venerdì 30 settembre 2011

Due Top PD alla Festa dell'Uva:

Francesca

Gioele

Modulo richiesta contributo economico familiare


Alla cortese attenzione di:  

Silvio Berlusconi
Palazzo Chigi – Piazza Colonna, 370 – ROMA
Il sottoscritto__________________________
In qualità di rappresentante di famiglia, con figli, nella momentanea situazione di difficoltà a soddisfare a pieno il proprio legittimo desiderio di vivere al di sopra delle proprie possibilità,


CHIEDE
A Berlusconi Silvio nato a Milano il 29.09.1936.
-La somma di € 20.000 con cadenza mensile per poter garantire alla mia propria famiglia una vita dignitosa con tenore pari a quello da noi desiderato.
-La somma di € 500.000 per avviare non meglio precisata attività economica.
-La somma di € 5.000 per poter effettuare vacanze estive a Cortina
D’Ampezzo Sicuri della sua generosità e magnanimità già confermata dal brillante esempio di aiuto economico di circa € 800.000 da lei elargito nei confronti del bisognoso Gianpaolo Tarantini e rispettiva famiglia.
In attesa di sue notizie, le fornisco intanto il mio numero di C.C. ______________________ e rimango tuttavia a sua disposizione nel caso preferisse manifestare la sua
bontà di cuore in contanti. Con immutata stima, Distinti saluti
Firmato_______________________

Bersani a Firenze il 14 ottobre


Pulmann Manifestazione nazionale 5 Novembre


Stiamo organizzando i pullman per andare a Roma alla manifestazione nazionale del 5 novembre: puoi prenotare un posto cercando il tuo segretario comunale o di circolo, o chiamando in sede a Firenze al numero 055.503201

Un abbraccio,
Patrizio Mecacci,  Segretario metropolitano PD Firenze


giovedì 15 settembre 2011

TUTTI A FIRMARE I REFERENDUM ANTI PORCELLUM!




IL REFERENDUM ELETTORALE “ANTI-PORCELLUM” E “ANTI-CASTA” .
GLI ULTIMI GIORNI PER LA RACCOLTA DELLE FIRME

Attenzione, i Referendum proposti sono due, non uno: in uno (quello sostenuto da Idv, Sel e una parte del PD) sarebbe abrogata tutta la legge; nell’altra (quello proposto da Passigli e altri professori indipendenti) solo quelle norme che regolano il procedimento elettorale.

Il sistema elettorale attuale può essere così sintetizzato:
1. L’elettore esprime il voto tracciando sulla scheda un solo segno nel rettangolo contenente il contrassegno della lista prescelta (art. 1, comma 10, lettera b) per la Camera; art. 4, comma 6,per il Senato).
Per effetto di tali disposizioni, insomma, il voto è espresso per la lista, e non esiste la preferenza per l’uno o l’altro candidato.
2. I soggetti inseriti nella lista sono eletti secondo il numero di seggi assegnato alla lista, e nell’ordine nel quale sono inseriti (art. 1, comma 13 per la Camera; art. 4, comma 8, per il Senato).
Per essere eletti, pertanto, bisogna essere collocati più in alto possibile nelle liste, secondo la decisione dei partiti che le presentano.
3. Sono previsti sbarramenti affinché le liste votate siano contemplate per l’attribuzione dei seggi: per la Camera il 4% dei voti a livello nazionale (art. 1 comma 12); per il Senato l’8% dei voti a livello regionale, perché l’elezione per quest’ultimo è organizzata a base regionale (art. 4, comma 6).
Se una lista consegue meno voti, non partecipa alla ripartizione dei seggi ed i voti che ha preso non contano nulla, perché non sono previsti sistemi di recupero.
4.  E’ previsto un premio di maggioranza per la lista o la coalizione di liste, che consegue la maggioranza relativa: vengono attribuiti tanti seggi quanto ne bastano per raggiungere 340 per la Camera (sempre art. 1, comma 12); oppure quanti ne bastano per raggiungere il 55 % di quelli spettanti a ciascuna Regione, per il Senato (sempre art. 4, comma 8).
Quindi chi vince, anche di pochissimo, prende tutto.

Le due iniziative referendarie per cercare di superare, contro la volontà della maggioranza parlamentare, l'attuale legge elettorale voluta da Calderoli e Berlusconi nel 2005 (legge n. 270/05), procedono senza il minimo coordinamento e con obiettivi contrastanti. Stefano Passigli e Giovanni Sartori hanno depositato tre quesiti referendari per abrogare in parte il "Porcellum",  eliminando premio di maggioranza, designazione del premier e liste bloccate, generando così un sistema proporzionale con sbarramento al 4%, subito utilizzabile e quindi ammissibile da Parte della Corte Costituzionale. L’intento era ed è quello di ottenere un sistema elettorale “decente” con cui andare ad elezioni anticipate il prima possibile; il nuovo governo avrebbe poi il tempo ed i numeri per introdurre una nuova legge elettorale articolata e ben studiata, senza pregiudizi preconcetti.
Subito dopo sono arrivati i due quesiti di Arturo Parisi e Andrea Morrone che mirano a cancellare integralmente il Porcellum, dichiarando che così tornerebbe in vigore il sistema elettorale precedente, ovvero la legge Mattarella approvata nel 1993.
Nel merito però il Mattarellum mantiene lo strapotere delle segreterie dei partiti che decidono i candidati dei collegi uninominali e le liste bloccate della quota proporzionale; inoltre, siccome nei collegi uninominali passa un solo candidato, si produce un effetto distorsivo della volontà degli elettori simile al premio di maggioranza.

Non possiamo inoltre tacere che, se entrambi i referendum dichiarano di voler superare il porcellum, quello di “Parisi”, pur se dovesse raggiungere le 500.000 firme necessarie, non intaccherebbe realmente il Porcellum, perché con ragionevole grado di certezza sarebbe bloccato dalla Corte Costituzionale: Parisi e company pretendono infatti, con la cancellazione del Porcellum, di far "rivivere" il Mattarellum, tacendo il fatto che la "riviviscenza" di una legge già abrogata può essere operata solo con legge approvata dal Parlamento e non da un referendum, che può solo abrogare, non esprimere altre volontà; e la Corte Costituzionale ha stabilito che può essere ammesso un referendum in materia di leggi elettorali solo se "ne risulti una coerente normativa residua, immediatamente applicabile, in guisa da garantire, pur nell'eventualità di inerzia legislativa, la costante operatività dell'organo" (sent. 32/1993).

I quesiti del referendum proposto da Passigli - di abrogazione parziale e per singoli punti della legge del 2005 - sono di ragionevole ammissione e, una volta indetto, giungerebbero al voto popolare o, realisticamente, spingerebbero il Parlamento ad approvare una legge di modifica per evitare il referendum.

Invito pertanto chi abbia come obiettivo prioritario il superamento del Porcellum anzitutto a firmare per i tre quesiti di Passigli perché ammissibili; in specie quello inteso all'abrogazione del mostruoso premio di maggioranza; in ogni caso è possibile firmare per tutti i quesiti referendari, di Parisi e di Passigli, sapendo che i secondi non danneggiano i primi e viceversa.

mercoledì 14 settembre 2011

INIZIATIVA NAZIONALE DI PROTESTA DEI SINDACI



COMUNICATO STAMPA
I TAGLI AI COMUNI SONO TAGLI AI TUOI DIRITTI
A tutti i cittadini
Il Sindaco del Comune di Impruneta aderisce all’iniziativa nazionale di protesta contro la manovra economica del governo.

Ho comunicato al Prefetto che questo Comune non è più in grado di dare i servizi ai cittadini. Chiuderò simbolicamente l’ufficio Anagrafe e Stato civile, sospendendo il servizio per 30 minuti al mattino dalle ore 10,30 alle ore 11.00 e al pomeriggio dalle ore 16,30 alle ore 17,00.

Si tratta di una forma di protesta molto forte, contestuale in tutti i Comuni italiani, alla quale siamo arrivati perché non siamo riusciti a far cambiare una manovra economica necessaria ma sbagliata nelle parti che riguardano le istituzioni territoriali.
Non vogliamo peggiorare la qualità della  vita dei cittadini, ma cercare di migliorare i servizi e le prestazioni in tutti i settori e di difendere i diritti di tutta la comunità.
Oggi non è più possibile perché si preferisce togliere ai Comuni invece di andare a vedere dove le risorse si sprecano realmente.
Ogni anno i Comuni hanno portato soldi alle casse dello Stato per un totale di oltre 3 miliardi di euro. Lo Stato continua a sprecare e noi siamo costretti ad aumentare le tasse o a chiudere i servizi.

Abbiamo deciso di aderire all’iniziativa per far conoscere a che punto siamo arrivati e perché i cittadini possano rendersi conto che la protesta che i Comuni e l’ANCI stanno facendo non è la protesta della “casta”, ma di chi lavora seriamente per rendere i nostri Comuni ed il nostro Paese sempre più solidi, competitivi e vivibili.

Il Sindaco
                                                                                          Ida Benerforti Gigli

Sabato 17 iniziativa sulla SCUOLA a Firenze