Sono stati pubblicati on line i testi dei documenti congressuali
presentati dai quattro candidati alla segreteria nazionale del Pd, in
vista delle primarie del prossimo 8 dicembre.
I DOCUMENTI
Ecco i titoli delle proposte dei 4 candidati (CIVATI | CUPERLO | PITTELLA | RENZI): "Dalla delusione alla speranza. Le cose cambiano, cambiandole" di Giuseppe Civati; "Per la rivoluzione della dignità" di Gianni Cuperlo; "Il futuro che vale. Per un partito democratico, solidale, europeo" di Gianni Pittella; Cambiare verso" di Matteo Renzi.
Quello del sindaco di Firenze è il fascicolo più snello (18 pagine) mentre più corpose sono quelli di Cuperlo (22 pagine), Pittella (24) e soprattutto Civati il cui pensiero, in forma di lettera agli elettori, consta di ben 70 pagine.
RENZI VS CUPERLO: LE DIFFERENZE
La mozione di Renzi è articolata in tre capitoli e, spiega la premessa, «vogliamo cambiare verso a questo anno cambiando radicalmente non solo il gruppo dirigente che ha prodotto questa sconfitta, ma anche e soprattutto le idee che non hanno funzionato, le scelte che hanno fallito, i metodi che ci hanno impedito di parlare a tutti».
Le differenze con Cuperlo balzano all'occhio. Perché se il sindaco rottamatore ribadisce l'idea di un Pd a "vocazione maggioritaria" che guardi anche «ai voti dei delusi del centrodestra e di Grillo» ritenendo che questo «non è uno scandalo ma logica perché se non si ottengono i voti di coloro che non hanno votato il Partito democratico alle precedenti elezioni, si perde», per Cuperlo, al contrario, l'idea di un Pd autosufficente si scontra con la realta'. «Dobbiamo da subito costruire il cambiamento. L'orizzonte politico del Pd non sono le larghe intese come strategia, né un neocentrismo esplicito o camuffato. E neppure il sogno dell'autosufficienza». «Lavoriamo per una moderna democrazia dell'alternanza, fondata su grandi partiti di tipo europeo. Bisogna costruire l'alternativa di un nuovo centrosinistra». Un'autosufficenza che Cuperlo boccia pure riferita all'idea dell'uomo solo al comando, bollato come «un mito da scardinare».
Anche sul partito l'impostazione è diversa. Cuperlo conferma che, nel caso in cui sarà segretario, proporrà la separazione tra la figura del candidato premier e del segretario del partito e dice «no a un partito che sia un comitato elettorale permanente». Per questo «la distinzione tra incarichi di partito, a tutti i livelli, e incarichi nei governi, a tutti i livelli, deve essere sancita come un impegno comune della rinascita del Pd». Renzi la vede all'opposto e ha già annunciato di essere intenzionato a ricandidarsi a sindaco di Firenze anche se sara' segretario del Pd.
PITTELLA GUARDA ALL'EUROPA, CIVATI AL VOTO
Quanto agli altri candidati, la mozione di Pittella si concentra in modo particolare sul Mezzogiorno e sull'Europa dove il Pd non puo' che «essere esclusivamente legato al Pse». Civati nel suo lungo documento affronta problematiche a 360 gradi. In particolare, prende le distanze dalle larghe intese e spiega che solo il voto, con una nuova legge elettorale, potrà chiudere il 'ventennio' berlusconiano. Su bipolarismo e superamento del Porcellum, i quattro candidati sono tutti d'accordo. E' atteso nei prossimi giorni l'incontro dei 4 con Guglielmo Epifani dedicato proprio alla riforma elettorale.
I DOCUMENTI
Ecco i titoli delle proposte dei 4 candidati (CIVATI | CUPERLO | PITTELLA | RENZI): "Dalla delusione alla speranza. Le cose cambiano, cambiandole" di Giuseppe Civati; "Per la rivoluzione della dignità" di Gianni Cuperlo; "Il futuro che vale. Per un partito democratico, solidale, europeo" di Gianni Pittella; Cambiare verso" di Matteo Renzi.
Quello del sindaco di Firenze è il fascicolo più snello (18 pagine) mentre più corpose sono quelli di Cuperlo (22 pagine), Pittella (24) e soprattutto Civati il cui pensiero, in forma di lettera agli elettori, consta di ben 70 pagine.
RENZI VS CUPERLO: LE DIFFERENZE
La mozione di Renzi è articolata in tre capitoli e, spiega la premessa, «vogliamo cambiare verso a questo anno cambiando radicalmente non solo il gruppo dirigente che ha prodotto questa sconfitta, ma anche e soprattutto le idee che non hanno funzionato, le scelte che hanno fallito, i metodi che ci hanno impedito di parlare a tutti».
Le differenze con Cuperlo balzano all'occhio. Perché se il sindaco rottamatore ribadisce l'idea di un Pd a "vocazione maggioritaria" che guardi anche «ai voti dei delusi del centrodestra e di Grillo» ritenendo che questo «non è uno scandalo ma logica perché se non si ottengono i voti di coloro che non hanno votato il Partito democratico alle precedenti elezioni, si perde», per Cuperlo, al contrario, l'idea di un Pd autosufficente si scontra con la realta'. «Dobbiamo da subito costruire il cambiamento. L'orizzonte politico del Pd non sono le larghe intese come strategia, né un neocentrismo esplicito o camuffato. E neppure il sogno dell'autosufficienza». «Lavoriamo per una moderna democrazia dell'alternanza, fondata su grandi partiti di tipo europeo. Bisogna costruire l'alternativa di un nuovo centrosinistra». Un'autosufficenza che Cuperlo boccia pure riferita all'idea dell'uomo solo al comando, bollato come «un mito da scardinare».
Anche sul partito l'impostazione è diversa. Cuperlo conferma che, nel caso in cui sarà segretario, proporrà la separazione tra la figura del candidato premier e del segretario del partito e dice «no a un partito che sia un comitato elettorale permanente». Per questo «la distinzione tra incarichi di partito, a tutti i livelli, e incarichi nei governi, a tutti i livelli, deve essere sancita come un impegno comune della rinascita del Pd». Renzi la vede all'opposto e ha già annunciato di essere intenzionato a ricandidarsi a sindaco di Firenze anche se sara' segretario del Pd.
PITTELLA GUARDA ALL'EUROPA, CIVATI AL VOTO
Quanto agli altri candidati, la mozione di Pittella si concentra in modo particolare sul Mezzogiorno e sull'Europa dove il Pd non puo' che «essere esclusivamente legato al Pse». Civati nel suo lungo documento affronta problematiche a 360 gradi. In particolare, prende le distanze dalle larghe intese e spiega che solo il voto, con una nuova legge elettorale, potrà chiudere il 'ventennio' berlusconiano. Su bipolarismo e superamento del Porcellum, i quattro candidati sono tutti d'accordo. E' atteso nei prossimi giorni l'incontro dei 4 con Guglielmo Epifani dedicato proprio alla riforma elettorale.