lunedì 3 gennaio 2011

Così si uccide la democrazia

- Diritti sindacali: via. (caso Fiat)
- Diritto di manifestare per il lavoro, la dignità, la sopravvivenza: via. (pastori sardi a cui è stato impedito di arrivare a Roma)
- Proposta Gasparri sul fermo"preventivo " degli studenti...
Quante cose ancora dobbiamo allineare per comprendere quanto questo governo sia illiberale ed autoritario?


Prima gli studenti ora i pastori, giovani e lavoratori: questi gli elementi pericolosi individuati da un governo ormai allo sbando, che non è più in grado di comprendere le priorità della società che è chiamato a governare, che combatte contro le proprie paure, piuttosto che contro i pericoli veri che attanagliano le famiglie italiane. 
A Civitavecchia nell’area del porto circa 200 pastori sardi sono stati bloccati con la violenza da Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza all'arrivo della motonave proveniente dalla Sardegna. Bloccati per impedirgli di raggiungere i pullman, che successivamente sono stati sequestrati, che li avrebbero dovuti condurre a Roma per manifestare contro l’assenza di una possibilità di confronto con il ministero dell’Agricoltura. 
Da mesi l'emergenza è sempre la stessa: il prezzo bloccato a 60 centesimi al litro del latte destinato all’industria casearia riconosciuto dagli industriali non è sufficiente a coprire neanche i costi di produzione. E il 2010 si è chiuso malissimo anche a causa della legge approvata dal Consiglio regionale sardo di centrodestra, che farà scomparire dalla Sardegna 7.700 aziende zootecniche. 
Così il normale viaggio di donne e uomini, allevatori, lavoratori, gente per bene, che volevano esprimere il disagio con cui fanno i conti tutti i giorni e la disperazione in cui vivono le proprie famiglie, si è trasformato in un incubo, a causa degli atteggiamenti repressivi, persecutori e minacciosi delle forze dell’ordine che li attendevano al guado. “C'è una continuità preoccupante da parte di questo Governo e il ministro Maroni dovrà spiegare agli italiani tutti, i motivi per i quali ai pastori sardi sia stato riservato il trattamento simile - ha dichiarato il segretario regionale del Pd Sardegna Silvio Lai - Altrimenti la prossima volta i cittadini sardi potrebbero sentirsi autorizzati a bloccare nei porti i proprietari non sardi e gli ospiti delle ville in Costa Smeralda non graditi”...

La macelleria sociale del governo Berlusconi

Come dimostrano i dati della Ragioneria dello Stato, il governo si è accanito con particolare durezza contro la scuola pubblica, riservandole l'86% dei tagli complessivi dei dipendenti dello Stato:  55.000 uomini e donne, soprattutto donne, che lavoravano con passione e competenza anche da oltre 10 anni, spesso con contratti annuali, oggi sono letteralmente in mezzo ad una strada.
E' davvero grottesco il tentativo del governo di far passare questa operazione di macelleria sociale come la riforma epocale che porterà la qualità nel sistema scolastico italiano.
La verità è che pur di tagliare in modo indiscriminato, si è deciso di accorpare classi; di negare le ore di sostegno agli studenti con disabilità; di far insegnare inglese a chi non lo sa; di lasciare laboratori inutilizzati per tagliare gli insegnanti tecnico pratici; di eliminare le compresenze nella scuola primaria; di lasciare in stato di abbandono gli scolari quando escono dalla classe per mancanza di collaboratori scolastici; di lasciare a casa migliaia di bambini della scuola dell'infanzia.
Tuttavia,
questa insopportabile cura che sta uccidendo la scuola non è servita a comprimere la spesa corrente dello Stato, che con Berlusconi continua ad aumentare, ma finirà per aggravare le disuguaglianze e a minare definitivamente le opportunità di crescita economica e sociale e la competitività stessa dell’Italia che, come ben individuato dagli obiettivi di Europa 2020, richiede un grande investimento sul capitale umano e la conoscenza dei nostri figli.

domenica 2 gennaio 2011

La Regione Toscana chiede alle Ferrovie 1,3 milioni per la neve

La pesante sanzione annunciata dal governatore Rossi: "Investiremo interamente la cifra per il miglioramento del servizio". La giunta appoggerà la class action dei consumatori      

Costituita l'Associazione "Lavoro e Liberta'"

Rodotà, Fausto Bertinotti, Sergio Cofferati, Gianni Ferrara, Luciano Gallino, Francesco Garibaldo, Paolo Nerozzi, Rossana Rossanda, Aldo Tortorella, Mario Tronti: Appello a sostegno della Fiom

Con la Fiom per difendere le libertà e i diritti di tutti

di Paolo Flores d’Arcais, (30 dicembre 2010)
(l'autore esprime considerazioni estremamente critiche nei confronti del PD, che riportiamo puntualmente, come dovuto per una corretta cronaca delle opinioni che corrono)
D’Alema ha fatto la sua scelta: con Marchionne e contro la Fiom. Con qualche se e qualche ma, come è nello stile slalomistico della casta Pd, ma la sostanza non cambia. Si tratta di un vero e proprio cambiamento di fronte, che rischia di “fare epoca” certificando la definitiva morte del Pd, perché l’inciucio con Marchionne nel quale D’Alema trascina il partito (Bersani seguirà?) ha un sapore strategico, molto più grave perfino dei tanti inciuci “tattici” (comunque devastanti) con Berlusconi...

La Fabbrica delle scimmie - di Dario Fo

di Dario Fo, il Fatto Quotidiano, 31 dicembre 2010

Questo tragico e grottesco accordo di Mirafiori e Pomigliano ci riporta subito al film “Tempi Moderni” di Charlie Chaplin, dove si vive per la prima volta nella storia del lavoro dentro una fabbrica con catena di montaggio e assemblaggio automatizzato. Gli operai, Charlie Chaplin in testa, si muovono a ritmi stabiliti, gesti indicati dal programma in una strana danza che sembra festante, ma ha i tempi illogici di una storia di pazzi.
Subito mi viene in mente anche dell’e-sperimento condotto in un Paese dell’Oriente tecnologicamente avanzato dove, qualche anno fa, si è pensato di sostituire   agli operai delle scimmie appositamente ammaestrate. Dopo un certo periodo di addestramento gestuale le scimmie vengono inserite nella produzione. I dirigenti applaudono entusiasti: gli scimpanzé funzionano che è una meraviglia. E non c’è stato neanche bisogno di far loro firmare un contratto.

Dalla parte della FIOM

di Pierfranco Pellizzetti (da Micromega)

Punto primo: l’economia è troppo importante perché venga abbandonata nelle mani degli economisti (e dei top manager). I sedicenti “esperti” della materia, quelli che conoscono (?) le ricette giuste (one best way, direbbe il duo Taylor-Ford) e poi – a posteriori – ti spiegano perché le cose sono andate in maniera diametralmente opposta a come avevano previsto; i presunti “titani d’impresa”, quelli che hanno in tasca (?) la soluzione “oggettiva” e poi ti accorgi che le loro scelte obbedivano semplicemente a criteri adattivi ed opportunistici. Eppure c’è sempre chi ha la spudoratezza di affermare (specie se “americanista credere-obbedire-combattere”, tipo Noisefromamerika) il principio fideistico che “non si deve disturbare il manovratore”.