giovedì 19 luglio 2012

LA PIAZZA DI TAVARNUZZE

PIAZZA DI  TAVARNUZZE: 
AVANTI TUTTA, NON E’ PIU’ TEMPO DELLE DISCUSSIONI


Una grande opportunità per lo sviluppo, per la qualità della vita, la cultura, il decoro, la sicurezza, che non può essere persa.



Prosegue il percorso per arrivare alla realizzazione della piazza di Tavarnuzze. Stanno per scadere i tempi previsti dal bando di gara, per la presentazione delle domande da parte delle ditte. Sarà poi la volta della speciale Commissione che dovrà individuare la migliore proposta, per poi attuare le fasi previste dalla legge: verifiche documentazione, antimafia, rispetto dei tempi per eventuali ricorsi, aggiudicazione provvisoria, definitiva ecc. per poi arrivare entro l’anno alla consegna dei lavori. L’Amministrazione Comunale sta procedendo a tappe forzate per rispettare i tempi previsti. La Regione Toscana ha concesso a dicembre 2011 un’ultima proroga per l’utilizzo del suo contributo di 900.000,00 euro, ma ha correttamente preteso tempi certi che vanno rispettati per il suo utilizzo, pena la revoca. Per questo oggi, non è più tempo della discussione ma dell’esecuzione. Riteniamo se pur legittime, sbagliate e fuori tempo massimo le osservazioni dei verdi e del costituendo Comitato, a meno che non si voglia tentare di far perdere il finanziamento per Tavarnuzze per far saltare l’intervento o creare condizioni sfavorevoli per la realizzazione dei lavori. Il progetto è di cinque anni fa; perché allora aspettare solo ora, quando i lavori sono prossimi a partire a promuovere petizioni?
Il cantiere comporterà molti problemi con cambiamenti importanti per la vita del paese e c’è bisogno della collaborazione di tutti.
Ricordiamo qui brevemente i principali punti che caratterizzano l’intervento, sui quali ritorneremo nei prossimi numeri, perché intendiamo seguire e informare costantemente sull’avanzamento del progetto.

IL PROGETTO
Il progetto prevede la completa riqualificazione  di un’ampia area del centro di Tavarnuzze, costituita dall’attuale area a verde, dall’area a parcheggio, dall’ex stazione, nonché delle strade adiacenti, Via della Resistenza e Via della Repubblica, fino all’altezza della Pubblica Assistenza, tratto che realizzato in pietra, se pur carrabile, verrà annesso alla nuova Piazza. A questo progetto è collegato tramite il sottopasso della Cassia, laterale all’edificio della Pubblica Assistenza, il Parco Pali, che è il secondo lotto del progetto, in fase di progettazione ma anch’esso finanziato. Parco Pali, che si realizzerà sulle aree lungo la Greve, dal ponte al campo sportivo, con aree a verde pubblico, zone attrezzate, campetti per il gioco libero, ecc.

I COSTI
Il quadro economico complessivo (lavori, IVA, progettazione, sicurezza, cantierizzazione,  collaudi ecc.) dei due interventi è di circa 2.700.000,00 euro per la piazza (900.000,00 Regione Toscana, 1.800.000,00 società autostrade) e circa 5.000.000,00 per il Parco (società autostrade).
I finanziamenti, grazie al grande lavoro fatto dall’Amministrazione Comunale, sono quindi tutti esterni e non rappresentano un costo per il Comune e i cittadini. Una opportunità  irripetibile, costruita con anni di lavoro.  E’ da evidenziare che tali finanziamenti non possono essere utilizzati diversamente, per altre opere. Quelli di autostrade rappresentano i costi di opere (piazza e parco) legate alla terza corsia autostradale che l’Amministrazione Comunale è riuscita a far approvare ad ANAS, e che pertanto sono ottenibili solo per questi pagamenti. Se le opere non vengono realizzate i finanziamenti sono persi. Il contributo della Regione per la Piazza è stato concesso su bando, in virtù della qualità progettuale ed è erogato solo con lo stato di avanzamento dei lavori.

LA PARTECIPAZIONE
La partecipazione se pur sono passati alcuni anni, è stata rilevante e presente in tutte le fasi.  Oltre al percorso istituzionale,  consiglio comunale e commissioni specifiche che ha seguito tutto l’iter, tutte le fasi sono state discusse e confrontate con i cittadini, e con iniziative specifiche con le categorie, enti ed associazioni. Durante questo percorso peraltro, due sono state le mostre degli elaborati. La prime nell’estate del 2006 a seguito del concorso nazionale in cui sono state raccolte e discusse le varie proposte, relativamente al miglioramento della idea/progetto vincitrice del concorso. La seconda nel gennaio del 2007 dove è stato presentato il progetto preliminare, e vagliate e discusse ulteriori proposte per il progetto definitivo. Un percorso di partecipazione, pubblico, pubblicizzato, a cui tanti hanno partecipato e che è stato d’esempio anche per altre realità.

L’EX STAZIONE
Due sono gli aspetti  che hanno portato alle soluzioni scelte. A parte alcune opinioni personali e discutibili,  tutti (tecnici, storici, sovrintendenza, giornali ecc.) hanno riconosciuto che “non siamo in presenza di un edificio di pregio, con segni architettonici particolari, quanto ad un elemento che ha un valore simbolico”. L’edificio che non ha un suo valore intrinseco, non può essere considerato un monumento e non può essere trattato come tale. L’ex stazione è stata peraltro oggetto di manomissioni nel tempo per le varie funzioni che ha ospitato, che hanno radicalmente modificato tutta la parte interna ed anche quella esterna, ad iniziare dagli sporti sulla facciata principale. Senza parlare delle aree esterne: ingresso, muro, cancello ecc. da tempo scomparsi. Dal punto di vista scientifico un restauro conservativo dell’edificio come è oggi, appare improprio, se non un falso.
La seconda questione riguarda gli spazi. E’ stato dimostrato tecnicamente, che mantenendo nella sagoma attuale i collegamenti verticali,  compreso l’ascensore (obbligatorio), gli impianti tecnici e tutti i gruppi dei servizi (bagni) almeno quattro necessari, non vi sarebbe più spazio per nessuna attività.
In coerenza con tutto ciò, la scelta quindi è stata quella di fare un progetto che mantenesse per la stazione i suo valore simbolico e identitario, restaurando e ricostruendo alcune di quelle parti originali ancora esistenti e ben identificabili (parte delle caratteristiche  strisce orizzontali, la ricostruzione della scritta ecc.) ma al contempo attuare una “metamorfosi” con quelle aggiunte e ampliamenti, moderni e funzionali necessari perché l’edificio possa essere effettivamente utilizzato, in regola con tutte le normative, e segno del nostro tempo (pannelli solari ecc.) giustificando così anche la spesa.
La scelta per l’ex stazione, in sintesi, non è stata quella di fare un museo, magari ricostruendo tutti gli ambienti con il focolare e le stufe a carbone, con le quali i macchinisti e i viaggiatori si scaldavano, o un museo con le foto e la documentazione, come qualcuno propone, ma bensì pur mantenendo la memoria di trasformarla in un moderno centro di servizi e cultura, in grado, questo si, di ridare  vitalità, identità, originalità e sviluppo al centro del paese.

LA GESTIONE
Nella situazione di crisi attuale pensare che il Comune possa gestire direttamente  la struttura, è una follia. Siamo nella situazione in cui i Comuni dovranno chiudere o ridimensionare alcuni servizi, compreso le biblioteche, le ludoteche, gli asili ecc.
Ciò nonostante in tutte le fasi di partecipazione è emerso come sia necessario avere a Tavarnuzze un centro aggregativo di tipo culturale in particolare per i giovani. La scelta è stata quella di prevedere nell’ex stazione, a piano terra, un’attività, possibilmente di qualità (bar, degustazione prodotti tipici, ristorazione particolare, ecc.) che sia punto di ritrovo e di vitalità della Piazza. In cambio del corrispettivo per l’uso dei locali tale attività ha l’obbligo  di promuovere e gestire l’attività  culturale di interesse pubblico da svolgere nel piano superiore. L’assegnazione avverrà per legge, tramite bando pubblico; sarà un bando aperto, in cui verrà premiata la proposta gestionale che sarà ritenuta più valida per Tavarnuzze. Il caffè letterario è solo una delle proposte che sono arrivate all’Amministrazione Comunale da parte di giovani di Tavarnuzze, altre di natura diversa sono pervenute. Le attività che riteniamo possibili, uniche o miste, vanno da una videoteca, ad un centro musicale, a laboratori di vario tipo a una ludoteca, al punto internet, alle attività artistiche, al centro incontri e svolgimento mostre ecc. Quando inizieranno i lavori della piazza, e avremmo la certezza dei tempi, si potrà iniziare a costruire il bando e a pubblicarlo, in modo tale che al termine dei lavori, la gestione sia già individuata. Su questo punto però l’Amministrazione Comunale ha già dichiarato che c’è piena disponibilità al confronto e che se ci sono delle nuove proposte interessanti e attuabili saranno valutate. In questo senso verranno in quella fase, promosse dagli assessorati competenti, specifiche iniziative pubbliche.

I MATERIALI
Il progetto ha tenuto conto della specificità e della storia del nostro paese, prevedendo l’uso della pietra per buona parte del progetto (viabilità) c’è poi l’uso del cemento architettonico per la piazza, si può non essere d’accordo, ma se è stato usato per valorizzare palazzo  Pitti, realizzando la piazza antistante, forse può andare bene anche per l’ex stazione di Tavarnuzze.

GLI ALBERI
Per informazione di coloro che non hanno partecipato, è bene ricordare che sugli alberi, vi è stato un lungo confronto sia con i tecnici che con i cittadini. E’ stato richiesto da tutti che vi siano alberature, ma è stato dimostrato dai tecnici che le attuali piante non sono idonee. I pini nella parte a verde hanno raggiunto altezze elevate piegandosi verso la luce, con elementi di pericolosità elevati. Hanno provocato danni enormi con le ultime nevicate pur con potature costanti. Sono la  causa di danni alle autovetture e alle persone per il distacco delle pine. Sono soggetti alla processionaria con trattamenti non semplici nel centro del paese; e soprattutto con il loro apparato radicate devastano in continuazione i marciapiedi, la strada e le varie opere. Per questi motivi devono essere obbligatoriamente sostituiti con piante più idonee per un luogo pubblico. Lo stesso problema per le piante più vecchie nell’area a parcheggio.  Sono stati eseguiti analisi e saggi, da esperti specializzati, con apposite strumentazioni e verificato che già alcuni platani  erano malati. Quando sono stati tagliati, anche i cittadini più scettici, hanno potuto vedere che il fusto era ormai vuoto, e che la loro permanenza avrebbe rappresentato un enorme pericolo. La sostituzione con piante idonee, a seguiti di indicazione degli agronomi, si rende indispensabile; sulla sicurezza delle persone e dei giovani, non si può rischiare.


Sull’analisi delle altre parti del progetto, della cantierizzazione  che cambierà  l’assetto del paese e sul percorso in corso vi aggiorneremo nei prossimi numeri.



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