domenica 16 gennaio 2011

Il Referendum del Lingotto

Il Lingotto si aspettava un risultato simile a quello di Pomigliano, quando, lo scorso giugno, il 64 per cento degli operai disse sì alle nuove regole contrattuali. Ma a Torino le cose sono andate diversamente: dopo nove ore di scrutinio i voti favorevoli al referendum interno allo stabilimento di Mirafiori si sono fermati solo al 54,7%. Decisivi per la vittoria i voti degli impiegati della fabbrica. Ma nei reparti montaggio e verniciatura i dipendenti hanno detto no al nuovo corso imposto da Sergio Marchionne. Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil, unica realtà a non aver sottoscritto l'intesa con la Fiat, dice che “il manager non ha più gli operai con sé. Anche in una condizione di fascismo e repressione i lavoratori hanno detto di no”. Il numero uno del Lingotto non entra nel merito delle cifre e ringrazia i lavoratori per la "scelta coraggiosa". La rumorosa minoranza Fiom si è trasformata di colpo, a mezzanotte, una quasi maggioranza. In attesa di capire le conseguenze del mancato plebiscito, il fronte del no annuncia nuove iniziative per “rovesciare l'accordo della vergogna”. A partire dallo sciopero generale in programma per il prossimo 28 gennaio.


Pier Luigi Bersani: Adesso che i lavoratori di Mirafiori hanno votato quel risultato va rispettato, e va rispettato anche per quel tanto di disagio che rappresenta. Quindi ora Fiat mantenga gli impegni e si rivolga a tutti i lavoratori.
Le forze sociali e anche quelle politiche si occupino di lavorare su un obiettivo preciso e chiaro entro i tempi dell'attivazione dell'accordo. Si facciano nuove regole per quel che riguarda la rappresentanza, la rappresentatività e la partecipazione. Infine si abbia chiarezza sulle prospettive del settore auto, perché Mirafiori non esaurisce il problema auto in Italia, in particolare per quello che riguarda gli sviluppi. Credo che il governo debba uscire dalla nebbia e finalmente fare quello che fanno tutti i governi alle prese con il settore auto: capire, leggere la situazione e intervenire con una politica industriale.

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