domenica 23 gennaio 2011

L'Amore ai tempi delle CO.CO.TRO.


(Articolo satirico di Andrea Scanzi)
Mi ha preso, non c’è nulla da fare. Mi ha proprio acchiappato. L’ultimo dispaccio video del Sire è stato, semplicemente, esaltante.
I ragionamenti di Silvio Berlusconi mi affascinano:  i giornalisti sono bravi se mi incensano. Le igieniste dentali sono brave se (mi) igienizzano. Figo!
Il suo intervento alla nazione, nell’insopprimibile tentativo di porre fine alla macchina del fango di cui Egli è immacolata vittima, mi ha colpito per la squisita mancanza di ritmo, originalità, credibilità.
Per la sciattezza con cui era scritto (”Io resto sereno. State sereni anche voi. La verità vince sempre”. Cos’è, uno scherzo? Te lo ha scritto il Mahatma Marra in un attacco di strategismo sentimentale? E dai, su).
E’ stato un intervento così brutto che non avrebbe convinto neanche un bischero. Per questo è perfetto per gli italiani.
Dice: quel che fa Berlusconi a casa sua è un fatto privato. Sono d’accordo. Anch’io dalla mattina alla sera faccio orge, mica mi scandalizzo. Il tempo lo passo così...

Il punto però è un altro. Anzi, i punti sono molteplici. Prima di tutto, lo sfruttamento della prostituzione sarebbe un reato. Ancor più se minorile. D’accordo, Ruby dimostra forse 47 anni, ma è un altro discorso.
In seconda battuta, in quanto Presidente del Consiglio, non dico che dovresti dare l’esempio morale (ahahahahahahah), ma quantomeno evitare che nelle tue stanze del potere, zeppe di documenti riservati e chissà quant’altri bottoni scomodi, entri chiunque. Cani e (soprattutto?) porci. A livello di sicurezza, non è un atteggiamento inattaccabile...
C’è poi un aspetto meramente ideologico e cioè: se sei un amante del cinema di Pier Paolo Pasolini e ti sono piaciute  le ultime scene di Salò, posso capire che tu voglia reiterare quegli scenari così candidi. Ognuno ha le perversioni che si merita. Poi però non devi fracassarmi le scatole con la Famiglia, la Chiesa, il Vaticano, il No ai Pacs, il No ai Dico, la lotta alla prostituzione… Vuoi il voto dei cattolici? Vuoi un posto con vista San Pietro?  Ci sta. Non farmi però la morale. Non è che Jack Lo Squartatore andasse in tivù a dire che i coltelli erano pericolosi e per questo gli arrotini andavano lapidati.
Le Bocca di Rosa sono sempre piaciute a tutti. Non solo nelle canzoni. Impegnano molto meno di una moglie e, sulla breve distanza, danno maggiori soddisfazioni. Giusto. Se poi però le Bocca di Rosa me le ritrovo come ministre, assessore e sottosegretarie, io nel mio piccolo, mi incazzo.
Basta però con questi strali bigotti. Che palle.
Questi giorni sono affascinanti non perché il Sire è indagato (sai che novità), né perché “stavolta cadrà” (se giochi da solo, non perdi mai). Il fascino risiede in come il Premier e i suoi fedelissimi abbiano accolto con serenità, senso della legalità e rispetto della magistratura (ah aha ahh) una bufera dalla trama così evidente.
Ho così evidenziato le 20 (più una) tecniche con cui il diretto interessato o i suoi pretoriani hanno cercato di dimostrare – riuscendoci - l’infondatezza dell’impianto accusatorio.

·       E’ tutta una montatura.
Un nome per tutti, Daniela Santanchè. Sì, quella con la mascella più sporgente del Sasso spicco della Verna. Quella stessa Santanché che, tre anni fa, quando non aveva ancora trovato posto né a Palazzo né dalla Barbie D’Urso, diceva che Berlusconi concepisce le femmine solo per orizzontale. Una donna gradevole, educata, acuta e democratica come una mina anti-uomo. Il succo:  erano solo feste, Silvio è un galantuomo e sa valorizzare i talenti. Anzi, per quelle povere ragazze bisogna avere rispetto (!!)). Ovviamente, se oggetto di accuse analoghe fosse D’Alema (uhm, la vedo dura), la sinistra sarebbe la solita congrega di culattoni col cuore a sinistra, e il portafoglio a destra. 
·       A destra vanno con le donne, a sinistra con i trans.
Vamos.
·       Se potessi, anch’io farei come lui e mi circonderei di svarge (toscanismo).
C’mon.
·       E’ una questione privata. Se riguarda Berlusconi. Se invece riguarda il portavoce di Prodi, o un ex alleato del Sultano, anche una cucina Scavolini può divenire affar di Stato.
·       Sul caso Ruby violata la Costituzione.
L’ha detto Berlusconi. Consapevolmente infastidito, perché sulla violazione della Costituzione ci tiene ad avere l’esclusiva. Diavolo.
·       Vorrei presentarmi subito davanti ai giudici.
 Come no.
·       I pm di Milano non hanno competenza.
Certo. E lo decidi te.
·       Quei Pm vanno puniti.
Lo pensava anche Stalin. Che però era comunista e non curava troppo i rapporti coi media. Quel minchione di un russo.
·       Vogliono sputtanarci.
Pensateci: Vogliono sputtanarci. Sul caso Ruby! Un po’ come se, dopo l’ennesimo arresto per stupefacenti, Keith Richards si fosse difeso dicendo: ”E’ una giustizia drogata”.  
·       Voglio vedere i preservativi
L’ha detto Quagliariello. La sua tesi difensiva è elettrizzante: Voglio vedere i preservativi. Al di là del curioso feticcio erotico (preferisco il tacco 12, sono all’antica), mi chiedo: ma se anche te lo fanno vedere, cosa hai dimostrato? Vai giù di Luminol come Grissom in CSI e cerchi tracce di Ruby? Operi una retrodatazione col Carbonio 14 come per i fossili di Pterodattilo? Mah.
·       Lei non può fare i processi!
Lo ha urlato Cicchitto, il carismatico senatorecicchitto, a una tranquillissima Lilli Gruber. Cicchitto era stato mandato a 8 e 1/2 come un fante in trincea, giusto poche ore dopo la notizia dell’accusa per concussione e prostituzione minorile (daje). Si vedeva che voleva essere ovunque, tranne lì. Incalzato dal senatore Zanda, tenace e vibrante come solo un parruccone del Pd sa essere, Cicchitto ha lottato contro i mulini a vento della sua testa. Senza che l’energia eolica cerebrale ne traesse giovamento.
·       Berlusconi come Kennedy (e Fra’ Cionfoli come Jimi Hendrix).
L’hanno detto in tanti (del Pdl). Nel senso che anche a Jfk piacevano le donne. La cosa notevole non è tanto il paragone tra lo statista della Standa e quello della Nuova Frontiera, ma quello tra Ruby e Marylin Monroe. Ve lo immaginate, il giorno del suo compleanno? “Tanti auguri, Mister Papi, tanti auguuuuri ha te”. Con Lady Minetti, davanti, che le tiene il gobbo con il testo (dove “ha te” è scritto con l’h).
·       Oh mamma mi ci vuol la fidanzata.
Per un governo farsa, gli Articolo 31 come colonna sonora risultano appropriati. Affascina più che altro il ragionamento di fondo: Siccome che io (???) ci avevo la fidanzata, non avevo motivo di andare con altre donne (men che meno pagandole). Eeeeeeh? Ma che dici? Dove sta scritto che uno, se sposato o fidanzato, non va con altre donne? Che siamo, dentro Memole Dolce Memole? E’ una tesi difensiva così debole che secondo me gliel’ha consigliata Ghedini.
·       E’ solo l’utilizzatore finale.
Appunto. Ghedini siempre.
·       Puttane non si diventa, si nasce.
Così parlò Ruby Rubacuori (bel nome), durante una incalzante intervista con Alfonso Signorini. Perle di saggezza.
·       Sì, ci pagava, ma senza toccarci.
‘Abbbbella: posso credere a tutto, tranne che Silvio Berlusconi sia bischero.
·       Body of evidence.
Avete presente Matrix? Hanno invitato Mara Carfagna!  Cioè: la Carfagna invitata per difendere il suo capo dalle accuse di confusione tra pubblico e privato. La Carfagna. Un po’ come se, in una trasmissione sulla fedeltà coniugale, chiamassero Tiger Woods. 
·       Fidanzate a orologeria.
Sei appena stato accusato di un’orgia? Ti hanno intercettato mentre chiedevi a una delle tue settanta ancelle di fingersi pazza in cambio di 5 milioni? La tua ex moglie ha detto che sei malato e hai bisogno di cure? Niente paura. Affitta una fidanzata ad orologeria, da sfoggiare alla bisogna. Ti basterà farle un contratto da Co.Co.Tro. (la definizione è di Luca Bottura). Sallusti sarà fiero di te.
·       I processi lo fortificano.
La tesi di molti scribacchini cari al Re. Il senso è: visto che lo accusano da 17 anni, e lui vince sempre, Egli ha vinto anche stavolta. Ah. Bel ragionamento. Non ci sarebbe arrivato neanche Forrest Gump.
·       Il popolo adesso ha capito.
Questa l’ha detta Bersani. Va be’ dai, è Bersani.
·       Extended Play. Meglio il Bunga Bunga di Berlusconi che quello di Vendola.
Questa l’ha detta Maurizio Gasparri. Ecco, a me Gasparri affascina. Ha questa pressoché squisita mancanza di intelligenza che gli invidio. Ogni volta che parla, non è mai parco di cazzate. Te le butta lì, puuum, desidera veramente che le sue asserzioni siano adeguate alla profondità dello sguardo fieramente bovino. Riesce ogni volta a recitare al meglio la parte dell’ex fascista travestito da ex fascista. Il suo cervello è un brainstorming continuo, con simposi moderati da Alessandro (Il Grande) Meluzzi, lectio magistralis di Lombroso e scampagnate predappiesi a bordo di una Torpedo Nera guidata dal Pecora Bontempo.
Da qui la domanda: chi è Gasparri e perché ce l’ha con noi? Chi è?  E’ il balilla che arrivò tardi alla Marcia su Roma. E’ un picchiatore picchiato. E’ l’istantanea culturale, istituzionale e fisiognomica di questo paese.

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