domenica 19 agosto 2012

Mala tempora currunt...

Il candidato repubblicano alla vicepresidenza USA, Paul Ryan, rispecchia una corrente di pensiero per noi democratici incomprensibile, aliena, e allo stesso tempo pericolosissima perché sta imponendosi anche nella vecchia Europa, sostenuta da immense e spietate fortune economiche. Ryan, giovane ideologo della nuova destra repubblicana al Congresso, ha creato il piano economico del suo partito rispecchiando il liberismo più radicale: tagli alle tasse per i ceti più ricchi (!) e un ridimensionamento dello stato sociale come non si è visto dagli inizi del ' 900.
Una visione del mondo basato su iniziative individuali e un governo ridotto all' osso.
Ma i benefici, naturalmente, andrebbero solo ai più ricchi, mentre le tasse sui poveri aumenterebbero.
Ryan vorrebbe eliminare del tutto le tasse sugli interessi e sui guadagni da investimenti.
Questa politica sarebbe possibile solamente con tagli selvaggi sulle spese sociali a favore dei ceti medi e dei poveri: sanità e pensioni fortemente "privatizzati," programmi per i poveri "restituiti" ai singoli Stati, che avrebbero tutto l' incentivo ad eliminarli del tutto.

È la visione della sua scrittrice preferita, Ayn Rand, i cui libri (come Atlas Shrugged, La Rivolta di Atlante) Ryan ha regalato ai tutti i membri sul suo staff.
Il mondo di Rand è una lotta dell' individuo contro la mentalità collettivista, dell' uomo superiore contro la plebe. Ma Ryan non considera il suo piano una guerra contro i poveri e i ceti medi a favore dei ricchi.
Anzi, è convinto di liberarli dalla schiavitù di una visione collettivista e dare a loro la possibilità di diventare ricchi come lui e come Romney (il candidato Presidente USA).
Il fatto che l' America abbia già sperimentato variazioni più leggere di questo piano - vent' anni di Reagan e i due Bush – con il risultato di un divario crescente tra ricchi e poveri, e mobilità economica molto diminuita- non turba affatto  i vari Ryan del mondo.
I tagli alle tasse e allo stato sociale, sostengono, erano insufficienti (!). Bisogna ridurre il governo sul serio per sprigionare le forze della libertà.

"Il piano Ryan è un documento straordinario," sostiene Robert Greenstein, presidente del Center of Budget and Policy Priorities "lui è una specie di Robin Hood al rovescio che produrrebbe la più grande redistribuzione di reddito dal basso in alto nella storia americana moderna!"

Il fatto è che il partito repubblicano USA da 40 anni si sta spostando sempre più a destra.
Un repubblicano come Richard Nixon - che ha creato il ministero per l' ambiente, che ha cercato di creare un sistema nazionale di assicurazione sanitaria - sarebbe oggi cacciato da questo  partito.

L' attacco allo stato sociale cominciato con Reagan - "il governo non è la soluzione, il governo è il problema" - si è trasformato in religione, una religione manichea. Recentemente, due vecchie rispettati politologi americani, Norman Ornstein e Thomas Mann (uno conservatore e l' altro liberal) hanno pubblicato un saggio in cui affrontano direttamente la crisi del partito repubblicano: "Abbiamo studiato il sistema politico americano da oltre 40 anni e non l' abbiamo mai visto funzionare così male. Nel passato, abbiamo criticato tutte e due i partiti quando lo hanno meritato, ma oggi siamo costretti ad ammettere che il problema sta con il partito repubblicano... È diventato ideologicamente estremista; disprezza qualsiasi compromesso; non considera fatti o risultati scientifici e non accetta la legittimità dei suoi avversari politici."

L’articolo sopra è una riduzione di quanto scritto da Alexander Stille su Repubblica di alcuni giorni fa. Parla degli USA, ma è evidente il nesso con quanto accade oggi in Europa e in Italia. Esiste una corrente di pensiero ultraliberista che fa stracci di tutta l’esperienza passata e considera il privilegio e la ricchezza (propri) con totale arroganza e con la convinzione che “se sei ricco, hai vinto, se sei povero, hai perso”,  che qualunque mezzo per arrivare a ricchezza e successo è lecito, e se non ci riesci , cavoli tuoi!

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