A 24 ore dalla debacle elettorale, il presidente del Consiglio torna ad attaccare: "Milano non finirà in mano ai centri sociali, e a Napoli non può vincere un ex magistrato". Il ministro. La Russa ammette: "Dobbiamo fare anche un mea culpa". Il coordinatore Pdl Denis Verdini minimizza: "Nessuna conseguenza per il governo nazionale". Ma i segnali dicono il contrario. L'allargamento dell'esecutivo, con una nuova infornata di sottosegretari per soddisfare i Responsabili, sarà rinviato per evitare di indispettire ulteriormente l'elettorato. Il presidente di Ir, Luciano Sardelli, dice: "Nomine? E' un discorso chiuso". Battuta d'arresto anche per la riforma della giustizia e la moratoria sul nucleare. I vertici della Lega si chiudono nella sede di via Bellerio, in un silenzio "irritato". Del resto Berlusconi ha perso il suo referendum. Aveva dichiarato di volere superare le 53mila preferenze. Le ha dimezzate. In più deve fare i conti con la base, che critica lo scarso impegno leghista . Intanto comincia il balletto delle alleanze per i ballottaggi. Granata, Fli, dice: "A Milano voterei Pisapia, a Napoli De Magistris"
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