giovedì 9 dicembre 2010

Torniamo sull'incontro Renzi-Berlusconi

Il Sindaco di Firenze Renzi gode di molte simpatie, e di altrettante antipatie; l'opinione della Redazione di questo BLOG su questo evento è che:  Renzi fa finta di non capire che questo paese non è un paese "normale", non è guidato da un Presidente del Consiglio "normale", la dialettica tra governo e opposizione non è "normale", in quanto la maggioranza con tutta evidenza non condivide le regole di base di tutte le democrazie occidentali, e della nostra in particolare, ha in dispregio la Carta Costituzionale, il principio della separazione dei poteri, le leggi ordinarie, gli organismi di controllo, la figura di garanzia del Capo dello Stato e potremmo continuare... ma diciamo solo che siamo alla vigilia di un voto di fiducia che potrebbe far cadere re Silvio dal suo trono, su una mozione di sfiducia presentata dal partito di Renzi, il P.D. (ma è il partito in cui si riconosce Renzi?) e un iscritto DEVE dare per scontato quanto accadrà: che Silvio il 14 finirà "rottamato", per cui non ha senso andare a perorare una causa da un Berlusconi con in fronte stampata la data di scadenza come il tetrapack del latte. Casomai, ci andasse dopo!
Dunque che cosa è andato a fare il sindaco di Firenze Matteo Renzi tre giorni fa ad Arcore in gran segreto?  Qui riportiamo un articolo de Il Fatto Quotidiano, dell'8 dicembre, segnalando che domani sera, su La 7 ore 20:30 da Lilli Gruber ci saranno faccia a faccia Marco Travaglio e Renzi.
“Sono stato ad Arcore – ha confermato Renzi – non c’erano né Emilio Fede Lele Mora. Solo io e Berlusconi e ci siamo dati del tu”.
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, però, lo ha rimproverato: “Meglio fosse successo in sedi istituzionali. Così si può capire male”. Male? A cosa si riferisce Bersani? Nel corso della giornata di ieri si sono rincorse le voci – provenienti da ambienti dello stesso Pd che non sono mai stati felici di farsi rottamare – rispetto a un Renzi già in passato più volte ospite del premier a Palazzo Grazioli. E, addirittura, secondo le “malelingue” Renzi sarebbe finito in alcune intercettazioni di Denis Verdini, in cui il coordinatore del Pdl avrebbe espresso apprezzamenti fino a chiedere ai suoi di sostenere Renzi alle primarie per le elezioni del sindaco di Firenze. Insomma, un Renzi convocato dal solito Berlusconi dei dossier pronti all’uso. Ma Palazzo Vecchio, sede del Comune di Firenze, smentisce tutto: “Non salterà mai fuori una fotografia di Renzi a Palazzo Grazioli perché il sindaco non sa neppure dove si trova e di intercettazioni di quel tenore non sappiamo nulla, non esistono”.... 



Nelle carte note dell’inchiesta sulla ‘Cricca’, nata da quella dell’area Castello di Firenze, il nome di Renzi compare solo in relazione a quel volo promesso da Riccardo Fusi, ex presidente dell’azienda edilizia Btp e grande amico di Verdini, per permettere a Renzi (in quel momento presidente della Provincia) di non far tardi ad una trasmissione televisiva. La promessa venne fatta ad Andrea Bacci, che presiedeva il Cda di Florence Multimedia (società creata da Renzi per la comunicazione della Provincia di Firenze): il 12 dicembre 2008 in un colloquio telefonico Bacci chiede espressamente a Fusi un elicottero per Renzi: “Scusami Riccardo… abbi pazienza… Matteo deve andare di corsa a Milano in trasmissione… alle “Invasioni Barbariche”… dalla Biscardi… i treni sono tutti in ritardo di due ore… due ore e mezzo e non so come… è bloccata… lui ha bisogno di andarci in elicottero… ce l’hai disponibile?”. Riccardo Fusi ribatte che per le condizioni meteorologiche avverse l’elicottero non può decollare. Insomma, il meteo impedisce il volo. Ma il 3 aprile Bacci telefona di nuovo a Fusi alludendo ancora a Renzi: “Lunedì pomeriggio alle 3 e mezzo… io avevo bisogno… dell’elicottero… sempre per la nostra persona… insomma… avre bisogno dell’elicottero alle 3 e mezzo per andare a Milano… e ritornare giù alle 7 e mezzo”. Per Fusi questa volta non ci sono problemi: “Va bene Andrea, non ti preoccupare, ti organizzo io… dove… lo porti a Calenzano te… per partire di qui… o te lo mando a Peretola?”. Renzi smentì tutto a stretto giro di posta: “Mai volato su un aereo di Fusi, non ho mai chiesto a Fusi o ad altri imprenditori l’utilizzo per fini personali o istituzionali di un elicottero, non so perché Andrea, che è un mio amico, lo abbia fatto”.

Ieri mattina, dopo le uscite di
Repubblica e Libero che hanno riferito dell’incontro di Arcore, Renzi ha consegnato a Internet, alla sua pagina Facebook, la sua spiegazione, alla quale a Roma, nel suo partito, i più mostrano di non credere. Così Renzi: “Ho incontrato Silvio Berlusconi, che mi ha gentilmente fissato l’appuntamento che gli avevo chiesto qualche settimana fa. Ho chiesto al presidente del Consiglio di mantenere gli impegni per Firenze che il Pdl si era preso in campagna elettorale, a partire dalla legge speciale. Dieci giorni fa ho corso persino una Maratona per dimostrarlo (e ancora mi fanno male le gambe, ma avevo dato la mia parola). Se il Governo vuole mantenere gli impegni, l’occasione più logica è il decreto mille proroghe che va in votazione a stretto giro: non sarà una legge speciale, ma potrebbe esserci un gesto di attenzione per Firenze”.

Anche il suo socio-fondatore dei “Rottamatori”
Giuseppe Civati ha preso le distanze: “Avrei preferito una sede istituzionale (anche perché Arcore porta parecchia sfortuna, ultimamente) e un momento diverso da questo, con B. che sta per cadere (o, almeno, lo speriamo tutti)”, anche se non rinuncia a pungere Bersani in difesa dell’amico: “Mi pare che qualcuno stia esagerando con la dietrologia, anche perchè lo stesso Bersani, ad Arcore, ci sarebbe andato anche a piedi, ricordate?”. L’incontro di Arcore è stato possibile grazie all’intermediazione di Enrico Marinelli, personaggio noto a Firenze per esser amico di Berlusconi. Renzi ha raccontato: “Abbiamo discusso delle questioni concrete che riguardano Firenze. Qualcuno mi ha detto che non dovevo andare ad Arcore. Io gli incontri istituzionali del Comune li faccio in Palazzo Vecchio. Se il premier invece riceve nella sua abitazione, io vado nella sua abitazione e alla fine ringrazio dell’ospitalità“.

Perché, però, la visita è rimasta segreta? Palazzo Vecchio risponde: “Il nostro sogno era avere la certezza del contributo di scopo, 17 milioni di euro per Firenze. Berlusconi in persona ha chiesto riservatezza, perché sul milleproroghe ci sarà l’assalto alla diligenza”. Un Berlusconi crepuscolare, con la mannaia della sfiducia del 14 dicembre sul collo, chiede riservatezza per regalare i soldi a un sindaco Pd, con un provvedimento approvato da un governo magari dimissionario? L’interrogativo resta aperto.

da Il Fatto Quotidiano dell’8 dicembre 2010

1 commento:

  1. Certo che quando c'è di mezzo Renzi tutto il partito si scatena! Ma perchè non viene detto cosa pensate siano andato a fare ad Arcore? Ma perchè la stessa veemenza non viene usata quando altri dirigenti del PD fanno gli inciuci veri e propri (http://www.youtube.com/watch?v=swntE1iWB5Y&feature=related)?? Io sinceramente tutto questo accanimento contro Renzi non lo capisco. O forse lo capisco benissimo (rottamare'??)

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