martedì 10 gennaio 2012

ATTENZIONE, ANCORA SU ATAF!

INTEGRAZIONE TARIFFARIA: ATAF CONVERTE GLI ABBONAMENTI ANNUALI IN MENSILI VALIDI ANCHE SUI MEZZI EXTRAURBANI NELLE TRATTE SOVRAPPOSTE
Le richieste di sostituzione dovranno essere presentate ad ATAF alla Sala Clienti Stazione SMN entro il 31 gennaio 2012A seguito delle modifiche al sistema tariffario integrato, Ataf, in via del tutto eccezionale,
comunica che i clienti in possesso di abbonamento annuale di ATAF&Li-nea potranno chiederne la
conversione in abbonamenti mensili per la quota residua, in modo che il titolo sia utilizzabile
sui mezzi extraurbani AMV (autolinee Mugello Valdisieve) e ACV (autolinee Chianti Valdarno) nelle tratte in sovrapposizione, come prevede la legge Regionale 42/98.

La possibilità di viaggiare nelle tratte in sovrapposizione sui mezzi extraurbani con il titolo di viaggio Ataf&Li-nea, infatti, è prevista solo per biglietti di corsa singola e abbonamenti mensili: con il venir meno dell'integrazione tariffaria, chi aveva acquistato l'abbonamento annuale avrebbe quindi dovuto pagare il prezzo pieno del titolo per il mezzo extraurbano.

Convertendo l'annuale in mensile, si può invece viaggiare con il titolo Ataf&Li-nea sulle tratte in sovrapposizione il cui elenco è pubblicato sul sito www.ataf.net insieme al modulo necessario per la conversione.

I possessori di abbonamento annuale (annuale ordinario, working pass e annuale studenti) che
desiderano convertirlo in mensili devono recarsi esclusivamente alla Sala Clienti Ataf di
Santa Maria Novella e chiedere la sostituzione del titolo, presentando e compilando il modulo.

Il valore residuo dell'abbonamento annuale, calcolato alla data di presentazione del modulo,
verrà convertito in titoli mensili (mensile ordinario per working pass e annuale ordinario, mensile studenti per annuale studenti).

Esempio: restituisco il 12 gennaio un abbonamento annuale studenti, che scade il 30/04/2012,
pagato EUR 185. La quota residua è di 55.66 EUR (185/365*110) e dà diritto a 2 abbonamenti mensili
studenti da 23EUR. La differenza di 9.34 EUR o va perduta oppure viene integrata dal cliente con EUR
13.66 e verrà consegnato un terzo abbonamento mensile studenti.

ATTENZIONE! I titoli agevolati (come l'ISEE) non sono convertibili.
Inoltre, poiché l'acquisto dei titoli mensili è più caro rispetto all'abbonamento annuale
unico, la differenza di costo potrà venire rimborsata direttamente dai Comuni di residenza dietro
richiesta dei passeggeri.

Le richieste di sostituzione dovranno essere presentate ad ATAF alla Sala Clienti Stazione SMN (aperta tutti i giorni 7.30-19.30) entro il 31 gennaio 2012 e la sostituzione sarà effettuata immediatamente.

Per ottenere la conversione servono il modulo compilato e l'abbonamento da sostituire. 

COME CHIEDERE I RIMBORSI ATAF-CAP-LINEA


Provincia di Firenze 
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE, ONLINE IL MODULO PER I RIMBORSI
Pubblicata anche sul sito della Provincia la modulistica necessaria per ottenere il rimborso per le tratte non più coperte economicamente dal servizio Ataf & Linea. Online anche la tabella con le tratte a tariffa integrata

Pubblicato oggi sul sito della Provincia di Firenze (http://www.provincia.fi.it/notizie/leggi/a/stop-alla-tariffa-integrata-ecco-come-avere-i-rimborsi/ ) il modulo per la richiesta di rimborso per i mesi residuali dell’abbonamento annuale Ataf&Linea nei tragitti non più coperti economicamente. Per poter usufruire del rimborso sarà necessario allegare al modulo di richiesta una fotocopia dell’abbonamento extraurbano acquistato in sostituzione. 

LE TRATTE A TARIFFA INTEGRATA. Da qualche giorno è invece online l’elenco delle tratte di sovrapposizione su cui si potrà continuare a viaggiare con un unico titolo di viaggio di corsa semplice e/o abbonamento mensile. La tabella riporta le 9 direttrici del trasporto pubblico locale interessate dai nuovi provvedimenti, che riguardano alcune tratte ben specifiche.
Se, ad esempio, fino al 31 dicembre 2011 era possibile spostarsi sull’intera tratta Pontassieve-Firenze con un unico titolo di viaggio, d’ora in avanti ciò sarà possibile solo dalla località Le Falle a Firenze, e viceversa.
Un altro esempio concreto è quello della direttrice Pratolino (Vaglia)-Firenze dove si possono utilizzare con il biglietto di corsa semplice e/o l'abbonamento mensile di ATAF&LINEA anche le linee 302, 306 e 307 dei servizi extraurbani di Autolinee Mugello Valdisieve (AMV). Viceversa, con il biglietto di corsa semplice e/o l'abbonamento mensile di AMV si può utilizzare la linea 25 e 25 A di ATAF&LINEA.

giovedì 5 gennaio 2012

Assemblea sulle tariffe dei trasporti


COMUNE DI IMPRUNETA

Si comunica che Lunedì 9 gennaio 2012 alle ore 21.15 presso la Biblioteca Comunale in P.zza Buondelmonti 19/20 si terrà un’assemblea pubblica sulle novità in tema di integrazione tariffaria per il trasporto locale e per le procedura di rimborso messe in atto dal Comune di Impruneta.
Si raccomanda agli utenti viaggiatori di conservare i vari cedolini di abbonamento da allegare alle richieste di rimborso (seguirà apposito regolamento per disciplinare tutta la procedura dei rimborsi). I titolari di abbonamenti Ataf stipulati nell’anno 2011 e validi anche per il 2012 che devono sostituirli solo con un extraurbano, possono già avviare la procedura di richiesta di rimborso all’Ataf.
Si informano infine i cittadini che l’Amministrazione Comunale ha sollecitato le aziende di trasporto affinchè nei primi giorni di applicazione delle nuove tariffe vi sia disponibilità e comprensione nelle procedure di controllo.

L'agenda di Bersani per le riforme


Abbiamo davanti un anno arduo e non semplice da interpretare. Vale forse la pena di "progettarlo" un po', togliendo di mezzo un eccesso di fatalismo. Vorrei cominciare con qualche prima idea. 

1. La scena si apre sull'Europa. Fino ad ora le decisioni sono state deboli. L'agenda da qui a marzo di per sé non rassicura. Nelle opinioni pubbliche è ancora dura come il marmo quell'ideologia difensiva e di ripiegamento che le destre europee hanno coltivato, ricavandone inutili vittorie, e che i progressisti non hanno potuto o saputo contrastare, ricavandone larghe e dolorose sconfitte.

Inutile illudersi. O si mette in comune rapidamente e seriamente la difesa dell'Euro (vincoli di disciplina, strumenti efficaci e condivisi contro la speculazione e per la crescita, politiche macroeconomiche coordinate) o sarà il disastro. Se davvero l'Italia è troppo grande sia per fallire che per essere salvata, allora è troppo grande anche per stare zitta.

È tempo che ciascuno di noi faccia la sua parte in Europa; il Partito Democratico sta lavorando per la piattaforma comune dei progressisti europei. Ma è tempo anche di fare qualcosa assieme, qui in Italia. Governo e forze politiche possono determinare una posizione nazionale. Il Parlamento (che non esiste solo in Germania!) può articolarla e assumerla. Il nostro Presidente del Consiglio può interpretarla e gestirla al meglio. Le idee ci sono e vedo su di esse la possibilità di una larga convergenza.

Il biglietto da visita delle nostre idee in Europa potrebbe essere così concepito: noi continueremo le nostre riforme e ci riserviamo ogni ulteriore iniziativa per rafforzare la nostra credibilità. Ma non faremo più manovre. A chi raggiunge il 5% di avanzo primario che cosa altro si può chiedere? Nel caso, nessuno pensi di trattarci come la Grecia. Come si diceva, siamo troppo grandi e quindi parecchio ingombranti. Se ne tenga conto.

2. Torniamo qui ai nostri compiti. Salvare l'Italia significa, al concreto, contrastare la recessione, produrre crescita e occupazione, dare una prospettiva alla nuova generazione. Salvare l'Italia è possibile solo se cambiamento e coesione si danno la mano. Se coesione e cambiamento diventassero un ossimoro, non ci sarebbe speranza.

L'azione di governo deve dunque possedere un metodo fondamentale e un fondamentale messaggio. Quanto al metodo, emergenza e transizione pretendono una forma particolare di dialogo sociale tale da sollecitare partecipazione e corresponsabilità, salvaguardando comunque la decisione tempestiva. Si può fare e, a parer mio, si deve fare.

Ma voglio sottolineare in particolare il metodo politico. Il Governo troverà la sua forza in un rapporto stabile, permanente e ordinato con i Gruppi Parlamentari; un rapporto da allestire anche nella fase ascendente delle decisioni. Si parli di mercato del lavoro, o di liberalizzazioni, o di politica industriale, di pubblica amministrazione, di immigrazione, di Rai e di cento altri temi, esistono in Parlamento, da ogni lato, idee inevase da anni e non necessariamente divisive.

Dica il Governo il suo piano di lavoro, raccolga dal Parlamento orientamenti e idee e avanzi quindi le sue decisioni e le sue proposte. Noi non pretendiamo il cento per cento di quel che faremmo, e così sarà per gli altri. Ma la trasparenza e la chiarezza servono a tutti. Quanto al messaggio fondamentale, se nell'emergenza è in gioco il comune destino del Paese, si deve innanzitutto promuovere un'idea di comunità degli italiani. Ci si ricordi allora che la solidarietà è la materia prima di una comunità, è ciò che la distingue da una accozzaglia anarchica di interessi.

Se vogliamo farcela, tutti assieme, i riflettori vanno dunque puntati su chi è più in difficoltà. Bisogna predisporre l'aiuto a chi sta vivendo e vivrà le condizioni più difficili, come l'assenza di lavoro, l'insufficienza di reddito o una disabilità abbandonata. Su questo, non ci siamo ancora. Occorre fare di più, cominciando col cancellare qualche inutile asprezza di alcune misure già adottate che suscitano un giusto risentimento.

3. La grande parte delle forze politiche e parlamentari si dichiarano interessate e disponibili ad una iniziativa di riforma delle Istituzioni e della politica
Il Presidente della Repubblica la sollecita autorevolmente. È evidente che un simile percorso significherebbe stabilità per il Governo e maggiore credibilità della politica e delle Istituzioni nella prospettiva della nuova legislatura.

Sto parlando della già avviata adozione di parametri europei nei costi della politica, di riduzione del numero dei Parlamentari, di riforma del bicameralismo, di radicale aggiornamento dei regolamenti parlamentari e, alla luce delle prossime decisioni della Corte, di riforma elettorale. Su tutto questo esistono proposte e appaiono possibili convergenze significative.

Si intende fare sul serio? Intendiamo davvero passare dalle parole ai fatti? Questo pronunciamento tocca innanzitutto ai segretari dei partiti, ovviamente non solo a quelli che hanno votato la fiducia al Governo, ma a partire da loro. C'è poco tempo ed è quindi ora di prendersi impegni pubblici, espliciti e dirimenti.

I tre punti che ho segnalato dovrebbero essere, a parer mio, l'agenda di gennaio. Infine una parola per chi, nel gioco ormai stucchevole fra tecnica e politica, si predispone a promuovere, chissà in quali forme nuove, l'edizione 2012 dell'antipolitica. L'Italia ha già dato.

Per quello che ci riguarda il Partito Democratico ha compiuto un gesto propriamente politico, trasparente e generoso, nel sostenere questa transizione e si predispone ad offrire agli elettori, quando sarà il momento, una proposta riformista e democratica di ricostruzione, alternativa al decennio populista.

Siamo pronti a riconoscere in termini nuovi i codici e i limiti della politica. Anche in questo difficile passaggio, tuttavia, siamo convinti di poterne rafforzare la dignità e l'indispensabile ruolo.

LA RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO


REGOLE uniche per le pensioni, regole uniche anche nel mercato del lavoro. È l'obiettivo che si è dato il governo Monti. Dopo quindici anni di flessibilità spinta che ha portato a oltre quaranta tipologie contrattuali (dal lavoro in affitto fino al job on call, una vera giungla contrattuale) e che ci lascia, però, un tasso di occupazione giovanile tra i più bassi d'Europa (circa il 47 per cento contro una media Ue che viaggia intorno al 60 per cento), si è deciso di voltare pagina.  Non un ritorno al passato, ormai improponibile nella competizione globale, ma il tentativo di chiudere la lunga stagione del dualismo nel mercato del lavoro: da una parte i protetti dalle leggi e dai contratti, dall'altra i precari quasi senza leggi e diritti contrattuali.
Le proposte progressiste
Nuovi ammortizzatori sociali, dunque, e nuove regole (omogenee) nel mercato del lavoro, due facce della stessa medaglia.

mercoledì 4 gennaio 2012

L'anno dei Maya


Satira in versi per raccontare l'anno che verrà. Talmente sobrio da portare il governo e tutti gli italiani a lavorare anche in spiaggia. L'euro sparirà e ritroveremo il baratto. Torneranno in campo politici che sembravano scomparsi mentre il San Raffaele si trasferirà nei Caraibi. E alla fine la profezia dei Maya... di MICHELE SERRA

GENNAIO
Vien gennaio. Sobriamente.
Perché questo è il corso nuovo:
che si mangia, mediamente,
due persone con un uovo.
Molto sobri anche nel bere
perché questo è il nuovo corso:
grande o piccolo il bicchiere
se ne beve solo un sorso.
Ci si copre, e basta e avanza,
con un vecchio paletò
che se stringe sulla panza
basta dimagrire un po'.
Il ministro bocconiano
dà l'esempio: in aeroplano
vola a Londra a risuolare
le sue scarpe molto care.

FEBBRAIO
È febbraio. Nevicate
siberiane, che a folate
trasfigurano i passanti.
Son davvero mendicanti
quelle giovani, a Milano
che protendono la mano
per un obolo da poco?
E le unghie rosso fuoco?
E le labbra sifonate?
E le Mini abbandonate
senza benza? E gli Svaroschi
che l'incuria ha reso foschi?
Con il refolo di fiato
che rimane alle tapine
il mistero è rivelato:
"eravamo le Olgettine"....

La grande morìa dei negozi sottocasa

(da La Repubblica-L'Espresso - Inchieste)
ROMA - In quello che per dodici anni è stato il negozio di informatica di Giulio Credazzi, a Roma, non c'è solo una saracinesca chiusa, ce ne sono tre. Perché era un negozio grande, e con molti dipendenti. A un certo punto, però, le cose non sono andate più bene: "Prima è arrivato il centro commerciale, che ha avuto un impatto devastante sulla nostra attività, e così abbiamo cominciato a perdere il 10% l'anno. A un certo punto si è aggiunta la crisi: le perdite si sono sommate, siamo passati dal 30 al 40 al 50%. Per giunta la proprietaria ci ha chiesto un aumento, e allora ho deciso di chiudere". Adesso Credazzi si occupa di servizi informatici, a domicilio: ripara computer, fornisce software, pezzi di ricambio. Il suo negozio è rimasto chiuso: a distanza di due anni, non lo vuole nessuno. I clienti però non mancano e, non essendoci più le spese del negozio, i margini di guadagno sono tornati accettabili.

Anche Roberto Carletti, romano, dopo il fallimento del suo negozio ha cambiato filosofia: "Quando avevo il negozio, aspettavo i clienti. Adesso vado da loro". Carletti era approdato al commercio dopo aver fatto altri lavori: la sua era un'aspirazione coltivata da tanto tempo. Gli è andata male: "Vendevo articoli per la casa, ma in negozio c'era sempre poca gente, poco movimento, poco incasso; l'affitto correva, la merce andava riacquistata, perché era un'attività nella quale bisognava avere sempre tutto: il gioco non valeva la candela". Allora ha chiuso, e a quel punto ha colto al volo un'opportunità offerta dalla Vorwerk Folletto: si è reinventato venditore a domicilio, e adesso, dopo qualche anno, è capovendita, ha alle sue dipendenze sei venditori, ed è entusiasta del suo lavoro.