Veltroni replica alle voci sul Lingotto
Il leader della minoranza attacca per smentire le indiscrezioni su una sua volontà congressuale che partirebbe dall'iniziativa del 22 gennaio a Torino: "Solo un dibattito sincero e unitario". Irritato per le "sgraziate risposte" di Bersani
Nessuna volontà congressuale e una forte irritazione per le indiscrezioni e le "sgraziate risposte" da esse generate dopo la lettera alla Stampa e l'annuncio dell'iniziativa al Lingotto del 22 gennaio. Walter Veltroni replica duramente alle voci che vogliono la minoranza del Pd pronta a lanciare l'idea del congresso anticipato se non ci saranno elezioni politiche in primavera. Lo fa con un comunicato di tre paragrafi: "Leggo di indiscrezioni che riguardano mie decisioni sulla vita interna del Pd e conseguenti sgraziate risposte varie ad esse. Posso semplicemente dire che non so di cosa si parli. Posso semplicemente dire che nessuno ha chiesto una mia opinione sulle suddette indiscrezioni e che pensavo che le numerose smentite di persone a me vicine fossero sufficienti a far capire l'infondatezza di spifferi che, come tutti sanno, non sono nel mio stile ma che, conoscendo la serietà di chi le ha riportate, sicuramente nascono da qualcuno".
Le "sgraziate" risposte si riferiscono evidentemente alla battuta di Bersani (il quale, d'altra parte, parlava riferendosi alle indiscrezioni) con la quale il segretario ha fatto presente che i lavoratori non capirebbero un'assise congressuale in un momento come questo: "Vadano davanti ai cancelli di Mirafiori a parlare di congresso - ha detto il segretario - Secondo me gli operai li inseguiranno con i forconi".
Ma Veltroni non ci sta: "Gli spifferi non vengono da me che non sono interessato a null'altro che a una vera discussione sull'identità programmatica del Pd, come ho cercato di fare nella mia lettera a la Stampa. Sono infatti convinto che le attuali difficoltà del Pd e del centrosinistra a costruire una alternativa riformista credibile al berlusconismo meritino un dibattito vero, sincero, unitario. Questo, non altro, è il senso dell'appuntamento del Lingotto. Che dopo gli estenuanti inseguimenti di alleanze rese difficili proprio dalle difficoltà di identità del Pd riporti l'attenzione su di noi. Il Lingotto sarà una tappa di quel risveglio dell'orgoglio riformista, quello che per farmi meglio capire ho chiamato "Pd pride". Questo, non altro".
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