La notte bolognese, cui parteciperà il segretario nazionale del PD Pier Luigi Bersani e la responsabile Scuola del PD Francesca Puglisi, sarà ospitata nel Teatro Testoni Ragazzi. A Roma l’iniziativa si svolgerà nella Casa delle Culture, a Trastevere (via San Crisogono, 45), preceduta alle ore 19 da una fiaccolata che partirà dalla scuola Regina Margherita (Via Madonna dell'Orto, 2) per arrivare fino al Ministero dell’Istruzione. A Milano a fare da sfondo alla serata sarà il Palazzo delle Stelline, in corso Magenta 61. A Torino, invece, sarà la Fabbrica delle E di corso Trapani 95, il luogo dell'evento, e a Napoli la splendida cornice della Galleria Principe
In ogni città ci saranno personalità del mondo della cultura, della politica e dello spettacolo e in quelle dove si voterà le elezioni amministrative, interverranno i candidati sindaci. Le cinque città saranno collegate fra loro da YouDem con una diretta (trasmessa sul sito web e sul canale satellitare 813 di Sky) che partirà alle ore 21. Il segnale, inoltre, sarà ripreso da alcune tv locali e siti web.
Tre parole d’ordine: Costituzione, resistenza, unità. Tre parole d’ordine e una bandiera, il tricolore, la stessa del 12 marzo, lunga 60 metri, per dire «no» alle leggi ad personam, al Parlamento piegato alle esigenze di un presidente del Consiglio che ormai da anni è concentrato soltanto a trovare il modo di non farsi processare, di non far partire o uccidere nella culla i procedimenti contro di lui.
Democrazia day e poi notte bianca per la democrazia: è questa la  risposta che arriva dalla società civile ai deputati della maggioranza  che proprio oggi a Montecitorio ricominceranno da lì, ossessione eterna,  i loro lavori: dalla prescrizione breve per cercare di fermare il  processo Mills dove Berlusconi è imputato come corruttore, per passare  poi al conflitto di attribuzione sul caso Ruby, alla vigilia dell’inizio  del processo a Milano per le notti hard del premier con una minorenne. 
Nel frattempo i fedelissimi del presidente del Consiglio stanno pensando  ad un’altra leggina da far ingoiare ai parlamentari: l’ improcedibilità  nei confronti del premier, così da eliminare all’origine qualunque  problema. Possono farcela, perché hanno i voti - sono maggioranza - e  allora è la piazza il luogo nevralgico e simbolico della protesta.  Popolo Viola, Articolo 21, Giustizia e Libertà, esponenti di Pd, Idv e  Fli, saranno in piazza, per dire «no» mentre Pdl e Lega, con la  complicità dei Responsabili faranno del tutto per dire «sì» in  Parlamento. 
Un sit- in davanti a Montecitorio a partire dalle 14 e poi dalle 20 alle  24 in piazza Santi Apostoli mentre alle 18 il Pd si incontra al  Pantheon. «Questo è il momento della mobilitazione e della  responsabilità. Chiediamo alle forze politiche di opposizione  intransigenza nella loro funzione di opposizione», rilancia Gustavo  Zagrebelsky dal sito di Libertà e Giustizia, dove i commenti sono  tantissimi.   Gianfranco Mascia, del Popolo Viola commenta: «Siamo  convinti che queste mobilitazioni di cittadini siano indispensabili per  dare un segnale chiaro: in Italia la maggioranza degli elettori vuole  che il Parlamento si occupi dei problemi reali e non degli interessi del  capo». 
«Solo una tappa di un percorso comune verso la legalità repubblicana. Un  percorso che vogliamo condividere con uno schieramento il più ampio  possibile» dicono Sandra Bonsanti, di Giustizia e Libertà e Beppe  Giulietti di Articolo 21. Tantissime le adesioni tra cui Roberto  Zaccaria, Vincenzo Vita, Antonio Di Pietro, Fabio Granata e Filippo  Rossi, (Fli), Giovani per la Costituzione, il Comitato “il nostro tempo è  adesso” Sofia Sabatino per la Rete degli studenti medi; Giorgio Paterna  per l’Unione Universitari, Radio Articolo 1, Ottavia Piccolo.  Stasera a  partire dalle 20 in piazza Santi Apostoli ci saranno artisti, attori,  musicisti e politici, un vero e proprio happening, 5 minuti a  intervento, che vedrà alternarsi al microfono Dario Vergassola, Giobbe  Covatta, Valerio Mastrandrea, Dario Fo, Franca Rame e Moni Ovadia, Rosy  Bindi, Antonio Di Pietro, Angelo Bonelli, Paolo Cento e Oliviero  Diliberto. 
La «Dies Irae. resistenza musicale permanente» canterà l’Inno nazionale e  il Va’ Pensiero.  A Firenze alcuni attivisti suoneranno “la sveglia  della democrazia” mentre a Perugia si parlerà dei costi della corruzione  e a Padova si allestiranno banchetti per spiegare la riforma della  Giustizia secondo il ministro Angelino Alfano. 
Collegamento Aquila-Roma, annuncia Stefano Corradino di Articolo 21 che  oggi sarà in Abruzzo, per costruire «un “ponte” in diretta telefonica  con la manifestazione di Roma auspicando che a l’Aquila il 6 aprile ci  siano anche numerosi media per risarcire quei territori che furono usati  per la propaganda e in molti casi cancellati quando hanno cominciato a  rivendicare i loro diritti». 
«Sarà una grande festa - assicura Gianfranco Mascia del Popolo Viola -  davanti ad un luogo simbolico, la Prefettura di Roma. Noi crediamo nella  legalità e tra i difensori di quest'ultima ci sono i prefetti. La  difesa della Costituzione deve essere una cosa gioiosa, non come le  tristi iniziative organizzate dal centrodestra dove pagano le persone  per farle partecipare». Ma ancora una volta motore prezioso per la  circolazione delle informazioni e delle idee è il web, dove non si  contano gli appelli, la raccolta di firme, i commenti le sollecitazioni a  partecipare alla protesta e a non rassegnarsi. 

la popolazione distratta dalla confusioone esistenziale e comunicativa non si curerà della piazza, anche se è un ottimo modo per cercare di ostacolare o frenare questo smottamento istituzionale, di civiltà nonchè di democrazia. Ma gli addetti alla comunicazione non daranno certamente risalto alle manifestazioni, poi la piazza verrà suddivisa in vare piazzette dove ogni capocomico cerca la claque della sua platea e non certo la liberazionr del paese dall'0rco e i suoi saltellanti e famelici orchetti. g.piero 05 04 2011
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