martedì 20 marzo 2012

Iniziativa politica del Circolo PD Tavarnuzze


IL CIRCOLO PD di TAVARNUZZE HA INVIATO AGLI ESPONENTI POLITICI PD IN INDIRIZZO LA SEGUENTE LETTERA, CONTENENTE UN APPELLO AD INTERVENIRE RAPIDAMENTE A CORREGGERE GLI EFFETTI PERVERSI DEI PROVVEDIMENTI SU PENSIONI (ALMENO ALCUNE TIPOLOGIE) E PATTO DI STABILITA'


Onorevole  Pier Luigi Bersani – segretario Nazionale PD
                                                            Onorevole Dario Franceschini – Capogruppo PD
                                                            Onorevole Stefano Fassina – Responsabile economia PD
                                                            Onorevole MicheleVentura - Vice Capogruppo PD
                                                            Onorevole Cesare Damiano – Commissione Lavoro
                                                            Onorevole Manuela Ghizzoni – Commissione Cultura


Stiamo seguendo come Circolo PD di Tavarnuzze –Firenze (potenzialmente più di 100 iscritti) la situazione politica a livello nazionale e abbiamo organizzato iniziative in merito; ad una di queste,venerdì10 marzo 2012 ad Impruneta, ha partecipato anche l’onorevole Michele Ventura, che è stato ed è, per noi e per il Chianti, l’onorevole di riferimento.
Non sfugge a noi la gravità della situazione del nostro Paese, il senso di responsabilità della posizione assunta dal partito ed il grande lavoro tecnico e politico che il Partito e i gruppi parlamentari stanno svolgendo. Sicuramente, enormemente più elevato in qualità e quantità,rispetto a quello degli altri partiti che sostengono la maggioranza.
Ciò premesso, non possiamo non informarvi del grande disagio e sofferenza di nostri iscritti e votanti per alcune delle misure adottate dal governo e votate dal  Parlamento.
Due sono le questioni più sentite: la riforma delle pensioni e le misure per  gli Enti Locali, in particolare il “patto di stabilità”.
Sulle pensioni, siamo molto lontani dalla proposta che il nostro Partito aveva avanzato, più flessibile e graduata. La durezza di questa riforma e la sua entrata in vigore immediata, sconvolge la vita di tanti lavoratori.
 Abbiamo apprezzato  il lavoro e i miglioramenti ottenuti nel “mille proroghe” ma vi chiediamo con forza di portare avanti le altre  due questioni che sono rimaste ferme: la partita degli esodati (senza stipendio, senza pensione) e lo slittamento al 31 agosto 2012 dei termini per il settore scuola.
Rilevato che su questi due punti il Partito ha ben lavorato, che il Governo aveva preso precisi impegni e che un ordine del giorno della Camera lo impegnava in questa direzione,  vi chiediamo con forza di risolvere ora le due questioni, ponendole in maniera determinata al Governo.

Non si tratta di stravolgere la riforma, ma di adottare provvedimenti che eliminano alcune delle principali ingiustizie. Il nostro impegno su questi due aspetti, come vi possono testimoniare l’onorevole Damiano e l’onorevole Ghizzoni, è stato apprezzato dalle migliaia di lavoratori che vivono queste situazioni. La non soluzione dei due problemi,  sarebbe un duro colpo per la credibilità  del nostro Partito.
I sondaggi possono forse anche premiarci, ma scriviamo queste note, mentre è da poco terminata l’iniziativa per il lancio del tesseramento, e i problemi di adesione e partecipazione sono evidenti e preoccupanti.
La seconda grande questione è il ruolo del Partito a livello locale. Per i cittadini, il lavoro del Comune, la sua capacità di amministrare,di realizzare le opere, di dare risposta ai tanti problemi quotidiani è cosa importantissima, quanto quella nazionale.
Non vi possiamo nascondere la grande sofferenza in cui si vengono a trovare i  nostri amministratori. Da una parte, per semplificare, “gabellieri dello stato” vedi IMU ecc. Dall’altra nella situazione di non poter amministrare correttamente, non riuscendo a garantire gli elementi indispensabili e irrinunciabili, come la sicurezza dei cittadini, degli alunni,ecc. Fra l’incudine e il martello, in una posizione sempre più  difficile e non gestibile, e che naturalmente riguarda anche i Dirigenti del Circolo e tutti gli iscritti.
Il nostro Comune ha sempre rispettato il patto di stabilità, ma con il miglioramento  dei saldi richiesto per il 2012, la capacità di spesa per questo anno è pari a 0 euro e ripetiamo 0 euro.
Azzeramento completo della spesa per investimenti.
 Abbiamo fermi in cassa quasi 3 milioni di euro, fra mutui, contributi, oneri  non li possiamo spendere. I cittadini stanno già pagando da anni con i loro tributi le opere, ma non le possiamo eseguire. Dobbiamo pagare le verifiche sismiche per le scuole, rinnovare i certificati per l’antincendio, eseguire le manutenzioni dei plessi scolastici, ecc., solo per parlare di scuola, e non sappiamo proprio come fare.
 Non ci resta che “sfondare” questo patto per le sue assurde e demenziali regole.
 Non chiediamo di fare nuovi mutui, di aumentare il debito, anzi possiamo dimostrare che lo riduciamo, ma al contempo dobbiamo poter utilizzare le risorse disponibili da anni. Risorse che poi non basteranno più  per realizzare le opere, con la conseguenza di aumentare la spesa.
Sul patto di stabilità, è urgente intervenire immediatamente e vi chiediamo di farlo.
Pensiamo che forse vi sfugge la gravità delle situazioni  a  livello locale e i problemi assurdi che  generano. Se solo potessimo utilizzare i residui, daremmo una spinta rilevante al Pil e quindi miglioreremmo il suo rapporto con il debito, senza contare che da subito più del 20% di queste risorse, (IVA) entrerebbe immediatamente nelle casse dello Stato. Potremmo continuare, con tanti altri effetti deleteri di questo Patto, come le ripercussioni sul  territorio, che i Comuni sono costretti ad usare anche impropriamente, pur di far cassa, ma pensiamo di avervi dato l’idea della questione. E tutto ciò, per un meccanismo di rendicontazione verso l’Europa, basato sulla cassa, anacronistico, sbagliato e non veritiero.
I limiti imposti dal patto di stabilità sulla parte corrente, da soli danno ampie garanzie, per bloccare e diminuire l’indebitamento dei Comuni e quindi gli investimenti si possono e si devono liberare.
Vi chiediamo di proporre correttivi immediati.
 Va bene lasciare fuori dal patto gli investimenti, ma se ciò non è possibile attualmente, va bene anche una norma per liberare i residui obbligando i  Comuni a dimostrare che l’utilizzo di questi non aumenta il debito; se anche ciò è difficile da ottenere, bisogna comunque prevedere una norma di salvaguardia,  che consenta ai Comuni che hanno rispettato il patto di poter spendere una somma certa,  rapportata al territorio e agli abitanti, indispensabile per garantire la sicurezza, le emergenze, i pagamenti obbligatori.
Va bene tutto, ma imponete di fare qualcosa immediatamente!
Così non è possibile amministrare, né fare politica. Non è possibile  spiegare lo stato delle cose: un cittadino che con i suoi tributi paga le rate di un mutuo acquisito dal Comune cinque anni fa per sistemare le strade, non riuscirà mai a capire perché  deve avere, buche e pozzanghere e i soldi che ci sono, devono stare fermi a svalutarsi con le ditte locali senza lavoro e gli operai a casa.
Il problema è che ormai, non lo capiamo più nemmeno noi, è dal 2008 che siamo in questa situazione.
Come già detto non ci sfugge la gravità e la complessità della situazione ma su questi due problemi: pensioni (esodati e scuola) e patto di stabilità occorrono immediati interventi.
Va bene la responsabilità nazionale, ma non si possono superare certi limiti, accettare situazioni di ingiustizia, minare la coesione sociale, non garantire la sicurezza ecc.; anche tutto ciò fa parte a pieno titolo della responsabilità  nazionale, e se non siamo in grado nemmeno di ottenere questi minimi risultati, forse è bene fermarsi, prima che sia troppo tardi e fare una riflessione su come proseguire.

Tavarnuzze 20 marzo 2012      

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