
Un referendum drammatico, ma che andrà rispettato. È questa l'opinione  di Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, intervistato al Tg3, che però  critica Marchionne per le sue parole e accusa il governo di aver  lasciato soli lavoratori e sindacati. 
"Marchionne sa misurare le auto ma non le parole" ma il problema è anche  che "il governo è scomparso nella nebbia" lasciando soli i lavoratori e  i sindacati dice il segretario Pd. "C'è una discussione nel Pd ma la  nostra posizione è molto chiara - assicura il segretario - quel  referendum, impegnativo, difficile, anche drammatico, andrà rispettato.  Il problema è che lavoratori e sindacati sono stati lasciati totalmente  soli, il governo è andato nella nebbia. Servono nuove regole di  partecipazione perché i contratti siano esigibili ma anche chi dissente  ha diritto alla rappresentanza". 
GOVERNO NON VIVE
Poi Bersani passa alla politica e all'attività  dell'esecutivo: "Il governo può solo sopravvivere, non può vivere. Per  due anni hanno messo 38 voti fiducia con 70 voti di maggioranza. Al  prossimo voto di fiducia cosa succederà? Non si può andare avanti con  questa respirazione artificiale".
CASINI LA SMETTA CON I VETI
Deluso da Casini? "Non possiamo andare avanti misurando la pressione al  governo tutti giorni. Il Pd lavora a un progetto per l'Italia su  democrazia, crescita e lavoro, lo vogliamo presentare a tutte le forze  di opposizione e poi ciascuno si prenderà le sue responsabilità, alla  fine tireremo le somme. Si può anche pensare ad un altro decennio  berlusconiano, magari con Berlusconi al Quirinale, noi pensiamo si debba  andare oltre, non si può andare avanti con questi traccheggiamenti". 
Bersani risponde duramente al leader Udc, Pier Ferdinando Casini che al  suo appello ad un patto repubblicano ha risposto aprendo uno spiraglio  alla collaborazione 'responsabile' con il governo e ha imposto al Pd di  scegliere tra il terzo polo oppure Vendola e Di Pietro. 
LE NOSTRE PROPOSTE
"Saranno loro che dovranno scegliere - ribatte Bersani - noi  discuteremo di cose concerete, nei prossimi giorni si vedrà chiaramente  cosa abbiamo in testa. Sceglieranno loro se continuare con i veti  reciproci, con cui ci teniamo Berlusconi o se ci sono altre ipotesi, ma  con questi traccheggiamenti non si governano i problemi del paese".
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