domenica 6 febbraio 2011

Bersani lancia l'agenda di Governo


«Siamo un partito di governo». Pier Luigi Bersani chiude così l'assemblea nazionale del Pd riunita oggi a Roma, con l'alternativa al berlusconismo. «Le nostre proposte non starebbero in piedi se non avessimo la forza di pronunciare parole e valori essenziali che sono radicalmente alternativi al berlusconismo e a Berlusconi. Noi - ha detto il segretario Pd - siamo un partito di governo e lo dimostriamo quando prospettiamo una soluzione politica e diciamo parole non generiche sull'Italia che vogliamo e sulle cose che promettiamo di fare. La nostra agenda è l'Italia dopo che Berlusconi l'ha rovesciata mettendo al centro se stesso ma noi non lo accettiamo». 


«Ogni giorno ne arriva una, colpi su colpi ai muri portanti della casa comune, al sistema delle regole. Non si può solo andare contro. È ora di dire oltre e oltre c’è il progetto per l’Italia che per noi è l’oggetto fondamentale», ha spiegato il leader del Partito democratico, secondo cui «l’oltre-Berlusconi» deve essere «europeo nella tradizione dell’Ulivo, sociale e liberale». 

Bersani ha ribadito le menzogne sull'ipotesi di una patrimoniale. «Abbiamo un nostro progetto di riforma fiscale che non è la patrimoniale. Basta col tremontismo, perché Tremonti è ragioniere ma non idraulico: stabilità e crescita devono darsi la mano. Dire riforma repubblicana significa mettere le mani dentro la riforma delle istituzioni e della politica, ma con il calore di una riscossa civica e morale», ha aggiunto il segretario Pd. «Se c’è da ridurre il numero dei parlamentari si farà, se si dovrà eliminare il doppione tra Camera e Senato si farà, se si deve rifare ai cittadini la scelta dei deputati si farà. E se bisogna cancellare le leggi della cricca e ad personam si farà. e c’è da mettere mano al costo della politica e portarlo nella media europa lo si farà. Se c’è da togliere p
rivilegi e vitalizi li si toglieranno per parlamentari e consiglieri regionali»... leggere tutto 

Il Pd ha una proposta di riforma del fisco, è stata illustrata già nei mesi scorsi e anche gli «autorevoli commentatori» dovrebbero conoscerla. Bersani torna a replicare al Corriere della Sera che, nei giorni scorsi, lo aveva criticato rimproverandogli l'assenza di un programma: «C'è un autorevolissimo commentatore - dice Bersani - che non sapeva che abbiamo un progetto di riforma fiscale. E se la prende con noi... Ognuno deve fare il proprio mestiere per bene, il politico, e il commentatore. Noi abbiamo una proposta».

Bersani si è occupato anche di Federalismo. «Immaginare di fare una riforma federalista vera, di quelle che si applicano, in un arroccamento della Lega su Berlusconi, a prescindere dal confronto sulla nostra piattaforma non è possibile, si va contro un muro», ha detto Bersani. «Il federalismo non sono quelle quattro robette che hanno scritto nel decreto - ha detto il segretario del Pd -, a parte la necessità di una riforma fiscale, servono anche servizi, garanzia dei livelli di assistenza, anche tra nord e nord serve un meccanismo perequativo» perciò «ai leghisti dico, sia pure da posizioni divergenti o alternative, in Italia ci sono solo due partiti che hanno una vocazione autonomista» sottintendendo il Pd e il Carroccio. «La Lega con Berlusconi non lo fa il federalismo - ha avvertito Bersani -, bisogna creare le condizioni politiche».

Bersani non ha risparmiato infine una frecciata all'annuncio di Berlusconi di dare un posto da sottosegretario nel rimpasto di governo della prossima settimana anche a La Destra di Francesco Storace: «Berlusconi è andato a pulire l'angolino, è andato a tirare su Storace. Berlusconi, uno che è partito 15 anni fa parlando di rivoluzione liberale».

LA DIRETTA

FEDERALISMO, BERSANI A LEGA: SENZA IL PD NON SARÀ VERA RIFORMA 
«Immaginare di fare una riforma federalista vera, di quelle che si applicano, in un arroccamento della Lega su Berlusconi, a prescindere dal confronto sulla nostra piattaforma non è possibile, si va contro un muro». Lo ha detto Pier Luigi 
Bersani nell'intervento conclusivo all'assemblea nazionale del Pd. «Il federalismo non sono quelle quattro robette che hanno scritto nel decreto - ha detto il segretario del Pd -, a parte la necessità di una riforma fiscale, servono anche servizi, garanzia dei livelli di assistenza, anche tra nord e nord serve un meccanismo perequativo» perciò «ai leghisti dico, sia pure da posizioni divergenti o alternative, in Italia ci sono solo due partiti che hanno una vocazione autonomista» sottintendendo il Pd e il Carroccio. «La Lega con Berlusconi non lo fa il federalismo - ha avvertito 
Bersani -, bisogna creare le condizioni politiche».

BERSANI SUI DIRITTI CIVILI: NEL CUORE DELLA SFIDA PER ITALIA
«Non è in discussione una benintesa libertà di conoscenza ma il compito di un partito è anche quello di lavorare per le convergenze. Perchè siamo insieme, altrimenti, per stare bene noi?». Così Pier Luigi Bersani interviene in assemblea sui diritti civili. «Noi- aggiunge- discuteremo nei gruppi di diritti e testamento biologico. Quello che ci accomuna è un umanesimo forte che non accetta e non può accettare che l'uomo anche nel momento finale sia strappato alla dignità». Bersani ricorda che la presidente Bindi «proporrà un percorso perchè questo tema venga immesso nel cuore della sfida per l'Italia. Io non ho nessun dubbio. Noi siamo quelli dell'articolo 3 della Costituzione e dobbiamo lavorare assieme per trovare una chiave comune».

BERSANI: ABBIAMO UNA PROPOSTA, BASTA DIRE IL CONTRARIO 
Il Pd ha una proposta di riforma del fisco, è stata illustrata già nei mesi scorsi e anche gli «autorevoli commentatori» dovrebbero conoscerla. Pier Luigi Bersani parla all'assemblea nazionale del partito e torna a replicare al Corriere della Sera che, nei giorni scorsi, lo aveva criticato rimproverandogli l'assenza di un programma: «C'è un autorevolissimo commentatore - dice Bersani - che non sapeva che abbiamo un progetto di riforma fiscale. E se la prende con noi... Ognuno deve fare il proprio mestiere per bene, il politico, e il commentatore. Noi abbiamo una proposta».

P.A., BERSANI: BASTA CON I COLPI DI GENIO DI BRUNETTA La riforma della pubblica amministrazione non è un'esclusiva del centrodestra, anzi bisogna mettere da parte i «colpi di genio di Brunetta». Pier Luigi Bersani lo dice parlando all'assemblea nazionale del Pd: «Abbandoniamo i colpi di genio di Brunetta. Bisogna mettere il cacciavite nel sistema. La riforma della pubblica amministrazione non è di Brunetta, la mettiamo come un impegno dirimente».

BERSANI RICORDA VASSALLO: NOSTRI AMMINISTRATORI UNA RISORSA
«Non è vero che è tutto da buttare via. A Vassallo la dobbiamo questa cosa qui. Abbiamo tante risorse e non lasciamo da soli i nostri giovani amministratori». Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ricorda il sindaco di Acciaroli Angelo Vassallo (ucciso in un agguato) nel corso dell'assemblea del Pd.

BERSANI, SÌ A RIFORME LIBERALI MA NON SU SALUTE E ISTRUZIONE
Il Pd è aperto al mercato ma non su alcuni settori fondamentali come scuola e salute. A chiarirlo è stato Pier Luigi Bersani, nel suo intervento all'assemblea nazionale del Pd. «Servono riforme liberali», ha spiegato. «Ma qui ribadiamo il concetto di fondo per noi: nella società che immaginiamo non accettiamo che salute, scuola e istruzione siano affidate al mercato», ha chiarito. «Per tutto il resto vogliamo un mercato concorrenziale a bevuta pari, a favore dei consumatore», ha assicurato.

BERSANI: LA RICOSTRUZIONE DEVE PARTIRE DAL SUD «Niente e nessuno potrà mai spezzare la reciprocità strutturale tra nord e sud del paese». Pier Luigi Bersani ribadisce l'indissolubile unità dell'Italia anche dal punto di vista economico. «Detto questo- aggiunge- per noi la novità deve venire dal sud: si parte da lì per dare unità a una convinta ricostruzione del paese. Noi partiamo da lì».

BERSANI: LA "SCOSSA" NON SI DÀ A CHIACCHIERE «Servono le liberalizzazioni»
È vero che l'economia ha bisogno di una «scossa», ma non bastano le «chiacchiere» e le «conferenze stampa a darla». Il segretario democratico Pier Luigi Bersani, concludendo i lavori dell'assemblea nazionale del partito, dice: «La scossa dell'economia di cui parla Berlusconi non si fa a chiacchiere o in conferenze stampa, si fa con le riforme, riforme liberali». Precisa il segretario Pd: «Ci sono beni fondamentali come salute, scuola, istruzione, che non accettiamo di affidare al mercato. Per tutto il resto... È così che si cresce di più, facendo girare soldi dove la gente li investe e li spende, non dove dormono».

BERSANI, PD SI IMPEGNA PER UNITÀ SINDACALE
«Noi lavoreremo sempre per l'unità del lavoro, per aiutare una convergenza delle forze sociali. Ma per aiutare l'unità bisogna che lo Stato dica la sua con una politica per la crescita». Lo ha affermato il segretario Pd Pierluigi Bersani dal palco del Pd.

BERSANI, ABBIAMO PROPOSTA E NON È PATRIMONIALE 
«Noi abbiamo una nostra proposta, che non è la patrimoniale». Pier Luigi Bersani torna sul tema di questi giorni e smentisce per l'ennesima volta che il Pd abbia come sua proposta la patrimoniale. «Ho letto un autorevole commentatore che ha detto che non abbiamo una proposta. Ognuno faccia bene il suo mestiere: il politico deve farlo per bene, il cameriere per bene e il commentatore per bene, deve informarsi». «Noi abbiamo una proposta» ha scandito a voce alta Bersani, ricordando i principi base della proposta varata dall'assemblea di Varese a dicembre.

BERSANI,TREMONTI SARÀ FILOSOFO E RAGIONIERE, MA NON IDRAULICO 
«Basta col tremontismo, stabilità e crescita devono darsi la mano. Lo dico sempre, Tremonti è filosofo, è ragioniere ma non è idraulico, non ci mette la mano nell'economia». Così il segretario Pd Pierluigi Bersani attacca il ministro dell'Economia dal palco dell'assemblea nazionale del partito.

FIAT:BERSANI,REGALO PER 150 ANNI DIVENTARE PERIFERIA DI DETROIT?
«Ma dopo averci spiegato come si organizzano i turni e la pause, vuoi dirci cosa sta succedendo alle prospettive di Chrysler? Non vorrei che per festeggiare i 150 dell'unità d'Italia a Torino e all'Italia tocchi di diventare la periferia di Detroit? Non siam mica d'accordo. Vogliamo qualche risposta, dagli investimenti a Termini Imerese». Così il segretario Pd, Pier Luigi Bersani, ha commentato le parole dell'ad di Fiat di ieri.

BERSANI: BASTA COI CONDONI DI TREMONTI
«Noi chiuderemo con vergognose pratiche condonistiche come le quote latte e il rientro dei capitali. Perché Tremonti pensa che sia questo il modo di aiutare le imprese. Noi aiuteremo le imprese che fanno qualità». Nuovo affondo di Pier Luigi Bersani al ministro dell'economia Giulio Tremonti.

D'Alema: non possiamo lasciare federalismo alla Lega
Per Massimo D'Alema il governo ha varato «un federalismo condannato ad essere della burocrazia e delle tasse» ma «noi non possiamo lasciare questa parola alla Lega» anche perché «la riforma del titolo V l'ha fatta il centrosinistra e abbiamo tante buone ragioni» per dire che era valida. 

D'Alema: riscrivere regole welfare e lavoro
E, ha aggiunto, la proposta del Pd alle opposizioni di dar vita a una alleanza costituente, «non punta a liquidare il bipolarismo ma a rilanciarlo su basi rinnovate». Per il presidente del Copasir «è tempo di scegliere: tra un bipolarismo come forma neoparlamentare o una forma di elezione diretta, non fittizia e plebiscitaria, ma controbilanciata dall'equilibrio tra i poteri, una scelta che dalla Bicamerale non fu possibile compiere anche perché Berlusconi ha dato una sola forma, la sua persona». E poi, secondo D'Alema, ha una «portata costituente anche l'esigenza di un nuovo patto sociale: quello degli anni 90 consentì il risanamento e l'euro, quello di questo secolo deve sostenere la crescita e offrire possibilità alle nuove generazioni, e per fare questo bisogna riscrivere le regole del welfare e del lavoro». 

Enrico Letta: essere come Jack Sparrow
«Gli elettori ci chiedono di essere un pò come Jack Sparrow, il pirata guascone e fantasioso dei 'Pirati dei Caraibì, lasciando da parte il modello Forrest Gump...». Il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, all'assemblea nazionale a Roma sprona il suo partito a lasciarsi alle spalle i tempi lenti e impacciati del personaggio interpretato da Tom Hanks per vestire i panni più avventurosi del corsaro ironico e fascinoso interpretato da Johnny Deep.




Enrico Letta: Italia come Sodoma
Meno scherzoso il quadro disegnato sull'Italia da Enrico Letta: «Il futuro del nostro paese avrà un buon governo solo se ci saremo anche noi, ma ora dobbiamo scappare da Sodoma, perchè oggi il nostro Paese è come Sodoma, la città in fiamme. Come a Sodoma noi stiamo scappando e dobbiamo ascoltare chi ci dice 'non guardate indietro perchè sarete trasformati in statue di sale'».

Enzo Amendola, Campania: scusate per le primarie
La discussione stamattina ha preso però anche toni dolenti. Enzo Amendola, segretario regionale del Pd in Campania, ha chiesto scusa sulle primarie a Napoli. «Senza retorica vi chiedo scusa per quanto è accaduto: siamo una comunità legata da un impegno e una lotta comune e per questo le mie scuse sono segnate da amarezza e inquietudine». Amendola ha invitato a affrontare questa problematica all'interno di una «rifondazione della democrazia nel Mezzogiorno». Nel Sud, ha insistito, c'è bisogno di «una nuova democrazia» che permetta di superare i consensi che oggi raccoglie il centrodestra: «Non scordate che il mio dirimpettaio del Pdl (Nicola Cosentino ndr) è considerato dalla Cassazione persona socialmente pericolosa». Secondo Amendola è il momento «di un cambio di stagione anche per noi nel Sud. La nostra identità non può essere un progressismo compassionevole con il degrado o costumi sociali al limite». 


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