Primarie: temo che di questo passo ci si faccia del male
18 settembre 2012.
Ho
evitato di parlare di primarie fino ad oggi, sperando che il limite del
decoro non si superasse. Invece eccoci qui, a rischiare il ridicolo. Ma
andiamo con ordine:
1) alla riunione della direzione nella quale si parlò e si decise anche con il mio voto delle primarie, avevo capito che la scaletta degli adempimenti - in realtà la scelta politica - prevedeva, in una rigorosa e assolutamente logica scansione, al primo posto la legge elettorale (come si vota è “la” e non “una” variabile dalla quale far discendere il tutto); poi la carta d'intenti a cui vincolare alleanze e candidati premier; poi ancora, le alleanze, che non possono riprodurre un caravanserraglio simile all'Unione; poi le regole per le primarie; infine le candidature.
2) la legge elettorale non si sa ancora quale sarà e, quindi, va a sapere in quale scenario ci troveremo ad operare. Facciamo l'ipotesi che decidano (contro di noi) una legge elettorale di stampo proporzionale puro, magari con le preferenze. Qualcuno mi vuol spiegare, in quel caso, quali primarie andremmo a fare? Quelle per scegliere il capolista del Pd, visto che di alleanze sarebbe impossibile parlare e, di conseguenza, di candidati che non siano rigorosamente del nostro Partito?
3) la carta d'intenti pubblicata sul sito del Partito non mi pare sia stata votata in alcuna sede e, francamente, penso che avrebbe bisogno di una qualche definizione più precisa. In tutti i casi, non mi risulta che i candidati alternativi al Segretario abbiano espresso condivisione a quel testo.
4) E le alleanze? Qui ogni giorno è un susseguirsi e rincorrersi di avvicinamenti a questo o quello e di successivi allontanamenti; di prese di posizione che mal si conciliano con un'idea solida di alleanza e di incontro per il governo del Paese tra progressisti e moderati di cui parla il Segretario. Valgano per tutte la raccolta di firme per i referendum - ricordiamoci quella inguardabile fotografia del "Palazzaccio" - e i continui e preoccupanti distinguo dal Pd di Vendola, o gli orientamenti dell'Udc sulla legge elettorale che potrebbero portare persino ad un'intesa col Popolo della Libertà contro di noi.
5) i candidati, però, sono già tantissimi! Ed ogni giorno che passa ne arriva un altro o un’altra. E tutti (proprio tutti!) si candidano a PREMIER, vale a dire ad essere protagonisti, se vinceremo le elezioni, di interlocutori - come dice Scalfari - di Obama, Merkel, Hollande. In sostanza, a guidare un grande Paese come l'Italia.
6) Mi pare evidente che si stia scambiando lo scopo vero e unico delle prossime primarie, la scelta del candidato premier, con la celebrazione del Congresso. Sono due cose leggermente diverse...e ho l'impressione che molte delle candidature che girano siano finalizzate all'unico scopo di "spartirsi" i prossimi candidati al Parlamento.
Attenzione, in quello che sta accadendo c'è qualcosa che non quadra! Infine, un dettaglio: mentre noi ci avvitiamo su questo scombussolato procedere, mentre ci guardiamo esclusivamente il nostro ombelico e infieriamo su noi stessi, Berlusconi annuncia il suo programma elettorale con il solito schema delle promesse, che non gli ha portato molto male in questi vent'anni - questa volta è la cancellazione dell'Imu - e il suo ormai più che probabile ritorno. Ripeto, attenzione! Temo che così si vada a sbattere. È possibile evitare che ciò avvenga? È possibile che ci si occupi almeno un po' (!) di come vincere le “secondarie”?
1) alla riunione della direzione nella quale si parlò e si decise anche con il mio voto delle primarie, avevo capito che la scaletta degli adempimenti - in realtà la scelta politica - prevedeva, in una rigorosa e assolutamente logica scansione, al primo posto la legge elettorale (come si vota è “la” e non “una” variabile dalla quale far discendere il tutto); poi la carta d'intenti a cui vincolare alleanze e candidati premier; poi ancora, le alleanze, che non possono riprodurre un caravanserraglio simile all'Unione; poi le regole per le primarie; infine le candidature.
2) la legge elettorale non si sa ancora quale sarà e, quindi, va a sapere in quale scenario ci troveremo ad operare. Facciamo l'ipotesi che decidano (contro di noi) una legge elettorale di stampo proporzionale puro, magari con le preferenze. Qualcuno mi vuol spiegare, in quel caso, quali primarie andremmo a fare? Quelle per scegliere il capolista del Pd, visto che di alleanze sarebbe impossibile parlare e, di conseguenza, di candidati che non siano rigorosamente del nostro Partito?
3) la carta d'intenti pubblicata sul sito del Partito non mi pare sia stata votata in alcuna sede e, francamente, penso che avrebbe bisogno di una qualche definizione più precisa. In tutti i casi, non mi risulta che i candidati alternativi al Segretario abbiano espresso condivisione a quel testo.
4) E le alleanze? Qui ogni giorno è un susseguirsi e rincorrersi di avvicinamenti a questo o quello e di successivi allontanamenti; di prese di posizione che mal si conciliano con un'idea solida di alleanza e di incontro per il governo del Paese tra progressisti e moderati di cui parla il Segretario. Valgano per tutte la raccolta di firme per i referendum - ricordiamoci quella inguardabile fotografia del "Palazzaccio" - e i continui e preoccupanti distinguo dal Pd di Vendola, o gli orientamenti dell'Udc sulla legge elettorale che potrebbero portare persino ad un'intesa col Popolo della Libertà contro di noi.
5) i candidati, però, sono già tantissimi! Ed ogni giorno che passa ne arriva un altro o un’altra. E tutti (proprio tutti!) si candidano a PREMIER, vale a dire ad essere protagonisti, se vinceremo le elezioni, di interlocutori - come dice Scalfari - di Obama, Merkel, Hollande. In sostanza, a guidare un grande Paese come l'Italia.
6) Mi pare evidente che si stia scambiando lo scopo vero e unico delle prossime primarie, la scelta del candidato premier, con la celebrazione del Congresso. Sono due cose leggermente diverse...e ho l'impressione che molte delle candidature che girano siano finalizzate all'unico scopo di "spartirsi" i prossimi candidati al Parlamento.
Attenzione, in quello che sta accadendo c'è qualcosa che non quadra! Infine, un dettaglio: mentre noi ci avvitiamo su questo scombussolato procedere, mentre ci guardiamo esclusivamente il nostro ombelico e infieriamo su noi stessi, Berlusconi annuncia il suo programma elettorale con il solito schema delle promesse, che non gli ha portato molto male in questi vent'anni - questa volta è la cancellazione dell'Imu - e il suo ormai più che probabile ritorno. Ripeto, attenzione! Temo che così si vada a sbattere. È possibile evitare che ciò avvenga? È possibile che ci si occupi almeno un po' (!) di come vincere le “secondarie”?
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