Su internet i commenti degli agenti ai fatti di ieri. Tra perplessità sulla gestione dell'ordine pubblico e protesta contro i tagli alla sicurezza
CE l'hanno con chi, ieri, ha avuto la responsabilità di gestire l'ordine
pubblico e i movimenti delle forze dell'ordine. Ma anche con il governo
che, con i suoi tagli alla sicurezza, da tempo, non li mette più in
condizioni di operare in sicurezza. Il giorno dopo la guerriglia che ha
sconvolto Roma, i più indignati sembrano essere gli agenti di pubblica
sicurezza che si sfogano sul forum di Poliziotti. it.
La rabbia è
palpabile. Non si sentono più tutelati dallo Stato e, soprattutto, non
capiscono perché ieri sia stata concessa la possibilità alle frange più
violente di manifestanti di scagliarsi contro gli uomini in divisa.
L'interrogativo viene sollevato da Mauro C.: "Una domanda mi sorge
spontanea: perché polizia e carabinieri non hanno caricato i black bloc e
se ne sono stati lì fermi? I manifestanti pacifici hanno chiesto a gran
voce il loro intervento per disperdere le componenti violente che erano
nel corteo". Gli risponde polemico un agente, che si firma Woobinda69:
"La domanda la dovresti porre ai nostri superiori che coordinano e
dirigono il servizio. Ai validi servizi informativi. Qui mi fermo".
"Grazie a chi ha permesso a 400/500 teppisti di mettere a ferro e fuoco
una città", commenta Gpg3. Ma per alcuni, la spiegazione di un
atteggiamento piuttosto "morbido" da parte degli agenti va ricercata nei
drammatici fatti del G8 di Genova, nel 2001: "Dopo Genova - scriva
l'utente dago113 - nessuno ha voglia di passare per lo sbirro cattivo, meglio fare la parte del fancacazzista. Si campa più a lungo". Una
linea condivisa da uno dei moderatori, leone17: "Nessuno vuole più
intervenire senza garanzie, e non parlo di garanzie di impunità,
semplici garanzie per operare al meglio. Poi, per quanto mi riguarda,
questi esseri sarebbero dovuti finire ad ingrassare le ruote dei
blindati, perché quando si vuole la guerra quello si merita, e non mi si
vengano a fare i soliti discorsi del piffero. Perché non interveniamo?
Perché non abbiamo più voglia di essere indagati, condannati, messi alla
gogna e fare un mutuo pure per ripagare questi rifiuti della società".
Per "soldato. blu" la priorità per gli agenti deve essere quella di non
commettere errori: "Dopo Genova c'è gente che si è ipotecata casa per
pagare i danni ed io, il mio esiguo stipendio, me lo voglio mangiare e
non certo regalare a qualche avvocato o a qualche babbione con la cresta
da gallo in testa. Sindrome di Genova si chiama? Sì, e sindrome sia.
Fin quando questi politici continueranno ad ingozzarsi senza pensare ad
altri modalità di gestione dell'ordine pubblico, io continuerò a
guardarmi le chiappe: sfasciano? Si riaggiusterà. Bruciano? idem.
Distruggono statue sacre in puro stile talebano? Ci penserà la chiesa a
scomunicarli". Sul banco degli imputati finiscono anche i
rappresentanti di un governo che taglia alle forze di polizia e che, in
queste ore, hanno pure espresso la loro solidarietà agli agenti. "Tutti i
politici ad esprimere solidarietà alle forze dell'ordine, a parole -
attacca Hutchinson - perché i fatti dicono che questo governicchio
taglia altri 80 milioni dalle tasche di poliziotti e carabinieri. Credo
che sia giunto il momento che queste facce di bronzo (l'eufemismo è
palese), si difendano da soli dai black bloc oggi, e dai comuni
cittadini un domani". "Seppure perfettamente consapevoli di essere
abbandonati a noi stessi senza risorse, ed ad essere presi a calci in
bocca ingiustamente per delle loro macchinazioni politico
giornalistiche, ancora una volta abbiamo dimostrato di avere un senso
dell'onore incommensurabile", commenta Kronos. Harryb è tra quanti non
si sentono più tutelati nello svolgere il proprio lavoro quotidiano:
"Basta, siamo stufi di fare da capri espiatori per una politica
vigliacca, basta rischiare in prima persona quando il sistema giustizia
fa acqua da tutte le parti, quando il Paese vuole questo. Con la
solidarietà (falsa come una banconota da tremila lire) dei politici non
si paga l'avvocato. L'Italia di oggi non merita il nostro impegno, il
nostro sacrificio". Sfogo che viene subito raccolto da un altro agente:
"E' ora di starsene a casa e far vedere a tutti quanto siamo indignati". Un amministratore del forum respinge al mittente la solidarietà
dei politici, visto che"sono i primi responsabili di questo stato di
cose e che anche nelle nostre tasche hanno messo le mani e quando dico
nostre intendo anche i tagli che, di Governo in Governo, hanno quasi
messo in ginocchio la Polizia". Ma la responsabilità dei fatti di ieri
va cercata, più che nei funzionari della Questura, nei vertici del
ministero dell'Interno: "Il Questore Tagliente in fatto di ordine
pubblico é tutto tranne che uno sprovveduto. E' evidente che la
strategia viene imposta secondo le direttive impartite dal Ministro
dell'Interno. Allora, se il Questore é da dimettere, il primo ad
andarsene dovrebbe essere il Ministro, quindi il Capo, poi il Prefetto.
Ma non é così che funziona. Oggi si protesta per un atteggiamento
morbido, ma cosa sarebbe successo se si fosse usata una linea più dura e
repressiva?", scrive Webcop. La voglia di adottare un approccio
decisamente più duro, nei confronti dei violenti, è forte. Lo scrive a
chiare lettere Folgore.45: "Io resto di un'opinione. Rompergli le
rotule, così la prossima volta, con la sedia rotelle, non potranno fare
questi macelli". "Che schifo ragazzi, questo Stato garantista perde su
tutti i fronti, ci stanno schiacciando, solo perché i politici lo
vogliono, solo perché questa Italia ha il ventre molle, perché non ci
lasciano fare?", si chiede Skymap.
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