Con la mezzanotte del 2 febbraio
si è conclusa la raccolta di finanziamenti per realizzare il progetto
Luoghi Idea(li). A cosa mira lo sapete: sperimentare in concreto in
alcuni luoghi del paese quel PD palestra di cui il paese ha bisogno.
Serve – ne abbiamo discusso in giro per l’Italia – uno strumento
pensante e ospitale che la società possa usare in ogni territorio per
aggredire e risolvere i propri problemi in modo informato e aperto. Per
convincerci che non sia un sogno irrealizzabile dobbiamo provare a
farlo. Questo è il progetto. Che ha passato il primo vaglio. Quello dei
finanziatori.
Con circa 580 donazione da 5 a 500 euro il progetto ha raccolto
oltre 53 mila euro, il 133% dell’obiettivo che ci eravamo dati. Potremo
lavorare e lavoreremo sodo per l’intero 2014 per onorare l’impegno che
ci siamo presi e la fiducia che ci è stata data. E’ un risultato di cui
sono grato con tutto il team di Luoghi Idea(li) prima di tutto a chi ha
contribuito ma a anche a tutti coloro che ne hanno discusso in modo
positivo nei luoghi fisici e virtuali. Insomma, si può lavorare dentro
un partito su un progetto concreto e senza cercare sponde finanziarie
potenti. Questa è di per sé una piccola bella notizia.
In questo stesso periodo, attraverso le
schede di domanda e di
offerta di
intervento lanciate sulla rete abbiamo raccolto circa 30 proposte di
strutture locali del PD che chiedono un intervento del progetto, su
questioni territoriali rilevanti e con metodi partecipativi, e circa 60
offerte per lavorare volontariamente con noi. Stiamo vagliando tutte le
ipotesi, sulla base dei criteri indicati dalla scheda di domanda e di
confronti diretti con molti proponenti. Entro un mese individueremo i
luoghi dove intervenire e le squadre con cui farlo.
Molti si sono chiesti in queste settimane, lo scrivo con
divertimento, dove fossi finito. Beh, a parte due settimane di “ferie”
(mancate nelle due precedenti estati) ero finito dentro al progetto
Luoghi Idea(li). E ci resterò tutto il 2014. In realtà lo avevo detto
“in tutte le salse”, ma qui da noi non c’è verso. Si deve sempre pensare
che “ci sta certo ben altro”. E invece no.
La sera e il sabato-domenica (gli altri giorni svolgo il mio
lavoro) sono e sarò impegnato, insieme al team che ora è finanziato e a
molti altri volontari come me, a tradurre un disegno programmatico in
fatti concreti. Come ha detto un compagno/amico a La Spezia: “non è
impossibile, ma è davvero difficile”. E’ proprio così. Ma non ci sono
alternative. Perché non c’è legge elettorale o riforma istituzionale –
certo necessarie (mi auguro, la prima, emendata verso l’uninominale) –
che possa raddrizzare le gambe del paese. Serve una nuova classe
dirigente che sappia e voglia rinnovare radicalmente lo Stato, nei
fatti, nella pratica, nei metodi, nel presidio dell’attuazione, non
attraverso l’ennesima gragnola di norme. E questa classe dirigente deve e
può essere selezionata solo nella pratica territoriale di nuovi modi di
fare politica e di amministrare. Quelli che ho discusso nelle mie
memorie. E sotto l’incalzare di una pressione forte della società.
E dunque dobbiamo impegnarci. Prima di tutto noi, iscritti al PD.
Convinti che la vicenda nazionale, tolta dal pantano e rimessa in moto
dalla elezione forte di Matteo Renzi, aprirà nei prossimi mesi spazi che
avranno bisogno di valori e di metodo. Sono i valori (di sinistra) e un
metodo (la mobilitazione cognitiva) le cose che il progetto Luoghi
Idea(li) mira a praticare.