BELTRAME: "PATTO DI STABILITÀ SENZA SCAMPO PER COMUNI E PROVINCE"
"Il premio agli enti virtuosi sembra una lotteria. Non possiamo permettere che le imprese non vengano pagate e che si paralizzino gli investimenti. Appello al Governo perché non condanni i territori alla recessione" Io aggiungerei anche “a non cedere a meccanismi finanziari perversi che distolgono l’attenzione dall’obiettivo da conseguire”
"Il premio agli enti virtuosi sembra una lotteria. Non possiamo permettere che le imprese non vengano pagate e che si paralizzino gli investimenti. Appello al Governo perché non condanni i territori alla recessione" Io aggiungerei anche “a non cedere a meccanismi finanziari perversi che distolgono l’attenzione dall’obiettivo da conseguire”
Di seguito l'intervento dell'assessore al Bilancio della Provincia di Prato Alessio Beltrame in merito al decreto annunciato dal Governo che dovrebbe definire gli obiettivi del patto di stabilità.
Sembra non esserci scampo alle tenaglie del patto di stabilità. Nonostante i ripetuti appelli rivolti al Governo dagli enti locali, nello schema di decreto che il ministero dell'Economia e delle Finanze si prepara a varare gli obiettivi del patto per il prossimo triennio rimangono insostenibili, tanto da mettere a rischio di completa paralisi Comuni e Province. Oltretutto gli enti locali vengono divisi in 'non virtuosi' e 'virtuosi', i primi avranno obiettivi molto più elevati rispetto allo scorso anno (quello della Provincia di Prato sarà più che triplicato), i secondi avranno uno sconto importante. Ebbene dalla bozza che sta girando rientrano fra gli enti virtuosi 4 Province su 110 e 143 Comuni su 8.092. Con questi numeri più che un attestato di merito sembra una lotteria. E' bene chiarire infatti che la cosiddetta 'virtuosità' viene calcolata, sulla base di indici stabiliti dallo stesso Ministero, non per individuare chi merita e chi no, ma semplicemente per far tornare i conti. In sostanza il Ministero decide di mettere a disposizione 100 per gli enti locali ed imposta gli indici per non spendere più di 100. La Toscana ne esce con le ossa rotte, con nessuna Provincia presente nella lista dei fortunati vincitori della lotteria della virtuosità e con un numero di Comuni esiguo.
Il risultato è ridicolo e preoccupante. Gli enti locali e le categorie economiche da mesi stanno chiedendo al Governo in tutte le forme e in tutte le sedi di allentare il patto di stabilità, che mette a rischio le economie locali, paralizzando gli investimenti e i pagamenti alle imprese che hanno lavorato per le pubbliche amministrazioni. Non possiamo permettere che chi ha lavorato su opere pubbliche non venga pagato e non possiamo permetterci di bloccare gli investimenti, la carta più importante a disposizione degli enti locali per contribuire allo sviluppo del territorio, al sostegno del lavoro. Così condanniamo i territori alla recessione, alla decadenza.
L'invito è quindi che il Governo nella fase necessaria di concertazione con gli enti locali e il Parlamento riveda veramente il patto di stabilità e dia la possibilità agli enti, a partire da quelli della nostra Provincia che in questi anni non hanno sperperato risorse e che nel rigore dei bilanci hanno programmato investimenti necessari al territorio, di sostenere la necessaria crescita economica, che senza risorse pubbliche è solo mera utopia.
Sembra non esserci scampo alle tenaglie del patto di stabilità. Nonostante i ripetuti appelli rivolti al Governo dagli enti locali, nello schema di decreto che il ministero dell'Economia e delle Finanze si prepara a varare gli obiettivi del patto per il prossimo triennio rimangono insostenibili, tanto da mettere a rischio di completa paralisi Comuni e Province. Oltretutto gli enti locali vengono divisi in 'non virtuosi' e 'virtuosi', i primi avranno obiettivi molto più elevati rispetto allo scorso anno (quello della Provincia di Prato sarà più che triplicato), i secondi avranno uno sconto importante. Ebbene dalla bozza che sta girando rientrano fra gli enti virtuosi 4 Province su 110 e 143 Comuni su 8.092. Con questi numeri più che un attestato di merito sembra una lotteria. E' bene chiarire infatti che la cosiddetta 'virtuosità' viene calcolata, sulla base di indici stabiliti dallo stesso Ministero, non per individuare chi merita e chi no, ma semplicemente per far tornare i conti. In sostanza il Ministero decide di mettere a disposizione 100 per gli enti locali ed imposta gli indici per non spendere più di 100. La Toscana ne esce con le ossa rotte, con nessuna Provincia presente nella lista dei fortunati vincitori della lotteria della virtuosità e con un numero di Comuni esiguo.
Il risultato è ridicolo e preoccupante. Gli enti locali e le categorie economiche da mesi stanno chiedendo al Governo in tutte le forme e in tutte le sedi di allentare il patto di stabilità, che mette a rischio le economie locali, paralizzando gli investimenti e i pagamenti alle imprese che hanno lavorato per le pubbliche amministrazioni. Non possiamo permettere che chi ha lavorato su opere pubbliche non venga pagato e non possiamo permetterci di bloccare gli investimenti, la carta più importante a disposizione degli enti locali per contribuire allo sviluppo del territorio, al sostegno del lavoro. Così condanniamo i territori alla recessione, alla decadenza.
L'invito è quindi che il Governo nella fase necessaria di concertazione con gli enti locali e il Parlamento riveda veramente il patto di stabilità e dia la possibilità agli enti, a partire da quelli della nostra Provincia che in questi anni non hanno sperperato risorse e che nel rigore dei bilanci hanno programmato investimenti necessari al territorio, di sostenere la necessaria crescita economica, che senza risorse pubbliche è solo mera utopia.
06/04/2012 14.26
Provincia di Prato
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