Se i grillini non conoscono il codice penale
Quanto è avvenuto ieri secondo le cronache dei giornali è di una gravità assoluta.
Stando alla cronaca, alcuni grillini (non tutti per fortuna) hanno fatto irruzione nella Commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati, pretendendo che questa interrompesse i suoi lavori e mettendosi a catenaccio, come un servizio d’ordine, per impedire ai Deputati di uscire e continuare a svolgere il lavoro per il quale sono stati eletti.
Questi comportamenti potrebbero implicare una serie di reati.
E tanto dovrebbe bastare per giustificare un esposto da parte di chi abbia a cuore quella legalità in nome della quale i “grillini” sono entrati in Parlamento e di cui adesso, alcuni di loro, si sono totalmente dimenticati.
Stando alla cronaca, alcuni grillini (non tutti per fortuna) hanno fatto irruzione nella Commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati, pretendendo che questa interrompesse i suoi lavori e mettendosi a catenaccio, come un servizio d’ordine, per impedire ai Deputati di uscire e continuare a svolgere il lavoro per il quale sono stati eletti.
Questi comportamenti potrebbero implicare una serie di reati.
- violenza privata (articolo 610 del codice penale): “chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa”;
- sequestro di persona (articolo 605 del codice penale): “chiunque priva taluno della libertà personale”;
- attentato contro organi costituzionali (articolo 289 del codice penale): “chiunque commette atti violenti [sequestro di persona e violenza privata lo sono] diretti a impedire, in tutto o in parte, anche temporaneamente […] alle assemblee legislative o a una di queste […] l’esercizio delle loro funzioni”.
E tanto dovrebbe bastare per giustificare un esposto da parte di chi abbia a cuore quella legalità in nome della quale i “grillini” sono entrati in Parlamento e di cui adesso, alcuni di loro, si sono totalmente dimenticati.
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