venerdì 19 agosto 2011

Contromano: REFERENDUM ELETTORALE (PRIMA PARTE)

Elemento di riflessione:
L'attuale legge elettorale con le liste bloccate, il cosiddetto Porcellum (il suo ideatore Calderoli la definì lui stesso una porcata), garantisce a 5 o 6 segretari di partito, in accordo con una ventina di capicorrente, di decidere e nominare i quasi mille parlamentari.
In tanti sono scesi in campo per criticare l'impianto antidemocratico di questo sistema, ma si sono visti bene dal metter mano a questo sistema:  fa comodo a tutti poter scegliere chi e quando mandare in Parlamento, senza dover necessariamente passare per il giudizio degli elettori.
Come avrebbero altrimenti potuto eleggere mogli ed amanti, gli Alfonso Papa, i Scilipoti o i Marco Milanese?
In queste settimane, come se non bastasse, è partita un'ulteriore operazione ancor più viscida e ipocrita.
Nel momento in cui l'indignazione popolare contro questo vero e proprio "scippo della democrazia" si estende a livello popolare (e si materializza anche nella campagna referendaria lanciata dal prof. Stefano Passigli per il ritorno alle preferenze e al proporzionale) ecco Di Pietro, Vendola e Veltroni scendere in campo per lanciare una loro proposta referendaria e la relativa raccolta firme. Con quale obbiettivo?
Terrorizzati dal successo elettorale su acqua pubblica e nucleare, questi strenui oppositori del governo in carica hanno deciso di scendere in campo in prima persona, per fermare qualsiasi ipotesi dal basso di riforma vera e radicale.
In gioco per loro c'è forse la libertà di nominare una cinquantina di deputati e una ventina di senatori ciascuno?
Come fare per mantenere questo privilegio ma al tempo stesso apparire come i difensori della democrazia?
L'imbroglio ha un nome preciso, conosciuto tra gli addetti ai lavori come "ritorno al Mattarellum".
La loro controcampagna referendaria si fonda esattamente su questo.
Ricordate gli anni novanta quando era in vigore il Mattarellum? C'erano due candidati in ogni collegio uninominale e quello che prendeva più voti veniva eletto.
Anche in quel caso, era sempre nelle stanze chiuse delle segreterie di partito che si decideva e si nominava gran parte degli eletti: i più potenti e i più fedeli si "infilavano" nei collegi più sicuri (l'esempio più eclatante fu la nomina di Antonio Di Pietro nel feudo rosso di Barberino del Mugello, dove il PCI prima e i DS poi prendevano l'80% dei consensi), i meno influenti venivano mandati a combattere nei collegi più in bilico.
Esattamente come avviene oggi, dove i capicorrente e i potenti vengono messi in cima alle liste bloccate e poi a man mano a scendere i politici meno influenti.
Il responsabile organizzazione e il segretario di partito, sia con il mattarellum che con il porcellum, hanno sempre avuto a disposizione una tabella di quattro fasce (blindato, abbastanza sicuro, incerto, riempilista) nelle quali inserire i politici da mandare o non mandare in Parlamento.
A questo punto la domanda forse un pò provocatoria è questa: perchè? perchè'

Vi giro qualche link semplicemente perchè qualcuno continua a  negare l'esistenza di questa campagna referendaria:
 http://www.italpress.com/politica/16916/asse-veltroni-vendola-di-pietro-prodiani-pro-mattarellum
Qui invece il testo della proposta Passigli per un referendum abrogativo, per permettere agli italiani di poter liberamente scegliere i propri rappresentanti: http://www.referendumleggeelettorale.it/i_quesiti.htm

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