Presentazione alla comunità imprunetina al cinema-teatro di Piazza Buondelmonti il 6 dicembre alle ore 21:15
Verrà presentato ufficialmente alla comunità imprunetina, presso il cinema-teatro di Piazza Buondelmonti il 6 dicembre alle ore 21:15, il recente importante intervento di consolidamento e recupero della Sacra Immagine di Nostra Signora dell’Impruneta.
Una serata di approfondimento e riflessione, sia storica che scientifica: verranno presentati i risultati del recente restauro di Lisa Venerosi Pesciolini e del suo laboratorio, a fronte delle interessanti scoperte sulla originaria immagine della Madonna emerse dallo studio delle indagini diagnostiche non invasive effettuate dalla ditta Art-Test, Firenze.
I contributi di Don Luigi Oropallo - proposto del Santuario Mariano - e di Maria Pia Zaccheddu, - funzionario della Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici e Artistici di Firenze- ci aiuteranno a ripercorrere la storia ed il significato di questa Sacra Raffigurazione Mariana.
Il restauro e lo studio sono stati promossi dalla Propositura del Santuario e dal Comune di Impruneta in occasione dei trecento anni dalla traslazione del 1711, realizzato grazie al prezioso contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e sotto l’egida della Sopraintendenza per Beni Architettonici Storico Paesaggistici Entnoantropologici delle province di Firenze Pistoia e Prato.
Le delicate operazioni di movimentazione e trasporto dell’opera sono state eseguite e sponsorizzate dalla ditta Dafne di Firenze.
Una serata di approfondimento e riflessione, sia storica che scientifica: verranno presentati i risultati del recente restauro di Lisa Venerosi Pesciolini e del suo laboratorio, a fronte delle interessanti scoperte sulla originaria immagine della Madonna emerse dallo studio delle indagini diagnostiche non invasive effettuate dalla ditta Art-Test, Firenze.
I contributi di Don Luigi Oropallo - proposto del Santuario Mariano - e di Maria Pia Zaccheddu, - funzionario della Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici e Artistici di Firenze- ci aiuteranno a ripercorrere la storia ed il significato di questa Sacra Raffigurazione Mariana.
Il restauro e lo studio sono stati promossi dalla Propositura del Santuario e dal Comune di Impruneta in occasione dei trecento anni dalla traslazione del 1711, realizzato grazie al prezioso contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e sotto l’egida della Sopraintendenza per Beni Architettonici Storico Paesaggistici Entnoantropologici delle province di Firenze Pistoia e Prato.
Le delicate operazioni di movimentazione e trasporto dell’opera sono state eseguite e sponsorizzate dalla ditta Dafne di Firenze.
Le
tradizioni sul ritrovamento...
Diverse sono le tradizioni che narrano la venuta dell’Immagine della Madonna in Impruneta, ma tutte sono concordi nel ricordare il suo miracoloso ritrovamento quando, percossa dalla vanga di uno sterratore, emette un vagito e così viene scoperta e riportata alla venerazione pubblica.
Un’antica tradizione narra che San Romolo, discepolo di San Pietro, venuto dall’Oriente a diffondere la fede cristiana, giunge a Fiesole dove porta un’immagine della Madonna che si dice essere stata dipinta da San Luca Evangelista. Con il tempo, i cristiani di Fiesole, per sfuggire alla persecuzione, si rifugiano sul poggio, allora selvaggio e quasi impenetrabile, ricoperto di boschi e di fitta macchia di pruni, dove sorgerà Impruneta, e portano con sé l’Immagine della Madonna, loro tanto cara, per la quale costruiscono un piccolo oratorio.
Quando poi, col volgere del tempo, il paese si spopola, l’Immagine della Madonna viene nascosta, ricoperta di terra e delle stesse rovine della chiesetta diroccata, tanto che se ne perde la memoria.
Tornando poi, secondo i ricorsi storici, la zona ad essere abitata, si sente la necessità di costruire una chiesa in onore della Madonna, e si sceglie un colle oggi detto “Monte delle Sante Marie”. Ma i muri, a mano a mano che vengono costruiti di giorno, immancabilmente sono trovati crollati il mattino seguente. Interpretando il fatto come manifestazione della volontà divina, contraria alla costruzione in quel luogo, viene deciso di caricare le pietre dei muri diroccati su di un carro aggiogato a due giovenche non ancora domate, lasciate libere nelle loro scelte. Guidate da mano invisibile, le due giovenche si fermano e si inginocchiano sul luogo dove era stata sepolta l’Immagine della Madonna, che nessuno più ricordava.
Scavando le fondamenta del nuovo edificio, la vanga di uno sterratore colpisce un oggetto insolito e si ode un gemito lamentoso. Tutti rimangono sbigottiti, si prosegue a scavare con grande cautela, ed appare la sacra Immagine della Madonna, da tanti secoli sotterrata.
Viene tosto costruita la chiesa che, con il passare del tempo, è diventata sempre più grande e più bella.
Un’altra tradizione, con alcune varianti, racconta che un avventuriero, pentitosi dei propri peccati di gioventù, si ritira a far vita di penitenza e di espiazione in una località isolata, presso Impruneta, chiamata “Bifonica”. Per avere di che vivere, si adatta a fare qualche saltuario lavoro per conto degli scarsi abitanti della zona. Un giorno, mentre sta dissodando un tratto di terreno, nel dare un colpo di zappa, sente levarsi di sottoterra un lamento umano. Impressionato chiama i vicini, insieme riprendono a scavare con cautela e scoprono, con grande stupore, la Sacra Immagine della Madonna.
Subito si decide di costruire una chiesetta sul “Monte delle Sante Marie”. Ma appena si inizia la costruzione, i muri innalzati durante il giorno, crollano nella notte.
Le pietre vengono caricate sul carro trainato dai giovenchi che vanno ad inginocchiarsi proprio sul posto dove è stata ritrovata la sacra Immagine e lì viene costruita la chiesa.
Le due tradizioni quindi coincidono in questa conclusione finale.
Le traslazioni a Firenze
La storia del Santuario dell’Impruneta è strettamente legata a quella della città di Firenze. In momenti storici particolari e caratteristici, nei quali si sente urgente la necessità di ricorrere alla protezione delCielo, la Madonna di Impruneta viene portata solennemente in Firenze. Sono una sessantina dal 1300 alla metà del 1700 le traslazioni ricordate dai cronisti del tempo.
Tra le primissime, quella avvenuta durante la peste del 1348, la peste descritta da Boccaccio nel Decamerone, e quella durante la «terribile carestia dovuta ad una persistente siccità nel 1354», della quale parla lo storico Giovanni Villani.
Nel 1499 si ha un’altra traslazione della Sacra Immagine a Firenze per impetrare la vittoria e la pace nella guerra in atto contro Pisa. A questa traslazione si riferisce un famoso episodio. Narrano i cronisti del tempo che, mentre la processione passa sotto alcuni ulivi, un ramoscello rimane impigliato nella tavola della Madonna e viene così portato a Firenze. Quando poi, al ritorno della Sacra Immagine, la processione sta per uscire dalla città, il ramoscello d’ulivo si stacca dalla tavola e cade dentro le mura della città. Il fatto è interpretato dai Fiorentini come un segno di pace e di benedizione. Infatti, poco dopo, i Pisani si arrendono improvvisamente e la guerra ha termine.
Inoltre, secondo un’altra tradizione popolare, al ritorno della Madonna all’Impruneta, giunta la processione quasi all’ingresso del paese, in località chiamata “Doglia”, la Sacra Immagine viene a contatto con un vecchio ulivo secco che improvvisamente rinverdisce.
Nel 1633 durante la terribile pestilenza che colpisce gran parte delle regioni italiane e che è resa famosa dalla descrizione de “I Promessi Sposi”, la Madonna dell’Impruneta è nuovamente trasportata in Firenze. Come la Sacra Immagine giunge in città, l’epidemia decresce ed in breve si estingue, tanto che sorge il detto: «all’Impruneta i Fiorentini hanno una Madonna che fa a modo loro».
Un ricordo tutto particolare merita l’ultima traslazione della Madonna, quella dei nostri tempi. Un terribile bombardamento aereo il 28 luglio 1944 danneggia gravemente la storica e bellissima Basilica; il Quadro della Madonna, rinvenuto quasi miracolosamente intatto fra le rovine, è tratto in salvo, con grave rischio personale, da pochi coraggiosi; ed è portato di nascosto a Firenze, posto al sicuro nella Chiesa di San Felice in Piazza.
L’11 maggio 1947, ricostruita la Basilica con grandi sacrifici e ferma volontà, la sacra Immagine, posta su un carro trionfale trainato da buoi, e accompagnata da un’imponente processione, fa il Suo ritorno solenne all’Impruneta.
Don Mario Morra
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