mercoledì 23 febbraio 2011

MILLEPROROGHE. NAPOLITANO BOCCIA IL DECRETO.

BERLUSCONI LO RIPRESENTA: TEME CHE SALTINO MANCE, TASSE E MILLE FAVORI. COME LO SCANDALO DELLA CARITA’ O LE MULTE SULLE QUOTE LATTE. E INTANTO LA DESTRA MOLTIPLICA SPESE E POSTI. 

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rinviato indietro il decreto chiamato Milleproroghe, che stava per essere votato alla Camera, dopo il via libera del Senato. Motivo: è un guazzabuglio di norme, normette, una specie di insaccato di leggi. Il presidente del Consiglio ne ha preso atto, mostrando di condividere i rilievi del Quirinale. Ma è assai probabile che oggi opti per ripresentare al voto di Montecitorio lo stesso testo, salvo promettere successivamente un intervento di aggiustamento. La ragione di questa scelta potrebbe essere la difficoltà di rimettere insieme le varie mance, tasse, favori inseriti nel Milleproroghe, come il rinvio delle multe per le quote latte o come l’intervento sulla gestione delle social card, spiegato oggi con dovizia di particolare e ripercussioni dall’economista Tito Boeri su La Repubblica. “ L’Italia è il paese dell`Unione europea che spende meno per politiche di contrasto alla povertà: lo 0,1% del reddito nazionale contro circa 13 volte tanto negli altri paesi, compresi i nuovi entrati dell`Est europeo...segue
 Non certo perché in Italia ci sono pochi poveri. Erano nel 2007 più di 3 milioni le persone che vivevano in condizioni di povertà assoluta, non potendosi permettere con il proprio reddito un livello di vita "minimamente accettabile". La situazione, ha scritto Boeri, non può che essere peggiorata durante la crisi. Ma il governo non ha fatto nulla. Ora invece nel Milleproroghe c’è una norma in base alla quale nei soli Comuni con più di 250.000 abitanti si dovrebbe avviare una sperimentazione in favore degli enti caritativi. Cosa significa? “La relazione tecnica allegata al provvedimento precisa meglio cosa si intende fare: la norma identifica come beneficiano non già il destinatario ultimo della carta, ma l`associazione che sì impegna a distribuirla. In altre parole, lo Stato assegnerà la carta acquisti a imprecisati "enti cantativi" e saranno questi ultimi a dover decidere a chi dare la social cardeachi no, sottraendo questo compito ai servizi assistenza dei Comuni”. Ma chi sono questi enti caritativi? Quanti fondi avranno? Con quali criteri dovranno scegliere i poveri da assistere? Quanto verranno pagati o rimborsati per fare questo lavoro? E che cosa significa sperimentazione? Nulla di tutto questo, ha scritto Boeri, è chiaro. Di fatto, “sperimentazione è solo un termine nobile per dire che non ci sono soldi per tutti. E nasconde un`altra verità: i soldi non ci sono semplicemente perché non si è voluto trovarli”. Ancora una volta questo governo si rivela il governo dei condoni per i ricchi evasori, della cancellazione dell’Ici per i proprietari con gli immobili di maggior pregio, dei rinvii per i furbi leghisti delle quote latte e della moltiplicazione delle spese e dei posti. Come alla Regione Lazio, dove alle 16 commissione parlamentari già esistenti se ne stanno per aggiungere altre, con connessa moltiplicazione di poltrone per presidenti, vice, segreterie e così via. 

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