festeggeranno l’avvento di Super Mario Bros con balocchi, profumi e maritozzi.

Del resto non sono stati gli italiani a cacciare il Cainano (tantomeno Bersani, sebbene lui, ma solo lui, sia convinto del contrario), ma la Bce, l’Ue, l’asse Merkel-Sarkozy, i mercati e la stampa estera che ha visto quel che accadeva in Italia con dieci anni d’anticipo sui bradipi del Corriere e del Sole 24 Ore. Fosse stato per la classe dirigente italiota, ce lo saremmo tenuto altri vent’anni. La prima Liberazione, nel ’ 45, avvenne grazie alle truppe anglo-americane con qualche migliaio di partigiani. La seconda avviene grazie alle truppe franco-tedesche con qualche Carlucci e Pomicino di complemento...

Troppo brava Ellekappa


Non ce ne siamo ancora liberati

Mentre impazza il totoministri e le posizioni dei partiti sul sostegno o meno di un esecutivo guidato da Monti sono ancora in via di definizione, un dato appare certo: senza Pdl non ci sono i numeri per una maggioranza. 
 E un fatto appare certo: sarà sempre il Cavaliere a tenere saldamente le redini del controllo parlamentare del governo. I numeri, purtroppo, fotografano una situazione assolutamente chiara. E per niente rassicurante.

Il Cavaliere, insomma, è ancora qui e ci resterà a lungo. Non sarà più il presidente del Consiglio, certo, ma avrà in mano la golden share della maggioranza parlamentare e dunque, potrà decidere in ogni momento – e a suo totale piacimento – quanto tempo far andare avanti il nuovo governo. In barba anche ad ogni accordo preso con il Quirinale che, è noto, tra un anno non avrà neppure più il potere di scioglimento delle Camere per l’inizio del semestre bianco (nel dicembre 2013).

Chi, insomma, pensava di essersi lasciato alle spalle 17 anni di Berlusconi e di berlusconismo, per il solo fatto che il Cavaliere, domani, lascerà palazzo Chigi, è bene che si fermi un attimo a riflettere. Perché i numeri, alla fine, in politica contano molto più delle intenzioni e quelli che sono usciti dalle urne del 2008 non lasciano spazio ad interpretazioni; comanda sempre lui....

venerdì 11 novembre 2011

Domani D'Alema a San Casciano


Attenzione cambio di orario:  la tavola rotonda conclusiva di Sabato 12 novembre del workshop "Le reti che fanno crescere l'Italia" è anticipata alle ore 9,00 per consentire all'On. D'Alema la presenza in aula per la votazione della legge di stabilità.

Ore 9 -13  - Teatro Niccolini

Saluti di Massimiliano Pescini, Sindaco di San Casciano in Val di Pesa
  
Tavola rotonda finale – LE RETI CHE FANNO CRESCERE L’ITALIA

Allo scopo di individuare le priorità e le linee di sviluppo ottimali di una politica infrastrutturale di natura strategica, che possa contribuire a rilanciare la crescita economica del paese e che sia in grado di rendere il nostro sistema produttivo competitivo sui mercati internazionali, la tavola rotonda conclusiva dell’iniziativa intende sviluppare una discussione che coinvolga esponenti del governo, politici di primo piano e i vertici delle principali aziende attive nel settore delle infrastrutture e del loro finanziamento.

Intervengono: Massimo D’Alema (Presidente Fondazione Italianieuropei), Altero Matteoli (Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), Vito Gamberale (Amministratore delegato F2i), Mauro Moretti (Amministratore delegato Ferrovie dello Stato), Roberto Colaninno (Presidente Alitalia), Flavio Cattaneo (Amministratore delegato Terna)

Modera: Dario Di Vico 


Ue, analisti e mercati scelgono Monti


...ma Berlusconi dice: "Decide il partito"

L  'economista oggi per la prima volta al Senato.
Pdl spaccato pensa all'appoggio esterno. E nella notte spunta l'ipotesi Dini.
Bossi: "Noi restiamo fuori".
Idv: "Elezioni". 

Il Pdl rimanda al termine delle consultazioni al Quirinale la scelta sulla condotta da tenere nei confronti del nuovo Governo. E' Alfano a certificare la spaccatura del Popolo delle libertà. Insomma, l'ipotesi di Napolitano non convince il partito di Berlusconi, e ancor meno la Lega. 
Beppe Grillo: "Monti dopo Berlusconi è come Badoglio con Mussolini".
L'economista Giacomo Vaciago, vicino a Monti, racconta che la scelta di Napolitano è maturata negli ultimi quattro mesi e dice: "Il nuovo esecutivo? Deve piacere al resto del mondo più che agli italiani".
Intanto arrivano segnali positivi dai mercati con lo spread che ieri ha chiuso a 510 punti e oggi è partito sotto quota 500. Passare direttamente dalle dimissioni di B. alle elezioni anticipate sarebbe lo scenario peggiore", commenta l'analista Lavinia Santovetti:  nel primo trimestre 2012, infatti, il Tesoro dovrà collocare titoli per 91 miliardi. Di fronte a una rinnovata sfiducia dei mercati, il loro rifinanziamento attraverso nuove emissioni potrebbe costare molto caro

Alle radici del welfare all'italiana

Valeria Fargion segnala  un seminario  organizzato stamani venerdì 11 novembre sul tema : "alle radici del welfare all'italiana" con la partecipazione di MaurizioFerrera che, oltre ad essere un noto editorialista del Corriere della Sera,è il più importante studioso italiano di politiche sociali. 
La partecipazione è aperta
L'iniziativa si tiene dalle 16 alle 18 presso il Polo delle Scienze Sociali di Novoli (tra Viale Guidoni e Via Forlanini) nell'edificio D6 aula 106.

giovedì 10 novembre 2011

Viva il Presidente Napolitano!

m.giannini@repubblica.it
In piena bancarotta politica, e a un passo dalla bancarotta finanziaria, l'Italia trova finalmente una via d'uscita. Non solo dal suo mercoledì nero, ma soprattutto dal suo Ventennio berlusconiano. Grazie all'accelerazione impressa alla crisi dal presidente della Repubblica, il Paese evita quella che stava ormai diventando una suicida "via patriottica al default".

Il Cavaliere impegnato a pasticciare sul maxi-emendamento e sulla sua "lettera d'intenti" alla Ue, con l'idea malcelata di trasformarla nel rivoluzionario "manifesto liberale" sul quale giocarsi la campagna elettorale, e di brandirla come una clava contro la solita sinistra "nemica" delle riforme volute dall'Europa. La cerchia ristretta dei suoi "lieutenant", chiusi nel bunker a imprecare contro il "direttorio franco-tedesco" come un tempo si malediva la "perfida Albione".

I suoi corifei asserragliati in tv e nei giornali di famiglia, intenti a inveire contro gli "speculatori" come un tempo si vaneggiava della "congiura giudo-pluto-massonica". E nel frattempo i mercati all'opera, per celebrare il fallimento dell'Italia con un funerale di "rito greco". Fuga di massa da Bot e Btp, spread e premio di rischio alle stelle, insolvenza del debito sovrano. Roma come Atene, appunto. E Berlusconi come Nerone: insieme a me, bruci la città...