Dice il ministro Gelmini che «il problema esiste». Ci sono libri di storia che mancano di «oggettività». Che «indottrinano e plagiano» gli studenti, come scrivono 19 parlamentari del centrodestra capitanati niente meno che da Gabriella Carlucci, il cui passato accademico ha avuto a torto meno risalto di quello televisivo. Da storica mancata, la maggiore delle sorelle Carlucci si pone il problema che già il suo leader di riferimento ebbe modo di esporre settimane fa, contestando la scuola pubblica che “inculca” valori contrari a quelli auspicabili. All’indice il libri di testo, dunque.
Al progetto di legge è allegato l’elenco dei libri da cassare. Gelmini dice che la questione sarà discussa e considerata adeguatamente.
Ma vediamo alcuni dei passaggi incriminati, tratti dai testi segnalati come colpevoli di indottrinare e plagiare le nuove generazioni....
Da «Storia», volume III, di De Bernardi-Guarracino, edito da Bruno Mondadori. Scrivono gli autori che dal 1948 «l’attuazione della Costituzione sarebbe diventato uno degli obiettivi dell'azione politica delle forze di sinistra e democratiche». Da «L’età contemporanea» di Ortoleva-Revelli, edito da Bruno Mondadori. Una descrizione di Oscar Luigi Scalfaro: «Dopo aver abbandonato l’esercizio della magistratura per passare all'attività politica nel partito democristiano» si è segnalato «per il rigore morale e la valorizzazione delle istituzioni parlamentari». Da «La storia» di Della Peruta-Chittolini-Capra, edito da Le Monnier. Si descrivono tre personaggi storici: Palmiro Togliatti, «un uomo politico intelligente, duttile e capace di ampie visioni generali»; Enrico Berlinguer, «un uomo di profonda onestà morale e intellettuale, misurato e alieno alla retorica»; Alcide De Gasperi, «uno statista formatosi nel clima della tradizione politica cattolica». Più avanti, a proposito del Partito democratico della sinistra: «Il Pds - è scritto - intende proporsi come il polo di aggregazione delle forze democratiche e progressiste italiane» con «un programma di riforme politico sociali miranti a rendere più governabile il Paese».
Mi domando e vi domando quali di queste affermazioni, in un paese serenamente democratico, possano essere additate come colpevoli di voler indottrinare qualcuno. Mi domando e vi domando quale ministro dell’Istruzione degno di questo incarico possa affermare che la questione posta in questi termini da Gabriella Carlucci sia «seria e reale». Mi domando che altro deve accadere prima che sia chiaro a tutti l’obiettivo finale qual è: la distruzione della scuola pubblica, l’azzeramento della coscienza critica, il disinvestimento definitivo dalla crescita culturale delle generazioni a venire in modo da renderle succubi.
Ieri, intanto, per fare ostruzionismo alla più indecente delle leggi ad personam il cosiddetto processo breve i parlamentari del Pd hanno letto un articolo della Costituzione per ciascuno. La cui attuazione è uno degli obiettivi delle forze democratiche e di sinistra, scriverebbero De Bernardi e Guarracino. All’indice.
PS
Ieri sera Roberto Castelli, ex ministro della Giustizia e attuale viceministro alle Infrastrutture, ha pronunciato le seguenti parole: “Bisogna respingere gli immigrati ma non possiamo sparargli. Almeno per ora”. Qualcuno si affretterà a dire che era una battuta, qualcun altro che bisogna contestualizzare. Noi ci limitiamo a una domanda: anziché i libri di storia, non sarebbe meglio mettere all’indice questo modo di esprimersi?
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