Gheddafi massacra gli abitanti della Libia e l’Occidente chiacchiera. Gheddafi sta riportando l’intero paese sotto la sua mostruosa dittatura grazie soprattutto al controllo totale dello spazio aereo, come hanno rilevato tutti gli osservatori. Sarebbe bastato bombardare gli aeroporti di cui il sanguinario dittatore si serve come base operativa. Il presidente francese Sarkozy ha buttato lì una frase, tanto per fare la notizia d’apertura nei tg, ma si è ben guardato dal fare sul serio. Chiacchiere, appunto. Il resto d’Europa nemmeno quelle, mentre Obama continua a lambiccarsi su “essere o non essere?” della “no-fly zone” e i ribelli ad essere mitragliati dal cielo.
È quasi un mese che l’insurrezione è cominciata, l’Europa avrebbe potuto riconoscere ufficialmente almeno da due settimane il gruppo dirigente dei rivoltosi a Bengasi come unico legittimo interlocutore, unico rappresentante della Libia, e fornire ad esso gli armamenti e le strutture logistiche e informative necessari per fare fronte all’immancabile controffensiva del colonnello. Ogni giorno di traccheggio in più era oro incenso e mirra per il dittatore di Tripoli, questo lo capiva anche un bambino. L’Italia del trapiantato di Arcore è stata ignominiosamente all’avanguardia in questa riedizione di Ponzio Pilato, ignominia del resto ovvia visto che i due sono compagni di sontuosissime merende. I ribelli sono stati lasciati soli, e se continua così finirà in un bagno di sangue e nel ritorno ancora più spietato del tallone di ferro.
Anche la voce delle piazze democratiche si é sentita poco o niente, quasi che il destino di dittatura o di liberazione dell’intera Africa mediterranea sia esotismo che non ci riguarda. Perché è evidente che la soluzione in Libia eserciterà enorme influenza sugli equilibri ancora incertissimi in Egitto e Tunisia tra forze democratiche e forze del gattopardo, e su quanto accadrà o meno in Marocco e in Algeria. La democrazia non si esporta con l’invasione militare, ripetono con penosa sintonia bipartisan governi e opposizioni (e non è sempre vero, Hitler probabilmente sarebbe morto di vecchiaia nel Reichstag), ma da questo a non aiutare un’insurrezione popolare in atto, con armamenti e un minimo di supporto aereo, ce ne corre. La differenza si chiama viltà. La tragedia non si è ancora compiuta, l’Europa e l’Occidente possono ancora sostenere rivolte che coinvolgono strati giovanili e intellettuali anche fortemente laici. Non si meraviglino se, in assenza, la prossima insurrezione sarà più che mai fondamentalista.
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