"Se si perde a Milano - è la sua analisi - Berlusconi non avrà solo contro i magistrati, ma in Parlamento verranno meno i Responsabili, il Quirinale non potrà che fare il suo dovere e via dicendo. Per risollevarsi dovrebbe fare la riforma fiscale, quella costituzionale, rilanciare l'economia. Ma non sarebbe in grado di farlo". E per rendere tutto ancora più drammatico cita il piano di Tremonti presentato all'Ue che prevede tagli per 8 miliardi quest'anno, il prossimo e nel 2013. Non solo. "Tutti gli chiederanno di dimettersi e lui non lo farà. In quella situazione rischiamo di fare la fine degli ascari che difendono il forte e tra due anni torniamo al 4 per cento". Una prospettiva che terrorizza tutto lo stato maggiore padano.
Bossi chiede allora di lavorare "ventre a terra" per cercare di ribaltare la situazione a favore della Moratti. Per evitare così la scelta più traumatica. In caso di successo, allora, "potremo organizzare il rilancio e le riforme. Solo così ha senso restare. Altrimenti per noi è difficile reggere". Anche perché tutti i big leghisti sanno che la base è una pentola in ebollizione. Rischia di scoperchiarsi con un boato. Ma recuperare a Milano è "complicato". Tra i potentati meneghini - anche Berlusconi - già circola un sondaggio che vede volare Pisapia. "Silvio - dice il Senatur ai suoi - deve tirare fuori qualcosa dal cilindro. Non può dire ora che è un voto locale".
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