giovedì 26 maggio 2011

PER CHI HA CERVELLO

(Concita de Gregorio, L'Unità)


Bisogna immaginarsi la scena. Un tipo ruba sei lattine di birra in un supermercato, esce passando davanti alla guardia che - naturalmente - lo ferma, il ladro si divincola e inizia a gridare “io voto Pisapia”. Un rom tenta di scippare un’anziana sull’autobus, un mendicante esce da un negozio di abbigliamento carico di maglie con dispositivo antitaccheggio, un ragazzino si fa bloccare al mercato di quartiere con le tasche piene di frutta: tutti e tre, fermati, dicono in italiano incerto di essere elettori di Pisapia, e che tanto quando Pisapia vincerà loro saranno padroni a Milano. Sembra un film da commedia all’italiana, sembra uno scherzo. 
Eppure è vero. Milano è invasa da figuranti incaricati di rubare platealmente, fare pipì per strada in pieno giorno e, riallacciandosi i pantaloni, far sapere ai passanti il loro apprezzamento politico per Pisapia. 

A volte la cosa trascende in una finta aggressione, alle quali d’altra parte i milanesi sono abituati fin dai tempi dell’attentato a Belpietro. Pedoni che fingono di essere stati investiti da un ciclista militante di sinistra. Finti militanti di sinistra che spintonano e aggrediscono davvero. Se non fosse una tragica presa in giro dell’intelligenza degli elettori ci sarebbe da scompisciarsi dalle risate. I ragazzi lo fanno, in rete: seppelliscono l’idiozia con un boato di risate. Arrivano catene di sms, “Pisapia è il mandante della catena di omicidi della Fiera dell’Est”, quella che per due soldi mio padre un topolino comprò. “Pisapia fa le orecchie ai tuoi libri”. 

E però lo stato confusionale della destra di governo - quello per cui Sallusti con una mano dirige il Giornale e titola “l’Islam marcia sul Duomo” con l’altra dice a Vanity Fair che Moratti perderà i ballottaggi. Quello per cui Bruno Vespa attribuisce alla moglie di Pisapia un giudizio sul marito, ma lei parlava di Silvio B. - ecco lo stato confusionale di una destra spaventata e proterva non fa più tanto ridere se nella stessa città, alla Bocconi, qualcuno tra chi frequenta l’Università scrive che “i froci si curano a Zyklon B”, il gas usato dai nazisti nei campi di sterminio. Fa un po’ meno ridere se Otto Bitjoka, imprenditore camerunense presidente di Ethnoland e vicepresidente di Extrabanca, viene aggredito davvero per strada da un tizio che gli urla “vattene a casa tua". 

Io non credo che i milanesi siano spaventati dal fatto che all’università ci siano studenti (e docenti) omosessuali e nelle banche dirigenti con la pelle nera. Credo che siano più arrabbiati del fatto che più della metà dei pensionati prende meno di 500 euro al mese, per esempio. Che le fabbriche chiudono e vanno a produrre all’estero, che per i giovani e per le donne non c’è lavoro dignitoso, che in tutta Italia si smantellano i cantieri. Però penso anche che il mantra contro i musulmani i froci e i negri sia all’inizio ridicolo e dopo un po’ pericoloso. Perché immette nel linguaggio e nell’agire comune parole e gesti indecenti. Perchè consente ai violenti e agli idioti di non vergognarsi. Perchè dovrebbero, se è la posizione dei leader politici? Ecco, questo è il danno che tutti i cittadini di buon senso dovrebbero arginare e respingere al mittente. 
Ascoltando il linguaggio, le scempiaggini e gli ennesimi insulti del premier in tv, ieri sera, non i comunisti senza cervello ma i moderati con cervello dovrebbero licenziarlo per primi.

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