sabato 22 gennaio 2011

LINGOTTO 2 - I 5 PUNTI DI VELTRONI PER RIDARE SPERANZA AL PAESE



Il Lingotto. Gli ospiti internazionali. Gli esterni al Pd. L'obiettivo dell'appuntamento convocato oggi a Torino da Walter Veltroni sembra molto lontano dalla semplice riunione di area. Vuole essere una convention, una kermesse dove tutto il Partito democratico possa ritrovarsi. Questo sulla carta. Poi ci saranno i discorsi. L'ex segretario vuole proporre 5 punti di programma vincolanti. Scelte chiare, nette. O sì o no. Nel frattempo va avanti l'iniziativa di Pier Luigi Bersani per presentare una piattaforma al Paese. Già oggi si capirà se queste due strade possono stare insieme oppure si creerà una frattura nel centrosinistra...







Si parlerà di primarie, per esempio. Quel meccanismo che il segretario vuole aggiustare e l'area di Movimento democratico intende invece istituzionalizzare per legge. Si parlerà, magari nei corridoi, di quello che Bersani ha detto ieri alle "Invasioni barbariche" su la7. "Se si va al voto vinciamo alla grande. Ho l'esperienza giusta per candidarmi a premier. Ma chi mi conosce sa che non metto i miei interessi davanti a quelli generali. Se c'è qualcuno che ha più possibilità di me è scontato che mi faccia da parte". Questo qualcuno non è Vendola. "Non credo sia l'Obama della politica italiana. Magari il Garcia Lorca con un linguaggio immaginifico e a volte barocco che piace. Ma io propongo un altro linguaggio perché al prossimo giro penso che sia da offrire al Paese qualcuno di cui fidarsi e non qualcuno da cui

sa di scrivere un libro "perché è il tempo che chi ha un'idea per il paese la metta giù".





Bersani prenderà la parola anche al Lingotto. Dove ci saranno anche Enrico Letta, Franceschini, i rottamatori con Civati. Lo slogan della giornata è "Fuori dal Novecento. Giusta, aperta, forte: viva l'Italia". A guidare la scaletta sarà Jean Leonard Touadi, unico deputato di colore del Pd. La diretta va in streamig su movimentodemocratico. org. L'iniziativa, come dice Rosy Bindi, nasce all'insegna dell'unità. Ma le differenze tra la maggioranza e la minoranza interna restano. Veltroni, non a caso, ha parlato di Pd pride. Il fioroniano Gero Grassi chiarisce: "Noi non siamo il Pd di Bersani, noi siamo alternativi a questo vertice". Nelle dichiarazioni della vigilia Veltroni preferisce evitare la polemica. "Torneremo al Lingotto dopo due anni e mezzo per cercare di rilanciare il senso di una speranza collettiva e per dire agli italiani che non è scritto nel nostro destino che l'Italia debba essere un Paese immobile", ha spiegato l'ex leader del Pd in un videomessaggio sul sito di Modem. Evidente il riferimento anche ai fatti di questi giorni e alle difficoltà del premier Silvio Berlusconi. C'è, ha assicurato, "una possibilità alternativa, c'è una speranza razionale che bisogna coltivare. L'Italia può cambiare". 

A proposito di cambiamento tra gli ospiti ci saranno anche operai della Fiat che hanno votato sì al referendum. Dopo Veltroni parleranno Gentiloni, Chiamparino, Civati, Salvati e Soru. Prenderanno la parola anche Gary Hart e Anthony Giddens. Chiuderà Fioroni. È attesa la presenza di Piero Fassino, candidato alle primarie per il sindaco della città. A Raffaele Cantone, magistrato anti-camorra, è affidato il messaggio sulla legalità.

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