"...Renzi. Per quanto riguarda il suo programma politico,  per il poco 
che risulta dalle sue carte e dalle sue prolusioni,  si tratta di un' 
agenda generica che enuncia temi senza  svolgerli. I temi sono quelli che
 campeggiano da mesi sui  giornali, le soluzioni però Renzi non le 
indica. Quindi il  suo programma è carta straccia. Una sola cosa è 
chiara:  Renzi sa parlare, e richiama molto abilmente l' attenzione sotto
  l' oculata gestione di Gori, ex dirigente di Fininvest. 
Renzi  piace 
perché è giovane. È un requisito  sufficiente?  Politicamente è molto più
 di centrodestra  che di centrosinistra.  Se vincerà le primarie il Pd si
  sfascerà, ma non perché se ne andrà D' Alema o  Veltroni o Franceschini,
 ma perché se ne andranno tutti  quelli che fin qui hanno votato Pd come
 partito riformista di  centrosinistra. 
Non a caso Berlusconi loda Renzi
 pubblicamente;  non a caso i suoi sponsor sono orientati più a destra che
 a  sinistra e non a caso lo stesso Renzi dice che queste due parole  
non hanno più senso. Hanno un senso, eccome! 
Nell'  equilibrio tra i due 
fondamentali principi di libertà e di  eguaglianza la sinistra sceglie l'
 eguaglianza nella libertà,  e la destra sceglie la libertà senza l' 
eguaglianza. Questa  è la differenza e non è cosa da poco. 
Io sono 
liberale  di sinistra per mia formazione culturale. Ho votato per molti 
 anni per il partito di Ugo La Malfa. Poi ho votato il Pci di  
Berlinguer, il Pds, i Ds e il Pd. 
Se i democratici andranno alle  
elezioni con Renzi candidato, io non voterò, perché ci  sarà stata una 
trasformazione antropologica nel Pd, analoga  a quella che avvenne nel 
Partito socialista quando Craxi ne  assunse la leadership, senza dire 
che Craxi aveva una visione  politica, mentre Renzi non pare che ne abbia
 alcuna, salvo la  rottamazione. 
Francamente è meno di niente.
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