venerdì 31 gennaio 2014

Se i grillini non conoscono il codice penale

Se i grillini non conoscono il codice penale


Quanto è avvenuto ieri secondo le cronache dei giornali è di una gravità assoluta.
Stando alla cronaca, alcuni grillini (non tutti per fortuna) hanno fatto irruzione nella Commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati, pretendendo che questa interrompesse i suoi lavori e mettendosi a catenaccio, come un servizio d’ordine, per impedire ai Deputati di uscire e continuare a svolgere il lavoro per il quale sono stati eletti.
Questi comportamenti potrebbero implicare una serie di reati.
  1. violenza privata (articolo 610 del codice penale): “chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa”;
  2. sequestro di persona (articolo 605 del codice penale): “chiunque priva taluno della libertà personale”;
  3. attentato contro organi costituzionali (articolo 289 del codice penale): “chiunque commette atti violenti [sequestro di persona e violenza privata lo sono] diretti a impedire, in tutto o in parte, anche temporaneamente […] alle assemblee legislative o a una di queste […] l’esercizio delle loro funzioni”.
Per poi chi da fuori “istiga a commettere uno o più reati” o “pubblicamente fa l’apologia di uno o più delitti” è prevista “la reclusione da 1 a 5 anni” (articolo 414 del codice penale). E questo mi pare il caso di chi, come il signor Giuseppe Piero Grillo, inteso Beppe, ha definito “guerrieri meravigliosi” gli autori dei tre reati sopra descritti.
E tanto dovrebbe bastare per giustificare un esposto da parte di chi abbia a cuore quella legalità in nome della quale i “grillini” sono entrati in Parlamento e di cui adesso, alcuni di loro, si sono totalmente dimenticati.

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