sabato 19 marzo 2011

DONNE E MEDIA MOZIONE BIPARTISAN


un intervento di Vittoria Franco pubblicato oggi, sabato 19 marzo 2011 su l'Unità

Quest’anno in Senato la settimana dell’8
marzo qualche risultato positivo per le 
donne lo ha portato: un ddl sulla presenza 
delle donne nei consigli di amministrazione
 delle società pubbliche e private quotate 
in borsa (che dovrà però essere ancora confermato 
dalla Camera) e una mozione su donne e media.

Per entrambi è stata determinante la trasversalità
 fra le donne, che ha fatto argine al tentativo di molti 
uomini (come hanno confermato le numerose dichiarazioni
in dissenso) di affossare la legge sulle
 quote o di arrivare a un voto contrapposto sulle mozioni
 su donne e media. Siamo riuscite a evitarlo,
 grazie alla tenacia e alla consapevolezza del valore
 dell’unità delle donne. Anche questo è l’effetto della
 grande manifestazione del 13 febbraio.
 Su donne e media non era affatto scontato arrivare
 a un risultato condiviso...
 Dopo un parere non del
 tutto positivo del Governo sui testi dell’opposizione,
 abbiamo reagito e denunciato un pregiudizio
 negativo che avrebbe pesato anche in futuro su altre 
questioni, consapevoli che le divisioni delle donne 
servano solo a segnare un vantaggio per gli uomini.
  A quel punto, per iniziativa di alcune donne di
 maggioranza e opposizione, siamo riuscite a ottenere 
una sospensione della discussione per scrivere
 un testo insieme. Ci siamo confrontate con passione 
e vivacità, ma ci siamo riuscite con soddisfazione
 di tutte. Quando si tratta del corpo delle donne o 
di provvedimenti che fanno loro guadagnare posizioni,
 la trasversalità è un valore aggiunto. E solo la 
trasversalità dà alle donne la possibilità di fare esercizio 
di autonomia, grande principio che i maschi 
non sempre riescono a riconoscere e che è un valore
per tutte, quale che sia lo schieramento cui appartengono.


A questo punto, gli impegni per il governo sono 
importanti e ci auguriamo davvero che chi deve vi 
tenga fede. Mi piace ricordarne qualcuno, come 
l’elaborazione di una proposta di codice di autoregolamentazione
che fornisca linee guida al sistema radiotelevisivo 
affinché si arrivi al massimo rispetto 
della rappresentazione della figura femminile; tenere 
conto, in sede di stipula del contratto di servizio
 2010-2012, dei principi espressi nel parere della 
Commissionedi vigilanza Rai; la richiesta di un maggiore 
peso delle donne nelle posizioni dirigenziali 
all'interno del servizio pubblico, l’assunzione di iniziative 
legislative per dare attuazione alle direttive
 UE, la valorizzazione di altri modelli di donne, maggiore
 spazio a quelle che arrivano a conquistare posizioni
 nel mondo della cultura, delle professioni, dell'
arte e della scienza.
Noi vigileremo: non si può continuare 
ad avere spazio sui media solo se si è vittime o 
veline. 
Molto deve ancora cambiare.

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