Il
Partito Democratico presenta il proprio “Manifesto di intenti”
COMUNICATO STAMPA
...e a lavoro fatto, un buon caffè! |
Ora il documento per la prossima
legislatura è rivolto alle “forze politiche progressiste o anche moderate,
movimenti civici o di cultura ambientalista”, così come “alle organizzazioni
sociali e del lavoro, del volontariato, le comunità religiose, imprese e
cittadini”.
Un documento di 9 pagine, con
alcuni punti programmatici imprescindibili per il PD, approvato all’unanimità dall'Unione comunale, sommando i
contributi dei tre circoli - Impruneta, Bagnolo e Tavarnuzze - la cui
premessa è la scelta di selezionare il prossimo candidato a sindaco attraverso
le primarie, da organizzare eventualmente con altri soggetti se si giungerà a
una coalizione.
Tra i punti della bozza di
programma del Pd, il welfare, con l’impegno, “nonostante i tagli subiti, a mantenere
lo stesso standard di qualità nella restituzione dei servizi alla persona,
mantenendo anche i servizi a supporto delle famiglie, gravate da situazioni
socio economiche particolarmente complicate”, anche attraverso la gestione associata
dei servizi tra comuni.
Si passa poi al capitolo dello
sviluppo attraverso l’idea di riutilizzi o nuove volumetrie per insediamenti produttivi
e commerciali; spingendo il comparto della terracotta a “fare squadra” soprattutto
quando si tratta di partecipare a bandi regionali per ottenere finanziamenti.
Poi le opere pubbliche e le
priorità: completamento della Piazza di Tavarnuzze e del Parco Pali; soluzione
delle problematiche della Fornace Agresti; chiusura dei Loggiati del
Pellegrino; completamento della circonvallazione del capoluogo; ampliamento dei
due cimiteri maggiori (Impruneta e Tavarnuzze); sistemazione della scuola
Paolieri. A proposito di scuola, alla luce delle risorse sempre più ristrette, risultano
troppi i plessi scolastici per poterne garantire manutenzione e sicurezza:
l’obiettivo è concentrare tutta l’attività in due sole strutture, una ad
Impruneta e una a Tavarnuzze.
Il documento non manca poi di
un’analisi più generale sul Paese. “Gli effetti di questa crisi recessiva
colpiscono duramente le fasce più fragili della società, ma per la prima volta
anche quelle medie, con aziende e attività fino a ieri vitali e produttive
costrette a chiudere, creando una forte disoccupazione che mette in crisi
persone e famiglie, precludendo
l’accesso al lavoro a una massa enorme di giovani costretti a un umiliante e
deprimente precariato, e più spesso all’inoccupazione permanente, negando così
le legittime aspirazioni per il loro futuro” si legge nel documento.
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