venerdì 23 maggio 2014

MATTEO RENZI CHIUDE LA CAMPAGNA ELETTORALE IN PIAZZA SIGNORIA

L'ITALIA CAMBIA VERSO ALL'EUROPA

Stasera venerdì 23 maggio Matteo Renzi sarà a Firenze alle 20:30 in Piazza Signoria per chiudere la campagna elettorale. Il PD ti aspetta!


Inutile discutere con i grillini...


COME SI VOTA ALLE EUROPEE


I seggi saranno aperti dalle ore 7:00 alle ore 23:00 di domenica 25 maggio 2014. Per poter votare servono la tessera elettorale e un documento valido di riconoscimento.

Per votare l'elettore deve tracciare un segno con la matita copiativa che gli viene consegnata insieme alla scheda. E' valido qualsiasi segno che renda esplicita la volontà dell'elettore. Non sono, evidentemente, valide scritte che possano far presupporre la volontà dell'elettore di farsi riconoscere.

E' importante esprimere sempre il voto di lista, tracciando una croce sul contrassegno del "PARTITO DEMOCRATICO".


voto

Si possono esprimere fino a tre preferenze, scrivendo a fianco del contrassegno il cognome del candidato o dei candidati prescelti.
Si ricorda che l'espressione di tre preferenze deve includere le quote di genere (esprimendone 2 possono essere dello stesso genere, la terza deve essere necessariamente di genere diverso pena l'annullamento della terza preferenza) LEGGE 22 aprile 2014, n. 65. È vietato indicare la preferenza con un numero.

voto_PREFERENZE


Il sistema proporzionale può prevedere o meno la possibilità per l'elettore di esprimere una o più preferenze per un candidato all'interno della lista votata.

In questo caso, vengono eletti nell'ambito di ogni listai candidati che hanno ottenuto il numero maggiore di preferenze.

Le schede saranno distinte nel colore, per ognuna delle cinque circoscrizioni italiane, che verrà deciso dal Ministero dell'Interno.

Il voto dei cittadini italiani residenti all'estero
Gli elettori italiani residenti nei Paesi membri dell'Unione Europea possono votare per l'elezione dei rappresentanti del Paese dove risiedono, o per l'elezione dei rappresentanti italiani. Anche chi si trova in un Paese UE per motivi di studio o di lavoro può votare per i rappresentanti italiani, presentando all'Ufficio consolare di riferimento, entro l'ottantesimo giorno antecedente la data delle elezioni, apposita domanda al proprio Comune italiano di residenza.

Il voto dei cittadini dell'Ue residenti In Italia 
I cittadini dell'Unione europea residenti in Italia, compresi i cittadini dei Paesi di recente adesione, possono votare nel nostro Paese in occasione delle elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, pur non avendo la cittadinanza italiana presentando regolare domanda presso il proprio Consolato ed il Comune di residenza in Italia entro il novantesimo giorno antecedente la data delle elezioni.

venerdì 9 maggio 2014

IL GENDER GAP in ITALIA: palla al piede anche per l'economia


Questa volta il balzo in avanti ce l’ha fatto fare il parlamento: le donne elette a Camera e Senato, per la precisione. Nel 2013 sono passate al 31% (dal 22% della precedente legislatura) e l’Italia ha guadagnato 9 posizioni nella classifica che misura la disparità di genere, il Global Gender Gap Report redatto ogni anno dal World Economic Forum di Ginevra. Eppure le pari opportunità nel nostro Paese rimangono un miraggio: siamo ancora al 71esimo posto su 136 Paesi.
Al primo c’è per il quinto anno l’Islanda, seguita da Finlandia, Norvegia, Svezia e Filippine. In altri termini, se nasci uomo o donna fa molta meno differenza, in termini di possibilità economiche e di carriera politica o dirigenziale, in Scandinavia e anche nelle Filippine che in Italia (l’indice misura le differenze di opportunità tra i generi, non il loro livello assoluto, in modo tra l’altro da non penalizzare i Paesi più poveri).
«In generale l’Italia si colloca più in basso dei Paesi Scandinavi per tutti i quattro sotto-indici che compongono il Global Gender Gap Report: su 136 Paesi, è al 65 posto per quanto riguarda la scolarizzazione, 72esima per la salute, 44 per l’accesso al potere politico e al 97esimo per la partecipazione alla vita economica», spiega Yasmina Bekhouche,  co-autrice del rapporto del World Economic Forum.
Il problema viene soprattutto dal mondo del lavoro. «Il posizionamento generale dell’Italia può essere spiegato principalmente con il basso risultato nella classifica della partecipazione e opportunità economiche – dice Bekhouche – Solo il 51% delle donne lavora, mentre lo fa il 74% degli uomini». Ma l’elemento chiave è la disparità salariale: una italiana in media guadagna 0,47 centesimi per ogni euro guadagnato da un uomo. «La posizione dell’Italia nella classifica che misura l’eguaglianza salariale percepita è molto bassa: 124esima su 136 paesi, e al di sotto della media mondiale», chiarisce Bekhouche . La percezione misurata dall’indice, per altro, è quella dei dirigenti d’azienda: gente che ha voce in capitolo su carriere e promozioni.
«Il fattore determinante più importante per la competitività di un Paese è il talento umano. Le donne costituiscono la metà de talento potenziale – ricorda Bekhouche  –. Se il governo ha un ruolo importante nel sostenere le politiche giuste (congedo di paternità, asili, etc.), sta anche alle aziende creare posti di lavoro (con processi di reclutamento innovativi, nuovi percorsi per le carriere, politiche salariali trasparenti) che permettano ai migliori talenti di svilupparsi».
Aumentare la presenza delle donne nei luoghi di lavoro è importante, ma non basta se non porta anche a nuove politiche di conciliazione e a un modo nuovo di lavorare – da cui possono trarre beneficio tutti, anche gli uomini. Altrimenti quelle stesse donne rimarranno ai livelli più bassi o saranno costrette alla scelta penosa tra carriera o famiglia.
 Che i numeri di per se non garantiscano la parità si vede anche dall’analisi nel dettaglio della situazione politica: in parlamento ci sono più senatrici e deputate (siamo al 28esimo posto della classifica), ma non sono aumentate significativamente le donne in «posizione ministeriali»(qui il nostro Paese si piazza solo 60esimo, e migliora soltanto di una posizione), nei luoghi cioè in cui si decidono le priorità del Paese.
E se si guarda un altro indice, quello della Banca Mondiale che misura l’efficacia dei governi, salta agli occhi che i governi italiani hanno davvero bisogno di energie nuove*


 *Il grafico è una rielaborazione di Amedeo Panci 

9 MAGGIO, FESTA DELL'EUROPA

Il giorno europeo o festa dell'Europa si celebra il 9 maggio di ogni anno.
Questa data ricorda il giorno del 1950 in cui vi fu la presentazione da parte di Robert Schuman del piano di cooperazione economica, ideato da Jean Monnet (cosiddetta Dichiarazione Schuman), che segna l'inizio del processo d'integrazione europea con l'obiettivo di una futura unione federale. La Comunità Economica Europea adottò  come "Giorno dell'Europa" il 9 maggio in occasione del summit tenutosi a Milano nel 1985,

 

CRONISTORIA DALLA NASCITA AD OGGI

1940-1941

Confinati all'isola di Ventotene, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi fra l'inverno fra il 1940 e la primavera 1941 scrivono Il Manifesto per un'Europa libera e unita.

 

1950

9 maggio Dichiarazione di Schuman, che porterà alla costituzione Comunità europea del carbone e dell'acciaio (Ceca).

1951

18 aprile - Belgio, Francia, Repubblica Federale Tedesca, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi firmano a Parigi il Trattato istituivo della Comunità europea del carbone e dell'acciaio che entra in vigore dal 23 luglio 1952 e scade il 23 luglio 2002

 

1957

25 marzo - Belgio, Francia, Repubblica Federale Tedesca, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi firmano a Roma i Trattati istitutivi della Comunità economica europea
.

1968

1º luglio - Grazie alla lunga fase di espansione economica degli anni sessanta, il periodo transitorio di 12 anni previsto dal trattato CEE si conclude con 18 mesi di anticipo.  Con l'abolizione delle ultime barriere doganali tra gli Stati membri e lo stabilimento di una tariffa esterna comune nasce il Mercato Europeo Comune (MEC).

 

1973

01 gennaio - Con l'adesione di Danimarca, Irlanda e Regno Unito gli Stati membri delle Comunità europee diventano 9

1979

07-10 giugno - In Belgio, in Danimarca, in Francia, in Germania, in Irlanda, in Italia, in Lussemburgo, nei Paesi Bassi e nel Regno Unito si svolgono le prime elezioni a suffragio universale diretto del Parlamento europeo.


1981

01 gennaio - Con l'adesione della Grecia gli Stati membri delle Comunità europee diventano 10.

 

1985

14 giugno - A Schengen il Belgio, la Francia, la Germania, il Lussemburgo ed i Paesi Bassi firmano gli Accordi di Schengen che aboliscono i controlli sistematici delle persone alle frontiere interne delle CE aderendovi dal 26 marzo 1995

1986

01 gennaio - Con l'adesione di Portogallo e Spagna gli Stati membri della Comunità europea diventano 12
28 febbraio - a L'Aia viene firmato l'Atto Unico Europeo che entra in vigore il 1º luglio 1987.

 

1989


09 novembre - Cade il Muro di Berlino
03 ottobre - In Germania avviene la riunificazione tedesca. La Comunità europea si allarga all'ex Germania Est.

1992/93

07 febbraio - I 12 firmano il Trattato di Maastricht, formalmente Trattato sull'Unione europea, in vigore dal 1º novembre 1993.
01 novembre - Nasce l'Unione europea.
L'espressione Cee viene sostituita con Comunità europea (Ce).
A fianco di questa nasce la Politica estera e di sicurezza comune (Prsc) e la Cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni (Cgai) che assieme alle comunità europee formano i Tre pilastri dell'Unione europea.

1995

01 gennaio - Con l'adesione di Austria, Finlandia e Svezia gli Stati membri dell'Unione europea diventano 15

1997

.

2000

23 marzo - Il Consiglio europeo straordinario fissa, in un documento detto Agenda di Lisbona, gli obiettivi comuni da raggiungersi entro il 2010.
07 dicembre - Il Parlamento, la Commissione e il Consiglio proclamano la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.

2002

01 gennaio - In Austria, in Belgio, in Finlandia, in Francia, in Germania, in Irlanda, in Italia, in Lussemburgo, nei Paesi Bassi, in Portogallo e in Spagna entra in circolazione l'euro

2004

10 maggio - Con l'adesione di Cipro, Estonia, Malta, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria gli Stati membri dell'Unione europea diventano 25.
18 giugno - Il Consiglio europeo adotta il testo della Costituzione europea
29 ottobre - Viene firmata a Roma la Costituzione europea accantonata però dopo che i francesi e gli olandesi ne bocciano la ratifica mediante referendum popolari.
aprile 2009[104]

2007

01 gennaio - Con l'adesione di Bulgaria e Romania gli Stati membri dell'Unione europea diventano 27
13 dicembre -  I Ventisette firmano a Lisbona il Trattato di Lisbona,.

 

2012

02 febbraio - Viene firmato il Trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilità, in vigore dal 27 settembre 2012
2 marzo - Venticinque dei ventisette membri dell'Unione europea, con l'eccezione del Regno Unito e della Repubblica Ceca, firmano il Patto di bilancio europeo, formalmente Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell'unione economica e monetaria, in vigore dal 1º gennaio 2013
12 ottobre - L'Unione europea viene insignita del Premio Nobel per la pace

2013

01 luglio - Con l'adesione della Croazia gli Stati membri dell'Unione europea diventano 28



La bandiera europea
Adottata dal Consiglio d’Europa a Parigi il 7-9 dicembre 1955 con queste parole:






«Sullo sfondo blu del cielo del Mondo occidentale, le stelle rappresentano i popoli dell'Europa in un cerchio, simbolo di unità. proprio come i dodici segni dello zodiaco rappresentano l'intero universo, le dodici stelle d'oro rappresentano tutti i popoli d'Europa - compresi quelli che non possono ancora partecipare alla costruzione dell'Europa nell'unità e nella pace.»


Infine l'Unione europea, istituita con il Trattato di Maastricht nel 1992 dai medesimi membri della Comunità europea, adottò contestualmente la bandiera europea con le dodici stelle dorate su campo blu.

Da allora la bandiera rappresenta congiuntamente sia il Consiglio d'Europa, che l'Unione europea.



ELEZIONI EUROPEE 2014: come si vota, orari, preferenze



Le Elezioni Europee 2014 si svolgeranno domenica 25 maggio. I seggi si apriranno alle ore 7 e chiuderanno alle ore 23.
Si vota tracciando una croce sul simbolo del partito prescelto. E’ possibile esprimere la propria preferenza per un massimo di tre nominativi presenti nella lista elettorale del partito; nel caso in cui si intendano scegliere tre nominativi occorre tenere conto del meccanismo della “tripla preferenza di genere”, le preferenze, cioè, dovranno riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della terza preferenza. 
Il Parlamento europeo è l’unica istituzione dell’Unione europea eletta direttamente e a suffragio universale dai 500 milioni di cittadini europei. Attualmente i suoi membri  sono 766, ma dopo una riorganizzazione è stato deciso che i componenti del prossimo Parlamento Europeo saranno 751. Ogni Paese può decidere il metodo attraverso il quale eleggere i propri rappresentanti; l’unico paletto imposto dall’Europa è quello di votare con un sistema elettorale basato sul sistema proporzionale.

I seggi vengono assegnati tra gli Stati membri con la cosiddetta ”proporzionalità decrescente”. I seggi che sono stati assegnati all’Italia saranno 73 come quelli della Gran Bretagna. La nazione che avrà più parlamentari europei sarà la Germania con 96 deputati, seguita dalla Francia, con 74. Mentre le nazioni che hanno meno deputati saranno Lussemburgo, Cipro, Malta ed Estonia con solamente 6 seggi ciascuno.