lunedì 28 febbraio 2011

Primarie boom, Fassino trionfa

Primarie boom, Fassino trionfa
E a Torino votano in 53 mila

Doppiato Gariglio. Code ai seggi, il Pd stavolta fa il pieno. A Milano e Napoli, città più grandi, alle urne erano andati in 67 mila e in 42 mila

Questa volta il Pd vince le primarie. A Piero Fassino va la prima battaglia per diventare sindaco di Torino. Ottiene il doppio dei voti del suo avversario, il giovane Davide Gariglio, che aveva fatto del rinnovamento generazionale il principale atout nella lotta tra candidati del partito di Pierluigi Bersani.
  
I rappresentanti delle altre forze di centrosinistra si dividono meno del trenta per cento dei voti. Ma il vero vincitore della domenica torinese è il popolo delle file, quasi 53 mila elettori che si sono messi in coda fin dal mattino, spesso attendendo in mezzo alla strada di fronte ai camper trasformati in seggi, polverizzando ogni precedente record di affluenza in città.

Ma Gesù cacciò dal Tempio i mercanti. A pedate.

La Chiesa di Ratzinger Bertone e Bagnasco sabato ha riscosso il suo prezzo: il forsennato attacco di Berlusconi alla scuola pubblica (“travisato”, ovviamente: peccato ci sia la registrazione video), dopo che il suo governo ha coperto la scuola clericale d’oro e altre utilità.
E’ il prezzo dell’indulgenza, per il silenzio della Chiesa gerarchica sulle colpe di Berlusconi, l’ultima delle quali è il sesso (oltretutto posticcio): ben più gravi lo spergiuro, i furti delle cricche, l’odio contro i diversi e gli ultimi. Il prezzo dell’indulgenza: siamo tornati, cioè, alla vendita delle indulgenze, un regresso di alcuni secoli, altro che prima del Concilio di Papa Roncalli. La Chiesa simoniaca.

Possibile che contro la deriva anticristiana della Chiesa di Ratzinger, Bertone e Bagnasco, che ha accompagnato sistematicamente gli scandali del regime di Berlusconi, fin qui si abbia notizia di una sola
iniziativa pubblica del mondo cattolico? Quella presa dal Centro Giovanile Antonianum, che ha raccolto nel silenzio dei media ormai oltre mille adesioni sul suo sito, dove si dice: “Siamo convinti che come cristiani non si possa più tacere di fronte a quanto sta accadendo nel nostro paese”. E amaramente aggiunge: “Un giorno chi guida la Chiesa in Italia riuscirà a denunciare i comportamenti inaccettabili con chiarezza e determinazione, perché avrà come unico interesse l’annuncio della Buona Notizia. In situazioni come quelle odierne, dirà che chi offende ed umilia le donne in modo così oltraggioso non può governare un paese. Dirà che coinvolgere minorenni in questo mercato sessuale è, se possibile, ancora più sconcertante. Dirà che chi col denaro vuol comprare tutto, col potere vuol essere al di sopra delle leggi, con i sotterfugi evita continuamente di rendere conto dei propri comportamenti, costui propone e vive una vita che è all’opposto di quanto insegna il nostro maestro Gesù. Per evitare ambiguità dirà chiaramente che questa persona è il nostro primo ministro”.

Noi pubblicizziamo il sito dell’
appello dell’Antonianum perché tutti i credenti refrattari a un cattolicesimo di “scribi farisei e sepolcri imbiancati” lo inondino di firme.

domenica 27 febbraio 2011

PUBBLICITA' REGRESSO - Le donne nella Pubblicità italiana

E’ in libreria “Parola di donna – 100 parole che hanno cambiato il mondo raccontate da 100 protagoniste”, a cura di Ritanna Armeni (Ponte alle Grazie; pp. 336 – euro 16,80). Questo testo costituisce il capitolo “Pubblicità”.

Sembra che il pensiero principale degli italiani sia averla gratis. Perché se è vero che la pubblicità non crea nulla di nuovo ma rispecchia semplicemente la società alla quale si rivolge, gli uomini italiani avrebbero in testa un solo pensiero, quasi ossessivo. “Montami a costo zero” esorta una ragazza inginocchiata su una superficie che a prima vista sembra uno specchio. Lei è nuda e indossa solo un paio di scarpe rosse con tacco alto. Guardando meglio si capisce che lo specchio in verità è un pannello solare, e la ditta Cauldron promette il “montaggio” gratuito. Anche lo SpacciOcchiali di Udine è particolarmente generoso: “Fidati te la do gratis” spara a lettere cubitali sui suoi cartelloni. Sotto, più in piccolo, si chiarisce che si allude alla “montatura” degli occhiali, con un gioco di parole e di doppi sensi che fa sorridere per la pochezza. Il Caffè Borbone non è da meno. Compri la macchinetta? “Sei pazzo”, dicono. “Noi te la diamo gratis” e l’immagine di una donna che offre una tazzina di caffè. La Baldirent di Firenze supera tutti in creatività e sbatte su un cartellone tre metri per sei due ragazze in bikini rosso con bordo di pelo bianco (il tipico costume di Babbo Natale, no?) e relativo cappello natalizio che augurano Buone Feste: “Noi ve la diamo anche a noleggio”. Contro ogni apparenza, la Baldirent non è un’agenzia di ragazze squillo o intrattenitrici per una serata, ma una ditta che noleggia veicoli commerciali, auto e furgoni.

Siamo ben oltre lo stereotipo rappresentato dalla modellina spalmata sul cofano della macchina sportiva...

Draghi: i giovani, una generazione sprecata

Il minimo della mobilità e il massimo della precarietà. E’, in estrema sintesi, la fotografia del mercato del lavoro per i giovani, scattata dal governatore della Banca d’Italia Mario Draghi. Dal palco del Forex di Verona, evidenzia che in Italia “vige il minimo di mobilità a un estremo, il massimo di precarietà all’altro. E’ uno spreco di risorse che avvilisce i giovani e intacca gravemente l’efficienza del sistema produttivo”. I salari di ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, denuncia quindi il numero uno di Via Nazionale, “in termini reali, sono fermi da oltre un decennio su livelli al di sotto di quelli degli anni Ottanta. La recessione ha reso più difficile la situazione e il tasso di disoccupazione dei giovani sfiora il 30%. Si accentua la dipendenza, già elevata nel confronto internazionale, dalla ricchezza e dal reddito dei genitori”, ricorda inoltre il Governatore.
 ”In Italia la crescita stenta da 15 anni”, aggiunge Draghi. E i tassi di sviluppo del nostro paese “sono attorno all’1%” mentre la domanda interna rimane “debole”. E ora sull’economia potrebbe influire negativamente anche la crisi in Libia: ”Nella nostra economia un aumento del 20% del prezzo del petrolio determina una minor crescita del prodotto di mezzo punto percentuale nell’arco di tre anni”, ha detto il governatore mettendo in evidenza come “le drammatiche vicende” nell’Africa settentrionale, “a cui stiamo assistendo possano indebolire gli investimenti nell’industria petrolifera dell’area, far rincarare l’energia, con ripercussioni sulla crescita mondiale”.

Prescrizione breve avvelenata

(da Repubblica.it)
La chiamano prescrizione breve. Vogliono “regalarla” a Berlusconi per chiudere due dei suoi quattro processi, Mills e Mediaset. È la nuova trovata dell’avvocato Niccolò Ghedini. Ma l’ipotesi allo studio, un ulteriore taglio dei tempi in cui poter esercitare l’azione penale solo per chi è incensurato, un premio al pari della punizione per chi è recidivo la cui prescrizione fu raddoppiata dalla Cirielli del 2005, è una vera mela avvelenata. Per almeno una ragione, che rischia di riprodursi all’infinito, a cominciare proprio dal caso di Berlusconi.
Fatta la legge, il premier vedrà cadere prima un processo, Mills. E poi, a quel punto ancora incensurato, il secondo, Mediaset. La sua fedina penale resterà sempre pulita. E la futura Cirielli-bis gli varrà ancora, e ancora. All’infinito.
Ma che effetto potrà avere una legge simile sulla sicurezza? I suoi standard di certo non miglioreranno. Gli odiosi scippatori dei pensionati o i ladri d’appartamento potranno restare incensurati a lungo. Pare non preoccuparsene la Lega che, nonostante l’ossessione securitaria, concede a Berlusconi la licenza di “perseguitato giudiziario” che quindi merita una legge a sua misura.

sabato 26 febbraio 2011

AVVISO IMPORTANTE

MARTEDI 1 MARZO AD IMPRUNETA 
L'ASSEMBLEA COMUNALE  DEGLI ISCRITTI 
SUL BILANCIO DELL'AMMINISTRAZIONE


L'editorialista Unico

Con una controffensiva a tutto campo, che va dalla militarizzazione politica all'irregimentazione mediatica, il "berlusconismo di guerra" compie un altro passo avanti. I Tg di bottega e i giornali di famiglia non bastano più. Per riscrivere il palinsesto della nazione occorre un salto di qualità. Se siamo in guerra, come vuole e sostiene da tempo il presidente del Consiglio, serve una "Radio Londra" che filtri e manipoli il racconto politico dal punto di vista della destra berlusconiana. C'è solo un uomo, nel network, che può condurre con successo questa operazione: Giuliano Ferrara. Si spiega così la notizia del suo ritorno in Rai, con un programma corsaro in stile "Radio Londra", appunto, che l'Elefantino condurrà subito dopo il fidatissimo Tg1 minzoliniano delle 20. Ferrara dovrà aiutare il Cavaliere a reggere l'assedio a Palazzo Grazioli fino al termine della legislatura. Ferrara ha lanciato la campagna degli smutandati con un'intervista fiume allo stesso Tg1, ha animato la manifestazione al Teatro del Verme, detta quotidianamente la linea sul "Foglio", mena fendenti ogni venerdì su "Panorama", filosofeggia ogni domenica sul "Giornale". Ora aggiunge una striscia televisiva serale, in prime time. Nel cuore della Struttura Delta nasce una nuova figura strategica: l'Editorialista Unico, in servizio permanente effettivo.
(m. giannini@repubblica.it) 

CHI VI RICORDA?i


Tripoli
(ieri) ...Gheddafi è apparso nel tardo pomeriggio per incitare la folla: "Il popolo mi ama. Preparatevi a difendere la Libia", ha detto alla piazza. "Sono in mezzo a voi, chi non mi vuole non merita di vivere", ha urlato. 

(alcuni giorni fa) ...non date retta alle televisioni straniere, dicono menzogne... i giornalisti sono  cani, è un complotto delle potenze straniere...

(inizio della rivolta, con la Cirenica in fiamme) ...in Libia tutto tranquillo, nessun problema...

Vi ricorda qualcuno?

venerdì 25 febbraio 2011


PARCHEGGIO DEI BOTTAI


 IL SINDACO BENEFORTI INCONTRA IL PREFETTO PADOIN

Ieri l’altro il Sindaco Beneforti ha incontrato il Prefetto di Firenze Dr. Padoin al quale ha manifestato la preoccupazione e l’esasperazione per il nuovo blocco della realizzazione del parcheggio dei Bottai. 

Infatti la storia infinita di questa opera, realizzata da Società Autostrade tramite l’appalto alla Ditta BTP ha raggiunto ormai livelli insostenibili, con un ritardo di due anni sulla data presunta della fine dei lavori. 

Il Prefetto ha ascoltato e compreso le ragioni del Comune e dei cittadini di Bottai e ha assicurato il suo appoggio per una rapida soluzione della vicenda. 
Gli uffici del Comune e della Prefettura sono al lavoro per individuare gli atti più adeguati per risolvere la situazione. 

“Siamo decisi a tutto, dice il Sindaco di Impruneta, anche ad azioni di forza. “Per adesso stiamo valutando alcune forme coercitive che vogliamo concordare con il Prefetto, che ci ha assicurato l’appoggio e l’aiuto nella definizione di un percorso efficace”. 
Nel frattempo proseguono i contatti con Società Autostrade e viene seguita attentamente la vicenda della BTP per valutare la situazione nel suo complesso. 

AVVISO: assemblea per il Tesseramento a Tavarnuzze

Assemblea per il tesseramento convocata per
 VENERDI 25 FEBBRAIO ORE 21,30

Il mondo torna a interrogarsi sulla sicurezza del nucleare e sui suoi costi


Un articolo di Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia


Mentre il governo persegue il suo ‘centralismo nucleare’, la situazione del cosiddetto ‘rinascimento nucleare’ ha segnato alcune importanti battute d’arresto, di cui in Italia si è saputo poco o nulla
Lo scorso ottobre l’azienda americana Constellation – partner dei francesi dell’EDF negli Stati Uniti - ha interrotto unilateralmente le negoziazioni con il Dipartimento dell’energia per l’assegnazione di un fondo di garanzia bancaria di 7,5 miliardi di dollari per la costruzione del primo EPR (nuovo reattore francese di cui ne sono previsti quattro in Italia). La notizia, pubblicata a ottobre dal Washington Post, è stata pressoché ignorata in Italia...

L'ACQUA E' UN BENE COMUNE

Si moltiplicano le iniziative in vista del voto 

referendario per l'acqua bene comune

Il primo passo è stato la raccolta firme per la sottoscrizione dei referendum per togliere la gestione del servizio idrico dal mercato e i profitti dall’acqua: da quell’esperienza di partecipazione dal basso, senza sponsorizzazioni politiche, senza grandi finanziatori, nel quasi totale silenzio dei principali mass-media, che ha coinvolto oltre un milione e 400mila persone, tanta strada è stata fatta.
 Si prepara ora una grande manifestazione nazionale del popolo dell’acqua e dei movimenti per i beni comuni, una manifestazione aperta, allegra e plurale per lanciare la vittoria dei sì ai referendum per l’acqua bene comune e per dire che un’altra Italia è possibile, qui ed ora...

giovedì 24 febbraio 2011

La Fondazione BeduiniEuropei

mercoledì 23 febbraio 2011

Oggi a Tavarnuzze Obiettivo Comune raccoglieva firme: ma su che?

Stamani a Tavarnuzze Obbiettivo Comune raccoglieva firme davanti al Birillo "contro ulteriori spese per la Piazza di Impruneta".  
Raccontavano balle, perchè il Consiglio Comunale si trova ad approvare - in pratica una presa d'atto - un Progetto, quello della Piazza di Impruneta, che è stato deciso in tempi di vacche grasse e non ieri, che ha avuto un iter cristalllino, che è scaturito da un Concorso pubblico, che può legittimamente non piacere ma è finito su tutte le riviste di architettura per il suo alto profilo, e soprattutto, è già stato pagato! Quindi, se non viene approvato questo "progetto preliminare", gettiamo al vento soldi e fatica. 
Se lo approviamo, come è logico, non spendiamo niente di più di quanto già speso. I soldi per realizzarlo oggi non ci sono e il progetto definitivo potrà essere approvato solo se ci sarà la copertura, quindi non ha senso far credere ai cittadini che ci siano fondi già in possesso del Comune che verranno impiegati per la piazza di Impruneta, anzichè in altre maniere. Soprattutto al posto della Piazza di Tavarnuzze, come molti firmatari hanno pensato.  Noi eravamo in piazza stamani a distribuire volantini per spiegare alla gente la verità, ma ovviamente è stato impossibile raggiungere tutti. Molti hanno firmato e si sono pentiti dopo aver parlato con noi. Non è il modo di far politica. Si può essere di diverso parere, ma ai cittadini bisogna dire le cose come stanno, senza lasciare zone d'ombra.

Il calciomercato dei deputati continua

Acquisti, prestiti, scambi di parlamentari. Alla Camera sta avvenendo di tutto. Pur di permettere al gruppo dei cosiddetti Responsabili di occupare più posti nelle commissioni parlamentari e coprire i buchi, sostenendo la maggioranza di governo, il presidente del gruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ha prestato ben quattro deputati ai responsabili. Prestati, come nel calcio: restano del Pdl, ma andranno a rimpolpare il gruppo dei Responsabili. 
Nessuno si vergogna di queste pratiche. Anzi, vengono ostentate come prova di capacità. E’ il trionfo della cultura berlusconiana, la compravendita della rappresentanza parlamentare dei cittadini, come fosse la cosa più normale del mondo. 
Per fortuna, come testimonia e rileva Barbara Spinelli oggi su La Repubblica una larga parte degli italiani si sta risvegliando dal letargo, prova ormai desiderio di uscire dalla lunga notte in cui questo governo della destra sta facendo vivere il paese. 

MILLEPROROGHE. NAPOLITANO BOCCIA IL DECRETO.

BERLUSCONI LO RIPRESENTA: TEME CHE SALTINO MANCE, TASSE E MILLE FAVORI. COME LO SCANDALO DELLA CARITA’ O LE MULTE SULLE QUOTE LATTE. E INTANTO LA DESTRA MOLTIPLICA SPESE E POSTI. 

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rinviato indietro il decreto chiamato Milleproroghe, che stava per essere votato alla Camera, dopo il via libera del Senato. Motivo: è un guazzabuglio di norme, normette, una specie di insaccato di leggi. Il presidente del Consiglio ne ha preso atto, mostrando di condividere i rilievi del Quirinale. Ma è assai probabile che oggi opti per ripresentare al voto di Montecitorio lo stesso testo, salvo promettere successivamente un intervento di aggiustamento. La ragione di questa scelta potrebbe essere la difficoltà di rimettere insieme le varie mance, tasse, favori inseriti nel Milleproroghe, come il rinvio delle multe per le quote latte o come l’intervento sulla gestione delle social card, spiegato oggi con dovizia di particolare e ripercussioni dall’economista Tito Boeri su La Repubblica. “ L’Italia è il paese dell`Unione europea che spende meno per politiche di contrasto alla povertà: lo 0,1% del reddito nazionale contro circa 13 volte tanto negli altri paesi, compresi i nuovi entrati dell`Est europeo...segue

Al Arabiya: "In Libia 10mila morti e 50mila feriti"


Malta respinge aereo con a bordo figlia Gheddafi

Non si fermano le violenze, i morti solo a Tripoli potrebbero essere mille, fosse comuni nella capitale, ma la televisione araba dà cifre nettamente superiori: i feriti sarebbero 50mila. Il ministro degli Esteri riferisce alla Camera: "Cifra verosimile". E ancora: "Mai fornito razzi ai rivoltosi, falsa retorica anti italiana. Da Gheddafi violenze inaccettabili. Di fronte a situazione così grave, il Paese sia unito". Parla anche il presidente del Consiglio: "Vento della democrazia sul nord Africa. No a violenze, ma attenzione a quello che accadrà dopo. Evitare derive fondamentaliste". Dopo il discorso del leader libico al paese, ieri sera il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto la fine immediata della repressione, la Ue verso sanzioni. In Italia potrebbero arrivare 2-300mila immigrati. In mattinata riunione del comitato tecnico di emergenza e monitoraggio del sistema gas. Time: Il leader libico ha impartito l'ordine all'esercito di sabotare gli oleodotti. 

martedì 22 febbraio 2011

Bossi affida a Maroni la via d’uscita: abbandonare B.

La riunione di ieri pomeriggio in via Bellerio ha riportato all'unità interna: il senatùr ha sposato la linea da mesi proposta dal ministro dell'Interno. Dialogo a tutto campo per arrivare a staccare la spina al governo. (SPERIAMO SIA VERO...)

Se ancora sembra ci siano delle crepe, si stanno rapidamente chiudendo. Umberto Bossi è riuscito, per l’ennesima volta e contro ogni previsione, a rinsaldare i suoi. Il senatùr ha individuato uno spiraglio per far uscire la Lega Nord dalla palude in cui fino a pochi giorni fa appariva invischiata, trascinata dal malessere della base e le difficoltà politiche delle ultime settimane. Come? Durante il vertice di ieri sera nel quartier generale di via Bellerio, dopo un confronto con l’intero stato maggiore del partito, Bossi ha scelto la linea che da mesi propone Roberto Maroni: individuare un’exit strategy per abbandonare, nel modo meno traumatico possibile, Silvio Berlusconi...SEGUE

GHEDDAFI SPARA SULLA FOLLA, L’EUROPA SI INDIGNA, L’ITALIA TACE.

 LE BARZELLETTE, GLI AFFARI E LE ALLEGRE RIMPATRIATE DI BERLUSCONI E GHEDDAFI DIVENTANO UNA TRAGEDIA CHE INFANGA L’ITALIA. OGGI APPUNTAMENTO PD A ROMA PER INIZIATIVA PUBBLICA 
Il risveglio del popolo libico è stato trasformato in una tragedia epocale dalla reazione sanguinaria di Gheddafi: aerei ed elicotteri hanno sparato sulla folla. Il paese è in fiamme. Centinaia i morti. Di fronte a questa tragedia il governo italiano, con il proprio comportamento, ha infangato la faccia dell’Italia di fronte al mondo. Mentre l’Europa invocava interventi fermi e duri, il presidente del Consiglio taceva. Il ministro degli Esteri Frattini esitava. “In passato eravamo noi l’avanguardia dell’Europa in quell’area” ha denunciato il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani. “Dovremmo essere noi, per il nostro ruolo storico e per la nostra collocazione geografica, a far capire il Nord Africa e il Medio Oriente al resto dell’Europa. E invece c’è solo un colpevole silenzio”. In serata il segretario del Pd ha telefonato a Frattini chiedendo un intervento più deciso del governo italiano e che il governo venisse a riferire in Parlamento. 
Ma intanto il danno era stato fatto. Sull’Italia è sceso ieri il gelo degli altri paesi europei. Solo in serata il premier è intervenuto con un timido accenno alla necessità di evitare violenze ai danni dei civili. Una condotta scandalosa. In Europa si parla con disprezzo della diplomazia della rue Froissant, la strada laterale dove c’è l’ingresso per le riunioni del Consiglio: prima di entrare nella riunione, presidente del Consiglio e ministri italiani hanno via via elogiato e difeso Lukashenko, il despota bielorusso, l’egiziano Mubarak e ancora ieri Gheddafi, del quale si ricordano in Europa le allegre vacanze romane, con tanto di festeggiamenti ufficiali, cariche di cavalleggeri, teatrali abbracci e scambio di considerazioni su amazzoni e corano. Nelle riunioni ufficiali tra i governi europei invece l’Italia si è limitata ad allinearsi alle decisioni prese dagli altri. Una strategia tutta di comunicazione, basata sul niente e che ora ha lasciato l’Italia alla berlina nel mondo. 
Oggi pomeriggio, alle 18.30, iniziativa del Pd a Roma, al Pantheon, per fermare la violenza e aiutare la democrazia. 

Il Baciamano di Berlusconi a Gheddafi

lunedì 21 febbraio 2011

NOTE dal PD

BERLUSCONI LINEARE: STA ZITTO SUI CECCHINI DI GHEDDAFI E CANNONEGGIA LA COSTITUZIONE. NAPOLITANO E’ L’ARGINE. IL PD A DIFESA DELLE REGOLE DELLA COMUNITA’. CIVISMO E RIPRESA SONO DUE FACCE DI UNA STESSA MEDAGLIA. 

Gheddafi fa sparare sulla folla? Silenzio: “Non vorrei disturbare”, ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Perfino Ignazio La Russa, ministro della Difesa, ieri è stato costretto a giustificare questa stravagante quanto grave affermazione del premier, spiegando che l’Italia chiede il rispetto dei diritti civili, ma non vuole fare ingerenza. 
La realtà è che in questo momento potrebbe crollare il mondo, Italia compresa: l’unica cosa che interessa Berlusconi è la possibilità di non presentarsi ai processi che lo aspettano (la libertà che conta è solo quella dei potenti): Mediaset (28 febbraio, è accusato di frode fiscale); 5 marzo (Mediatrade, è accusato di appropriazione indebita e di frode fiscale); 11 marzo (Mills, è accusato di corruzione in atti giudiziari); 6 aprile (Ruby, è accusato di concussione e prostituzione minorile). Con buona pace di coloro secondo i quali si sta parlando soltanto di storie spiate dal buco della serratura...segue

Libia nel caos, è guerra civile

Bengasi in mano ai rivoltosi - Voci di fuga di Gheddafi, l'amico del Cavaliere.

Notte di scontri e tensioni dopo il discorso del figlio di Gheddafi che promette riforme ma minaccia: "Fermatevi o sarà guerra civile". Spari e urla nella capitale. Il bilancio ufficioso parla di quasi trecento morti a Bengasi, che sarebbe nelle mani dei rivoltosi come il centro di Manama. Unità dell'esercito solidarizzano. Un cantiere straniero assaltato: feriti. Voci di fuga del leader. La Cnn: "Impossibile collegarsi" 

I Paesi dell'area Ue e gli Stati Uniti condannano fermamente l'uso della violenza. Il Governo di Roma dopo l'infelice battuta di Berlusconi ieri (“Non voglio disturbare Gheddafi”), non ha ancora preso una posizione ufficiale. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, si è limitato a esprimere preoccupazione per la crisi in Nordafrica. L’Italia “sottoscriverà qualsiasi tipo di dichiarazione che promuova la stabilità, la sicurezza e la prosperità nel Mediterraneo”, ha detto confermando che i timori sono legati, come già espresso da Roberto Maroni, alle “ripercussioni sulle situazioni migratorie nel sud del Mediterraneo”. E mentre Seif al-Islam, il figlio secondogenito di Gheddafi, si appresta a comunicare alla nazione dalla tv di Stato libica, nelle piazze continuano gli scontri. Solo a Bengasi nella giornata di domenica ci sono stati cinquanta morti e centinaia di feriti . La protesta si è estesa fino al Marocco. E lo scontro diplomatico si acuisce. Il Colonnello ha minacciato la Ue di non rispettare più gli accordi che prevedono il controllo delle coste per evitare flussi migratori verso il vecchio continente.

Questa è davvero carina.

domenica 20 febbraio 2011

Video della manifestazione SE NON ORA QUANDO?

Questo piccolo video di domenica 13 a Firenze è stato girato, montato e commentato da Allegra Guardi. Si trova su You Tube a questo link:

Una parte della nuova piazza di Impruneta esposta alla Fornace Poggi

Da ieri sabato 19, incastonato nel magnifico scenario di fronte alla Fornace Poggi, è possibile ammirare uno spicchio del "Tappeto Musivo" che andrà ad adornare la pavimentazione della Piazza Buondelmonti secondo il Progetto vincitore del Concorso. Erano presenti alla semplice ed informale inaugurazione il Sindaco Beneforti, il vice Sindaco Buccianelli, l'assessore Pistolesi, la consigliera Kraft, Sergio Bettini, il segretario PD di Impruneta Fossati e naturalmente i padroni di casa, gli ospitalissimi Poggi.



   

sabato 19 febbraio 2011

Anche il gazebo del PD in piazza a Tavarnuzze il 23

L'opposizione continua la pretestuosa raccolta firme contro "l'ipotesi" di rifacimento della piazza di Impruneta. Ricordiamo ai cittadini che il progetto di cui si parla è il risultato di un Concorso di idee lanciato anni fa, quando le risorse e le leggi di paralisi della spesa erano ben diverse; fu votato anche da alcuni che oggi stanno all'opposizione e lo contestano, smentendo scelte a cui hanno partecipato. 
La presentazione ufficiale è stato un atto dovuto di trasparenza e di pubblicizzazione, ed il costo è stato sostenuto dagli sponsor, quindi non ha gravato sull'amministrazione. Quanto alla realizzazione... purtroppo sappiamo tutti che allo stato dei fatti le risorse non ci sono, dunque è pretestuoso, superfluo o quantomeno intempestivo proporre referendum contro il progetto. 
Per evitare ulteriori facili strumentalizzazioni, ricordiamo ai cittadini di Tavarnuzze che la Piazza di Impruneta non è un progetto nè alternativo, nè prioritario, nè prevalente rispetto alla piazza di Tavarnuzze, che resta il VERO PROBLEMA del paese, ed era stato già finanziato (dunque a uno stadio  infinitamente più avanzato della piazza del capoluogo) ed è rimasto bloccato solo a causa del Patto di Stabilita' imposto dal Governo. 

venerdì 18 febbraio 2011

Bindi: le democratiche protagoniste dell’oltre Berlusconi

L'intervento di Rosy Bindi alla Conferenza delle donne democratiche



Care democratiche e care sorelle d’Italia, benvenute a tutte! Auguro a ciascuna di noi due giorni di lavoro sereno, serio, fecondo.Come serio, sereno e fecondo è stato il lavoro che ci ha condotto fin qui e del quale dobbiamo ringraziare tante e soprattutto Roberta Agostani, alla quale formulo i migliori auguri anche per il lavoro futuro che l’attende.
Questa nostra Conferenza non potrebbe celebrarsi in un momento più opportuno. All’indomani di una grandissima e, unica nella storia del nostro paese, manifestazione di partecipazione popolare in nome della dignità della donna. Una manifestazione che si colloca nel solco di un lungo cammino delle donne che è ripreso e che non si fermerà. Non siamo emerse dal nulla e non torneremo in una condizione di invisibilità! Domenica, le donne non sono sbucate in strada e nelle piazze come funghi all’improvviso. Il malessere è profondo e cova da tempo. Un malessere culturale e sociale vissuto nell’esperienza quotidiana di milioni di donne che non hanno pari diritti, che non sono visibili e quindi non hanno pari dignità, che vedono ignorati i loro problemi, negate le loro potenzialità, mortificati i loro talenti... segue

Donne e cattolici

da L'Unità, Conchita di Gregorio

Proviamo a mettere a fuoco il quadro dalla giusta distanza prescindendo per un momento dal mercato quotidiano dei voti, dalla contrattazione che porta parlamentari sconosciuti e disperati ad uscire e rientrare dalla maggioranza al ritmo di un cambio al mese, ciclo mensile determinato dal periodico riallineamento dei pianeti e dei satelliti politici rispetto al Sole, obbedienti al suo calore e al suo potere d’acquisto. Sono dettagli: può arrivare a 325 un giorno, non può campare così un anno. Non sotto il ricatto dei carneade di Castelnuovo di Sotto che chiedono in cambio la bretella autostradale, il parco naturale, il sottosegretariato, il concorso bandito apposta e vinto a priori per il figlio. È già ricattato abbastanza dalle adolescenti del bacino del mediterraneo immigrate ad Arcore in cerca di fortuna.
Fatti due passi indietro, invece, si vedrà meglio la scena. Si osserverà che due sono i fatti davvero nuovi delle ultime settimane, due mutamenti profondi cresciuti nei mesi che si manifestano oggi con grande evidenza. 

Parlo delle donne, dei cattolici. Quel che può davvero mettere in crisi il berlusconismo e colui che lo incarna è un movimento di opinione capace di tradursi in voto, un diverso assetto di due soggetti collettivi di formidabile forza d’urto. Il giorno in cui le donne e i cattolici (e le donne cattoliche, smacco al quadrato) volteranno le spalle al Satrapo non ci sarà scudo né processo né legge ad personam che tenga. Sarà, ben più del 6 aprile, il giorno del giudizio: sarà il giorno del risveglio dell’Italia. Le donne le abbiamo viste in piazza domenica. Donne di ogni schieramento. Suore, a proposito di cattoliche. Donne del sindacato e dell’impresa. I devoti che vanno a Messa la domenica e trovano in chiesa la copia di Famiglia Cristiana non saranno tutti sulle posizioni del parroco di Mogliano e di quello di Pinerolo – che invitano i loro parrocchiani a leggere le parole del nostro giornale, a proposito di donne e di dignità – ma sono comunque molto, molto scettici. Sinceramente delusi e distanti. Silvio B. lo sa, difatti ha iniziato a far la sola cosa che sa fare: nuova propaganda, cartelloni per strada e copertine per dire che la famiglia italiana la rappresenta lui. Rosi Bindi è una donna, è cattolica, è una politica di lungo corso, è quella che “non sono a sua disposizione”. In piazza, domenica a Roma, è stata accolta da un’ovazione. Non ci vuole uno stratega a capire che – come dice Susanna Camusso – guiderà il paese chi saprà dare rappresentanza alle istanze del 13 febbraio. Ci vogliono donne in politica. 

Ci vuole una donna alla guida, adesso. Sempre, quando una candidatura emerge, un certo numero di colli attorno si irrigidiscono. È il pericolo che il comitato organizzatore del 13 ha scansato con bravura: fare squadra, tenere un passo indietro chi ha la forza di spingere. Oggi è il momento di farlo di nuovo. Rosi Bindi parlerà alle donne del Pd, nel pomeriggio, per dire che da domenica non si torna indietro, che si vince se si parla anche all’altra parte e la si convince. Ponte, dialogo, rete. Ieri Isabella Rauti proponeva qui, all’Unità, proprio questo: parliamone, poi dopo ciascuna tornerà a casa sua, ma oggi facciamolo insieme. Le risponde Giulia Rodano. Arriviamo all’8 marzo così, alziamo la voce e facciamoci sentire forte, di nuovo, presto.

Benigni a Sanremo


Il Mercato degli Onorevoli

Uno scandalo della democrazia
di MASSIMO GIANNINI   Forse avrà qualche ragione Umberto Bossi, che nella sua deriva neo-dorotea dichiara "oggi è un buon giorno per la maggioranza". Ma una cosa è certa: l'ulteriore compravendita di parlamentari appena conclusa dalla coalizione forzaleghista è una giornata nera per la democrazia. Ce n'erano state già tante altre, in questi mesi nei quali il berlusconismo da combattimento non ci ha risparmiato proprio nulla: dall'attacco contro lo Stato al killeraggio contro gli avversari. Ma ora il quadro si completa con l'accusa di Gianfranco Fini, che per la prima volta denuncia a viso aperto quanto già era evidente nel chiuso dei giochi di Palazzo: la tenuta di questo centrodestra si deve anche e soprattutto al "potere mediatico e finanziario" del presidente del Consiglio...segue

WikiLeaks, l'Italia vista dagli Usa "Con Berlusconi paese ormai in declino"

Le valutazioni della diplomazia statunitense contenute nei nuovi documenti segreti. "La reputazione in Europa è lesa". "Il premier danneggia l'Italia ma ci è utile e non dobbiamo abbandonarlo, alla fine ne trarremo vantaggi" (di FABIO BOGO, LA REPUBBLICA) 


ROMA - Quattromila cables riservati filtrati dall'ambasciata Usa a Roma, oltre 30 mila pagine di documenti finora segreti che raccontano l'Italia e i suoi protagonisti dal punto di vista critico e sferzante del suo più importante alleato. E molti di questi con un denominatore comune: il declino del ruolo internazionale dell'Italia è strettamente legato all'immagine di Silvio Berlusconi, l'uomo che la guida e la condiziona dal 1994, l'anno della sua discesa in campo. Dal 2002 al 2010 parlano ambasciatori, segretari di Stato, diplomatici di alto livello, politici di primo piano. Tutte comunicazioni rigorosamente classificate. Tutte rigorosamente destinate a restare riservate. Tutte, adesso, contenute nei cables che WikiLeaks ha ottenuto e che l'Espresso, in collaborazione con Repubblica, comincia da oggi a pubblicare.

UN PREMIER CHE OFFENDE TUTTI
"Il premier Silvio Berlusconi con le sue frequenti gaffes e la scelta sbagliata delle parole" ha offeso nel corso del suo mandato "quasi ogni categoria di cittadino italiano e ogni leader politico europeo", mentre "la sua volontà di mettere gli interessi personali al di sopra di quelli dello Stato ha leso la reputazione del Paese in Europa ed ha dato sfortunatamente un tono comico al prestigio dell'Italia in molte branche del governo degli Stati Uniti".
E' il febbraio del 2009 quando Ronald Spogli, ambasciatore americano in Italia nominato dal Presidente George W. Bush, si congeda dal suo mandato e scrive al nuovo segretario di Stato Hillary Clinton un memoriale intitolato "What can we ask from a a strong allied" (Cosa possiamo chiedere ad un forte alleato), classificato come Confidential e che ha un sapore profetico. Non è ancora esploso lo scandalo di Noemi Letizia, non è apparsa all'orizzonte la escort Patrizia D'Addario, non c'è ancora traccia dei festini di Arcore, né delle accuse di sfruttamento della prostituzione minorile con la marocchina Ruby, né delle pressioni sulla questura di Milano per procurarsi il silenzio della vittima. Le leggi ad personam proposte per tutelare il primo ministro dalle conseguenze dei processi in corso non sono state ancora respinte e non ha raggiunto l'apice il violento conflitto con la magistratura. Ma ad inizio 2009 il premier, visto dagli Usa, è già un uomo debole, prigioniero dei suoi conflitti di interesse e dell'evidenza internazionale dei suoi abusi di potere. Quindi bisognoso dell'aiuto americano per legittimarsi sul piano interno e estero e come tale disponibile, quando richiesto, a comportarsi come "il migliore alleato". Berlusconi insomma non è nelle condizioni di dire alcun "no" a chi lo sostiene. Una sorta di ostaggio, che accetta volentieri tutte le richieste in termini di impegno militare e politico negli scacchieri strategici che vanno dall'Afghanistan alla ricollocazione dei prigionieri di Guantanamo, dalle basi sul territorio italiano alle sanzioni all'Iran. Un prezzo che finora non si sapeva di aver pagato... segue

giovedì 17 febbraio 2011

Bottai, questione infinita. Il Sindaco coinvolge il Prefetto


La protesta della Amministrazione e dei cittadini dei Bottai per i lavori infiniti 

La situazione creatasi  a seguito del commissariamento della Baldassini Tognozzi e l’interruzione dei lavori sul tutto il lotto autostradale coinvolge di nuovo il parcheggio dei Bottai, rendendo la situazione insostenibile.
Dopo numerosi incontri e sollecitazioni scritte a Società Autostrade e Provincia, il percorso sembrava ormai avviato a conclusione.
BTP aveva affidato la realizzazione della pavimentazione ad una ditta specializzata ed era stato trovato l’accordo con la Provincia per aprire il parcheggio nell’attesa dei tempi adeguati per la realizzazione dello opere idrauliche sul fosso vicino.
In questo quadro è giunta la notizia della sospensione dei lavori autostradali e di ricaduta facente parti dell’appalto affidato a Baldassini Tognozzi, la cui situazione finanziaria appare estremamente grave.
Il Sindaco si è immediatamente attivato con Società Autostrade, per chiedere di valutare ogni possibile soluzione alternativa per la conclusione dei lavori, pure in questa complicatissima situazione.
Ha poi richiesto al Prefetto dott. Padoin un incontro urgente, fissato per il prossimo mercoledì,  per ottenere la sua collaborazione nella ricerca di soluzioni alternative.
“Sottoporrò al Prefetto la tragicità della situazione sia dei cittadini dei Bottai, ormai stremati dalla convivenza con un cantiere aperto da molti anni, sia degli operatori economici ormai al collasso e delle pesanti conseguenze che questa situazione ha anche sull’occupazione.
Farò presente anche la giusta e comprensibile esasperazione della frazione nonché l’indignazione dell’Amministrazione per l’assurda vicenda di una infrastruttura così utile diventata invece un’odissea incomprensibile
Sono certa che, come accaduto con il suo predecessore, l’intervento del Prefetto possa dare forza e sostegno all’azione dell’Amministrazione e alla difesa dei diritti dei cittadini”
Nel  contempo il Sindaco si sta adoperando per ottenere un colloquio con il Commissario incaricato di gestire questa delicata fase della BTP, per evidenziare anche in quella sede la gravità della situazione e richiedere interventi risolutivi.

Scontri e rivolte anche in Bahrein e in Libia

MANAMA - Sale il bilancio dei morti dopo gli scontri della notte a Manama, capitale del Bahrein. Un altro manifestante è morto stamane per le ferite riportate durante gli scontri di questa notte con le forze di sicurezza a piazza delle Perle, a Manama. Si tratta della quarta vittima, ha confermato l'opposizione scesa in piazza per protestare contro il governo. "Issa Abdel Hassan, 60 anni, ferito alla testa, è deceduto", ha dichiarato Ali Al Aswad, deputato del movimento sciita Al Wefaq, precisando che almeno 95 persone sono rimaste ferite. "Quattro o cinque sarebbero in gravi condizioni", ha aggiunto....segue

Berlusconi atteso da sette processi

Sette processi, uno dietro l'altro. È questa la realtà che attende il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dopo che questa mattina il gip Cristina Di Censo dicendo si alla richiesta della procura lo ha rinviato a giudizio per concussione e prostituzione minorile nell'ambito del caso Ruby. Sette processi sono tanti e paradossalmenmte potrebbe essere l'imputato con il gioco dei legittimi impedimenti connessi al suo incarico a determinare i tempi e a decidere quali far proseguire e quali no. Ricapitolando. Il prossimo 28 febbraio riprenderà il processo sui presunti fondi neri relativi ai diritti tv di Mediaset, uno di quelli sospesi in attesa della sentenza della Consulta sul legittimo impedimentio continuativo. Si tratta di un processo in cui ci sono ancora da sentire diversi testimoni e celebrare udienze all'estero, comprendendo nel capitolo persino il caso comico di una rogatoria finita in Francia al giudice sbagliato e non s'è ancora capito per responsabilità di chi tra Italia e Oltralpe...segue

Silvio si scopre premier ma in tribunale non andrà

«Non sono per niente preoccupato». Altro che fuoco e fiamme. Per rompere l’assedio Berlusconi si è imposto toni bassi. Ventiquattro ore dopo il rinvio a giudizio sul caso Ruby il Cavaliere rompe il silenzio. E stupisce un po’ tutti. Invece di dar fuoco alle polveri cambia discorso. Evitando di recitare il solito copione della vittima perseguitata dallamala giustizia. «Per amor di patria io di questo non parlo - così il premier risponde alla domanda sul punto - Posso dire soltanto che non sono per niente preoccupato». Due frasette e stop, come prevedeva «l’imput ferrariano» che spinge il premier a «spegnere i riflettori » dal processo che lo vedrà alla sbarra per concussione e prostituzione minorile. «Quei magistrati vogliono esporti alla pubblica gogna - hanno consigliato i fedelissimi - più che la condanna vogliono unprocesso mediatico in mondovisione ». L’unico modo per «non dar loro una mano è quello di concentrarti sull’azione di governo». E «più farai parlare bene di te come capo dell’esecutivo, più apparirà evidente il complotto ordito ai tuoi danni». ...segue

Tecniche di disinformazione

La disinformazione è un'informazione falsa o inesatta che viene diffusa deliberatamente. Può includere la distribuzione di documenti, manoscritti e fotografie falsificate, o la diffusione di pettegolezzi maliziosi e informazioni costruite a tavolino. La disinformazione non va invece confusa con l'informazione falsa o inaccurata in modo non intenzionale. 
La disinformazione viene realizzata in vari modi. Ecco alcuni esempi:

  • Una notizia di cronaca potenzialmente pericolosa può essere ignorata dai mass media. La maggior parte delle persone crede che qualcosa che non è stato riportato dai media semplicemente non esista.
  • Una notizia di cronaca può essere presentata come un' "accusa priva di fondamento", specialmente da qualcuno che ha autorità. Le persone che godono di largo consenso o ricoprono posizioni importanti in politica, economia o in ambito militare possono fare leva sulla loro reputazione per etichettare un fatto come falso e ridicolo.
  • Una copertura massiccia da parte dei media di un evento importante può creare una distrazione sufficiente per deviare l'attenzione della gente da un problema vero.
  • Una diceria che non viene né smentita né confermata può generare confusione e dubbi in un pubblico vasto.
  • Un individuo o un gruppo di persone possono essere costrette o pagate per fornire informazioni false che danno vita a false notizie di cronaca.
Adesso che ti ho presentato alcuni esempi di come funziona la disinformazione, lascia che condivida con te qualche consiglio pratico per proteggerti dall'informazione fuorviante:

  • Chiedi: poniti sempre molte domande quando senti una notizia di cronaca. Da dove viene la notizia? E' una fonte affidabile? C'è qualcun altro che ha riportato la stessa storia? Metti in dubbio ogni cosa e non dare nulla per scontato.
  • Verifica: cerca sul Web o parla con i tuoi amici e familiari di ogni notizia proveniente dai media. Potresti scoprire informazioni importanti che ti mostrino l'intera vicenda sotto una luce differente.
  • Mantieni la tua posizione: non sottostimare mai le tue opinioni e non farti intimorire dall'autorità. Diffida delle "persone che sanno" che gettano sul tavolo le loro credenziali. Tutti hanno lo stesso livello di credibilità finché non dimostrano di essere degni di fiducia.
  • Indaga: Fai molta attenzione alle notizie considerate troppo complesse da risolvere. Probabilmente non è stata fatta nessuna analisi della vicenda e tu stai utilizzando informazioni che non sono state verificate né approfondite.
  • Focalizza: Non provare a dividere la tua attenzione su diverse notizie di cronaca. Scegline una e resta su quella. Poi passa oltre. C'è sempre una notizia più importante che richiama la tua attenzione che può distrarti dalla tua indagine.

mercoledì 16 febbraio 2011

I MEDIA in Italia una vergogna nazionale

E poi dicono che possedere le televisioni non serve a nulla. Il Tg5 delle 13 dedica otto minuti e 17 secondi (su 32.52 totali) per spiegare la notizia del giorno, la richiesta di rito immediato accettata dal gip Cristina di Censo per entrambi i reati di cui il presidente del Consiglio è accusato, concussione e prostituzione minorile. Otto minuti di servizi che sembrano scritti dagli avvocati di Berlusconi. Sotto il titolo virgolettato “Giustizia a orologeria” (Capezzone dixit), la giornalista lancia tre servizi. Il primo, di cronaca, dura oltre 3 minuti. I reati del premier vengono citati una volta sola. Ampio spazio invece alle reazioni del Pdl. Parlano Daniele Capezzone, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Paniz all’unisono: segue

LE IENE a SANREMO cantano "Ti sputtanerò"

Poco dopo le 22 intonano “Ti sputtanerò”, sulle note di un vecchio pezzo di Gianni Morandi in duetto con Barbara Cola, “In Amore”. Luca interpreta Gianfranco Fini, Paolo fa la parte di Berlusconi.
nizia Paolo-Berlusconi (trattino d’obbligo): “Ti sputtanerò, al Giornale andrò/con in mano foto dove tu sei con un trans, poi consegnerò le intercettazioni e alle prossime elezioni, sputtanato sei”. Luca-Fini: “Ti sputtanerò, con certi filmini che darò alla Boccassini, dove ci sei tu e le mostrerò donne sopra i cubi/e ci metto pure Ruby/e ti fotterò”.   Si prosegue citando Emilio Fede, Lele Mora, la casa a Montecarlo, via Olgettina, Noemi e la D’Addario, Bocchino, Minetti. Per arrivare al finale, fresco di giornata. Paolo canta: “Non mi butti giù”. E l’altro risponde: “Sì ma il 6 aprile in aula ci vai solo tu”. La sala stampa esplode in un applauso: non perché la canzoncina fosse un numero straordinario. Ma non ci siamo abituati nella Rai del bavaglio, delle telefonate in diretta e delle minacce di sanzioni variamente assortire.


I SONDAGGI - Berlusconi ha contro 7 italiani su dieci

Sto leggendo i dati di due rilevazioni:
  1. Ipsos (Nando Pagnoncelli), realizzato il 7 febbraio e reso pubblico durante il consueto appuntamento settimanale di Ballarò;
  2. Demos (Ilvo Diamanti), realizzato tra il 9 e l’11 febbraio e pubblicato da Repubblica;
Sono dati per certi versi incredibili, soprattutto dopo settimane in cui i media (e anche alcuni sondaggi) hanno continuato a ribadire che “il bunga bunga non sposta un voto”. Floris, durante l’ultimo appuntamento con il suo talk show su Rai 3, aveva parlato di un sondaggio particolarmente clamoroso, e non a torto. A quei dati, che sono sempre da interpretare sulla base di un trend temporale e mai sul dato crudo, si aggiunge un’altra rilevazione, anch’essa effettuata sistematicamente dall’istituto Demos, che non si discosta di molto dalle rilevazioni di Ipsos. Questi due sondaggi disegnano una nuova conformazione dell’opinione pubblica italiana. Incrociando i dati, provo a illustrare quali sono le principali interpretazioni che i rilevamenti autorizzano a portare alla vostra attenzione:

-          Il Pdl è sotto il 30%. Circa tre italiani su quattro non intendono votare Berlusconi;

-          La coalizione di centro-sinistra vince con qualsiasi configurazione e con qualunque candidato leader tra quelli “chiacchierati” in questi mesi. Anche se con differenti sfumature, a due o a tre poli, con Bersani, Casini o Vendola, il centro-destra perde sempre. L’unica eccezione a questa regola, per altro inverosimile, è che il Pd rompa con Vendola e Di Pietro e che questi ultimi vadano da soli, tra l’altro ottenendo un’incredibile risultato elettorale almeno stando alle rilevazioni di Diamanti (28%, solo due punti in meno della somma di Pd + Terzo polo. Vendola supererebbe così il 20%); segue

Vendola: "La mia foto nudo e il metodo-Boffo colpo di coda degli immoralisti di Arcore"

Il leader di Sel dopo la prima pagina del Giornale con uno scatto di 32 anni fa: "Per cacciare la corte dei ruffiani candidiamo la Bindi". "L'obiettivo degli attacchi personali è l'equiparazione, dire che siamo tutti luridi, il loro cinismo è senza limiti"
(di GOFFREDO DE MARCHIS, La Repubblica)

ROMA - La foto in sé lo ha quasi commosso. "Sono passati 32 anni. Quell'immagine è un'icona dell'innocenza adolescenziale". Il metodo invece, lo scatto in bianco e nero del suo corpo senza vestiti in un campo nudisti sbattuto sulla prima pagina del Giornale di lunedì, lo inquieta. "C'è un elemento fondativo della narrazione berlusconiana nella scelta di mostrarmi nudo - spiega Nichi Vendola -. Una subliminale chiamata in correità per dire che siamo tutti colpevoli e quindi tutti da assolvere. E c'è una violazione della stessa privacy che il premier tanto invoca per l'inchiesta sulle feste di Arcore. Ma questa è la sua idea di libertà. La libertà del proprietario che considera la libertà altrui res nullius. Mentre la libertà dei moderni è quella dalla miseria e dall'ignoranza". Davanti a questa offensiva Vendola conferma la strada di un'alleanza di tutte le opposizioni. "Dobbiamo cacciare una classe dirigente di amici e sodali di dittatori, mafiosi, ruffiani, una corte dei miracoli segnata dall'antropologia dei lelemora e dei fabrizicorona. Dobbiamo congedarci da un enclave di affaristi che ha calcato la scena pubblica confondendola con il Bagaglino". E non dribbla la domanda sul nome del leader per la "coalizione democratica": "Rosy Bindi"...segue