venerdì 24 dicembre 2010

Bersani ribatte al discorso fiume del Berlusca

(da l'Unità del 24 dicembre) 
«Un mare di chiacchiere e di bugie. Come mi disse montanelli, non sa distinguere tra verità e menzogna», ha detto Bersani, riferendosi al discorso di Berlusconi, e ha fatto l'esempio che «nel milleproroghe è stato tolto il rinvio delle tasse agli aquilani». Bersani ha voluto lanciare un appello: «è stato un decennio caratterizzato da una democrazia personalizzata, del 'ghe pensi mì, che ci ha fatto precipitare in tutte le classifiche possibili e immaginabili, pil pro capite, redditi, più alta pressione e meno fedeltà fiscale, disoccupazione giovanile e femminile, più distanze tra nord e sud, più disparità. Il paese accetta di continuare a prendere il sonnifero o decide di reagire al declino galoppante e silenzioso?»...
«Bisogna cambiare l'agenda - ha continuato - o rischiamo un altro decennio di berlusconismo. Bisogna fare riforme profonde: la riforma fiscale, mettere il cacciavite nella pubblica amministrazione, fare investimenti per creare lavoro». Quanto alla situazione politica, Bersani ha detto di essere «interessato a parlare con chi si colloca al centro, non con chi lavora a una ristrutturazione del centro-destra. A loro dico: "Vogliamo fare un pacchetto di riforme e rimettere in pista l'economia oppure no?"». Il segretario del Pd ha salutato i giornalisti: «Svolgete liberamente il vostro lavoro e vi ringraziamo per questo».
Pier Luigi Bersani ribadisce la proposta a «tutte le forze di opposizione» di un'alleanza «costituente» per evitare un altro decennio berlusconiano. Il segretario del Pd, in una conferenza stampa, sottolinea la particolarità del momento, il suo carattere emergenziale e per questo mette sul tavolo la proposta di «una grande coalizione» per «andare oltre Berlusconi».
«Se non ci fosse Berlusconi di mezzo -prosegue Bersani- io penserei ad una fase costituente che guarderebbe anche oltre, tanto è grave la situazione. Il centrosinistra e le forze di centro devono chiedersi se vogliono costruire una Repubblica di tipo europeo funzionante oppure continuare con il berlusconismo». Una coalizione dal Terzo Polo a Vendola che servirebbe «per andare oltre il berlusconismo e fare riforme istituzionali e alcune cose serie» su economia e lavoro. «Non è un patto politico in cui metti l'anima, ma -spiega il segretario del Pd- un patto politico in cui metti la preoccupazione per il Paese». A tutti il Pd «chiede generosità, apertura, perchè la fase che abbiamo davanti è costituente, se vogliamo fare certe riforme in campo istituzionale ed economico-sociale».
«L'attacco alla corte costituzionale è gravissimo, Berlusconi non si rende conto: abbiamo la Costituzione più bella del mondo e la Consulta è il presidio altissimo della democrazia», detto il segretario del Pd. «È un presidio che deve essere assolutamente rispettato - ha aggiunto - ed è inaccettabile picconarlo. La Corte deciderà con nostro pieno rispetto e berlusconi riconosca che è un cittadino come gli altri». Bersani ha anche fatto notare che «quando ci si avvicina ai 75 anni, non si va più in galera. Basta straparlare della giustizia, parliamo dell'Italia e dei cittadini».
«Non vedo linee di divergenza con Veltroni». Così il segretario del Pd ha risposto ad una domanda sulle critiche che gli ha rivolto ieri Walter Veltroni in una intervista su l'Unità. «Il nostro messaggio - ha poi detto Bersani spiegando la sua proposta di alleanza larga - è rivolto a tutte le forze di opposizione, e poi gli altri diranno la loro. È chiaro che chiediamo generosità ai nostri interlocutori».
23 dicembre 2010

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