Da l’Unità del 17 dicembre 2010
Il Pd intende presentare una "piattaforma democratica" a tutte le forze di opposizione, in primis il Terzo polo, "non contro Berlusconi ma oltre Berlusconi, oltre il populismo. Non penso a un Cln anti Cavaliere. Il Pd vuole aprire una fase fondativa".
Lo dice il segretario, Pier Luigi Bersani, in un'intervista su un quotidiano nazionale. "Se ci saranno le elezioni in primavera non avremo paura di affrontarle e vincerle. Ma non toglieremo le castagne dal fuoco a Berlusconi" prosegue il segretario Pd, per il quale è da vedere "quale stabilità e quale Governo" Berlusconi "è capace di garantire. Se alla fine si andrà al voto dovrà pagare il prezzo del suo fallimento".
Nella proposta del Pd ci saranno "riforme istituzionali, riforma elettorale, misure per la legalità e i costi della politica, informazione, riforma della giustizia per i cittadini", e sarà una piattaforma da discutere "con tutte le forze d'opposizione" in primis Terzo polo che dovrebbe capire che se "puntano a un ruolo di condizionamento del centrodestra presto dovranno convincersi che è un'illusione".
Dunque "facciamo maturare al Terzo polo una riflessione. Sapendo che l'idea e il confronto che proponiamo vivrebbero in ogni caso". Una scelta che porterebbe a sacrificare le primarie: "In nome di una strategia che chiede a ogni forza politica di non peccare di egoismo e di dare qualcosa, siamo pronti a mettere in discussione anche in nostri strumenti".
Il no dei "rottamatori"
I rottamatori dicono 'no' alla proposta di Pier Luigi Bersani di discutere le primarie per favorire la formazione di una coalizione con il terzo polo. Secondo il segretario democratico, le primarie possono inibire rapporti piu' stretti e piu' aperti con altre formazioni politiche e con la societa' civile.
Pippo Civati le pensa diversamente e commenta con ironia: "Cosi' passiamo dalle primarie alle terziarie. Bersani punta a 'riformare' le primarie, per essere meno 'inibito' verso il Terzo polo. Qui non si pone un problema politico, si pone un problema ontologico", sottolinea.
Parere non dissimile esprime con piu' rudezza Gad Lerner: "Trovo non sbagliato, ma sbagliatissimo, che Pierluigi Bersani annunci su 'Repubblica' uno stop alle primarie, cioe' alla politica democratica e partecipata". Secondo Lerner la classe dirigente del Pd e' "afflitta dal politicismo" ed e' troppo presa da "come si fa ad agganciare il Terzo Polo con il ritorno al proporzionalismo (ammesso poi che Fini ci stia, contraddicendo la sua vocazione), preoccupata piu' di fare la corte a Casini che di raccontarci chiaro l'Italia che vorrebbe". Cosi', aggiunge Lerner, si va dritti "verso la perdizione, che e' peggio di una sconfitta. Per paura di Vendola, suppongo, Bersani non trova di meglio all'indomani di una sconfitta parlamentare che sputare in un occhio al suo popolo".
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