PIAZZA
DI TAVARNUZZE:
AVANTI TUTTA, NON
E’ PIU’ TEMPO DELLE DISCUSSIONI
Una
grande opportunità per lo sviluppo, per la qualità della vita, la cultura, il
decoro, la sicurezza, che non può essere persa.
Il
cantiere comporterà molti problemi con cambiamenti importanti per la vita del
paese e c’è bisogno della collaborazione di tutti.
Ricordiamo
qui brevemente i principali punti che caratterizzano l’intervento, sui quali
ritorneremo nei prossimi numeri, perché intendiamo seguire e informare
costantemente sull’avanzamento del progetto.
IL
PROGETTO
Il
progetto prevede la completa riqualificazione di un’ampia area del centro di Tavarnuzze, costituita
dall’attuale area a verde, dall’area a parcheggio, dall’ex stazione, nonché
delle strade adiacenti, Via della Resistenza e Via della Repubblica, fino
all’altezza della Pubblica Assistenza, tratto che realizzato in pietra, se pur
carrabile, verrà annesso alla nuova Piazza. A questo progetto è collegato
tramite il sottopasso della Cassia, laterale all’edificio della Pubblica
Assistenza, il Parco Pali, che è il secondo lotto del progetto, in fase di
progettazione ma anch’esso finanziato. Parco Pali, che si realizzerà sulle aree
lungo la Greve, dal ponte al campo sportivo, con aree a verde pubblico, zone
attrezzate, campetti per il gioco libero, ecc.
I
COSTI
Il
quadro economico complessivo (lavori, IVA, progettazione, sicurezza, cantierizzazione, collaudi ecc.) dei due interventi è di
circa 2.700.000,00 euro per la piazza (900.000,00 Regione Toscana, 1.800.000,00
società autostrade) e circa 5.000.000,00 per il Parco (società autostrade).
I
finanziamenti, grazie al grande lavoro fatto dall’Amministrazione Comunale,
sono quindi tutti esterni e non rappresentano un costo per il Comune e i
cittadini. Una opportunità
irripetibile, costruita con anni di lavoro. E’ da evidenziare che tali finanziamenti non possono essere
utilizzati diversamente, per altre opere. Quelli di autostrade rappresentano i
costi di opere (piazza e parco) legate alla terza corsia autostradale che
l’Amministrazione Comunale è riuscita a far approvare ad ANAS, e che pertanto
sono ottenibili solo per questi pagamenti. Se le opere non vengono realizzate i
finanziamenti sono persi. Il contributo della Regione per la Piazza è stato
concesso su bando, in virtù della qualità progettuale ed è erogato solo con lo
stato di avanzamento dei lavori.
LA
PARTECIPAZIONE
La partecipazione
se pur sono passati alcuni anni, è stata rilevante e presente in tutte le
fasi. Oltre al percorso
istituzionale, consiglio comunale
e commissioni specifiche che ha seguito tutto l’iter, tutte le fasi sono state
discusse e confrontate con i cittadini, e con iniziative specifiche con le
categorie, enti ed associazioni. Durante questo percorso peraltro, due sono
state le mostre degli elaborati. La prime nell’estate del 2006 a seguito del
concorso nazionale in cui sono state raccolte e discusse le varie proposte,
relativamente al miglioramento della idea/progetto vincitrice del concorso. La
seconda nel gennaio del 2007 dove è stato presentato il progetto preliminare, e
vagliate e discusse ulteriori proposte per il progetto definitivo. Un percorso
di partecipazione, pubblico, pubblicizzato, a cui tanti hanno partecipato e che
è stato d’esempio anche per altre realità.
L’EX
STAZIONE
Due
sono gli aspetti che hanno portato
alle soluzioni scelte. A parte alcune opinioni personali e discutibili, tutti (tecnici, storici,
sovrintendenza, giornali ecc.) hanno riconosciuto che “non siamo in presenza di
un edificio di pregio, con segni architettonici particolari, quanto ad un
elemento che ha un valore simbolico”. L’edificio che non ha un suo valore intrinseco,
non può essere considerato un monumento e non può essere trattato come tale.
L’ex stazione è stata peraltro oggetto di manomissioni nel tempo per le varie
funzioni che ha ospitato, che hanno radicalmente modificato tutta la parte
interna ed anche quella esterna, ad iniziare dagli sporti sulla facciata
principale. Senza parlare delle aree esterne: ingresso, muro, cancello ecc. da
tempo scomparsi. Dal punto di vista scientifico un restauro conservativo
dell’edificio come è oggi, appare improprio, se non un falso.
La
seconda questione riguarda gli spazi. E’ stato dimostrato tecnicamente, che
mantenendo nella sagoma attuale i collegamenti verticali, compreso l’ascensore (obbligatorio),
gli impianti tecnici e tutti i gruppi dei servizi (bagni) almeno quattro
necessari, non vi sarebbe più spazio per nessuna attività.
In
coerenza con tutto ciò, la scelta quindi è stata quella di fare un progetto che
mantenesse per la stazione i suo valore simbolico e identitario, restaurando e
ricostruendo alcune di quelle parti originali ancora esistenti e ben
identificabili (parte delle caratteristiche strisce orizzontali, la ricostruzione della scritta ecc.) ma
al contempo attuare una “metamorfosi” con quelle aggiunte e ampliamenti,
moderni e funzionali necessari perché l’edificio possa essere effettivamente
utilizzato, in regola con tutte le normative, e segno del nostro tempo
(pannelli solari ecc.) giustificando così anche la spesa.
La
scelta per l’ex stazione, in sintesi, non è stata quella di fare un museo,
magari ricostruendo tutti gli ambienti con il focolare e le stufe a carbone,
con le quali i macchinisti e i viaggiatori si scaldavano, o un museo con le
foto e la documentazione, come qualcuno propone, ma bensì pur mantenendo la
memoria di trasformarla in un moderno centro di servizi e cultura, in grado,
questo si, di ridare vitalità,
identità, originalità e sviluppo al centro del paese.
LA
GESTIONE
Nella
situazione di crisi attuale pensare che il Comune possa gestire
direttamente la struttura, è una
follia. Siamo nella situazione in cui i Comuni dovranno chiudere o
ridimensionare alcuni servizi, compreso le biblioteche, le ludoteche, gli asili
ecc.
Ciò
nonostante in tutte le fasi di partecipazione è emerso come sia necessario
avere a Tavarnuzze un centro aggregativo di tipo culturale in particolare per i
giovani. La scelta è stata quella di prevedere nell’ex stazione, a piano terra,
un’attività, possibilmente di qualità (bar, degustazione prodotti tipici,
ristorazione particolare, ecc.) che sia punto di ritrovo e di vitalità della
Piazza. In cambio del corrispettivo per l’uso dei locali tale attività ha
l’obbligo di promuovere e gestire
l’attività culturale di interesse
pubblico da svolgere nel piano superiore. L’assegnazione avverrà per legge,
tramite bando pubblico; sarà un bando aperto, in cui verrà premiata la proposta
gestionale che sarà ritenuta più valida per Tavarnuzze. Il caffè letterario è
solo una delle proposte che sono arrivate all’Amministrazione Comunale da parte
di giovani di Tavarnuzze, altre di natura diversa sono pervenute. Le attività
che riteniamo possibili, uniche o miste, vanno da una videoteca, ad un centro
musicale, a laboratori di vario tipo a una ludoteca, al punto internet, alle
attività artistiche, al centro incontri e svolgimento mostre ecc. Quando
inizieranno i lavori della piazza, e avremmo la certezza dei tempi, si potrà
iniziare a costruire il bando e a pubblicarlo, in modo tale che al termine dei
lavori, la gestione sia già individuata. Su questo punto però l’Amministrazione
Comunale ha già dichiarato che c’è piena disponibilità al confronto e che se ci
sono delle nuove proposte interessanti e attuabili saranno valutate. In questo
senso verranno in quella fase, promosse dagli assessorati competenti,
specifiche iniziative pubbliche.
I
MATERIALI
Il
progetto ha tenuto conto della specificità e della storia del nostro paese,
prevedendo l’uso della pietra per buona parte del progetto (viabilità) c’è poi
l’uso del cemento architettonico per la piazza, si può non essere d’accordo, ma
se è stato usato per valorizzare palazzo
Pitti, realizzando la piazza antistante, forse può andare bene anche per
l’ex stazione di Tavarnuzze.
GLI
ALBERI
Per
informazione di coloro che non hanno partecipato, è bene ricordare che sugli
alberi, vi è stato un lungo confronto sia con i tecnici che con i cittadini. E’
stato richiesto da tutti che vi siano alberature, ma è stato dimostrato dai
tecnici che le attuali piante non sono idonee. I pini nella parte a verde hanno
raggiunto altezze elevate piegandosi verso la luce, con elementi di
pericolosità elevati. Hanno provocato danni enormi con le ultime nevicate pur
con potature costanti. Sono la
causa di danni alle autovetture e alle persone per il distacco delle
pine. Sono soggetti alla processionaria con trattamenti non semplici nel centro
del paese; e soprattutto con il loro apparato radicate devastano in
continuazione i marciapiedi, la strada e le varie opere. Per questi motivi
devono essere obbligatoriamente sostituiti con piante più idonee per un luogo
pubblico. Lo stesso problema per le piante più vecchie nell’area a
parcheggio. Sono stati eseguiti
analisi e saggi, da esperti specializzati, con apposite strumentazioni e
verificato che già alcuni platani
erano malati. Quando sono stati tagliati, anche i cittadini più
scettici, hanno potuto vedere che il fusto era ormai vuoto, e che la loro
permanenza avrebbe rappresentato un enorme pericolo. La sostituzione con piante
idonee, a seguiti di indicazione degli agronomi, si rende indispensabile; sulla
sicurezza delle persone e dei giovani, non si può rischiare.
Sull’analisi
delle altre parti del progetto, della cantierizzazione che cambierà l’assetto del paese e sul percorso in corso vi aggiorneremo
nei prossimi numeri.
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