venerdì 6 maggio 2011

Tv dis-par condicio: i casi Tg1 e Tg5


  L'Opposizione unita denuncia la grave violazione della “par condicio”. Si prevede un crescendo per le elezioni amministrative. Solo nella serata del 4 maggio nei telegiornali il premier ha accumulato 7 minuti e 17 secondi di presenza contro i due minuti in totale di tutti i partiti di opposizione. Presentata la proposta comune di un "osservatore sulla qualità del servizio pubblico" YouDem evidenzia i numeri che dimostrano gli squilibri pro-Berlusconi di Rai e Mediaset in un servizio.
Da Pd al Terzo polo e dall'Idv a Sel, le opposizioni si sono ritrovate unite oggi nel denunciare le violazioni della par condicio televisiva durante la campagna elettorale per le amministrative. E hanno annunciato l'istituzione di un osservatorio sulla qualità del servizio pubblico e l'intenzione di lavorare insieme per una riforma del sistema radiotelevisivo pubblico.
Hanno partecipato alla Conferenza stampa a Montecitorio, tra gli altri, Carlo Rognoni, Roberto Zaccaria, Benedetto Della Vedova, Gennaro Migliore, Pancho Pardi.
"Il problema è serissimo". E' Roberto Zaccaria sollevare ancora una volta la questione della violazione della par condicio in Tv, in vista del voto amministrativo, e della presenza in Tv del presidente del Consiglio paragonata a quella del resto dell'opposizione.

LA FINE DELLA LIBERA INFORMAZIONE




Il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla si presenta alle telecamere dopo l'approvazione del decreto sviluppo: “Va bene se faccio tre dichiarazioni io?”. La risposta è un silenzio assenso così il ministro registra il suo monologo. Che tutti i telegiornali trasmetteranno senza fiatare




In principio era il panino. Vale a dire il servizio del tg per raccontare la giornata politica, inventato da Clemente J. Mimun quando era direttore del Tg2 della Rai. L'attuale direttore del Tg5, a metà del 2000 - al governo c’era Silvio Berlusconi - aveva un modo ingegnoso per fare in modo che la voce dell’opposizione venisse sempre schiacciata. Venivano mandate in onda per prime le dichiarazioni degli esponenti del governo (ministri o sottosegretari), poi era il turno del centrosinistra, e, infine, uno o più esponenti della maggioranza. L’ultima parola in questo modo spettava sempre a loro. Oggi il panino non serve più, è in voga un altro sistema che pochi conoscono: il comunicato stampa vivente. Ne è un esempio lampante quanto avvenuto oggi nella sede della presidenza del Consiglio dei ministri con il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla. Il ministro cortesemente annuncia: “Va bene se faccio qualche dichiarazione io?”. Nessuno dei presenti fiata, anche perché i giornalisti non vengono fatti entrare. I microfoni che vengono mostrati ai telespettatori sono tenuti in mano dagli operatori. E quindi chi guarda il telegiornale pensa di informarsi, quando invece quello che vede è solo propaganda...

martedì 3 maggio 2011

venerdì 29 aprile 2011

Lettera-appello di Adriano Celentano sui REFERENDUM

Lettera-appello di Adriano Celentano: “Il 12 e 13 giugno dobbiamo assolutamente andare tutti a votare. Non si tratta di destra o sinistra ma di un governo che ci avvelena. Tocca a noi fermarli”.


“Cari amici studenti, fascisti, leghisti, comunisti e operai insicuri. Mi sembra chiaro che a questo punto non ci resta che l’unico mezzo di sopravvivenza. Il voto. Non possiamo assolutamente mancare. Il 12 giugno dobbiamo andare tutti a votare anche se, come è prevedibile, il governo tenterà l’impossibile per togliere dalle schede referendarie pure il legittimo impedimento. E, se lo dovesse togliere dobbiamo essere ancora più numerosi davanti ai seggi”. Il “Molleggiato” scrive una lunga lettera-appello al Fatto Quotidiano. Contro il nucleare. Contro la privatizzazione dell'acqua, contro il legittimo impedimento. Contro le bugie del presidente del Consiglio che tratta gli italiani “da imbecilli” non restano che le urne, quel voto popolare che Berlusconi sempre osanna e ora cerca di sfuggire. Il 12 e 13 giugno gli italiani hanno l'occasione per rispondere alla “demoniaca voglia avvelenarci” di questo governo. "E, se per caso le sedi elettorali fossero chiuse, il vostro voto lasciatelo pure per terra scritto su un piccolo foglietto già preparato a casa, in modo che l’indomani tutti i marciapiedi d’Italia siano invasi da quaranta milioni di bigliettini" di Adriano Celentano.

Marco Travaglio ieri ad Annozero