lunedì 26 maggio 2014
venerdì 23 maggio 2014
MATTEO RENZI CHIUDE LA CAMPAGNA ELETTORALE IN PIAZZA SIGNORIA
L'ITALIA CAMBIA VERSO ALL'EUROPA
Stasera venerdì 23 maggio Matteo Renzi sarà a Firenze alle 20:30 in Piazza Signoria per chiudere la campagna elettorale. Il PD ti aspetta!
COME SI VOTA ALLE EUROPEE
I seggi saranno aperti dalle ore 7:00 alle ore 23:00 di domenica 25 maggio 2014. Per poter votare servono la tessera elettorale e un documento valido di riconoscimento.
Per
votare l'elettore deve tracciare un segno con la matita copiativa che
gli viene consegnata insieme alla scheda. E' valido qualsiasi segno che
renda esplicita la volontà dell'elettore. Non sono, evidentemente,
valide scritte che possano far presupporre la volontà dell'elettore di
farsi riconoscere.
E' importante esprimere sempre il voto di lista, tracciando una croce sul contrassegno del "PARTITO DEMOCRATICO".
Si possono esprimere fino a tre preferenze, scrivendo a fianco del contrassegno il cognome del candidato o dei candidati prescelti.
Si ricorda che l'espressione di tre preferenze deve includere le quote di genere
(esprimendone 2 possono essere dello stesso genere, la terza deve
essere necessariamente di genere diverso pena l'annullamento della terza
preferenza) LEGGE 22 aprile 2014, n. 65. È vietato indicare la
preferenza con un numero.
Il sistema proporzionale può prevedere o meno la possibilità per l'elettore di esprimere una o più preferenze per un candidato all'interno della lista votata.
In questo caso, vengono eletti nell'ambito di ogni listai candidati che hanno ottenuto il numero maggiore di preferenze.
Le
schede saranno distinte nel colore, per ognuna delle cinque
circoscrizioni italiane, che verrà deciso dal Ministero dell'Interno.
Il voto dei cittadini italiani residenti all'estero
Gli
elettori italiani residenti nei Paesi membri dell'Unione Europea
possono votare per l'elezione dei rappresentanti del Paese dove
risiedono, o per l'elezione dei rappresentanti italiani. Anche chi si
trova in un Paese UE per motivi di studio o di lavoro può votare per i
rappresentanti italiani, presentando all'Ufficio consolare di
riferimento, entro l'ottantesimo giorno antecedente la data delle
elezioni, apposita domanda al proprio Comune italiano di residenza.
Il voto dei cittadini dell'Ue residenti In Italia
I
cittadini dell'Unione europea residenti in Italia, compresi i cittadini
dei Paesi di recente adesione, possono votare nel nostro Paese in
occasione delle elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti
all'Italia, pur non avendo la cittadinanza italiana presentando regolare
domanda presso il proprio Consolato ed il Comune di residenza in Italia
entro il novantesimo giorno antecedente la data delle elezioni.
lunedì 12 maggio 2014
venerdì 9 maggio 2014
IL GENDER GAP in ITALIA: palla al piede anche per l'economia
Questa volta il balzo in avanti ce l’ha fatto fare il parlamento: le donne elette a Camera e Senato, per la precisione. Nel 2013 sono passate al 31% (dal 22% della precedente legislatura) e l’Italia ha guadagnato 9 posizioni nella classifica che misura la disparità di genere, il Global Gender Gap Report redatto ogni anno dal World Economic Forum di Ginevra. Eppure le pari opportunità nel nostro Paese rimangono un miraggio: siamo ancora al 71esimo posto su 136 Paesi.
Al primo c’è per il quinto anno l’Islanda, seguita da Finlandia, Norvegia, Svezia e Filippine. In altri termini, se nasci uomo o donna fa molta meno differenza, in termini di possibilità economiche e di carriera politica o dirigenziale, in Scandinavia e anche nelle Filippine che in Italia (l’indice misura le differenze di opportunità tra i generi, non il loro livello assoluto, in modo tra l’altro da non penalizzare i Paesi più poveri).
«In generale l’Italia si colloca più in basso dei Paesi Scandinavi per tutti i quattro sotto-indici che compongono il Global Gender Gap Report: su 136 Paesi, è al 65 posto per quanto riguarda la scolarizzazione, 72esima per la salute, 44 per l’accesso al potere politico e al 97esimo per la partecipazione alla vita economica», spiega Yasmina Bekhouche, co-autrice del rapporto del World Economic Forum.
Il problema viene soprattutto dal mondo del lavoro. «Il posizionamento generale dell’Italia può essere spiegato principalmente con il basso risultato nella classifica della partecipazione e opportunità economiche – dice Bekhouche – Solo il 51% delle donne lavora, mentre lo fa il 74% degli uomini». Ma l’elemento chiave è la disparità salariale: una italiana in media guadagna 0,47 centesimi per ogni euro guadagnato da un uomo. «La posizione dell’Italia nella classifica che misura l’eguaglianza salariale percepita è molto bassa: 124esima su 136 paesi, e al di sotto della media mondiale», chiarisce Bekhouche . La percezione misurata dall’indice, per altro, è quella dei dirigenti d’azienda: gente che ha voce in capitolo su carriere e promozioni.
«Il fattore determinante più importante per la competitività di un Paese è il talento umano. Le donne costituiscono la metà de talento potenziale – ricorda Bekhouche –. Se il governo ha un ruolo importante nel sostenere le politiche giuste (congedo di paternità, asili, etc.), sta anche alle aziende creare posti di lavoro (con processi di reclutamento innovativi, nuovi percorsi per le carriere, politiche salariali trasparenti) che permettano ai migliori talenti di svilupparsi».Aumentare la presenza delle donne nei luoghi di lavoro è importante, ma non basta se non porta anche a nuove politiche di conciliazione e a un modo nuovo di lavorare – da cui possono trarre beneficio tutti, anche gli uomini. Altrimenti quelle stesse donne rimarranno ai livelli più bassi o saranno costrette alla scelta penosa tra carriera o famiglia.
Che i numeri di per se non garantiscano la parità si vede anche dall’analisi nel dettaglio della situazione politica: in parlamento ci sono più senatrici e deputate (siamo al 28esimo posto della classifica), ma non sono aumentate significativamente le donne in «posizione ministeriali»(qui il nostro Paese si piazza solo 60esimo, e migliora soltanto di una posizione), nei luoghi cioè in cui si decidono le priorità del Paese.
E se si guarda un altro indice, quello della Banca Mondiale che misura l’efficacia dei governi, salta agli occhi che i governi italiani hanno davvero bisogno di energie nuove*
*Il grafico è una rielaborazione di Amedeo Panci
9 MAGGIO, FESTA DELL'EUROPA
Il giorno europeo o festa dell'Europa
si celebra il 9 maggio
di ogni anno.
Questa
data ricorda il giorno del 1950 in cui vi fu la presentazione da parte di Robert
Schuman del piano di cooperazione economica, ideato da Jean Monnet
(cosiddetta Dichiarazione Schuman), che segna
l'inizio del processo d'integrazione europea con l'obiettivo di una futura
unione federale. La Comunità Economica Europea adottò come "Giorno dell'Europa" il 9 maggio in occasione del summit
tenutosi a Milano
nel 1985,
CRONISTORIA DALLA NASCITA AD OGGI
1940-1941
Confinati all'isola di Ventotene, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi fra l'inverno fra il 1940 e la
primavera 1941 scrivono Il Manifesto per
un'Europa libera e unita.
1950
9 maggio Dichiarazione di Schuman, che porterà
alla costituzione Comunità europea del carbone e
dell'acciaio (Ceca).
1951
18 aprile - Belgio,
Francia, Repubblica Federale Tedesca, Italia,
Lussemburgo e Paesi Bassi firmano a Parigi il Trattato istituivo della Comunità europea del carbone e
dell'acciaio che entra in vigore dal 23 luglio 1952 e scade il 23 luglio 2002
1957
25 marzo - Belgio, Francia, Repubblica Federale Tedesca,
Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi firmano a Roma i Trattati istitutivi della Comunità economica europea
.
1968
1º luglio - Grazie alla lunga fase di espansione
economica degli anni sessanta, il periodo transitorio di 12 anni previsto dal
trattato CEE si conclude con 18 mesi di anticipo. Con l'abolizione delle ultime barriere doganali tra gli Stati
membri e lo stabilimento di una tariffa esterna comune nasce il Mercato Europeo Comune (MEC).
1973
01 gennaio - Con l'adesione di
Danimarca, Irlanda e Regno Unito gli Stati membri delle Comunità europee diventano 9
1979
07-10 giugno - In Belgio, in Danimarca, in Francia, in
Germania, in Irlanda, in Italia, in Lussemburgo, nei Paesi Bassi e nel Regno
Unito si svolgono le prime elezioni
a suffragio universale diretto del Parlamento europeo.
1981
01 gennaio - Con l'adesione della Grecia gli Stati
membri delle Comunità europee diventano 10.
1985
14 giugno - A Schengen
il Belgio, la Francia, la Germania, il
Lussemburgo ed i Paesi Bassi firmano gli Accordi di Schengen che aboliscono i
controlli sistematici delle persone alle frontiere interne delle CE aderendovi
dal 26 marzo 1995
1986
01 gennaio - Con l'adesione di Portogallo e Spagna gli Stati membri della Comunità europea diventano 12
28 febbraio - a L'Aia
viene firmato l'Atto Unico Europeo che entra in vigore il
1º luglio 1987.
1989
09 novembre - Cade il Muro di
Berlino
03 ottobre - In Germania avviene la riunificazione tedesca.
La Comunità europea si allarga all'ex Germania Est.
1992/93
07 febbraio - I 12 firmano
il Trattato di Maastricht, formalmente Trattato
sull'Unione europea, in vigore dal 1º novembre 1993.
01 novembre - Nasce l'Unione
europea.
L'espressione Cee viene
sostituita con Comunità europea (Ce).
A fianco di questa nasce
la Politica estera e di sicurezza comune
(Prsc) e la Cooperazione
nei settori della giustizia e degli affari interni (Cgai) che assieme alle comunità europee
formano i Tre pilastri dell'Unione europea.
1995
01 gennaio - Con l'adesione di Austria, Finlandia e Svezia gli Stati membri dell'Unione
europea diventano 15
1997
02 ottobre - Viene firmato il Trattato di Amsterdam, formalmente Trattato di
Amsterdam che modifica il trattato sull'Unione europea, i trattati che
istituiscono le Comunità europee e alcuni atti connessi[84],
in vigore il 1º maggio 1999.
.
2000
23 marzo - Il Consiglio
europeo straordinario fissa, in un documento detto Agenda di
Lisbona, gli obiettivi comuni da raggiungersi entro il 2010.
07 dicembre - Il Parlamento, la Commissione e il
Consiglio proclamano la Carta dei
diritti fondamentali dell'Unione europea.
2002
01 gennaio - In Austria, in Belgio, in Finlandia, in
Francia, in Germania, in Irlanda, in Italia, in Lussemburgo, nei Paesi Bassi,
in Portogallo e in Spagna entra in circolazione l'euro
2004
10 maggio - Con l'adesione
di Cipro, Estonia, Malta, Lettonia,
Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria gli
Stati membri dell'Unione europea diventano 25.
18 giugno - Il Consiglio
europeo adotta il testo della Costituzione europea
29 ottobre - Viene firmata a Roma la Costituzione europea accantonata però dopo
che i francesi e gli olandesi ne
bocciano la ratifica mediante referendum popolari.
2007
01 gennaio - Con l'adesione di Bulgaria e Romania gli Stati
membri dell'Unione europea diventano 27
13 dicembre - I Ventisette
firmano a Lisbona il Trattato di Lisbona,.
2012
02 febbraio - Viene
firmato il Trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilità,
in vigore dal 27 settembre 2012
2 marzo - Venticinque dei ventisette membri
dell'Unione europea, con l'eccezione del Regno Unito e della Repubblica Ceca,
firmano il Patto di bilancio europeo, formalmente
Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell'unione economica e
monetaria, in vigore dal 1º gennaio 2013
12 ottobre - L'Unione europea viene insignita del Premio Nobel per la pace
2013
01 luglio - Con l'adesione della Croazia gli Stati membri
dell'Unione europea diventano 28
La bandiera europea
Adottata dal Consiglio d’Europa a Parigi il 7-9 dicembre 1955 con
queste parole:
|
«Sullo sfondo blu del cielo del
Mondo occidentale, le stelle rappresentano i popoli dell'Europa in un
cerchio, simbolo di unità. proprio come i dodici segni dello zodiaco
rappresentano l'intero universo, le dodici stelle d'oro rappresentano tutti i
popoli d'Europa - compresi quelli che non possono ancora partecipare alla
costruzione dell'Europa nell'unità e nella pace.»
|
|
Infine l'Unione europea, istituita con il Trattato di
Maastricht nel 1992 dai medesimi
membri della Comunità europea, adottò contestualmente la bandiera europea con
le dodici stelle dorate su campo blu.
Da allora la bandiera
rappresenta congiuntamente sia il Consiglio d'Europa, che l'Unione europea.
ELEZIONI EUROPEE 2014: come si vota, orari, preferenze
Le Elezioni Europee 2014 si svolgeranno domenica
25 maggio. I seggi si apriranno alle ore 7 e chiuderanno alle ore 23.
Si vota tracciando una croce sul simbolo del
partito prescelto. E’ possibile esprimere la propria preferenza per un massimo
di tre nominativi presenti nella lista elettorale del partito; nel caso in cui
si intendano scegliere tre nominativi occorre tenere conto del
meccanismo della “tripla preferenza di
genere”, le preferenze, cioè, dovranno riguardare candidati di sesso diverso,
pena l’annullamento della terza preferenza.
Il Parlamento europeo è l’unica istituzione
dell’Unione europea eletta direttamente e a suffragio universale dai 500
milioni di cittadini europei. Attualmente
i suoi membri sono 766, ma dopo una riorganizzazione è stato deciso che
i componenti del prossimo Parlamento Europeo saranno 751.
Ogni Paese può decidere il metodo attraverso il quale eleggere i propri
rappresentanti; l’unico paletto imposto dall’Europa è quello di votare con un
sistema elettorale basato sul sistema proporzionale.
I seggi vengono assegnati tra gli Stati membri con
la cosiddetta ”proporzionalità decrescente”. I seggi che sono
stati assegnati all’Italia saranno 73 come quelli della Gran
Bretagna. La nazione che avrà più parlamentari europei sarà la Germania con 96
deputati, seguita dalla Francia, con 74. Mentre le nazioni che hanno meno
deputati saranno Lussemburgo, Cipro, Malta ed Estonia con solamente 6 seggi
ciascuno.
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