IL CIRCOLO PD di TAVARNUZZE HA INVIATO AGLI ESPONENTI POLITICI PD IN INDIRIZZO LA SEGUENTE LETTERA, CONTENENTE UN APPELLO AD INTERVENIRE RAPIDAMENTE A CORREGGERE GLI EFFETTI PERVERSI DEI PROVVEDIMENTI SU PENSIONI (ALMENO ALCUNE TIPOLOGIE) E PATTO DI STABILITA'
Onorevole Pier
Luigi Bersani – segretario Nazionale PD
Onorevole
Dario Franceschini – Capogruppo PD
Onorevole
Stefano Fassina – Responsabile economia PD
Onorevole
MicheleVentura - Vice Capogruppo PD
Onorevole
Cesare Damiano – Commissione Lavoro
Onorevole
Manuela Ghizzoni – Commissione Cultura
Stiamo seguendo come Circolo PD
di Tavarnuzze –Firenze (potenzialmente più di 100 iscritti) la situazione
politica a livello nazionale e abbiamo organizzato iniziative in merito; ad una
di queste,venerdì10 marzo 2012 ad Impruneta, ha partecipato anche l’onorevole
Michele Ventura, che è stato ed è, per noi e per il Chianti, l’onorevole di
riferimento.
Non sfugge a noi la gravità della
situazione del nostro Paese, il senso di responsabilità della posizione assunta
dal partito ed il grande lavoro tecnico e politico che il Partito e i gruppi
parlamentari stanno svolgendo. Sicuramente, enormemente più elevato in qualità
e quantità,rispetto a quello degli altri partiti che sostengono la maggioranza.
Ciò premesso, non possiamo non
informarvi del grande disagio e sofferenza di nostri iscritti e votanti per
alcune delle misure adottate dal governo e votate dal Parlamento.
Due sono le questioni più
sentite: la riforma delle pensioni e le misure per gli Enti Locali, in particolare il “patto di stabilità”.
Sulle pensioni, siamo molto
lontani dalla proposta che il nostro Partito aveva avanzato, più flessibile e
graduata. La durezza di questa riforma e la sua entrata in vigore immediata,
sconvolge la vita di tanti lavoratori.
Abbiamo apprezzato
il lavoro e i miglioramenti ottenuti nel “mille proroghe” ma vi
chiediamo con forza di portare avanti le altre due questioni che sono rimaste ferme: la partita degli
esodati (senza stipendio, senza pensione) e lo slittamento al 31 agosto 2012
dei termini per il settore scuola.
Rilevato che su questi due punti
il Partito ha ben lavorato, che il Governo aveva preso precisi impegni e che un
ordine del giorno della Camera lo impegnava in questa direzione, vi chiediamo con forza di risolvere ora
le due questioni, ponendole in maniera determinata al Governo.
Non si tratta di stravolgere la
riforma, ma di adottare provvedimenti che eliminano alcune delle principali
ingiustizie. Il nostro impegno su questi due aspetti, come vi possono
testimoniare l’onorevole Damiano e l’onorevole Ghizzoni, è stato apprezzato
dalle migliaia di lavoratori che vivono queste situazioni. La non soluzione dei
due problemi, sarebbe un duro
colpo per la credibilità del
nostro Partito.
I sondaggi possono forse anche
premiarci, ma scriviamo queste note, mentre è da poco terminata l’iniziativa
per il lancio del tesseramento, e i problemi di adesione e partecipazione sono
evidenti e preoccupanti.
La seconda grande questione è il
ruolo del Partito a livello locale. Per i cittadini, il lavoro del Comune, la
sua capacità di amministrare,di realizzare le opere, di dare risposta ai tanti
problemi quotidiani è cosa importantissima, quanto quella nazionale.
Non vi possiamo nascondere la
grande sofferenza in cui si vengono a trovare i nostri amministratori. Da una parte, per semplificare,
“gabellieri dello stato” vedi IMU ecc. Dall’altra nella situazione di non poter
amministrare correttamente, non riuscendo a garantire gli elementi
indispensabili e irrinunciabili, come la sicurezza dei cittadini, degli
alunni,ecc. Fra l’incudine e il martello, in una posizione sempre più difficile e non gestibile, e che
naturalmente riguarda anche i Dirigenti del Circolo e tutti gli iscritti.
Il nostro Comune ha sempre
rispettato il patto di stabilità, ma con il miglioramento dei saldi richiesto per il 2012, la
capacità di spesa per questo anno è pari a 0 euro e ripetiamo 0 euro.
Azzeramento completo della spesa
per investimenti.
Abbiamo fermi in cassa quasi 3 milioni di euro, fra mutui,
contributi, oneri non li possiamo
spendere. I cittadini stanno già pagando da anni con i loro tributi le opere,
ma non le possiamo eseguire. Dobbiamo pagare le verifiche sismiche per le
scuole, rinnovare i certificati per l’antincendio, eseguire le manutenzioni dei
plessi scolastici, ecc., solo per parlare di scuola, e non sappiamo proprio
come fare.
Non ci resta che “sfondare” questo patto per le sue assurde e
demenziali regole.
Non chiediamo di fare nuovi mutui, di aumentare il debito,
anzi possiamo dimostrare che lo riduciamo, ma al contempo dobbiamo poter
utilizzare le risorse disponibili da anni. Risorse che poi non basteranno
più per realizzare le opere, con
la conseguenza di aumentare la spesa.
Sul patto di stabilità, è urgente
intervenire immediatamente e vi chiediamo di farlo.
Pensiamo che forse vi sfugge la
gravità delle situazioni a livello locale e i problemi assurdi
che generano. Se solo potessimo
utilizzare i residui, daremmo una spinta rilevante al Pil e quindi
miglioreremmo il suo rapporto con il debito, senza contare che da subito più
del 20% di queste risorse, (IVA) entrerebbe immediatamente nelle casse dello
Stato. Potremmo continuare, con tanti altri effetti deleteri di questo Patto,
come le ripercussioni sul
territorio, che i Comuni sono costretti ad usare anche impropriamente,
pur di far cassa, ma pensiamo di avervi dato l’idea della questione. E tutto
ciò, per un meccanismo di rendicontazione verso l’Europa, basato sulla cassa,
anacronistico, sbagliato e non veritiero.
I limiti imposti dal patto di
stabilità sulla parte corrente, da soli danno ampie garanzie, per bloccare e
diminuire l’indebitamento dei Comuni e quindi gli investimenti si possono e si
devono liberare.
Vi chiediamo di proporre
correttivi immediati.
Va bene lasciare fuori dal patto gli investimenti, ma se ciò
non è possibile attualmente, va bene anche una norma per liberare i residui
obbligando i Comuni a dimostrare
che l’utilizzo di questi non aumenta il debito; se anche ciò è difficile da
ottenere, bisogna comunque prevedere una norma di salvaguardia, che consenta ai Comuni che hanno rispettato
il patto di poter spendere una somma certa, rapportata al territorio e agli abitanti, indispensabile per
garantire la sicurezza, le emergenze, i pagamenti obbligatori.
Va bene tutto, ma imponete di
fare qualcosa immediatamente!
Così non è possibile
amministrare, né fare politica. Non è possibile spiegare lo stato delle cose: un cittadino che con i suoi
tributi paga le rate di un mutuo acquisito dal Comune cinque anni fa per
sistemare le strade, non riuscirà mai a capire perché deve avere, buche e pozzanghere e i soldi che ci sono,
devono stare fermi a svalutarsi con le ditte locali senza lavoro e gli operai a
casa.
Il problema è che ormai, non lo
capiamo più nemmeno noi, è dal 2008 che siamo in questa situazione.
Come già detto non ci sfugge la gravità
e la complessità della situazione ma su questi due problemi: pensioni (esodati
e scuola) e patto di stabilità occorrono immediati interventi.
Va bene la responsabilità
nazionale, ma non si possono superare certi limiti, accettare situazioni di
ingiustizia, minare la coesione sociale, non garantire la sicurezza ecc.; anche
tutto ciò fa parte a pieno titolo della responsabilità nazionale, e se non siamo in grado
nemmeno di ottenere questi minimi risultati, forse è bene fermarsi, prima che
sia troppo tardi e fare una riflessione su come proseguire.
Tavarnuzze 20 marzo 2012
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