Il 13 febbraio in piazza: "Se non ora quando?"
Donne, 60mila firme all'appello de l'Unita
Il 13 febbraio in piazza: "Se non ora quando?"
Donne, 60mila firme all'appello de l'Unita
di Concita De Gregorio (da L'Unità)
Dunque riassumendo. La tesi difensiva di  Silvio B., quella esposta ieri in Giunta per le autorizzazioni a  procedere, è che quando ha telefonato di notte alla questura di Milano  per far rilasciare Karima in arte Ruby, minorenne, lo ha fatto per  motivi istituzionali: sicuro che fosse la nipote di Mubarak voleva  difatti scongiurare una crisi diplomatica internazionale, forse una  guerra. Ecco che avendo agito in veste pubblica e con uno scopo di  natura politica non ha affatto abusato del suo ruolo: di conseguenza del  caso dovrà occuparsi il Tribunale dei ministri. Gabbato dalla minorenne  marocchina, che gli ha detto di essere maggiorenne ed egiziana, il  premier è caduto nella trappola. Quindi non più un benefattore, come  nella prima versione dei fatti. Un ingenuo, piuttosto. Non il generoso  nonno che aiuta una ragazza in difficoltà, perseguitata dal padre per la  sua decisione di abbandonare l’Islam. Una vittima, piuttosto, un uomo  di Stato turlupinato da una furba adolescente... segue  Peccato che abbia usato  così poco riguardo nei confronti del collega egiziano, invitando  svariate volte alle feste di topless e tempestando di telefonate la  tanto illustre nipote, costretta al bunga bunga. Istituzionale, sia  chiaro. Mubarak, se non fosse in ben più gravi faccende affaccendato,  potrebbe offendersene molto: anzichè avvisarlo della presenza di sua  nipote in villa l’ha tenuta per giorni nel suo harem privato.  All’ambasciata egiziana sono sbigottiti e parlano di “sciacallaggio”: il  loro Paese è a ferro e fuoco, tirarlo in ballo per vicende simili in un  momento come questo - dicono - va oltre l’immaginazione. Nel frattempo  un’altra minorenne si affaccia alla scena e ai verbali che la narrano: è  Iris Berardi, brasiliana. Certamente la nipote di Lula.
Con la mano sinistra lo Statista, intanto, usa il suo personale ministro  degli Esteri - già maestro di sci dei suoi figli - per applicare alla  diplomazia internazionale il metodo Boffo. Ad inchiesta archiviata,  dunque senza che nessuno se non il boss glielo abbia chiesto, Frattini  si è fatto spedire da Santa Lucia le carte relative al caso  Tulliani-Fini, quelle già “visionate” dal signor Lavitola, direttore  dell’Avanti!. Del governo di Santa Lucia, paradiso fiscale dove il  premier ha costruito un lussuosissimo villaggio donando magioni ai  potenti locali, i lettori dell’Unità sanno: attraverso un istituto  governativo il premier, a suo tempo, ha condonato il debito di quel  paese. Di nuovo: certamente una missione istituzionale. L’uso delle  istituzioni è ridotto a questo, vedete: procacciare dossier, fare da  scudo al giro di minorenni, favorire la costruzione di ville. Il  Giornale di famiglia, per distrarci, racconta intanto che vent’anni fa  Ilda Boccassini avrebbe avuto una relazione niente meno che con un  cronista dell’Unità. Si vede che non hanno trovato niente di meglio.
Leggete oggi il pezzo di Mila Spicola, professoressa siciliana, su quel  che dicono le ragazze a scuola. Sono sessantamila le “altre donne” che  hanno già firmato il nostro appello: domani alle 15 una prima  manifestazione in piazza della Scala a Milano. Il 13, poi, tutte insieme  in tutta Italia. A dire che per noi basta così. 

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