VADEMECUM
della giornata nazionale di attenzione per la scuola pubblica
23 marzo 2012
quando: 23 marzo 2012, nei dintorni dell’equinozio di primavera
dove: ogni scuola, ogni università, ogni luogo della conoscenza
come: in modo creativo e libero, con gesti e iniziative autonome, ma quel giorno e tutti insieme
perché: per dire a chi governa: “Attenzione! Vi state dimenticando dell’istruzione pubblica!”
chi: genitori, insegnanti, studenti, ricercatori, il paese intero per la scuola di tutti
Ogni scuola, università, centro di ricerca e luogo della conoscenza è chiamato a mobilitarsi, ognuno con la propria autonomia, ognuno con la propria creatività, dall'occupazione al girotondo, dalla festa al flash-mob, dall’assemblea d’istituto al capannello, dall’urlo collettivo al seminario di studi, dall’interruzione delle lezioni alla semplice esibizione della primula, simbolo generale di una nuova auspicata primavera e della manifestazione.
Ognuno come può e come vuole, MA QUEL GIORNO E TUTTI INSIEME.
Insorgere con un gesto, per dire alla Politica (di Roma!) e all’Economia:
ATTENZIONE! vi state dimenticando della cosa più importante,
per dire E' ORA di ridare all'istruzione pubblica ciò che le è dovuto,
per dire PRETENDIAMO di poterci confrontare alla pari con i paesi europei più lungimiranti,
per dire IL FUTURO vive o muore nelle aule scolastiche e universitarie,
per dire ASCOLTATECI!
La giornata è organizzata per richiamare l’attenzione sullo stato di estremo abbandono, disattenzione e impoverimento in cui versa l’istruzione pubblica: la scuola dell’obbligo costretta a finanziarsi attraverso le famiglie in una sorta di privatizzazione strisciante incostituzionale, il personale insegnante e amministrativo ridotti all’osso, un’offerta formativa e un tempo scuola ogni anno più modesti. Le università arrugginite e incrostate da baronie
inamovibili, numeri chiusi e quiz, selezione casuale e senza merito e una cultura aziendalista che tende ad uccidere nella culla la libertà di ricercare e sperimentare.
Si dice Economia, Rigore, Equità, Crescita e ci si dimentica che senza istruzione di qualità non ci sarà impresa né cultura, senza ricerca non ci sarà crescita,
senza scuola pubblica non ci sarà giustizia, né uguaglianza né libertà.
La manifestazione si rivolge a tutte e tutti, “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, come sancito dall’articolo 3 della nostra Costituzione, perché la scuola pubblica è di tutte e tutti, è un bene comune che deve essere protetto che deve essere salvaguardato e rilanciato, sempre: ne va della nostra democrazia e del futuro del Paese.
Per questo motivo si preferisce non vi siano simboli riconducibili a partiti o sindacati, nel rispetto dell’iniziativa che vuole essere trasversale ed aperta a chiunque intenda lanciare un grido di attenzione per una nuova primavera dell’istruzione pubblica.
24 marzo, il giorno dopo, a Bologna
Convenzione Nazionale per la scuola bene comune pubblica, capace, accogliente.
Il 24 marzo a Bologna, si terrà la Convenzione Nazionale per la scuola bene comune. Dopo l’Urlo di attenzione, le proposte. L’intenzione è quella di raccogliere le forze più sensibili ai temi dell’istruzione pubblica per discutere di una possibile piattaforma rivendicativa su cui mobilitarsi per far sì che la scuola di tutti possa domani essere ed apparire
una scuola all’avanguardia, laica, libera, solidale, come la scuola immaginata dagli articoli 3, 33, 34 della nostra Costituzione. Un bene comune non alienabile e non disponibile alle avventure di politiche ottuse e senza visione.
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