domenica 8 settembre 2013

LA STRATEGIA DEL NANO


Perché si danno dei cretini da soli

Ma lo avete letto il megaricorso di B. a Strasburgo, preparato da Ghedini e Longo? È straordinario come il filo conduttore del tutto siano i presunti ‘bug’ della legge Severino, che secondo i ricorrenti è piena di errori: dal mancato rispetto delle scelte degli elettori fino alla natura discriminatoria della perdita del diritto all’elettorato passivo, dalla non appellabilità della delibera della Camera di appartenenza del reo fino al mancato coordinamento con altre norme dello Stato.
A leggrne le contestazioni, insomma, quella legge sembra essere stata fatta da un ubriaco.
Invece è stata votata, approvata e sbandierata anche da Berlusconi, Ghedini e Longo, rispettivamente nello loro vesti di leader e parlamentari del Pdl: gli stessi che oggi tentano di demolirla nelle vesti del condannato e dei suoi avvocati.
Ma perché si danno, quindi, dei cretini da soli?
Credo che non sfugga a nessuno che il ricorso non è stato presentato ieri a caso, visto che domani si riunisce la giunta: poteva essere presentato un mese fa o fra un mese, invece l’hanno buttato dentro ora sperando che abbia un effetto dilatorio tra i 23: insomma per far casino, prendere tempo, tirarla più in là possibile.
D’altro canto se uno guarda quello che sta succedendo con un po’ di distacco e un po’ di date davanti al naso, vede che quella di Berlusconi è sempre di più una corsa contro il tempo per perseguire l’unica strategia (per lui) realisticamente praticabile, quella dello scontro totale e (sempre per lui) della vittoria altrettanto totale.
Se infatti la giunta la tira in lungo (e l’Aula pure, non dimentichiamoci che la delibera della giunta poi deve essere calendarizzata e votata in assemblea) Berlusconi resta senatore ed eleggibile almeno fino a quando l’interdizione dei pubblici uffici non viene ricalcolata dalla corte d’Appello di Milano, confermata dalla Cassazione e poi applicata dal prefetto di Campobasso (l’ex premier infatti è senatore del Molise).
Quanto tempo ci vuole? Qualche mese, almeno cinque o sei. Quanto basterebbe a Berlusconi (questo è il suo calcolo) per far cadere Letta, andare a nuove elezioni, vincerle a colpi di tivù e farsi al volo un paio di leggine su misura che lo rendano ‘invulnerabile’, insomma impunibile.
Perché è l’unica strada realistica che ha davanti?
Perché se anche la decadenza per la sentenza Mediaset fosse bocciata dall’aula del Senato, o se anche le trattative del Quirinale approdassero a una ‘grazia esaustiva’ (cioè che cancelli pure l’interdizione), tra sei o sette mesi Berlusconi rischierebbe di trovarsi nella stessa posizione identica di adesso, cioè con un’altra condanna definitiva comprensiva di interdizione, quella per il Rubygate.
E se pure gli andasse bene con il Rubygate, ci sarebbero sempre in agguato – presto o tardi, ma probabilmente in questa legislatura – le sentenze per corruzione giudiziaria a Bari e per corruzione a Napoli.
Insomma, l’unica strada che ha per stare al sicuro (e non rischiare l’arresto) è rendersi impunibile come ha sempre cercato di fare, cioè modificando le leggi che lo riguardano.
Ovviamente, questa strategia non è al momento dichiarata: per ora, prevalgono le ‘ambasciate’ al Quirinale, le apparenti ricerche di una mediazione vuoi con il Colle vuoi con il Pd.
Ma si tratta, appunto, di mediazioni che possono riguardare solo una parte dei guai giudiziari di Berlusconi. Tutti gli altri bubboni sono lì pronti a scoppiare. Di qui l’apparente trattativa, che ha l’unico scopo reale di prendere tempo per arrivare al voto e fregare tutti.
Ovviamente non è detto che ce la faccia perché le variabili sono diverse (da un Letta bis alle resistenze del Quirinale a sciogliere le Camere, fino all’esito delle urne), ma insomma questo è quello per cui Berlusconi lavora.
Del resto, lo scrive oggi ‘il Giornale’, «difficilmente uno attento come lui avrebbe speso migliaia di euro per centinaia di 6×3 che hanno un senso solo in vista di una campagna elettorale».
Forse non sarebbe male se ci si rendesse conto in giro che tutta la povere alzata in questi giorni – le ipotesi di grazia, la Consulta, Strasburgo, Lussemburgo e via strologando – serve solo a nascondere questa roba qui.

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