sabato 27 novembre 2010

La Cgil invade San Giovanni

ROMA - Finisce con Susanna Camusso che balla sulle note di "Bella Ciao" davanti a una piazza san Giovanni gremita dal popolo della Cgil. Lavoratori, pensionati e studenti venuti a Roma per chiedere al governo "risposte" e "politiche di contrasto alla crisi che fino ad ora non ha avuto". A loro si rivolge il neosegretario quando, a fine comizio, scandisce: "Abbiamo scioperato e continueremo a scioperare". Contro un governo "che in due anni ha tanto parlato, ma non ha fatto nulla per l'occupazione, il lavoro ed il futuro". Per un futuro che deve essere "dei giovani e del lavoro"

La Camusso, alla sua prima manifestazione da segretario, stringe mani e riceve applausi. Dal palco attacca il governo: "Questo Paese non si merita questa classe politica, questo degrado e questa esibizione di machismo e virilità, questo governo dei potenti. Da questo governo c'e' un'arroganza che cerca solo di risolvere i problemi di qualcuno, problemi personali''. Poi tocca alla contestatissima riforma targata Gelmini: "Il ministro la smetta di fare appelli su Youtube, vada in Parlamento, dica che ritira il ddl e apra un tavolo di confronto. Solo così si costruisce una vera riforma dell'università". Freddezza sull'annunciato piano per il Sud del governo: "Vorremmo capire se è un elenco di buone intenzioni o è un piano concreto". Duro il giudizio sul premier e il suo agitare "complotti": "Smetta di far finta di essere la vittima del mondo". E' la volta del mondo del lavoro: "Diremo e continueremo a dire no alle deroghe al contratto, con tutta la nostra forza. Il contratto è un diritto universale". A Confindustria dice: "Le deroghe sono un danno ai lavoratori ma anche alle imprese. Tra appalti al massimo ribasso e deroghe non c'è differenza, sono la stessa cosa: concorrenza sleale non certo sviluppo".

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