martedì 31 luglio 2012

LA CARTA DI INTENTI. INTEGRALE


LA LETTERA D'INTENTI  

Italia ce la farà se ce la faranno gli italiani. Se il paese che lavora, o che un lavoro lo cerca, che studia, che misura le spese, che dedica del tempo al bene comune, che osserva le regole e ha rispetto di sé, troverà un mo­tivo di fiducia e di speranza.
L’Italia perderà se abbandonerà l’Europa e si rifugerà nel suo spirito corporativo, se prevarrà l’interesse del più ricco o del più arrogante. Se speranza e riscatto non saranno il capitale di un popolo ma scialuppe solo per i furbi e i meno inno­centi.
Questa Carta d’Intenti vuole descrivere l’Italia che ce la può fare, che ce la può fare ricostruendo basi etiche e di efficienza economica; che ce la può fare con uno sforzo comune in cui chi ha di più dà di più....

LA CARTA DI INTENTI DEL PD VISTA DA REPUBBLICA

ROMA - "Il Pd è pronto ad ogni evenienza e ci vogliamo dare il nostro passo e tenere il nostro passo". Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha presentato - al Tempio di Adriano a Roma - la 'Carta d'intenti per il patto dei democratici e dei progressisti'. Ha parlato di crisi economica, della legge elettorale, dei diritti civili. Ma innanzitutto ha chiarito qual è la posizione del partito rispetto all'attuale governo. "Siamo qui per presentare un documento e un percorso mentre sosteniamo questa fase di transizione in quel che ci piace e in quel che non ci piace, a cominciare dalla vicenda esodati su cui va trovata una soluzione. Noi confermiamo il sostegno al governo Monti perché questo significa dare una mano al Paese e traguardiamo alla fine della legislatura", ha sottolineato il leader del Pd. "Anche se siamo pronti a ogni evenienza". Insomma, il Pd è pronto anche a un appuntamento anticipato con le urne.


Alternativa alla destra, non a Monti. Il leader del Pd, anche per rispondere a ipotesi di grande coalizione, chiarisce qual è la posizione del partito: "Vogliamo avviare un percorso di alternativa non a Monti, ma alle destre e alle loro politiche sbagliate", ha detto. "Noi proponiamo per l'Italia e per la democrazia italiana un'altra
idea, tra qualche mese dobbiamo proporre un'alternativa ed una sfida: uscire dall'eccezionalismo italiano. Al primo punto promuoveremo riforme della democrazia e della politica su basi costituzionali, la politica e le istituzioni nel cuore della riforma". ''Faremo le riforme liberali - ha aggiunto ancora - che la destra non può fare, contro le posizioni dominanti e i conflitti di interessi''.

lunedì 30 luglio 2012

Berlusconi silura gli accordi sulla nuova legge elettorale


Legge elettorale: il PDL prepara una nuova porcata



DOPO AVER VARATO IL PORCELLUM DA SOLI NEL 2006 (PDL E LEGA) PER IMPEDIRE A PRODI DI AVERE UNA SOLIDA MAGGIORANZA, ORA VOGLIONO CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE PER IMPIOMBARE LA VITTORIA DEL CENTROSINISTRA. SE CI PROVANO, SI ASSUMONO LA RESPONSABILITA’ DI FAR SALTARE TUTTO

Nel 2006, sapendo di perdere le elezioni Silvio Berlusconi e Umberto Bossi inventarono il Porcellum e se lo votarono da soli, avendo in Parlamento la maggioranza. In questo modo azzopparono il successivo governo Prodi, rimasto in vita fino al 2008 con un solo senatore di vantaggio e che, pur così, e pur con le mille divisioni interne all’Unione, dopo aver trovato una voragine nei conti pubblici rimise a posto la finanza statale (debito pubblico al 104 per cento del Pil, avanzo di bilancio al netto degli interessi). 
Oggi, dopo aver portato il Paese a sbattere contro un muro, Silvio Berlusconi e la Lega Nord, che in Parlamento hanno ancora la maggioranza, tentano di rifare la stessa mossa e puntano ad approvare una riforma elettorale che rischia di impedire a chi vince le elezioni di governare da solo: niente premio alla coalizione, ma al partito e solo se supera da solo il 45 per cento dei voti. Condizioni impossibili, insomma, fatte apposta per consentire a Berlusconi di restare in campo e condizionare il futuro governo per i propri interessi privati anche in caso di sconfitta elettorale. 
Da qui, la reazione del Partito democratico: se Pdl e Lega tentano il blitz, si rischia che salti il governo e si vada subito ad elezioni per colpa della destra che sta facendo di tutto per boicottare Monti e impedire di fare passi in avanti nella direzione della civiltà (per esempio ddl anticorruzione e riforma Rai). 

Lettera del Sindaco a Metropoli sul RUC


Il regolamento urbanistico resta uno sconosciuto per l'opposizione.

Caro direttore,
Sono a chiederle di pubblicare questa mia lettera, dove, senza polemizzare più di tanto, vorrei però chiarire ai lettori alcune questioni sollevate dalle opposizioni, SEL e PdL, sul Regolamento Urbanistico.
Le norme urbanistiche sono complesse e non sempre facilmente spiegabili ai cittadini, ma certo è difficile farlo per chi non le conosce e le dichiarazioni fatte in questi giorni dalle opposizioni mostrano una sconcertante ignoranza o superficialità .

La Sel e la coalizione della sinistra afferma infatti che sono state rinviate le osservazioni dei comitati di Pozzolatico e della Presuria, mentre invece l'Amministrazione le ha prese in considerazione, studiate attentamente e poi contro dedotte, accettando molte delle osservazioni ivi contenute.
E se l'opposizione non era d'accordo con le posizioni dell'Amministrazione perché ha votato compatta a favore dell'osservazione della Regione Toscana dove si riportavano integralmente le contro deduzioni di queste osservazioni?
Con questo voto sulla osservazione della Regione Toscana si accoglie anche l'invito della Regione a ritornare, per quanto riguarda le nuove tecnologie energetiche, alle normative regionali, eliminando alcune norme divergenti già introdotte dalla Giunta, cosa che la SEL ha accettato con il voto favorevole sull'osservazione regionale e  contestato fino a votare contrario quando la norma è stata inserita nel Regolamento Edilizio!

Installato il semaforo a Bottai


Da venerdì è in funzione a Bottai un semaforo per l'attraversamento pedonale.
Dopo il fermo dei lavori al parcheggio, che devono attendere l'esito dell'inchiesta della Magistratura, l'amministrazione comunale aveva assicurato ai cittadini che avrebbe cercato di venire incontro ai loro disagi, che ormai si trascinano da tempo infinito.
L'elemento più critico , dopo la parziale riapertura del parcheggio, era costituito dall'attraversamento pedonale in quanto la pensilina e il nuovo semaforo installato alcuni mesi fa sono all'interno del cantiere di Società Autostrade e quindi inutilizzabili.
L'Amministrazione ha deciso di riattivare il semaforo nella postazione dove era prima dei lavori, ha ottenuto il permesso della Provincia, ha finanziato l'affitto e l'installazione dello strumento.
"E' un piccolo segnale, ma che era dovuto nei confronti di una popolazione fortemente provata dal protrarsi dei lavori e dalle continue sospensioni che hanno subito in questi anni.
Abbiamo fiducia nella Magistratura, anche perché l'amministrazione é certa di aver seguito le procedure definite dalla Conferenza dei servizi che stabilì allora le modalità con cui realizzare i lavori;  - afferma il Sindaco - siamo inoltre determinati a difendere un'opera pubblica, la cui forma estetica é stata oggetto di critiche, ma che è essenziale per il riordino di Bottai e per tutto il territorio."

sabato 21 luglio 2012

Il dibattito sulle Unioni Civili

...tutti a dire al PD cosa deve fare....!!!!

Il leader dell’Udc Pierferdinando Casini avverte il ‘collega’ Pierluigi Bersani: nel suo partito “tanti temi vengono affrontati in modo molto preoccupante” proprio come la questione dei matrimoni tra omosessuali. Non si fa attendere la replica del segretario del Pd: “Noi le unioni gay le facciamo. Gli altri si regolino”. La presa di posizione di Casini viene esplicitata al termine della direzione nazionale dell’Udc: “Stabilire garanzie giuridiche per una coppia di conviventi anche dello stesso sesso è un fatto di civiltà, ma il  matrimonio gay è segno di profonda inciviltà, è una distorsione della natura, sulla natura. Dobbiamo essere chiari, difendiamo temi eticamente sensibili non per essere politicamente corretti nelle stanze del Vaticano, ma perché riteniamo che ci sia una disgregazione che aleggia sulle nostre famiglie, sull’organizzazione sociale”. Forte il richiamo agli esponenti cattolici di Pd e Pdl, testimoni secondo Casini  di forte “coesione sul tema delle convivenze e delle coppie gay. Concedere loro di diventare genitori è sintomo dell’egoismo di due uomini, o due donne, che desiderano avere una maternità e paternità anche a discapito del bambino, che, in questo caso, sarebbe la parte lesa. Ebbene – conclude Casini – noi siamo dalla sua parte, dalla parte del più debole.”  ...

Le Unioni Civili e il PD



Pd, tensione sui diritti dei gay
38 voti contrari al documento Bindi

Paola Concia

Prima la proposta di Anna Paola Concia per le nozze gay. Poi la reazione della Bindi la mediazione della sinistra del partito. E al momento della votazione, trentotto voti contrari. La contestazione: "Fini è più avanti di noi"

Passa, con 38 no, in Assemblea del Pd il documento messo a punto dal Comitato per i diritti che affronta i temi dei diritti delle coppie omosessuali e la bioetica. Al documento, ha promesso Rosy Bindi prima di votare, verrà dedicata una Direzione 'ad hoc' dopo l'estate. Ma, come era prevedibile, la questione ha suscitato diverse polemiche. A sorpresa, prima del voto, è salito sul palco Enrico Fusco, delegato della Puglia, e non ha risparmiato critiche: "E' un documento arcaico, irrispettoso, offensivo per la dignità delle persone. Non è un passo in avanti ma un passo indietro enorme. Anche Fini è più avanti di noi". A difendere il documento è stato Ettore Martinelli, componente della segreteria: "Nel testo c'è scritto che le coppie gay hanno pari dignità delle coppie eterosessuali".


La discussione. Il caso ha animato la prima parte dell'assemblea del Pd. Da un lato Rosy Bindi, dall'altro Paola Concia e gli altri esponenti "laici" del partito guidato da Pierluigi Bersani. Un copione che si ripete. Si parte con Anna Paola Concia che annuncia la presentazione di un ordine del giorno che prevede l'equiparazione del matrimonio gay al matrimonio civile attualmente normato dalla legge. "Stiamo raccogliendo le firme, presentiamo un ordine del giorno sul matrimonio gay", spiega la Concia. L'obiettivo è integrare la carta dei diritti che la presidente del pd Rosy Bindi sottopone oggi al voto dell'assemblea dopo il lavoro compiuto da un'apposita commissione. Bindi vs Concia. Un ordine del giorno che impegna il Partito Democratico "ad inserire nel suo programma elettorale, sulla scia di quanto fatto in Francia da Hollande, l'estensione dell'istituto del matrimonio civile alle coppie omosessuali, al fine di garantire il pari riconoscimento dei diritti e dei doveri e la piena equiparazione giuridica tra le coppie omosessuali e le coppie eterosessuali". Le firme al documento della Concia arrivano subito. Tra gli altri: Ignazio Marino, Rosa Calipari e Sandro Gozi. E il caso, di cui già due giorni fa c'erano state le prime avvisaglie, arriva sul tavolo della commissione diritti del Pd. La mediazione. E si arriva alla mediazione: cambia "Carta dei diritti del pd". Lo strumento è un'integrazione al documento della commisione Bindi, in cui si definiscono in maniera puntuale i diritti sociali e individuali delle persone. Nell'assemblea, quindi, saranno votati due diversi documenti, il secondo dei quali reca le firme tra gli altri di Gianni Cuperlo e Barbara Pollastrini, della Concia e di Ignazio Marino. In questo modo sarebbe ritirato l'ordine del giorno concia sui matrimoni gay. La mediazione è stata raggiunta integrando le parole di Bersani sui gay nel documento sui diritti. Si attesta cioè che nella visione del Pd ai gay va data "dignità sociale e legale".La contestazione alla Bindi. Poi la contestazione a Rosy Bindi. La presidente non mette ai voti del parlamentino il documento dell'area laica sui diritti delle persone. Bindi annuncia che sarà preso in considerazione in un secondo momento. Ed Enrico Fusco, attivista gay, responsabile diritti della segreteria pugliese, prende la parola e annuncia che darà indietro la tessera del Pd. "Il documento della bindi è vergognoso", annuncia dal palco. Poi il voto: la Carta del Pd viene adottata dall'Assemblea Nazionale. Ma i voti contrari sono 38. 

venerdì 20 luglio 2012

Documento PD “PER UNA NUOVA CULTURA DEI DIRITTI”


L’Assemblea nazionale del PD ha approvato il Documento elaborato dal Comitato diritti del PD, il verbale e un Contributo di arricchimento di alcuni membri del Comitato che vi avevano raccolto le ragioni dei loro distinguo – In calce, gli ODG presentati all’Assemblea

L’Assemblea nazionale del PD, riunitasi sabato 14 luglio 2012 ha approvato con soli 38 voti contrari il documento elaborato dal Comitato diritti del PD, il verbale e un Contributo di arricchimento, consegnato sabato mattina, di alcuni membri del Comitato che vi avevano raccolto le ragioni dei loro distinguo.




CONTRIBUTO AL DOCUMENTO “PER UNA NUOVA CULTURA DEI DIRITTI”.
ASSEMBLEA NAZIONALE PD. 14 LUGLIO 2012 ROMA

Il documento elaborato dal Comitato presieduto da Rosi Bindi è un testo colto e complesso. Ha la qualità di sancire la centralità della questione dei diritti per il Partito Democratico collocandone la vicenda – come si scrive nel testo – dentro “quel grande movimento di democratizzazione della società che si è avviato con le Dichiarazioni dei Diritti dell’uomo e del cittadino nel secolo XVIII e che, attraverso le lotte di emancipazione sociale e del lavoro, e la resistenza al totalitarismo, ha contribuito a scrivere le Carte dei Diritti che dalla fine della Seconda Guerra mondiale reggono, a livello internazionale come a livello nazionale, la nostra convivenza”. Con spirito costruttivo, vorremmo provare a dare un contributo con alcune sottolineature e integrazioni. Ci spinge a farlo l’importanza delle materie trattate, decisive per l’avvenire dell’Europa e del campo progressista.
Dignità e Diritti Umani
Il PD assume i diritti umani fondamentali e la dignità della persona come primo comandamento civile e ne fa un investimento nella battaglia delle idee, nel confronto pubblico e nell’agire politico. Non è facile passare dalle dichiarazioni di principio ai fatti e troppo spesso il “realismo” della politica e interessi parziali hanno sacrificato la coerenza sui valori a vantaggio di altre priorità. Ma questo è per noi l’orizzonte della “moderata utopia” che può rilanciare il significato profondo degli Stati Uniti d’Europa. Muoviamo da qui perché i diritti umani sono il frutto della storia migliore dell’Europa, quella dei Lumi, del solidarismo e dell’uguaglianza, dei movimenti di liberazione. Di un cammino lungo che originando dall’habeas corpus ha trovato una sistemazione decisiva nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e proiettato la sua influenza nelle nuove Costituzioni della seconda metà del ‘900, scritte con sapienza dopo le tragedie del secolo e all’indomani dell’Olocausto. Negli ultimi decenni quel corpo di acquisizioni è sembrato vacillare, e non per caso. Se un liberismo illiberale e senza regole ha potuto sopraffare principi fondamentali, a partire dall’uguaglianza, è stato infatti anche perché i diritti umani, acquisiti formalmente, sono finiti spesso negati in nome di interessi economici e commerciali. La conseguenza è stata che proprio l’Europa del civismo e della cittadinanza, oggi è minacciata da pulsioni xenofobe e nazionaliste. In questo senso il fallimento del pensiero liberista – l’illusione di poter annullare il “cittadino” nel “consumatore” – restituisce uno spazio alla politica democratica e della sinistra. E schiude un campo culturale e di azione all’Europa che sulla civiltà del diritto e dei diritti deve fondare il suo rinnovato “potere dolce” riconquistando una funzione di guida nell’espansione della dignità umana. Bisogna farlo nel nome dell’indivisibilità di tutti i diritti, siano essi civili, politici o sociali. Per il pieno rispetto della persona è, quindi, necessario superare la logica fondata sulla gerarchia tra diverse “generazioni” di diritti. Porre al centro la dignità della persona vuol dire puntare su una svolta dell’Italia per dare finalmente attuazione a quella sintesi mirabile di diritto formale e sostanziale che è racchiusa nell’articolo 3 della Costituzione....

INTERVISTA A BERSANI


IN UNA LUNGA INTERVISTA AL CORRIERE BERSANI INDICA LA VIA DEI DEMOCRATICI PER COSTRUIRE IL GOVERNO DI ALTERNATIVA ALLA DESTRA CON L’ALLEANZA TRA PROGRESSISTI E MODERATI.
Testo integrale: 
“E’ tempo di concentrarci sul Paese, perché si sta facendo dell’Italia il punto di leva per ribaltare il carro dell’euro. O stringiamo almeno le cose che si sono decise, o dobbiamo farci dare qualche margine in più per fronteggiare una recessione che sarà durissima. L’Europa chiede una soluzione al quesito dell’affidabilità dell’Italia. E’ tempo che la politica si prenda le sue responsabilità: le eccezionalità non danno mai una percezione di affidabilità. Si deve smettere di chiedere: “E dopo Monti cosa succede?”. Predisponiamo un percorso e una competizione: centrodestra contro centrosinistra. Proporrò con le primarie un’offerta di partecipazione per la scelta del leader. E avanzerò una proposta di serietà e rigore con dentro il cambiamento: un governo larghissimamente rinnovato, che dia all’Italia la sensazione di avere energie nuove in campo. Un colpo di reni”.
Segretario Bersani, partiamo dall’inizio. Sta dicendo che, se non scattano le misure anti-spread, l’Italia deve poter spendere di più per la ripresa?
“E’ senza ripresa che spendiamo di più! Noi siamo la cavia dell’attacco all’euro. Lo dice il governatore Visco: 200-250 punti di spread ce li meritiamo; gli altri vengono dall’attacco mirato contro di noi. O troviamo un meccanismo europeo che ci protegga, oppure, siccome siamo gli unici vincolati al pareggio di bilancio in tempi così rapidi, dobbiamo ottenere un margine per fronteggiare la recessione. Saprei anche dove mettere le risorse”.

giovedì 19 luglio 2012

LA PIAZZA DI TAVARNUZZE

PIAZZA DI  TAVARNUZZE: 
AVANTI TUTTA, NON E’ PIU’ TEMPO DELLE DISCUSSIONI


Una grande opportunità per lo sviluppo, per la qualità della vita, la cultura, il decoro, la sicurezza, che non può essere persa.



Prosegue il percorso per arrivare alla realizzazione della piazza di Tavarnuzze. Stanno per scadere i tempi previsti dal bando di gara, per la presentazione delle domande da parte delle ditte. Sarà poi la volta della speciale Commissione che dovrà individuare la migliore proposta, per poi attuare le fasi previste dalla legge: verifiche documentazione, antimafia, rispetto dei tempi per eventuali ricorsi, aggiudicazione provvisoria, definitiva ecc. per poi arrivare entro l’anno alla consegna dei lavori. L’Amministrazione Comunale sta procedendo a tappe forzate per rispettare i tempi previsti. La Regione Toscana ha concesso a dicembre 2011 un’ultima proroga per l’utilizzo del suo contributo di 900.000,00 euro, ma ha correttamente preteso tempi certi che vanno rispettati per il suo utilizzo, pena la revoca. Per questo oggi, non è più tempo della discussione ma dell’esecuzione. Riteniamo se pur legittime, sbagliate e fuori tempo massimo le osservazioni dei verdi e del costituendo Comitato, a meno che non si voglia tentare di far perdere il finanziamento per Tavarnuzze per far saltare l’intervento o creare condizioni sfavorevoli per la realizzazione dei lavori. Il progetto è di cinque anni fa; perché allora aspettare solo ora, quando i lavori sono prossimi a partire a promuovere petizioni?
Il cantiere comporterà molti problemi con cambiamenti importanti per la vita del paese e c’è bisogno della collaborazione di tutti.
Ricordiamo qui brevemente i principali punti che caratterizzano l’intervento, sui quali ritorneremo nei prossimi numeri, perché intendiamo seguire e informare costantemente sull’avanzamento del progetto.

IL PROGETTO
Il progetto prevede la completa riqualificazione  di un’ampia area del centro di Tavarnuzze, costituita dall’attuale area a verde, dall’area a parcheggio, dall’ex stazione, nonché delle strade adiacenti, Via della Resistenza e Via della Repubblica, fino all’altezza della Pubblica Assistenza, tratto che realizzato in pietra, se pur carrabile, verrà annesso alla nuova Piazza. A questo progetto è collegato tramite il sottopasso della Cassia, laterale all’edificio della Pubblica Assistenza, il Parco Pali, che è il secondo lotto del progetto, in fase di progettazione ma anch’esso finanziato. Parco Pali, che si realizzerà sulle aree lungo la Greve, dal ponte al campo sportivo, con aree a verde pubblico, zone attrezzate, campetti per il gioco libero, ecc.

UN PUNTO FERMO SUL DISTRETTO ASL DI TAVARNUZZE

Da qualche tempo circolano a Tavarnuzze voci incontrollate e ingiustificate che hanno dato luogo anche a raccolte di firme. Comprendiamo i timori dei cittadini, ma questo su argomento delicato è già intervenuta la Sindaca Beneforti per tranquillizzare la cittadinanza facendo il punto su quello che sta accadendo nella realtà e non nelle favole metropolitane. Qui sotto alleghiamo la lettera di chiarimento richiesta e poi fatta girare dal Presidente della Regione Rossi. Come si vede, non si parla di smantellamenti ma solo di riorganizzazione dei servizi tra le sedi di Tavarnuzze e Impruneta. Il nostro Comune è uno dei pochissimi a mantenere sul territorio due distinti plessi, nonostante i tagli e le riduzioni e questo grazie anche all'opera costante della amministrazione comunale. Siamo quindi ben lontani dalle dimissioni ed è profondamente ingiusto attaccare il Comune che invece si sta prodigando per salvare il possibile in una situazione di crisi difficilissima. 
Lettera di risposta della responsabile URP ASL 10 sul Distretto di Tavarnuzze a Rossi

mercoledì 18 luglio 2012

SIAMO DI NUOVO AL MERCATO E IN STAMPA!

Il Circolo PD di Tavarnuzze era presente al mercato del mercoledì in paese, per distribuire il primo numero della nuova serie del giornalino di Circolo, "Il Volantino di Tavarnuzze" che uscirà con periodicità mensile.

Nella foto, la nuova Coordinatrice del Circolo, Lillian, a colloquio con il Coordinatore  della Unione Comunale subito dopo il montaggio del gazebo.

Il Circolo intende proseguire sulla strada di una forte presenza sul territorio, con gazebi, media cartacei, bacheche e internet, per tenere informati i cittadini ed ascoltarne umori ed esigenze.

IMPORTANTI RISULTATI ALLA ASSEMBLEA NAZIONALE PD


UN’ASSEMBLEA CHE FISSA LA LINEA DEL PD PER OFFRIRE AL PAESE L’ALTERNATIVA PROGRESSISTA E DEMOCRATICA.

Nella relazione, approvata dall’assemblea, Bersani ha indicato i temi e valori sulla base dei quali il Pd si confronterà questa estate con i possibili alleati in vista delle elezioni politiche e sui quali costruirà poi il programma di governo da proporre agli italiani.
Nella relazione del segretario fissata anche la road map per le alleanze e poi per le primarie aperte di coalizione. La relazione, approvata dall’Assemblea, sul tema delle primarie contiene esattamente la stessa proposta presentata alla direzione dell’8 giugno, anche quella approvata all’unanimità.
L’Assemblea ha approvato il documento elaborato dal Comitato Diritti, insieme al verbale dell’ultima riunione e ad un contributo, consegnato sabato mattina, di alcuni membri del comitato che vi avevano raccolto le ragioni dei loro distinguo.
Tra gli ordini del giorno approvati, vi è quello presentato dalla presidenza dell’Assemblea che fissa le regole per i mandati e per la compilazione delle liste. Un testo breve che vale la pena di legge per smentire le argomentazioni di chi vuole fare polemica su questo punto:

“L’Assemblea Nazionale del Pd, riunita a Roma il 14 Luglio 2012, ribadisce l’impegno assoluto e prioritario del Pd per una riforma della legge elettorale, rispondendo così alla domanda dei cittadini di poter scegliere i propri rappresentanti e l’indirizzo di governo; per la selezione delle candidature al Parlamento considera indispensabile che il Pd si impegni attraverso, forme di partecipazione ampie e democratiche, per liste rinnovate e aperte alla società, capaci di dare adeguata rappresentanza ai territori, di valorizzare le competenze specifiche e parlamentari, di rispettare la democrazia paritaria tra uomini e donne e il pluralismo culturale. A tal fine da' mandato alla Direzione Nazionale del Pd di assicurare, sulla base della legge elettorale in vigore per le prossime elezioni politiche, procedure che consentono di rappresentare attraverso le primarie il più alto coinvolgimento territoriale e le competenze, e di approvare, previo parere della Conferenza dei Segretari regionali, il Regolamento a tal fine previsto dall’articolo 19 dello Statuto. impegna la Direzione nazionale a rispettare rigorosamente per coloro che hanno superato i quindici anni di mandato parlamentare previsti dal comma 3 dell’art.21 i limiti e le procedure previste dai commi 8 e 9 dello stesso art. 21”.